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  • “Deponiamo ogni peso”
    La Torre di Guardia 1952 | 15 luglio
    • e il desiderio degli occhi”. Per illustrare, qui è un’altra triste pagina presa da vita vissuta. Una bella e giovane sorella pioniera, sei anni fa, felice e senza impegni nella battaglia quotidiana predicava la Parola. Dinanzi a lei erano l’ammaestramento di Galaad e il servizio missionario all’estero, con tutte le sue accresciute benedizioni. Oggi la sua dolorosa situazione fa pena. Cominciò abbastanza innocentemente. Ma non occorre raccontare i particolari, la vostra immaginazione li può fornire. Oggi i pesi sopra di lei sono quasi oltre la sopportazione. Un marito mondano, infine ricoverato all’ospedale con incurabile cancro. Tre figliuoli, uno nato zoppo. Quanto credete che corra nella corsa divina ora questa che fu un tempo una libera pioniera? Con l’aspetto più vecchio di quanto non sia, da mane a sera è un faticoso lavoro assolvere la responsabilità ch’ella deve sopportare. Niente tempo per il servizio ora, completamente inattiva e messa fuori del combattimento. Tuttavia si dibatte per tornare nella corsa, ma il peso che porta renderà il cammino futuro difficilissimo a percorrere. Con le lagrime agli occhi ella disse: “Darei qualsiasi cosa per essere ancora quella libera, giovane pioniera”.

      Si potrebbe citare esempio dopo esempio per mostrare i dolorosi risultati dell’abbandono al proprio io e ai desideri egoistici, anziché deporre quel peso e perseverare nel presente combattimento. L’io in qualsiasi forma, il proprio soddisfacimento, la propria importanza, l’io che fa venire voi e i vostri desideri prima, dinanzi alla corsa che si deve correre. Questo è il grosso peso da deporre. L’io che è scontento fino al punto di causare lamentele, dissensi e divisione fra i compagni di gara. L’io e l’egoismo che producono invidia, pettegolezzo, iracondia. L’io che conduce a pratiche immorali e cattive, l’io che sempre provvede la carne e le opere della carne, anziché seguire lo spirito e le sue opere. Tali pesi non si possono portare oltre la linea finale e nel nuovo mondo. Essi devono esser deposti.

      “RINNOVATE LA VOSTRA MENTE

      Ma come deporre i pesi e i carichi che ostacolano e fanno rallentare? Nello stesso modo in cui deponemmo i pesi della falsa religione e della politica, imparando la loro malvagità con lo studio della Parola di Dio. Lietamente e volontariamente noi li deponemmo come pesi quando apprendemmo che erano strumenti di Satana per impedirci di conoscere e servire Dio. Noi cambiammo la nostra mente a loro riguardo. Quindi rispetto a tutte le altre pratiche mondane, egoistiche, voi dovete cessare “di conformarvi a questo sistema di cose, ma siate trasformati rinnovando la vostra mente, affinché proviate a voi stessi la buona e accettevole e completa volontà di Dio”. (Rom. 12:2, NM) È con lo studio della Parola di Dio che noi rinnoviamo e trasformiamo e cambiamo la nostra mente, la esercitiamo onde riconosca e getti gl’inutili pesi. Per vincere nella corsa noi dobbiamo osservare le regole, ed è la Parola di Dio che dà le regole. “Nessun uomo che serve come soldato s’immischia negli affari commerciali della vita, affinché possa incontrare l’approvazione di colui che lo ha arruolato come soldato. Inoltre se qualcuno contende anche nei giuochi, egli non è coronato a meno che non abbia conteso secondo le regole”. (2 Tim. 2:4, 5, NM) Le regole richiedono che noi non c’impigliamo nella ricerca di guadagni egoistici. Le regole richiedono che predichiamo. Le regole richiedono che camminiamo secondo lo spirito di Dio, e non secondo desideri peccaminosi, egoistici, carnali. Camminare secondo lo spirito, questo è il modo di togliere i pesi. “Continuate a camminare secondo lo spirito e non compirete nessun desiderio carnale. Poiché la carne è contro lo spirito e i suoi desideri, e lo spirito contro la carne, perché queste cose si oppongono l’una all’altra”. — Gal. 5:16, 17, NM

