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Decisione dei destini in questo periodo di giudizioLa Torre di Guardia 1952 | 15 novembre
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padre buono diviene empio egli muore per questo. Ora, quale bambino o piccolo fanciullo potrebbe commettere le depravazioni sessuali o i delitti o le idolatrie religiose menzionate, o far le buone opere citate, o essere in grado di ponderare la sua condotta e decidere di cambiarla? Il contesto elimina qualsiasi applicazione di Ezechiele 18:20 ai bambini. Perciò quando di necessità i fanciulli devono esser classificati durante un periodo di giudizio lo sono sul fondamento della responsabilità familiare, e non della responsabilità personale.
12. Perché il testo mette in relazione padre e figlio in tal modo?
12 Ezechiele 18:20 mette in relazione padre e figlio in tale maniera perché in quei giorni antichi i figli pienamente maturi spesso restavano nella casa del loro padre e sotto la loro direttiva; e questo alcune volte anche dopo che si erano maritati. Finché restavano nella casa del loro padre essi lo riconoscevano come capo, ma non stavano ritti o cadevano dinanzi a Dio a causa della condotta del loro padre, nella maniera in cui ciò era avvenuto quando erano stati piccoli. Benché fossero ancora nella sua casa, essi erano responsabili di se stessi. Sceglievano la loro propria condotta in quanto al giusto e all’ingiusto. Rammentate che nella ribellione del deserto i figli di Dathan e Abiram perirono coi loro padri, ma i figli di Kore non morirono con lui. (Num. 26:9-11) Evidentemente i figli di Kore avevano raggiunto l’età della responsabilità e non seguirono il loro padre nella ribellione.
RESPONSABILITÀ DELLA COMUNITÀ
13. Quali esempi stabiliscono il principio della responsabilità della comunità?
13 In vista dell’eternità della distruzione di quelli che sono uccisi da Geova ad Harmaghedon, alcuni domanderanno intorno a coloro che potrebbero non udire personalmente il messaggio, specialmente in alcuni paesi che proibiscono l’opera di testimonianza. Oltre alla responsabilità familiare la Bibbia mostra una responsabilità comune o di comunità, dove una comunità sostiene o segue governanti che perseguitano il popolo di Geova o sono altrimenti malvagi. Non subirono gli Egiziani le piaghe a causa della durezza di Faraone? (Eso. 5:1, 2; 9:13-16) Non soffrirono gli Amelekiti per generazioni in seguito perché Amalek fece opposizione ad Israele nel deserto? (Eso. 17:8, 14, 16) Il re Saul recò afflizione su Israele anni dopo la sua morte. (2 Sam. 21:1) I peccati di Davide portarono punizione sopra il popolo. (2 Sam. 12:10-23; 24:10-17) Alcuni attribuiscono parte di questo alla punizione del governante anziché alla responsabilità della comunità, ma esso mostra come i peccati di una persona possono effettivamente influire su molti. Si trattò senza dubbio di responsabilità della comunità quando Acan fece una trasgressione e arrecò una sconfitta militare su Israele. (Gios. 7:5, 13-21) Uomini malvagi portarono la distruzione sull’intera città di Ghibea, e quelli che difendevano Ghibea o semplicemente si astennero dal dare aiuto per punirla perirono con essa. (Giud. 19:22-30; 20:40; 21:9, 10) Perché il re Jehoram di Giuda si allontanò da Dio la nazione deviò e fu punita. (2 Cron. 21:11-15) Se l’idolatria cominciava in una città d’Israele e corrompeva gli abitanti la città veniva distrutta. Ed altri esempi potrebbero esser fatti. (Gen. 12:17; 20:9, 17; 26:10; Deut. 13:12-18) Matteo 10:14, 15, 23 mostra che le famiglie o le città che non accettano il messaggio troveranno il giorno del giudizio insopportabile. Il principio si applica anche su scala nazionale.
14. Perché i popoli delle nazioni non possono lamentarsi se Dio opera secondo il principio della responsabilità della comunità?
