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Lo scopo della mia vitaLa Torre di Guardia 1961 | 1° luglio
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seguente ero di nuovo in treno. Questa volta andavo a Dayton, nell’Ohio, e alla mia prima assegnazione da solo quale servitore dei fratelli. I mesi furono per me, in questo servizio, pieni di piacevole profitto. Mentre servivo i fratelli seguendo il mio itinerario, sentivo che essi servivano me, che mi aiutavano a prepararmi per compiere un servizio maggiore negli anni avvenire.
Venne quindi il seguente Grande Giorno nel perseguire lo scopo della mia vita, il 28 novembre 1946, quando partii in aeroplano per la mia nuova assegnazione di missionario e servitore della casa di Barranquilla (Colombia, America Meridionale). Un piccolo gruppo di cinque missionari, che abitavano in una casa abbastanza comoda, mi diedero un sincero benvenuto. Ora sarei stato uno di loro, un nuovo membro della casa e avrei fatto con loro la spesa, la cucina e la predicazione.
Che improvviso cambiamento! Dal settentrione al meridione, dall’inglese allo spagnolo, al caldo, alle zanzare, all’acqua calda da bere, a nuove abitudini da acquistare, a nuove persone da conoscere! In una parola, un’assegnazione del tutto nuova con un nuovo territorio da conquistare. Dopo il primo mese, in cui distribuii 119 libri e dedicai al servizio 119 ore, ritenni comunque di potervi restare così a lungo come qualsiasi altro.
Dopo tutto non andava troppo male. La gente era amichevole. Gli stranieri erano in genere trattati meglio dei loro vicini nativi. Un po’ alla volta superai il timore di provare a parlare spagnolo, cominciando a capire le persone ogni giorno di più. Nello stesso tempo provai con maggior impegno a conversare con loro e ad esprimere la buona notizia che portavo loro, la speranza del nuovo mondo.
Nel 1947, al tempo della Commemorazione, potei pronunciare un discorso di servizio di quindici minuti e questo mi diede molta gioia. Quindi, il 27 aprile, facendo il nostro primo servizio battesimale per sei nuovi proclamatori dedicati, fummo in grado di istituire la congregazione. La crescita era lenta. Infine gli originali cinque missionari che trovai all’arrivo se n’erano tutti tornati a casa. Il fratello Olson fu quindi trasferito dal Bogotà a Barranquilla per essere mio compagno, e in seguito la Società inviò un’altra coppia. Questi due andarono poi via, ma il fratello Olson rimase e noi due continuammo a compiere l’opera nel paese.
Col passar degli anni fummo visitati a volte da altri missionari e fratelli viaggianti della Società. Queste visite sono sempre state per noi e per tutti i fratelli locali uno stimolo. Nel 1949 ottenemmo un’altra abitazione con la Sala del Regno in una località centrale e da allora in poi l’espansione è stata continua. I proclamatori e le persone di buona volontà cominciarono a sostenere costantemente le adunanze e un po’ alla volta più persone cominciarono a pensare al servizio. Avemmo poi la nostra prima visita del fratello Knorr e di colui che allora faceva il servitore di filiale. Nel settembre 1951 tutto era maturo per istituire a Barranquilla la seconda congregazione. Due anni dopo, l’interesse e l’espansione permisero di formare la terza. Nel settembre 1955, Barranquilla aveva quattro congregazioni e un totale di quasi 400 proclamatori, compresi circa venti pionieri locali. Ora in Colombia vi sono 1.142 proclamatori. Le benedizioni come queste non sono avvenimenti di tutti i giorni. Esse non vengono senza tempo, sforzo, perseveranza e strenuo lavoro nel campo. Ma quando vengono sono apprezzate. Il cristiano sa che Geova è con lui.
La scorsa estate fu una vera gioia poter assistere all’Assemblea Internazionale “Volontà Divina” in New York e godere la ricca festa spirituale provveduta da Geova per il suo popolo. Insieme a ciò, un’altra fonte di felicità si aggiunse alla mia vita quando sposai Phyllis Lowe, che è stata nel servizio continuo sin dal 1941, si era diplomata a Galaad nel 1948 e da allora aveva fatto la missionaria in Puerto Rico. Insieme continuiamo a perseguire lo scopo della nostra vita nel servizio continuo nella filiale della Colombia.
