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  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1975 | 1° ottobre
    • la quale, con la rimozione dell’utero, distrugge senz’altro le facoltà procreative. L’isterectomia è spesso eseguita anche se la donna non sta effettivamente morendo. A parte il cancro allo stadio iniziale, possono esserci grossi fibromi che procurano molti dolori o causano forti emorragie. I tumori benigni possono degenerare. Giacché vi è solo la possibilità che queste cose presentino la minaccia di una malattia mortale, il rispetto per le facoltà procreative richiede forse che la donna attenda fin quando non ha effettivamente forti emorragie prima di sottoporsi all’isterectomia con la perdita delle sue facoltà riproduttive? È vero che la donna che ha avuto vari figli col taglio cesareo può non avere grossi fibromi o tumori maligni, ma nello stesso tempo difficilmente si può dire che il suo utero sia “sano”, essendo stato aperto varie volte. La cristiana la cui coscienza ammette la sterilizzazione potrebbe considerare la condizione del suo utero una minaccia possibilmente così pericolosa come quella rappresentata da queste altre condizioni descritte.

      Alcuni potrebbero considerare la sterilizzazione come una deliberata “mutilazione” del corpo. Comunque, qualsiasi grave operazione chirurgica ha sul corpo l’effetto di ‘mutilarlo’; questo può dirsi ovviamente di un taglio cesareo o di un’isterectomia. Ciò nondimeno, se si tratta di rimanere in salute e di preservare la vita, il cristiano può pensare di potersi coscienziosamente sottoporre a una grave operazione. Di nuovo, si tratta di soppesare i fattori, dando da un lato il debito peso al rispetto per il proprio corpo e alle facoltà postevi divinamente e, nello stesso tempo, di dare ugual peso alla salute e alla preservazione della vita stessa. Questa è un’ulteriore ragione per cui la decisione inerente alla sterilizzazione in simili circostanze deve dipendere dalla coscienza degli interessati.

      È un fatto riconosciuto che solo la totale astinenza dai rapporti sessuali dà la sicura garanzia d’evitare una gravidanza. Ma tale totale astinenza non è in armonia con il consiglio apostolico di I Corinti 7:3-5 e, se praticata, potrebbe accrescere nell’uno o nell’altro coniuge la tentazione di commettere adulterio. I cristiani che desiderano coscienziosamente evitare la sterilizzazione preferiranno usare padronanza di sé e metodi contraccettivi per evitare una gravidanza che potrebbe essere mortale, accettando il rischio che questo comporta. Comunque, possono essi condannare giustamente coloro la cui coscienza ammette la sterilizzazione come mezzo per proteggere una vita in pericolo? In ciascun caso le persone cercano di raggiungere lo stesso fine: neutralizzare od ostacolare l’effetto delle loro facoltà procreative, in un caso con contraccettivi meccanici o chimici, nell’altro caso con un’operazione chirurgica.

      Che dire dell’uomo che si fa sterilizzare perché la moglie è in una condizione pericolosa? Non è il suo corpo ad avere un utero indebolito. Tuttavia, se la coscienza gli permette di farsi sterilizzare, forse preferisce essere lui a subire l’operazione anziché far sottoporre la moglie a un altro intervento. La coscienza può permetterglielo o no.

      Quanto abbiamo detto sopra non si deve assolutamente prendere come un incoraggiamento a sterilizzarsi, così come non possiamo incoraggiare le coppie che vogliono evitare d’avere figli a usare metodi contraccettivi. La responsabilità di qualsiasi conseguenza o sfavorevole effetto collaterale ne derivi, al presente o in futuro, deve gravare su chi prende la decisione. La sterilizzazione, come un’isterectomia, è un passo grave, giacché la capacità umana di capovolgerne gli effetti è davvero minima.

      Che l’uomo il quale approva la sterilizzazione perché la moglie è in una condizione pericolosa sia qualificato per avere responsabilità nella congregazione è dunque una cosa che il locale corpo degli anziani deve soppesare alla luce dei princìpi biblici. Mostra il suo modo di vivere in generale che ha profondo rispetto per la Parola di Dio o ne prende egli i consigli alla leggera? Si mostra coscienzioso e serio nelle sue decisioni? Se il motivo per cui approva la sterilizzazione è dovuto a mancanza di rispetto verso le norme di Dio, tale atteggiamento irrispettoso si manifesterà probabilmente anche in altri modi. D’altronde, se soddisfa le esigenze scritturali stabilite per chi ha responsabilità nella congregazione ed esposte in I Timoteo 3, Tito 1 e in altri versetti, allora il fatto che la sua coscienza permette la sterilizzazione chirurgica come misura per proteggere la vita non deve in se stesso squalificarlo. Certo, si deve considerare l’atteggiamento della congregazione. Se la cosa diventa un problema di proporzioni tali da provocare considerevole turbamento la sua capacità di servire con efficacia potrebbe essere seriamente limitata. Soppesando questi fattori, gli anziani dovrebbero quindi prendere la loro decisione.

  • Domande dai lettori (2)
    La Torre di Guardia 1975 | 1° ottobre
    • Domande dai lettori

      ● Perché i testimoni di Geova condannano così vigorosamente le altre religioni? Non credono che vi siano persone buone in tutte le fedi?

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