      Per correre la corsa sino alla vittoria finale, si deve deporre ogni peso finché il servo di Dio è spogliato come un corridore di maratona. Descrivendo la giusta condotta, l’apostolo Paolo dice: “Non sapete voi che i corridori in una gara corrono tutti, ma uno solo riceve il premio? Correte in tal modo affinché lo otteniate. Inoltre, ogni uomo che prende parte in una lotta esercita padronanza di sé in tutte le cose. Ora essi naturalmente lo fanno onde ricevano una corona corruttibile, ma noi una incorruttibile. Perciò, il modo in cui io corro non è incerto; il modo in cui vibro i miei colpi è tale che non colpisco l’aria; ma percuoto il mio corpo e lo conduco come uno schiavo, affinché, dopo aver predicato ad altri, io stesso non sia disapprovato”. — 1 Cor. 9:24-27, NM.

      Ciò malgrado, “per correre non basta esser agili, né basta per combattere esser valorosi”. (Eccl. 9:11) La vittoria è di quelli che rinnovano la loro mente con studio biblico e si sottomettono alla guida dello spirito di Geova. Il suo spirito ci aiuterà a gettare i pesi che ci ostacolano e trattengono, ed egli ci sosterrà sotto il carico delle pesanti responsabilità che non si possono giustamente metter da parte. “Getta sull’Eterno il tuo peso, ed egli ti sosterrà; egli non permetterà mai che il giusto sia smosso”. (Sal. 55:22) I fratelli cristiani si assistano l’un l’altro “portando l’uno i pesi dell’altro”. (Gal. 6:2, NM) E se la fede grande come un granello di senape muoverà una montagna, non esiste nessun peso o ostacolo simile a monte che non possa esser rimosso o superato esercitando la fede. (Matt. 17:20) La fede si mostra con le opere; quindi aumentate la vostra fede e mostratela con accresciuta attività.

      Gli ultimi anni dell’inimicizia tra la progenie del Serpente e la Progenie della donna di Dio che dura da seimila anni sono su di noi. Ogni consacrato servitore di Dio sentirà tale inimicizia sempre più mentre gli ultimi ostacoli son superati prima della vittoria ad Harmaghedon. Per scavalcare quegli ostacoli dobbiamo tenerci al lavoro assegnato, facendo la nostra parte nella lotta come i fedeli servitori di Dio nei secoli passati. Come scrisse Paolo: “Sostenendo voi la stessa lotta che mi avete veduto sostenere, e nella quale ora udite ch’io mi trovo”. — Filip. 1:30.

      La corsa ancora continua, l’esortazione ancora dice di avanzare, ancora v’è l’ordine di battaglia: “Predica la Parola”. Quindi rivolgete lo sguardo verso la meta, imparate le regole della corsa, e rispettatele. Deponete ogni peso. Spogliatevi fino a ritenere le nude necessità e correre la corsa. Correte come se da essa dipendesse la vostra vita. Infatti, è così!

  • Giovanni Battista, precursore di Gesù
    La Torre di Guardia 1952 | 15 luglio
    • Giovanni Battista, precursore di Gesù

      L’ACCURATO Preannunziatore di avvenimenti, Dio Onnipotente, dichiarò più di quattrocento anni prima della nascita di Giovanni Battista: “Ecco, io vi manderò Elia il profeta prima che venga il grande e terribile giorno di Geova”. (Mal. 4:5, SA; Luca 1:17) E prima di ciò, più di 700 anni avanti la nascita di Giovanni, Geova annunziò che quest’uomo simile a Elia sarebbe stato come “la voce di uno che grida: Preparate nel deserto la via di Geova; appianate nel deserto una strada per il nostro Dio”. (Isa. 40:3, SA; Matt. 3:3) Non fu un puro caso quindi, o secondo i processi naturali, che Giovanni Battista nacque circa sei mesi prima di Gesù. Infatti, la nascita di Giovanni fu tanto miracolosa quanto quella del promesso bambino Isacco, poiché entrambi i suoi genitori, Zaccaria ed Elisabetta, avevano oltrepassato la normale età di generare figli. — Luca 1:18.

      Anche prima della sua concezione il mandato, l’opera e il modo di vivere di Giovanni furono ordinati e stabiliti dall’angelo Gabriele per comando di Dio. Egli avrebbe fatto grandi cose nel servizio di Geova, avrebbe iniziato la sua opera con lo spirito e la potenza di Elia, e avrebbe convertito dei disubbidienti dalla via della morte preparandoli ad accettare Cristo il Messia. Egli sarebbe stato un nazireo, completamente dedito a Dio, e quindi non avrebbe toccato vino o bevanda forte. Persino il suo nome Giovanni, che significa “Jah è benigno”, fu scelto dal Signore. (Luca 1:13-17; Num. 6:2, 3) Come Samuele, dalla sua fanciullezza egli fu consacrato al glorioso servizio dell’Iddio Altissimo. — 1 Sam. 1:11, 24-28.

