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  • Condividete la buona notizia contribuendo personalmente
    La Torre di Guardia 1959 | 15 ottobre
    • dell’Annuario dei Testimoni di Geova (inglese) del 1959 indicano che la buona notizia del Regno viene predicata in 175 Paesi e isole del mare da almeno 798.326 ministri cristiani. Questo è rallegrante. Qualsiasi dono, indipendentemente dalla grandezza, contribuisce a condividere con altri la buona notizia.

      La Società non rende note le contribuzioni, in armonia con ciò che Gesù disse: “Quando fai doni di misericordia, non sappia la tua sinistra quello che fa la tua destra, in modo che i tuoi doni di misericordia siano in segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà”. (Matt. 6:3, 4) La Società scrive a coloro che mandano contribuzioni per assicurarli di averle ricevute e grandemente apprezzate.

      C’è forse qualcosa di più grande della buona notizia da poter condividere con altri? Veramente, qualunque cosa facciamo dovremmo farla con questo obiettivo in mente, come indica Paolo: “Faccio tutte queste cose per amore della buona notizia, per poterla condividere con altri”. — 1 Cor. 9:23.

      NON SI CONTRIBUISCE PER FORZA

      A volte, per condividere la buona notizia con altri, è necessario condividere le cose materiali. Paolo indica che è giusto annunciarlo quando vi è il privilegio di condividere tali cose. Paolo disse che non vi è nessun motivo di fare richieste con insistenza: “Ho reputato necessario esortare i fratelli a venire a voi prima di me e preparare la vostra già promessa liberalità, ond’essa sia pronta come atto di liberalità e non d’avarizia. Dia ciascuno secondo che ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza perché Iddio ama un donatore allegro”. — 2 Cor. 9:5, 7, VR.

      In armonia con le parole di Paolo, ogni anno la Società richiama l’attenzione sul privilegio di fare delle contribuzioni personali e di dirle quanto si pensa di poter contribuire nell’anno in corso. Facendo questo, la Società non impegna nessuno. Qualsiasi offerta fatta in risposta a un annuncio come questo è sempre un’offerta volontaria. Per esempio, durante i preparativi per la costruzione del tabernacolo, Mosè disse: “Questo è quello che l’Eterno ha ordinato: Prelevate da quello che avete, un’offerta all’Eterno”. E quale fu la risposta? “I figliuoli d’Israele, . . . recarono all’Eterno delle offerte volontarie”. — Eso. 35:4, 5, 29, VR.

      Quando faceva i preparativi per la costruzione del tempio, Davide chiese: “Chi è disposto a fare oggi qualche offerta all’Eterno?” Quale fu la risposta? “Avean fatte quelle offerte all’Eterno con tutto il cuore”. — 1 Cron. 29:5, 9, VR.

      Oggi le contribuzioni volontarie sono indice di maturità cristiana. Un bambino non è maturo, e dipende anche da altri, però cresce. Come cristiani dovremmo crescere circa la responsabilità di condividere la buona notizia in ogni modo possibile. Quando non si è più bambini, non solo si provvede ai propri bisogni, ma si è in grado di provvedere anche per altri. Lo stesso si verifica per i membri e le congregazioni della società del Nuovo Mondo. Giunge il momento di aiutare con le cose materiali. Una congregazione può mantenere la propria Sala del Regno e quindi aiutare anche qualche altra congregazione a trovarla, facendo così progredire l’opera del Regno.