14 Il popolo deve accettare la responsabilità degli atti della nazione. Se il governo diviene troppo oppressivo contro di loro essi lo eliminano, o con i voti o con la forza. Ma la malvagità contro Dio essi la tollerano placidamente. Per loro la convenienza e la libertà personale sono più preziose della devozione. Essi si ribellano contro i governanti severi, ma sostengono quelli empi. Sono privi dell’ardente amore della giustizia e del divorante odio contro la malvagità che consumerebbero la corruzione e l’immoralità ora dilaganti in tutti i governi umani. Governanti e governati guazzano nel trogolo di un internazionale collasso morale. (2 Tim. 3:1-5) Le nazioni agiscono conforme al principio della responsabilità della comunità. I governanti potrebbero dichiarar guerre, ma il popolo le combatte. È contro il popolo in genere, giovani e vecchi, maschi e femmine, che la nazione nemica riversa la distruzione, e non sugli empi governanti. Le nazioni nelle loro guerre seminano la morte sul fondamento della responsabilità della comunità. Non sarà forse giusto che esse la mietano sullo stesso fondamento ad Harmaghedon? Possono giustamente lamentarsi se mietono come hanno seminato, son giudicati come giudicarono, e mostrata loro la stessa misericordia che essi mostrarono? Se il popolo o attivamente o passivamente sostiene ciò che è corrotto e immorale e micidiale, non ne porta esso qualche responsabilità? — Matt. 5:7; 7:1, 2; Gal. 6:7; Giac. 2:13.
15. Perché il popolo deve accettare la responsabilità delle azioni dei loro governanti?
15 Quando gli Israeliti vollero un re umano furono avvertiti delle oppressioni che avrebbe recato su di loro. (1 Sam. 8:4-22) Ma essi insistettero per avere un governo umano, e giustamente portarono la responsabilità delle cattive azioni del re umano, perché erano responsabili di averlo messo in una posizione dalla quale i suoi flagranti peccati venivano commessi su scala nazionale. Oggi il popolo vota per eleggere ad incarico politicanti che sono notoriamente corrotti, e quindi danno loro il potere di dominare sul malfare. Che il popolo deve portare la responsabilità dinanzi a Dio è mostrato non solo nel caso d’Israele menzionato sopra ma dal consiglio dato da Paolo a Timoteo intorno alle nomine nella congregazione cristiana: “Non imporre mai con precipitazione le mani sopra qualsiasi uomo; e non partecipare ai peccati altrui; conservati puro”. (1 Tim. 3:1-13; 5:22; 2 Giov. 10, 11, NM) Perché tutta questa precauzione? Perché evitasse di “partecipare ai peccati altrui”. Se egli avesse fatto nomine inadeguate sarebbe divenuto responsabile dei peccati di tali persone nominate, poiché le avrebbe messe in grado di commettere i loro peccati che avrebbero danneggiato la congregazione agli occhi di Dio. Quindi il popolo che o vota per eleggere governanti ad incarico o permette loro di rimanere al potere deve accettare la responsabilità degli atti ufficiali di tali governanti e dei loro peccati contro Dio e l’uomo.
16. Di che cosa son prive la maggioranza delle persone oggi?
16 Veramente, la maggioranza delle persone oggi sono prive di amore per la giustizia e di odio contro l’ingiustizia. Esse sanno che il mondo è corrotto fino al midollo. Eppure ne sono apparentemente soddisfatte. Almeno lo sostengono, e beffeggiano quando i testimoni di Geova lo smascherano. Sembra che a loro faccia “piacere che sia così”. (Ger. 5:31; 6:13) La corruzione che le circonda permette le loro proprie concupiscenze, affievolisce le deboli proteste di coscienza anemiche, fuga ogni restante scrupolo. Temono solo la punizione, non il malfare: “Siccome la sentenza contro una mala azione non si eseguisce prontamente, il cuore dei figliuoli degli uomini è pieno della voglia di fare il male”. (Eccl. 8:11) Essi non ‘cercano la giustizia’ con zelo, né “sospirano e gemono” per alcun offeso senso di giustizia, ma soltanto quando i torti frenano o arrestano il conseguimento dei loro egoistici fini. (Ezech. 9:4; Sof. 2:3) Sono respinti dal messaggio di Geova perché esso richiede una separazione da questo corrotto, immorale mondo pazzo di piaceri.
