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Le “statue di neve” del GiapponeSvegliatevi! 1971 | 22 dicembre
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le scale dei pompieri sono a disposizione per lavarla e spazzolarla via. Per quattro gelidi giorni e per quattro illuminate notti, Budda regna insieme ai suoi compagni dèi ed è esposto.
Dopo questi quattro transitori giorni di gloria, tutte le esposizioni di dèi e uomini e altre cose devono esser demolite, poiché sarebbero un pericolo per i bambini e per altri passanti se si lasciassero decomporre per opera degli elementi. Già, la mattina dopo la festa, “Budda” ha perduto un dito. Presto, gli operai sono occupati con piccone e pala, distruggendo lui e i suoi compagni dalla testa ai piedi. A volte questi “dèi” ricevono elargizione di congedo di vino sakè, versato fra i loro denti di ghiaccio per placarli contro i colpi dei picconi e delle pale degli uomini.
In un certo senso, quest’opera di demolizione di “Budda” rappresenta ciò che molti riflessivi cittadini di Sapporo ora stanno facendo. Questa città, e invero l’intera isola di Hokkaido spazzata dalla neve, sta mostrando d’essere uno dei più fruttuosi campi della testimonianza del Regno in Giappone. Mentre i testimoni di Geova predicano con la Sacra Bibbia a queste persone umili, molte di esse hanno compreso che “Budda”, per quanto piacevolmente scolpito, è tuttavia solo un idolo, e che, come la Bibbia dichiara, “l’idolo non è nulla nel mondo”. (1 Cor. 8:4; Sal. 115:4-8) Nel loro cuore essi demoliscono l’idea di “Budda”, così completamente come gli operai demoliscono gli dèi della festa della neve.
Benché la festa della neve porti molte sorprendenti e graziose opere d’arte, queste sono fatte dagli uomini e durano solo pochi giorni. E può alcuna di queste paragonarsi minimamente alla bellezza del paesaggio nevoso che Geova porta ogni inverno in tutto il paese? Egli ha fatto questo per migliaia di anni. I modelli di neve, come gli dèi che alcuni di essi rappresentano, vengono e vanno, ma i magnifici cicli della meravigliosa disposizione terrena di Geova continueranno per sempre, con piacevole diletto di quelli che lo amano. Sarà come egli promise molto tempo fa, ai giorni di Noè: “Tutti i giorni che la terra durerà, sementa e mietitura, e freddo e caldo, ed estate e inverno, e giorno e notte, non cesseranno mai”. — Gen. 8:22.
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Tamburi parlantiSvegliatevi! 1971 | 22 dicembre
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Tamburi parlanti
◆ Avete mai visto nelle pellicole cinematografiche o letto nei libri che messaggi erano inviati attraverso le giungle battendoli sui tamburi? È questo metodo realmente attuabile? Si possono trasmettere messaggi con accuratezza variando il battito e il tono?
Nel 1970 una grande assemblea internazionale fu tenuta a dicembre dai testimoni di Geova a Lagos, in Nigeria. Una mattina fu presentato uno speciale programma per il beneficio dei visitatori delegati dell’America Settentrionale e dell’Europa. Fu narrata la storia dei testimoni di Geova in Nigeria. Fu anche fatta all’uditorio una dimostrazione dei “tamburi parlanti”.
Un suonatore di tamburi venne avanti. Un Testimone gli sussurrò il messaggio che avrebbe dovuto trasmettere. Il messaggio fu quindi battuto tre volte sui tamburi. Si chiese all’uditorio: “Può una qualsiasi persona yoruba che è nell’uditorio capire questo messaggio?” Si alzò immediatamente una mano e fu pronunciato il messaggio in lingua yoruba e tradotto in lingua inglese: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome”. (Matt. 6:9) Quale applauso ci fu! Di nuovo, fu battuto un altro messaggio. Una diversa persona yoruba che era nell’uditorio immediatamente lo comprese: “Geova è il mio Pastore. Non mi mancherà nulla”. (Sal. 23:1) Queste due dimostrazioni non lasciarono nessun dubbio nella mente di tutti i presenti che i tamburi yoruba possono realmente “parlare”.
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