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Lode internazionale all’unico DioLa Torre di Guardia 1958 | 15 maggio
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indipendentemente dalla loro età o dal loro sesso: “Lodate Geova dalla terra, . . . voi re della terra e voi tutti gruppi nazionali, voi principi e voi tutti giudici della terra, voi giovani e vergini, voi vecchi insieme con ragazzi. Lodino il nome di Geova, poiché il suo nome solo è eccelso e irraggiungibile. La sua dignità è al di sopra della terra e dei cieli. Ed egli innalzerà il corno del suo popolo, la lode di tutti i suoi uomini di amorevole benignità, dei figli d’Israele, il popolo a lui vicino. Lodate Iah [Alleluia]!” — Sal. 148:7-14, nota in calce.
46. Che cosa è per noi oggi tempo di fare secondo le cinque dossologie del libro dei Salmi?
46 Ci avviciniamo al compimento del tempo della fine di questo vecchio mondo e dei suoi regni. È definitivamente finito il tempo per lodare uomini e organizzazioni e istituzioni umane. Per tutti coloro che vogliono vivere è il tempo decisivo di lodare il nostro Creatore e il nostro Sovrano. È l’occasione importante per noi di ubbidire all’invito a benedirlo. Il libro dei Salmi è diviso in cinque parti mediante cinque dossologie o cinque dichiarazioni di benedizioni sull’unico vivente e vero Dio, Geova; la prima dossologia alla conclusione del Salmo 41, la seconda alla conclusione del Salmo 72, la terza alla conclusione del Salmo 89, la quarta alla conclusione del Salmo 106, e la quinta conclude l’intero libro dei Salmi. Infatti è l’intero Salmo 150. Ogni cosa nella distesa dei cieli e sulla terra è compresa nel suo invito a tutti ad unirsi per cantare un grande Alleluia. “Lodate Iah! Lodate Dio nel suo santuario. Lodatelo nella distesa della sua potenza. . . . Ogni cosa che respira — lodi Iah. Lodate Iah [Alleluia]!” — Sal. 150:1-6, nota in calce.
47. Che cosa richiede il Salmo 150, e quindi in che cosa dovremmo avanzare?
47 Ciò richiede ora, oggi, lode internazionale all’unico Dio. Questo esprime i pensieri dell’ispirato salmista riguardo a lui. Questi sono anche i nostri pensieri riguardo a lui che è degno di lode universale. Avanti dunque, con la comandata predicazione della buona notizia del Regno ai popoli di tutte le nazioni in una testimonianza finale, affinché i riconoscenti possano unirsi all’universale Alleluia in adempimento di questa profezia e innalzare la lode a Geova per sempre nel suo nuovo mondo!
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Ipocrisia dei comunistiLa Torre di Guardia 1958 | 15 maggio
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Ipocrisia dei comunisti
● “Perché non dichiariamo nel nostro programma che siamo atei?” chiese Nicolai Lenin nel 1905. I comunisti, certamente, pensarono che avrebbero avuto più aderenti non divulgando il loro ateismo. Ma quando fa loro comodo e rende più efficace la loro propaganda, i comunisti non esitano ad invocare Dio. Recentemente il capo sovietico Nikita S. Krusciov ha detto che benché Stalin abbia fatto degli errori, essi non furono essenziali, ed ha chiesto che “Dio conceda a ogni comunista di esser capace di combattere come Stalin”. L’invocazione di Krusciov a Dio perché renda tutti i comunisti come Stalin ci spinge a citare una frase del libro di Robert E. Shervood intitolato Roosevelt and Hopkins: “Improvvisamente Stalin esclamò: ‘Voglia Dio dar successo a quest’impresa!’ (La traduzione di questa frase, come fu riferita da Churchill a Roosevelt, era: ‘Voglia Dio far prosperare quest’impresa!’) Mi è stato detto che non era affatto insolito per Stalin, che era stato istruito per un certo tempo in un seminario religioso, invocare l’aiuto della Deità”. L’ipocrisia non conosce limiti nel reame del comunismo.
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