17. A chi non somigliano essi? Che cosa faranno gli onesti anche senza uno specifico messaggio da Dio?
17 Essi non sono come fu Noè, poiché egli provò avversione per i suoi simili i cui “disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo”. Non sono come fu Lot, perché “quel giusto per ciò che vedeva e udiva mentre abitava fra loro di giorno in giorno si tormentava l’anima giusta a causa delle loro opere illegali”. Non sono come quelli che sono segnati per la preservazione ad Harmaghedon, i quali “sospirano e gemono per tutte le abominazioni che si commettono”. Non sono come gli uomini di buona volontà verso Dio oggi che lietamente si separano dal mondo perché non hanno niente in comune con la sua corruzione. (Gen. 6:5; Ezech. 9:4; Giac. 1:27; 4:4; 2 Piet. 2:8, NM) Essi non devono udire uno specifico messaggio da Dio per provare avversione per la malvagità di questo mondo; no, se amano la giustizia e odiano l’ingiustizia. Anche senza la Parola di Dio gli uomini per natura e per coscienza possono notare il giusto e l’ingiusto. (Rom. 2:12-16) Quelli che sono onesti si stancheranno di questo mondo, e tanto più mentre avanziamo verso Harmaghedon, poiché fino a quel tempo “malvagi e impostori andranno di male in peggio, traviando ed essendo traviati”. — 2 Tim. 3:13, NM.
18. Come argomentano alcuni riguardo all’ignoranza, e perché a torto?
18 Alcuni argomentano che l’ignoranza è una scusa che farà guadagnare la risurrezione a molti degli uccisi di Harmaghedon, come quelli che periscono a causa di responsabilità di comunità. Essi citeranno il caso di Paolo. Questo ex persecutore disse: “Mi fu mostrata misericordia, perché non sapevo e agivo con mancanza di fede”. Ma questa misericordia gli fu mostrata durante un periodo di giudizio, ed egli non la respinse. La usò per eliminare la sua ignoranza ed edificare la sua fede. Questa dimostrazione di misericordia fu anche per un’altra ragione, per mostrare la pazienza divina. (1 Tim. 1:12-16, NM) Pertanto dire che Paolo fosse salvato per la sua ignoranza è errato. Perché agì in ignoranza il pentimento gli fu possibile, egli non aveva peccato imperdonabilmente contro conoscenza o contro la manifestazione dello spirito santo. Il mondo è pieno di Bibbie, in più di 1.125 lingue, e uno sguardo alle sue pagine è sufficiente per dichiarare colpevole la condotta del mondo. La massa del popolo rimane comunque ignorante “secondo il loro desiderio”. (2 Piet. 3:5, NM) In alcuni tempi passati Dio passò sopra ai tempi dell’ignoranza, ma non è così in un periodo di giudizio, si tratti di quello dei giorni di Noè, o di quello dei giorni di Lot, o di quello dei giorni di Gesù, o di quello dei nostri giorni, o di quello che ci sarà durante il millennio. Questo è il punto che Paolo esponeva quando disse: “È vero, Dio ha passato sopra ai tempi di tale ignoranza, ma ora egli dice al genere umano che essi devono tutti in ogni luogo ravvedersi”. Perché? “Perché ha stabilito un giorno nel quale si propone di giudicare la terra abitata”. (Atti 17:30, 31, NM) Come è stato affermato precedentemente, quel giorno per la maggioranza degli uomini sarà il regno millenniale; ma altri hanno avuto o stanno avendo il loro periodo di giudizio prima. Tali periodi non sono tempo per l’ignoranza, ma per il ravvedimento.
PERCHÉ TESTIMONIAMO ORA
19. Perché il punto di vista che l’ignoranza scuserebbe molti degli uccisi di Harmaghedon non contribuisce alla zelante testimonianza ora?
19 Se l’ignoranza in questo presente periodo di giudizio è una scusa e significherà la risurrezione degli ignoranti nel regno millenniale, non sarebbe vantaggioso lasciare che tutti rimangano ignoranti ora? Se tutti quelli ai quali non è stato predicato personalmente ora e che sono uccisi da Geova alla battaglia di Harmaghedon ritorneranno nella risurrezione del genere umano, perché predicare affatto ora? Anche quelli che si oppongono al concetto che tutti gli uccisi di Harmaghedon son morti per sempre ammetteranno che quelli che odono ma non accettano la testimonianza ora periranno eternamente ad Harmaghedon. Solo per amore dell’argomento, adottate il loro punto di vista per un momento. Noi predichiamo a mille persone ora, e forse una accetta la verità, mentre tutte le altre la rigettano e muoiono per sempre ad Harmaghedon. Ma se ci asteniamo dal predicare a queste mille persone, tutte morirebbero ad Harmaghedon però tutte tornerebbero nella risurrezione, non avendo udito il messaggio. Certo quando saranno tornate in quel nuovo mondo molto avanzato verso il perfetto paradiso, senza corruzione di umani in giro e con l’influenza demonica scomparsa, come i nostri oppositori sono inclini a pensare e a dire, molte di più d’una di quelle mille persone si atterrebbero ai requisiti del nuovo mondo. Forse una sola si rifiuterebbe. Quindi perché predicare ora e salvarne una ogni mille? Perché non tacere ora e salvarne 999 su ogni mille?
