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Visita all’Assemblea “Nome divino”Svegliatevi! 1972 | 22 marzo
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nelle promesse di Dio e che si sforza di vivere ora secondo i princìpi che governeranno la terra quando le Sue promesse si saranno pienamente avverate?
Tale sentimento fu espresso da un anziano congressista che in un periodo di molti anni ha assistito a decine di assemblee. Egli disse: “Forse il miglior modo per descrivere l’effetto generale di quest’assemblea è quello di dire che il programma recò soddisfazione spirituale e stimolo fisico. Quest’ultima cosa accade indubbiamente perché, anche se era necessario percorrere ogni giorno considerevole distanza per andare all’assemblea, alzarsi presto e tornare tardi, la contentezza mentale predominava sulla stanchezza”.
Qual è la vostra veduta, dopo aver dato uno sguardo a una simile assemblea? Speriamo che non sia come quella di un operatore televisivo di Buffalo che dopo un servizio disse al suo superiore: “Non dovrei più occuparmi di loro. Erano troppo bravi per me, e io sono troppo negativo. Potrebbero farmi cambiare idea”. Piuttosto, confidiamo che la pensiate come il conducente di un tassì di Milwaukee che, sebbene il congresso fosse un’occasione per fargli fare affari con la sua vettura, disse: “Sono molto colpito dall’ordine e dalla pulizia e dal fatto che non fumano. Sono proprio persone meravigliose. Vanno d’accordo come veri fratelli e sorelle. Non c’è tensione, non c’è pregiudizio, solo vera pace. So che è impossibile, ma pare che tutti si conoscano. E il cibo è realmente buono. Ho mangiato il mio terzo panino imbottito. Anzi, devo andare a mettere a posto questa vettura e verrò all’adunanza”. Sì, speriamo che anche voi vogliate associarvi maggiormente con i testimoni di Geova e possiate condividere le loro credenze e le loro speranze.
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Artigiani in miniaturaSvegliatevi! 1972 | 22 marzo
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Artigiani in miniatura
VOGLIO presentarmi. Sono un insetto. Mi pare che i giganti della creazione suscitino più meraviglia che noi insetti. Ma in realtà noi insetti abbiamo alcune rare credenziali. Si potrebbe dire che molti di noi siano artigiani in miniatura. In questa epoca di minuscoli transistor, noi laboriosi artigiani in miniatura dovremmo destare interesse.
Lasciate che vi parli di alcune mie cugine, le formiche amazzoni. Queste artigiane costruiscono giardini pensili su alberi e cespugli, dove fanno anche il nido. Ecco come fanno: Portano su la terra, mettendola in quantità crescente sui rami. Quindi, scavano abilmente passaggi e vani, rinforzandoli con materiale simile a carta. Poi sono piantati speciali semi di precedenti giardini. I nuovi giardini si ingrandiscono e infine circondano il nido delle formiche nell’albero, riparandolo dagli intensi raggi del sole e dalla pioggia.
Questi giardini pensili affascinano gli uomini che ci studiano. Una ragione è che le piante di questi giardini pensili costruiti dagli insetti sono apparentemente diverse da ogni altra che cresce altrove. Finora i vostri esperti hanno scoperto quattordici diverse specie di piante, e non ne è stata trovata una che cresca in alcun luogo eccetto in questi giardini pensili! Forse solo le formiche ne conoscono il luogo. I giardini pensili di Babilonia furono considerati una delle sette meraviglie del mondo antico, ma noi eseguiamo da secoli una meraviglia simile e in miniatura!
Tappezzieri e sarti
Nella mia famiglia ci sono molti bravi tappezzieri. Conosco una varietà di api che fanno uno splendido lavoro. Queste delicate artigiane rivestono le loro intere cellule germinali di successivi strati di una membrana sorprendentemente delicata più lucida del più bel raso. Scintilla perfino! Immaginate, usano la lingua come una delicata cazzuola e col corpo producono tutto il materiale per tappezzare, una speciale secrezione.
Tra i calabroni o gli insetti della famiglia Anthidium ce n’è una specie non più lunga di un centimetro e mezzo. La femmina raccoglie il materiale all’esterno anziché secernerlo col proprio corpo. Il materiale è una sostanza soffice che ricava da varie piante. Essa prova piacere a tappezzare la sua base di operazioni. Alcune specie costruiscono le loro celle rivestendo canne vuote, gusci vuoti di lumache o tane di lombrichi, e possono tappezzare perfino bossoli.
