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Infelici lamentatoriLa Torre di Guardia 1953 | 1° maggio
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Essi si perderanno prima di quel tempo, benché sia così vicino.
19, 20. Quale dev’essere, ed è, l’attitudine dei testimoni di Geova se Dio dà ulteriore “acqua della verità” al popolo?
19 Mosè come servitore di Dio per la congregazione ebbe qui una meravigliosa opportunità di onorare Geova e di far volgere le menti degli Israeliti al solo vero Dio. Ma Mosè era molto scontento del popolo; li considerò come ribelli e dimenticò che Dio trattava con loro. Egli non avrebbe dovuto rimproverarli come fece. Nonostante fossero dei lamentatori, essi costituivano tuttavia l’organizzazione di Dio e spettava a Geova correggerli nella maniera che gli sarebbe piaciuta. Se Egli voleva dare acqua agli Israeliti, questo non era affar suo, e non era compito di Mosè escludere Dio dalla concessione. Se Geova oggi vuol dare ad altre persone l’opportunità di udire la verità affinché conoscano la via che conduce alla vita prima che divampi Harmaghedon, non è bene che alcuno di noi si lamenti. Anzi, dovremmo rallegrarci che ci sia più tempo per predicare l’evangelo Naturalmente, alcuni diranno che Dio è lento; ma non è a causa della pazienza di Geova in questi ultimi giorni che migliaia di persone hanno appreso della salvezza? Leggete il racconto di 2 Pietro 3:15 per vostro conto.
20 Ci sono sempre alcuni che si lamenteranno e troveranno da ridire. Ma perché vi assocereste coi lamentatori e acquistereste la loro attitudine mentale? Se Dio vuol dare la verità ad altre persone radunando ancora un maggior numero di altre pecore, noi dovremmo esserne lieti. I testimoni di Geova in questi giorni sono certamente felici di avere ancora l’opportunità di predicare la buona notizia. Non c’è nessuna ragione per cui i testimoni di Geova dovrebbero lamentarsi dato che hanno maggior tempo per predicare, dovrebbero piuttosto esser felici di poter continuare la vera adorazione. Con gioia dovrebbero dire: ‘Noi abbiamo ricevuto gratuitamente, diamo gratuitamente.’
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Cacciate lo spirito di lamentoLa Torre di Guardia 1953 | 1° maggio
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Cacciate lo spirito di lamento
1. Cercano i testimoni di Geova di trovar da ridire sul popolo? E che cosa lo mostra?
QUELLI che si sono dedicati a servire Dio devono aver cura degli interessi del regno di Dio e della rivendicazione del suo nome. Essi non dovrebbero mai divenire superbi o alteri perché hanno la verità o perché conoscono la via che conduce alla vita. Il semplice fatto che hanno questa conoscenza non li rende migliori di nessun altro. Ma essi hanno bastante giudizio da acquistare questa conoscenza della verità, per ottenere l’intendimento che è disponibile per loro, e per lavorare negli interessi di Geova. Sono grati a Geova. I testimoni di Geova non cercano da ridire sul popolo che chiede loro di visitarlo nelle sue case. Anzi sono felici dell’opportunità e chiedono alle persone di buona volontà se hanno piacere che vadano a studiare con loro. Essi sono ansiosi di condividere con le persone ciò che hanno ricevuto. Avendo la verità, vogliono darla a tutti quelli che hanno orecchi per udire, sia di mattina, che di pomeriggio, di sera, in qualsiasi tempo convenevole per l’uditore. Geova dice che il suo popolo canterà le sue lodi giorno e notte nel suo tempio, e questo significa che i testimoni di Geova devono compiere la vera adorazione giorno e notte, servendolo mediante la predicazione della buona notizia.
2. Quale fu la causa delle difficoltà degli Israeliti nel deserto, e come possiamo noi mostrare fede e ottenere felicità oggi?
2 Quando guardiamo le passate e infelici esperienze degli Israeliti nel deserto, troviamo che le difficoltà erano causate dai lamentatori e mormoratori. Ma quale felicità avrebbero provato essi se avessero seguito le disposizioni di Dio! La fede era tutto ciò che occorreva loro; era una questione così semplice. E la stessa cosa avviene oggi. Se ci atteniamo alle disposizioni che Dio fa per noi, mostriamo la nostra fede. Noi possiamo dare la verità ad altri con la nostra testimonianza di casa in casa, e facendo questo possiamo ottenere felicità. Non c’è nessuna ragione per cui non dovremmo esser felici nella nostra vita.