20, 21. (a) Perché tale condotta sarebbe una follia? (b) Come Giovanni 5:28, 29 e Geremia 25:33 confermano l’idea che gli uccisi di Harmaghedon rimarranno morti?
20 Questa, naturalmente, sarebbe una follia. Essa significherebbe la distruzione eterna per il testimone che tacesse. Significa che le pietre griderebbero l’avvertimento, se la classe della sentinella non lo pronunziasse. (Ezech. 33:7-9; Luca 19:40) La predicazione dell’evangelo viene fatta in tutta la terra, perché Geova lo dice. E sia che venga fatta sulla base della responsabilità personale o sulla base della responsabilità familiare o della comunità, i popoli di tutte le nazioni sono separati nelle classi delle “pecore” e dei “capri”, perché Geova lo dice. Quelli che egli uccide ad Harmaghedon resteranno morti per sempre, perché le sue figure profetiche fatte al tempo del diluvio e al tempo della distruzione di Sodoma e Gomorra lo dicono, insieme alla parabola delle pecore e dei capri. Questo punto di vista è ribadito da Giovanni 5:28, 29 (NM): “L’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori”.
21 Notate che Giovanni 5:28, 29 limita la risurrezione a quelli che sono “nelle tombe commemorative”. Questo significa che saranno risuscitati solo quelli dei quali Geova ritiene l’esistenza nella sua memoria, memoria che è indicata o simbolizzata dall’espressione “tombe commemorative”. Ecco perché i criminali considerati indegni di una risurrezione erano buttati senza cerimonie nella Valle di Hinnom, o Geenna, dove i loro corpi eran consumati, senza lamenti, senza sepoltura, senza alcuna tomba che ricordasse o commemorasse la loro precedente esistenza. Perciò quelli che non sono “nelle tombe commemorative”, o non sono così simbolizzati come essendo nella memoria di Dio, non saranno ricordati al tempo della risurrezione. Ciò che questo significa per noi oggi è che quelli che ora vivono in questo periodo di giudizio e che per una ragione o l’altra non prendono una determinazione per Geova, e sono quindi uccisi da lui alla battaglia di Harmaghedon, non saranno ritenuti nella sua memoria per una risurrezione. Che questo gruppo comprenderà la maggioranza degli umani ora viventi sulla terra è mostrato da Geremia 25:33: “In quel giorno, gli uccisi dall’Eterno copriranno la terra dall’una all’altra estremità di essa, e non saranno rimpianti, né raccolti, né seppelliti; serviranno di letame sulla faccia del suolo”. Questi numerosissimi uccisi di Geova assomigliati al letame sparso sopra la terra non possono esser considerati come se fossero “nelle tombe commemorative” perché Cristo si ricordasse di loro e li facesse uscire fuori nel Millennio. Egli non ricorda il letame.
22. Quale battesimo attende questo mondo?
22 Ad Harmaghedon Geova battezzerà questo mondo con fuoco distruggitivo: “I cieli e la terra che sono ora son custoditi per il fuoco e vengono riservati al giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi. . . . il giorno di Geova verrà come un ladro, in cui i cieli passeranno con un rumore sibilante, ma gli elementi essendo intensamente caldi saranno disciolti, e la terra e le opere che sono in essa saranno scoperte. . . . i cieli essendo infuocati si dissolveranno e gli elementi essendo intensamente caldi si fonderanno”. (2 Piet. 3:3-13, NM) Notate che questo periodo degli ultimi giorni culminante con Harmaghedon è chiamato il “giorno del giudizio e della distruzione”, dopo del quale viene il promesso nuovo mondo di giustizia, nel regno millenniale.