      A causa di tali incarichi divini, quando il fanciullo fu circonciso l’ottavo giorno, il suo padre sacerdote sotto ispirazione rivelò: “In quanto a te, piccolo fanciullo, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, poiché tu farai il pioniere dinanzi a Geova per preparare le sue vie, per dare la conoscenza della salvezza al suo popolo mediante il perdono dei loro peccati, a causa della tenera compassione del nostro Dio”. (Luca 1:76-78, NM) Questo ministero pubblico sarebbe stato di grande importanza; tutte le altre cose nella sua vita erano di poco conto. Perciò le Scritture parlano dei primi trent’anni della vita di Giovanni in un solo versetto: “E il piccolo fanciullo continuò a crescere e fortificarsi in spirito, e stette nei deserti fino al giorno di mostrarsi apertamente a Israele”. — Luca 1:80, NM.

      LA “VOCE” NEL DESERTO COMINCIA A RISUONARE

      Nel quindicesimo anno di Tiberio Cesare, quando Ponzio Pilato era il governatore della Giudea ed Erode Antipa era governante sopra il distretto della Galilea, Giovanni il battezzatore comparve nel deserto con un sorprendente messaggio: “Pentitevi, poiché il regno dei cieli si è avvicinato”. (Luca 3:1, 2; Mar. 1:4; Matt. 3:2, NM) La popolazione di tutta la regione era destata ed eccitata. Era davvero uno strano messaggio, ma la sincerità, la convinzione e la forza con cui questo predicatore Giovanni parlava convinceva grandi moltitudini di persone oneste e sincere ch’egli era un uomo mandato da Dio, ed era mosso dallo spirito santo di Dio a proclamare un avvertimento di grandissima importanza. Come profeta del Signore egli era facilmente riconosciuto dal suo vestito e dalla sua devozione. — Matt. 3:4; Mar. 1:6.

      La fama di quest’uomo si diffuse come un rapido incendio, finché anche i sacerdoti e i Leviti scesero dalla capitale di Gerusalemme per vedere di che cosa si trattava. Pentirsi? Perché, e di che cosa? Chi era quest’uomo? essi volevano sapere. Giovanni spiegò: “Io non sono il Cristo”. “Ed essi gli chiesero: ‘Che cosa, dunque? Sei tu Elia?’ Ed egli disse: ’Non lo sono.’ ‘Sei tu il Profeta’ Ed egli rispose: ‘No!’ Perciò gli dissero: ‘Chi sei? Affinché possiamo dare una risposta a quelli che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?’ Egli disse: ‘Sono la voce di un uomo che grida nel deserto: “Raddrizzate la via di Geova,” come disse il profeta Isaia.’ Ora quelli ch’erano stati mandati venivano dai Farisei. Quindi lo interrogarono e gli dissero: ‘Perché, dunque, battezzi se tu stesso non sei il Cristo o Elia o Il Profeta?’” — Giov. 1:20-25, NM.

      Su questo ultimo argomento del pentimento e del battesimo questo testimone di Dio nel deserto disse in sostanza: ‘Io battezzo i peccatori pentiti con acqua, ma dopo di me viene qualcuno più forte di me che li battezzerà con spirito santo e con fuoco. Infatti, io non sono nemmeno degno di curvarmi a sciogliere i sandali di Questo maggiore! E state attenti! egli porta uno strumento per trebbiare nella sua mano e separerà e raccoglierà il grano per il suo granaio, ma brucerà e distruggerà la paglia. — Matt. 3:11, 12; Mar. 1:7, 8; Luca 3:15-17; Atti 1:5; 11:16.

      “PERSONE DI TUTTE LE SPECIE” AVVERTITE

      C’erano molti prefigurati dal grano che confessavano apertamente i loro peccati d’infedeltà al patto della Legge, e dimostravano pubblicamente la loro sincerità permettendo a Giovanni di battezzarli nel fiume Giordano. (Matt. 3:5, 6) Essi si ponevano così nella giusta

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