Altri componenti della mia famiglia sono sarti. Devono esserlo, per non farsi mangiare o per procurarsi da mangiare. I miei parenti differiscono dai sarti umani in quanto gli insetti sarti fanno vestiti solo per sé, non per altri. Facciamo un lavoro raffinato.
Forse pensate che la tignola sia un flagello, ma è una brava sarta. La larva di questa tignola dei panni vive entro un involucro o bozzolo fatto di pezzetti di lana, peli o altra stoffa uniti insieme con seta. Man mano che la larva cresce, l’involucro diventa troppo stretto. Giacché non vi sono cuciture da “allentare”, la larva fa un taglio da una parte dall’estremità al mezzo e inserisce nuovo materiale, accrescendo la grandezza del bozzolo. Quindi fa la stessa cosa dall’altra parte, per preservare la simmetria. Il risultato? Forse vi arrabbiate, ma mia cugina si fa una giacca da camera senza privarsi di protezione durante le modifiche.
Sperimentalmente si è fatto tessere a questa piccola sarta un manto multicolore mettendola successivamente su stoffe di diverse sfumature.
Sono anche meravigliato dalle capacità della cugina Friganea. La larva della friganea vive di solito nei corsi d’acqua. Lì si costruisce una piccola casa o involucro, e ciascuna specie costruisce la propria particolare dimora subacquea. Anzitutto, la larva produce un riparo tubolare di seta. Ma ci vuole dell’altro per proteggere il corpo deliziosamente soffice della friganea da chi vorrebbe mangiarla, per cui la friganea rinforza il rifugio aggiungendovi il materiale che preferisce: sassi, sabbia, conchiglie, ecc. Alcune specie si fanno un riparo protettivo di foglie che avvolgono attorno al tubo sericeo. Se una particolare specie non trova il materiale che preferisce, la friganea si arrangerà con qualsiasi cosa trovi.
Una specie di friganea preferisce attaccare al suo sericeo riparo alcune lumachine acquatiche, le cui inquiline sono ancora dentro, ben vive. Tale protettiva coperta di lumache vive è evidentemente ingombrante, per cui questa sarta vi attacca un legnetto da ambo i lati, ciò che dà la necessaria spinta di galleggiamento, ma non sufficiente per far galleggiare la struttura meravigliosamente confezionata. Le lunghe zampe della friganea sporgono dal riparo ed essa trascina facilmente la sua casa mobile mentre si sposta in cerca di cibo. Come se non bastasse, questa creaturina può aumentare la circonferenza e la lunghezza della sua casa da fiaba, pur essendo sommersa in acqua corrente!
Costruttori
Noi insetti abbiamo alcuni meravigliosi costruttori. E il modo in cui costruiamo è architettonicamente proprio giusto per i nostri bisogni. Prendete un comune esempio, la cella di un favo d’api. È una struttura a sei lati, un esagono. Per l’ape è proprio la forma che ci vuole! Vedete, una cella a sei lati contiene più miele di una cella triangolare o quadrata. Questo disegno, inoltre, conferisce resistenza mediante il contatto con tutte le celle vicine. Certo, le api non sanno niente di geometria, per cui questo esempio di abilità artigianale è stato chiamato “il più meraviglioso degli istinti conosciuti”.
Sì, a motivo dell’istinto con cui fummo creati, noi minuscoli artigiani compiamo tali sorprendenti imprese. Prendete, ad esempio, l’abilità di costruire ragnatele. Benché i ragni non siano propriamente classificati insieme a noi insetti, sono artigiani in miniatura. Per fare la ragnatela sono necessari la misurazione delle distanze, il calcolo degli angoli, la disposizione di fili paralleli l’uno all’altro e la complessa geometria delle costruzioni. Considerate una ragnatela di cinquantacinque centimetri. Quanto lavoro ci volle? Il ragno impiegò solo trentasei minuti. C’erano trentasette metri di fili, attaccati in 699 punti. Il ragno aveva percorso oltre 54 metri senza mai confondersi o rimanere bloccato!
In modo interessante, i ragni si lubrificano solo nei punti in cui vengono a contatto con la ragnatela. Un ragno della giungla indiana di quindici centimetri comincia a lubrificarsi al tramonto per circa un’ora, rivelando un istinto che richiede previdenza, non sprecando nulla.
Noi insetti abbiamo alcune termiti in Africa che costruiscono monticelli considerati meraviglie dell’ingegneria perfino da voi uomini. Alcune di queste strutture somigliano a giganteschi funghi. E lo stile architettonico varia secondo le condizioni che affrontano. In una zona, le termiti costruttrici possono edificare una specie di castello con torrette; in una zona dove il suolo è diverso, il monticello somiglierà a un campanile di sei metri.
