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  • Un giorno in tribunale
    Svegliatevi! 1971 | 8 febbraio
    • quel delitto? Pare che l’uomo nutrisse da lungo tempo rancore contro il suo datore di lavoro e spesso avesse avuto l’idea di vendicarsi. Questo perché il suo datore di lavoro continuava a disprezzarlo e schernirlo. Egli era troppo timido per parlare della cosa con il suo datore di lavoro; aveva semplicemente lasciato crescere in lui il risentimento finché era esploso.

      Al processo il pubblico ministero chiese una condanna di quattordici anni di prigione. Vi sembra una condanna lieve per tale delitto? Ciò fa rammentare che sin dagli inizi il diritto romano ha sempre avuto la tendenza ad attribuire poco valore alla vita umana. Per esempio, nell’antica Roma un uomo che trascurava i suoi doveri verso il padrone poteva essere severamente punito, mentre se egli uccideva un suo pari era chiamato “uomo indegno” e se la cavava con una punizione comparativamente lieve.

      Altre cause considerate quel giorno in tribunale erano di natura meno seria. La maggioranza implicavano furti, frode, risse, resistenza all’arresto. Una causa inerente alla morale venne discussa a porte chiuse. Il giudice faceva a ogni imputato alcune domande come: Era sotto l’effetto dell’alcool quando fu commesso il reato? È sposato? Quanti figli ha? Ha un lavoro, o ha perso il lavoro perché si è messo in questo guaio? Era come un padre, mostrando interesse per loro, dicendo loro che dovevano imparare a mantenere la calma. Mostrava che era stolto resistere all’arresto, poiché, dopo tutto, il poliziotto deve fare il suo dovere e non fa questo lavoro perché gli piaccia.

      I delinquenti, come i trasgressori del codice stradale, ripetono spesso lo stesso reato, e questo poneva un vero problema al giudice. Coloro che avevano commesso un reato per la prima volta furono ammoniti di cambiare, e di regola ricevettero lievi condanne. I recidivi furono trattati più severamente.

      Gli effetti del generale declino morale che c’è in tutta la terra si sentono qui a Curaçao. I furti sembrano in aumento, soprattutto, furti di un tipo senza precedenti, furti delle cassette delle elemosine nelle chiese! Questo mi fa rammentare un caso avvenuto sull’isola di Barbados dove un ladro portò via la cassetta delle contribuzioni da una Sala del Regno dei Testimoni di Geova mentre la congregazione diceva la preghiera.

      Trascorrere un giorno in tribunale, particolarmente come spettatore, è davvero istruttivo. Si impara a pensare in modo chiaro e logico; a vedere le cose sotto più che un aspetto; ad apprezzare i diritti dell’imputato in tribunale. Si vedono le prove che viviamo nei predetti “ultimi giorni” in cui delitti e delinquenti si sarebbero moltiplicati. (2 Tim. 3:1-4) Soprattutto, si ha un più profondo apprezzamento per il fatto che solo un Dio onnipotente può mettere le cose a posto e far rispettare una legge perfetta che recherà pace e felice vita senza fine a quelli che rispettano le sue esigenze.

  • Vincete l’abitudine d’essere nervosi
    Svegliatevi! 1971 | 8 febbraio
    • Vincete l’abitudine d’essere nervosi

      ● Le persone si lamentano d’essere nervose, ma non si rendono conto che non è il lavoro, bensì che sono loro ad essere nervose. Devono regolare il loro lavoro. È sempre bene fare un lavoro per volta. Sfogate la tensione nervosa con l’attività fisica, o facendo qualche cosa che vi rilassi. Abbiate più tolleranza verso gli altri, siate meno critici. Dormite abbastanza? Mangiate debitamente? Quando qualche cosa vi turba, parlatene con un amico. Condividete i vostri pesi. Questi suggerimenti mettono spesso le cose nella giusta luce e aiutano a vincere la pessima abitudine d’essere nervosi.

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