Insieme al privilegio di fare ora il servitore di filiale nella Colombia, provo grande gioia lavorando nel campo coi fratelli quale servitore di circoscrizione o con la congregazione locale. Spesso significa lunghe camminate da un luogo all’altro, quando servo congregazioni distanti, e ore di faticoso cammino da una casa all’altra. Ma si prova grande soddisfazione e felicità vedendo il profondo apprezzamento che le persone di buona volontà mostrano in Colombia per il messaggio della verità.
Mentre termino di scrivere per voi questo racconto, e mentre ripenso ai giorni trascorsi in campagna nella mia fanciullezza, trovandomi in Colombia nella mia assegnazione colombiana, vi invito a meditare con me sui consigli di Geova di non accettare l’immeritata benignità di Dio venendo meno al suo scopo. Servite gioiosamente Geova! — 2 Cor. 6:1, 2.
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Salvaguardate la vostra facoltà di pensare per il ministeroLa Torre di Guardia 1961 | 1° luglio
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Salvaguardate la vostra facoltà di pensare per il ministero
Qual è il massimo privilegio che un uomo possa ricevere? Quello del ministero cristiano. Per preservare questo sacro deposito con saggezza e fedeltà, per poterne osservare i particolari nella nostra vita quotidiana, abbiamo bisogno di sapienza pratica e della facoltà di pensare. Quindi il saggio re comanda di salvaguardarle. — Prov. 3:21.a
La facoltà di pensare consiste di cinque basilari processi mentali: (1) acquistare conoscenza di certi fatti e princìpi; (2) analizzare, paragonare e associare i vari aspetti di questa conoscenza gli uni con gli altri; (3) trarre deduzioni da tale intelligente studio; (4) accumularli nella memoria per l’uso futuro; (5) attingere a tale conoscenza per la pratica applicazione al lavoro che si compie.
La prima qualità essenziale per sviluppare la nostra facoltà di pensare è quella d’acquistare conoscenza della Parola di Dio. “Quando la sapienza entrerà nel tuo cuore e la sua conoscenza formerà la delizia dell’anima tua, allora la prudenza veglierà su di te e ti farà da guardia la discrezione, per tenerti lontano dalle vie del male”. (Prov. 2:10-12; 1:7, Na) Il mondo, col suo modo di pensare indipendente, ignora Dio e i suoi propositi, come se egli non fosse il Creatore. Questo è così poco realistico come l’aviatore che ignorasse la legge della gravità. Semplicemente “non spetta all’uomo che cammina di dirigere i suoi passi”. — Ger. 10:23.
Per avere la conoscenza necessaria per il nostro ministero, dobbiamo essere ansiosi di apprenderla. Continua “a cercarla come l’argento”. Analizzate ciò che imparate; siate certi di capirlo. — Prov. 2:4.
Il corretto modo di pensare richiede anche che afferriamo il senso della conoscenza, che ne traiamo le deduzioni sul modo di applicarla alla nostra vita. Siamo dunque desti, vigilanti e ‘prestiamo attenzione a come ascoltiamo’. — Luca 8:18.
È particolarmente necessario ritenere ciò che impariamo. Osserviamo accuratamente e con attenzione avvenimenti e illustrazioni; facciamoli vivere. Imprimiamo i princìpi e le idee astratte nella nostra mente per mezzo dell’associazione. Con la meditazione e parlandone ad altri, in casa, alle adunanze e nel ministero di campo, destiamo le nostre ‘chiare facoltà di pensare per rinfrescarci la memoria’. — 2 Piet. 3:1, 2.
Quando acquistiamo conoscenza, non manchiamo di metterla in pratica. Se vogliamo essere in grado di far ciò, non dobbiamo aspettare finché ci si presenti un problema. Dobbiamo prendere l’abitudine di pensare saggiamente e con decisione in anticipo. Quando leggiamo della fedele condotta di una persona, dobbiamo soppesare i princìpi implicativi e determinare di seguire in tali circostanze la stessa condotta. — Giac. 5:11.
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