23. Quali altri battesimi di fuoco menziona la Bibbia?
23 Questo battesimo di fuoco fu prefigurato da un battesimo antico, quando su “Sodoma piovve dal cielo fuoco e zolfo e li distrusse tutti”. In seguito Geova ‘consumò Giacobbe a guisa di fuoco fiammeggiante’ e ‘riversò il suo furore come un fuoco’ e ‘accese in Sion un fuoco’, allorché nel 607 a.C. si servì di Nebucadnetsar per immergere Gerusalemme e Giuda in un battesimo di fuoco a causa dei loro gravi peccati. (Lam. 2:3, 4; 4:11) Quando Cristo venne sulla terra Giovanni Battista parlò della prossimità di un battesimo di fuoco per la nazione degli increduli Giudei naturali, in cui sarebbero stati come albero “tagliato e gettato nel fuoco” e come “pula [che Cristo avrebbe arsa] con fuoco che non si può spegnere [con mezzi umani]”. (Matt. 3:10-12, NM) Questo battesimo di fuoco venne nel 70 d.C., quando le legioni imperiali di Roma distrussero Gerusalemme e uccisero 1.100.000 Ebrei e ne presero 97.000 prigionieri. Un finale battesimo di fuoco verrà sopra quelli che si affiancano a Satana alla fine del regno millenniale: “Scese fuoco dal cielo e li divorò”. (Apoc. 20:9, NM) Come altri battesimi di fuoco, questo viene alla fine del periodo di giudizio, che dura mille anni. Certo non c’è alcuna risurrezione da quel battesimo di fuoco, poiché esso è connesso con la morte seconda, col lago di fuoco e zolfo. Quindi il fuoco è incontestabilmente il simbolo della distruzione che è finale, sia che venga usato in riferimento ad Harmaghedon o in riferimento alla fine del regno millenniale.
24. Quali punti dovrebbero ricordare i disturbati?
24 Quelli che son disturbati da questa considerazione delle cose dovrebbero ricordare parecchi punti. Primo, se Geova distruggesse tutti non ci sarebbe nessuna ingiustizia implicata, dato che nessuno ha alcun innato diritto alla vita. Secondo, l’opera di testimonianza sarà fatta sino alla misura che egli ritiene necessaria per la separazione di tutti i popoli e non commetterà nessun errore. Non seppe egli prima ancora che Noè predicasse o costruisse che nessun altro si sarebbe unito a Noè e alla sua famiglia nell’arca? Non seppe prima che Lot predicasse o che gli angeli compissero i miracoli a Sodoma che non c’erano nemmeno dieci giusti? Molto prima che noi possiamo determinare l’inclinazione l’inclinazione della mente dell’uomo verso la mansuetudine o la caparbietà Geova e Cristo possono giudicare e dividere senza fare errori. E i Giudici sono loro, non noi. Terzo, la divisione non è ancora completa, il periodo di giudizio non è terminato. Non è la incompiuta divisione ora esistente che conta, ma la divisione compiuta che si avrà al principio di Harmaghedon. Benché siamo in un periodo di giudizio, non dobbiamo ritenere decisivamente distrutti tutti quelli che muoiono per varie cause prima dell’esecuzione del giudizio di Harmaghedon. Alcuni del mondo antidiluviano che morirono prima del diluvio potrebbero essere risuscitati; alcuni Sodomiti che morirono prima che piovesse fuoco e zolfo potrebbero tornare; alcuni Ebrei dei giorni di Gesù e degli apostoli che non furono distrutti dagli esecutivi eserciti romani potrebbero rivivere. Ma non quelli uccisi dal Signore nel diluvio, o nella pioggia di fuoco a Sodoma, o nei giudizi eseguiti nel 70 d.C., o durante Harmaghedon. Alcuni che non sono uccisi da Geova potrebbero morire durante Harmaghedon, come alcuni del suo popolo i cui organismi fisici potrebbero non essere in grado di sopportare la prova; ma la gran maggioranza sarà “gli uccisi del Signore” che si sparge sulla terra come letame. Essi restan morti per sempre.
25. Che cosa le profezie bibliche indicano che ci sta davanti?
25 Ricordate inoltre che le profezie bibliche indicano che uomini e nazioni intensificheranno i loro assalti contro il popolo di Geova e l’opera che essa compie. Ezechiele capitoli 38 e 39 parla di eserciti ispirati da demoni che vengono contro la restaurata organizzazione teocratica: “Tu salirai, verrai come un uragano; sarai come una nuvola che sta per coprire il paese, tu con tutte le tue schiere e coi popoli numerosi che son teco. . . . Questo avverrà alla fine de’ giorni: io ti condurrò contro il mio paese affinché le nazioni mi conoscano”. Quando questo empio assalto viene compiuto, Geova dice: “Il mio furore mi monterà nelle narici”. La sua indignazione e ardente ira è così tremendo e terribile che ogni cosa che vive tremerà, i monti crolleranno e le rupi cadranno al suolo. I popoli son gettati in un confuso e vicendevole massacro e Geova aggiunge le sue forze distruttive per annientare questo mondo malvagio. Intense persecuzioni e cospirazioni verranno senza dubbio contro i testimoni di Geova prima che la furia di Geova si levi al punto di scatenare la sua distruzione di Harmaghedon.