      Se sulla terra la grande maggioranza della popolazione fosse dedicata all’attività del Regno, forse non occorrerebbe denaro. Le ditte potrebbero regalare alla Società carta e altro materiale per stampare; le imprese di trasporti potrebbero trasportare Bibbie e pubblicazioni bibliche senza farsi pagare; gli imprenditori edili e gli operai potrebbero costruire Filiali e Sale del Regno gratuitamente. I servizi postali potrebbero portare la posta gratuitamente; i commercianti all’ingrosso potrebbero fornire il cibo e gli abiti necessari ai fratelli della Bethel. Ma non tutti s’interessano di condividere la buona notizia con altri, e la Società non ha né cartiere né imprese di trasporti. La Società paga i servizi che riceve. Se qualcuno desidera assisterci nell’opera che svolgiamo, accettiamo tale assistenza e l’apprezziamo. Tuttavia, non la chiediamo; ci viene offerta. Ciò che possiamo fare per coloro che contribuiscono è di provvedere alle loro necessità spirituali.

      Perché la Società possa predisporre dovutamente le sue attività dell’anno prossimo, è stato preso un provvedimento chiamato “Le vostre possibilità di contribuire”, che si può sostenere volontariamente. Non si tratta di prendere impegni ma semplicemente di dichiarare quanto si spera di poter contribuire nell’anno prossimo. Come si può fare questa dichiarazione? Scrivendo una cartolina o una lettera alla Filiale della Società del Paese in cui si vive. Coloro che sono negli Stati Uniti invieranno la loro cartolina o lettera a questo indirizzo: Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, Treasurer’s Office, 124 Columbia Heights, Brooklyn 1, N. Y.

      Potreste scrivere qualche cosa di questo genere: “Spero nei prossimi dodici mesi di poter offrire per l’opera di predicazione della buona notizia del regno di Dio la somma di— , contribuzione che farò nell’ammontare e nel tempo per me conveniente e secondo le mie possibilità per immeritata benignità di Geova mediante Gesù Cristo”. [Firmato] A pagina 610 di questa edizione vi è l’elenco di alcune Filiali. L’elenco completo si trova nell’ultima pagina della maggior parte dei libri e degli opuscoli della Società.

      Non è forse una gioia dimostrare al mondo di essere una società del Nuovo Mondo che lavora intensamente e si sostiene da sé? Non è rallegrante condividere la buona notizia con altri? Mentre la predicazione del Regno continua ad espandersi e a progredire in modo straordinario, dichiariamo nuovamente che Geova Dio è davvero il Sostenitore della sua opera e del suo popolo.

  • Un giovane ‘collega le scritture’
    La Torre di Guardia 1959 | 15 ottobre
    • Un giovane ‘collega le scritture’

      ● Collegare appropriatamente i versetti della Bibbia è sempre utile per chiarire qualche soggetto scritturale. Questo è illustrato dall’episodio verificatosi nell’aula dell’ottava classe di una certa scuola del Kentucky (U.S.A.). In questa classe, composta da trentaquattro studenti, ogni mattina uno di essi legge o racconta un episodio della Bibbia. L’incarico di fare ciò vien dato un giorno per l’altro. Un giorno il maestro s’accorse di aver dimenticato il giorno prima di dare l’incarico a qualcuno, quindi chiese a Giacomo, che è testimone di Geova, di fare un discorso improvvisato.

      ● Con tatto Giacomo pronunciò un sermone sul nome di Dio, Geova. “Dovresti fare il predicatore!” esclamò uno dei suoi compagni. “Perché non ho mai sentito il nome di Dio nella mia chiesa?” chiese un altro. “Perché Dio ha un nome?” chiese un altro ancora. Il maestro osservò: “Son lieto che ci sia uno studente che sa collegare le scritture. Ho sempre conosciuto queste scritture ma non sono mai riuscito a collegarle”.

      ● In poco tempo Giacomo pronunciò sette sermoni, un sermone alla settimana per sette settimane consecutive, e gliene furono assegnati altri. Ecco alcuni dei suoi soggetti: “Chi provoca le afflizioni sulla terra?” “Nuovi cieli e nuova terra”, “Alcuni vivranno per sempre sulla terra” e “144.000 andranno in cielo”. Più di uno studente, dopo aver esaminato i riferimenti scritturali indicati da Giacomo, fu costretto ad ammettere: “Dice proprio così!”

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