3. Come si possono risolvere le difficoltà di una casa missionaria?
3 Consideriamo le cose in maniera pratica. Degli studenti si diplomano alla Watchtower Bible School di Galaad, e si trasferiscono in una casa missionaria. Non c’è nessuna ragione per cui essi non dovrebbero andar felicemente d’accordo, perché sono in grado di dare continuamente la verità ad altri nella loro nuova assegnazione. Se sorgono piccole difficoltà e litigi tra i fratelli nella casa, possiamo esser certi che almeno uno ne è colpevole. Ma chi è egli? Senza dubbio la difficoltà è in quelli che litigano; perciò non si deve fare altro che radunarli e scoprire ciò che si nasconde sotto tutta la difficoltà. Se ciascuno dà o cede un poco, cioè, se da ciascuna parte vien dato un poco, la difficoltà può probabilmente risolversi e non se ne dirà più niente.
4. Che cosa dobbiamo fare per aver successo nella nostra vita in comune, e perché dobbiamo far questo?
4 Se le difficoltà sono risolte ma in entrambe le parti rimane del rancore, non ci sarà ancora felicità. In una casa missionaria voi dovete voler andare d’accordo con i vostri fratelli e sorelle. Questo si può dire di qualsiasi casa; ci dev’essere il desiderio di andare d’accordo gli uni con gli altri. Ricordate che tutti sono servitori di Dio come voi. Voi tutti avete la stessa causa da difendere a motivo della vostra conoscenza della verità della Parola di Dio. Voi tutti volete altra conoscenza. Già avete ricevuto molte informazioni e certo conoscete la Parola di Dio come risultato del vostro diligente studio. Ma volete studiare ancora; ancora vi dilettate nella lettura della sua Parola, e volete mostrare la vostra fede in essa comunicando questa buona notizia ad altri. Se ora voi siete tutti di questa stessa opinione e predicate la Parola di Dio nel campo, perché non potreste andar d’accordo in altre cose? Perché non potremmo vivere come Dio vuol farci vivere: nella felicità, senza lamentarci l’uno dell’altro? Tutto ciò che dobbiamo fare per riuscire nella vita non è altro che dare o cedere un poco. Tutti nell’organizzazione di Geova devono rendergli la loro vera adorazione. Essi devono inoltre mostrare amore verso il loro prossimo cercando la contentezza nella loro vita.
5. Perché i superbi credono ad una falsità, e perché essi non sono felici?
5 Il salmista disse: “Come è felice l’uomo che ha fatto di Yahweh [o, Geova] la sua fiducia, che non si è rivolto ai superbi, né si è sviato verso la falsità”. (Sal. 40:4, Ro) Un uomo superbo non prova mai felicità. Egli pensa solo a se stesso, non al suo prossimo, e specialmente dimentica Geova, il suo Dio. Quando Maria ed Aaronne divennero superbi verso Mosè loro fratello, furono umiliati; e oggi non possiamo divenire superbi se comprendiamo quale sia la nostra posizione dinanzi a Geova, il Superiore. Noi siamo gli inferiori; quindi non c’è nessuna ragione per cui insuperbiremmo o ci esalteremmo. Appena facciamo questo crediamo ad una falsità; pensiamo di essere importanti. Non ricordiamo che la grande contesa è la rivendicazione del nome di Geova e la predicazione del suo messaggio in tutto il mondo. Col nostro servizio giornaliero dimostriamo che questo non è il modo in cui noi consideriamo la questione, ma viviamo in una maniera che onorerà il nome e il proposito di Geova.
NON TROVATE DA RIDIRE CIRCA L’OPPOSIZIONE E LA PERSECUZIONE
6. Perché noi non dovremmo essere infelici per la repressione dei testimoni in alcuni paesi, piuttosto che cosa dovremmo fare?