26. Come una ulteriore e più netta divisione sarà ancora effettuata, con quale accresciuta responsabilità per il popolo?
26 Quale opportunità senza precedenti la fedele sopportazione di tutto questo da parte dei testimoni di Geova darà a quelli simili alle pecore di mostrar favore e a quelli simili ai capri di manifestare la loro indifferenza! Come ora molti vedono le nostre grandi assemblee e si meravigliano alla prodigiosa unità resa possibile dallo spirito di Dio, così allora essi vedranno più che mai la ferma integrità mostrata da noi con l’aiuto dello spirito di Geova. L’opera di predicazione che dev’essere ancora fatta, gli aumenti che devono ancora verificarsi, le persecuzioni che devono ancora esser sopportate, tutto questo sarà una ulteriore manifestazione dello spirito di Geova operante sopra il suo popolo ed effettuerà un’ulteriore, più accurata divisione del genere umano prima che scoppi Harmaghedon. Non è con la nostra propria potenza e forza che noi opereremo e aumenteremo e perseveremo, ma con lo spirito di Dio. Quelli che combattono la visibile organizzazione di Geova, sulla quale si manifesta il suo spirito, peccano contro lo spirito santo, e questo imperdonabilmente. Quelli che non partecipano a questa opposizione ma la tollerano o ne sono indifferenti corrispondono a quelli che la parabola raffigura come capri. Sia che attivamente o passivamente o indifferentemente vadano d’accordo col mondo nei suoi assalti contro i testimoni di Geova, gli individui vengono sotto la responsabilità o personale o della comunità per questo. — Zacc. 4:6.
27. Che cosa dovremmo sapere noi ora?
27 Sappiano tutti adunque che questo tempo di giudizio delle nazioni non è una semplice prova generale per un futuro e decisivo secondo giudizio avvenire, che renda perciò la distruzione di individui ad Harmaghedon non valevole per l’eternità. Sappiano che tutti i viventi ad Harmaghedon saranno battezzati, o mediante fuoco per la distruzione coi malvagi o mediante salvezza per la vita con l’organizzazione teocratica. Sappiano che il sentimentalismo fuori posto per la salvezza delle creature non altera la parola di Dio né distoglie lui dal suo proposito. Sappiano che quelli realmente interessati in modo pratico nel loro simile non perderanno tempo agitandosi per l’eternità della distruzione di Harmaghedon, ma con zelo predicheranno per salvare sia se stessi che altri. (1 Tim. 4:16) In breve, sappiano che Dio volle dire quello che disse quando avvertì: “Uscite da essa, popolo mio”.
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Una terra desolata per mille anni?La Torre di Guardia 1952 | 15 novembre
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Una terra desolata per mille anni?
EPPOI venite, e discutiamo assieme”. “Esaminate ogni cosa e ritenete il bene”. (Isa. 1:18; 1 Tess. 5:21) Nella loro ricerca della verità i Cristiani faranno bene ad ascoltare questi ammonimenti scritturali. — Atti 17:11.
Secondo la credenza di alcuni, come gli Avventisti del Settimo Giorno, “la vita presente è data all’uomo come una prova. La morte le mette fine”. Un “giudizio investigativo” determinante il destino di ciascuna persona ha luogo prima del ritorno di Cristo; e al suo ritorno i giusti saranno ricompensati con la beatitudine celeste, gli empi puniti con la distruzione, e tutta la terra sarà desolata da un gran terremoto.
Si sostiene inoltre che questa terra desolata sarà l’abisso nel quale saranno gettati Satana e i suoi demoni, essendo in tal modo legati da una “catena di circostanze”. Alla fine dei mille anni i santi torneranno sulla terra e gli empi saranno risuscitati dai morti. Allora gli empi, sotto la direzione di Satana e dei suoi demoni, insorgeranno contro i santi, e “proprio mentre l’esercito attaccante sta per dare il suo colpo finale, ecco, il fuoco scende da Dio fuori del cielo e li divora”. Così insegnano gli avventisti.
L’INABISSAMENTO E IL LEGAMENTO DI SATANA
È l’abisso in cui Satana e i suoi demoni sono gettati una terra desolata? Quelli che insegnano così ritengono
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