Uno dei più sorprendenti monticelli costruiti da un insetto si trova in Australia. Lì certe termiti costruiscono ciò che voi chiamate “monticello a bussola”. Può essere alto tre metri e mezzo e lungo tre metri, ed è quasi sempre costruito in modo che addita il nord-sud; i lati piani guardano a est e a ovest. Comprendo che i vostri specialisti di insetti ancora non capiscono realmente perché questi artigiani in miniatura costruiscono i loro monticelli a forma di bussola. E, in quanto a noi, non ve lo diciamo.
Perforatori e minatori
C’è poi la femmina dell’icneumone munita di un tubo peloso lungo da cinque a dodici centimetri e mezzo. Con esso può praticare un foro di parecchi centimetri nel tronco di un albero e raggiungere la galleria nascosta di un insetto che si nutre di legno. Quindi, per mezzo del tubo, deposita le uova, le quali, allorché si apriranno, mangeranno gli altri insetti. Come fa a spingere un esile tubo nel solido legno? All’estremità del tubo ci sono piccoli denti, usati per segare la fibra. Pure sorprendente è la capacità di questo insetto di determinare dove perforare. Semplicemente esso esplora con attenzione l’albero, battendo qua e là con le antenne. Infine è soddisfatto e pianta gli artigli delle zampe nella corteccia e comincia a perforare per raggiungere il bersaglio nascosto, e fa centro!
Le larve di un insetto dei Siricidi sono sorprendenti minatrici. In un caso questo insetto depose le uova in un pezzo di legno di pino successivamente rivestito di trentotto millimetri (quindici strati) di piombo. Quando venne il tempo che le larve ne uscissero, scavarono una galleria nel legno e andarono a sbattere nel rivestimento di piombo. Attaccandolo vigorosamente con le mandibole, corrosero uno strato dopo l’altro, subendo alcune perdite durante le fasi del viaggio, ma altre forarono trentotto millimetri di solido piombo. Ed erano larve, spinte dall’istinto!
Altre sorprendenti minatrici del regno degli insetti sono le formiche tagliafoglie e certe termiti. Alcune formiche tagliafoglie scavarono una volta una galleria sotto il letto del fiume Paraíba, fiume brasiliano largo quanto il Tamigi al London Bridge. E certe termiti del deserto scavano nel suolo sabbioso gallerie verticali profonde fino a trentanove metri! Quando raggiungono l’acqua, trasportano su nel nido quello di cui hanno bisogno.
Potrei dirvi molte altre cose. Dopo tutto, noi insetti siamo molto più numerosi di voi uomini, per cui ce ne sono tanti da conoscere. Ma quello che avete letto per oggi basta. Sono stato lieto di questa opportunità di aiutarvi a conoscerci meglio come artigiani in miniatura. Spero che questo vi dia una nuova veduta che ci faccia apparire più meravigliosi che fastidiosi.
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Occorre un sistema economico che dia risultatiSvegliatevi! 1972 | 22 marzo
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Occorre un sistema economico che dia risultati
L’ECONOMIA del mondo occidentale non è più stata la stessa dalla scorsa estate. Intatti, non sarà mai più la stessa.
Quando il 15 agosto 1971 il sistema che aveva seguìto ricevette il colpo mortale dal presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, ebbe inizio un lungo periodo d’incertezza.
L’azione del Presidente creò un incubo economico per il mondo non comunista. Da allora quelle nazioni hanno cercato un nuovo sistema economico, un sistema che dia risultati.
Ma perché quello vecchio fu scartato? Che speranza c’è che il nuovo sistema dia migliori risultati di quello vecchio che non ha avuto successo?
Il vecchio sistema economico
Il precedente sistema economico fu stabilito a una conferenza di nazioni occidentali radunatesi a Bretton Woods, nel New Hampshire, nel 1944. Formarono ciò che fu chiamato Fondo Monetario Internazionale, disposizione a cui infine presero parte molto più di cento nazioni non comuniste.
Qual era la base di quel sistema? Si basava sul dollaro degli Stati Uniti. A quel tempo gli U.S.A. erano il più potente paese del mondo e la loro moneta era la più forte. Le nazioni convennero dunque di stabilire il valore della loro moneta in relazione al dollaro.
Convennero di non lasciare che la loro moneta variasse più dell’1 per cento in più o in meno del valore stabilito. Questa stabilità avrebbe reso molto più facili gli scambi mondiali, giacché i governi e gli
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