6 I testimoni di Geova non sono scoraggiati in questo tempo a causa degli avvenimenti del mondo. Noi siamo in mezzo ad una organizzazione malvagia, ‘il mondo del Diavolo,’ come lo chiama la Bibbia. Esso è pieno di dolore ed afflizione e si trova in uno stato deplorevole; ma non c’è nessuna ragione per cui i testimoni di Geova dovrebbero essere infelici benché vivano in esso. Sebbene siamo in esso, non ne dobbiamo far parte. Quando guardiamo l’organizzazione di Geova, ci meravigliamo della sua prosperità e della sua crescita nonostante tutta la pressione che è stata fatta contro di essa da quelli che si oppongono alla buona notizia. I testimoni di Geova han veduto la loro opera arrestata o ostacolata in molti paesi, ma questo non li scoraggia. Dobbiamo noi lamentarci ora con Dio dicendogli che egli non sa come dirigere le sue cose? Dobbiamo noi considerare la Russia e dire: “Dio, perché non hai fatto entrare dei missionari dei testimoni di Geova in quel paese affinché vi predicassero?” Noi non possiamo dettare a Dio degli ordini a causa di certe infelici esperienze che capitano ai testimoni di Geova oltre la cortina di ferro. Quei testimoni di Geova che sono in quei luoghi hanno la stessa Parola di Dio, ed essi continuano a predicare fedelmente la buona notizia. I testimoni di Geova in altri paesi dove è maggiore libertà dovrebbero andare in giro predicando il messaggio del regno di Dio anche più estesamente e dovrebbero esser grati di averne l’opportunità. Non trascurate la vostra libertà di parlare nel vostro territorio. Alcune volte i nostri fratelli in paesi democratici dove è la libertà di parola non mostrano tanto zelo andando di casa in casa quanto ne mostrano i proclamatori che vivono in nazioni dove si trova una continua opposizione.
7. Quali domande dovremmo rivolgerci circa il servizio in condizioni simili a quelle di tali paesi?
7 Soffermatevi e pensate per un momento. Che cosa fareste se il vostro governo vi dicesse che non potreste adorare più Geova Dio e che non potreste mettere il vostro Dio al disopra dello stato? Che cosa fareste in tali circostanze? Dove trovereste felicità? La trovereste forse cambiando pensiero per adorare secondo il decreto dello stato? Oppure la vostra felicità verrebbe solo dall’adorazione di Geova Dio come egli ordina mediante la sua Parola? Cessereste di predicare ad altri se voi trovaste opposizione? O vi terreste saldi per predicare l’evangelo secondo che ne avreste l’opportunità? Vi lamentereste come fanno alcuni e direste: “Dio, perché mi hai recato questo?” Forse pensereste: “Perché mai non sono nato in qualche altra nazione dove non c’è tanta difficoltà? Perché la Watch Tower Society non mi trasferisce da questa nazione in un’altra facendomi predicare lì? Un vero servitore cristiano dell’Altissimo non può rinunciare alla predicazione della buona notizia del regno di Dio. Oh, ci sono molte cose delle quali potremmo lamentarci; ma se abbiamo la giusta disposizione di cuore, saremo grati a Dio per l’opportunità di servire ovunque egli ci manda o dovunque potremmo trovarci, perché noi sappiamo che questo vangelo del Regno dev’essere predicato in ogni luogo. Le persone son persone indipendentemente da dove le troviamo, e fra loro ce ne sono di buone e di cattive. Se ci sono delle “pecore”, noi vogliamo trovarle.
8. Perché i testimoni di Geova predicano indipendentemente da dove si trovano e in condizioni sfavorevoli?
8 Ricordate che Dio dirige la sua organizzazione, ed egli sta facendo predicare questo vangelo del Regno in tutto il mondo per una testimonianza. Perciò indipendentemente da dove andiamo, indipendentemente da ciò che dobbiamo fare, noi dobbiamo rimanere saldi per continuare tale opera di predicazione. È un’opera che deve essere compiuta. Noi non vogliamo divenire lamentatori, perché in tal caso saremmo inclini a smettere di predicare la verità; e una volta che smettiamo di dare la verità ad altri noi perdiamo la nostra felicità. Molti fedeli testimoni oggi sono felici anche in prigioni e in campi di concentramento, e persino in tali luoghi essi si tengono occupati predicando l’evangelo ad altri carcerati. I testimoni di Geova sono felici
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