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“Tu sarai con me in Paradiso”La Torre di Guardia 1966 | 1° novembre
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entrare nel giusto nuovo ordine dove sarà restaurato il paradiso terrestre.
Anche se i vostri peccati contro Dio e contro gli uomini sono stati grandi, o anche se finora avete semplicemente ignorato Dio e i suoi propositi, ora è tempo che osserviate il tempo difficile in cui viviamo e mostriate con la vostra condotta da che parte siete in relazione col Creatore. Associandovi al paradiso spirituale del popolo di Dio sulla terra oggi, potete imparare a rinnovare la vostra vita e la vostra personalità per ottenere il favore di Dio ed essere in grado di applicare a voi stesso la meravigliosa promessa di Cristo Gesù: “Tu sarai con me in Paradiso”.
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Accresciamo la felicità per mezzo dell’economia cristianaLa Torre di Guardia 1966 | 1° novembre
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Accresciamo la felicità per mezzo dell’economia cristiana
COLORO che amano Dio si sono sempre rallegrati promuovendo la vera adorazione. E quando Gesù Cristo e i suoi apostoli andavano di città in città e di villaggio in villaggio dichiarando la buona notizia del regno di Dio, molte persone viventi allora consideravano un gioioso privilegio assisterli materialmente. Per esempio, Maria Maddalena, Giovanna, Susanna e altre “li servivano coi loro averi”. (Luca 8:1-3) L’intera congregazione di cristiani a Filippi condivise le cose materiali con l’apostolo Paolo. Quindi egli poté dir loro: “Perfino a Tessalonica una prima e una seconda volta mi mandaste qualche cosa per il mio bisogno”. Per la loro generosità cristiana non sarebbero rimasti senza ricompensa da Dio. (Filip. 4:14-20) Non v’è dubbio in merito: Molti che vivono oggi sarebbero stati profondamente grati di tali opportunità di condividere le cose materiali per sostenere la vera adorazione.
Essi hanno ancora l’opportunità di far proprio questo. I testimoni di Geova danno felicemente il loro tempo, le loro energie e il loro denaro, affinché altri di cuore onesto imparino e facciano la volontà divina. (1 Tim. 4:16) Nel nostro giorno, non è più necessario attendere molti anni con fiduciosa anticipazione. Il governo del Regno è una realtà. Che privilegio predicare la buona notizia dell’istituito regno di Dio e sostenere tale opera in modo materiale, come lo permettono le proprie circostanze!
ATTITUDINE VERSO IL DARE
Poiché la loro non è un’impresa commerciale, i luoghi di raduno e le attività dei testimoni di Geova sono sostenuti per mezzo di contribuzioni volontarie. Non si è costretti a dare. In questo, i testimoni di Geova sono come i primi cristiani, di cui Tertulliano scrisse: “Abbiamo pure una specie di cassa comune, ma non è costituita con elargizioni onorarie, come prezzo d’acquisto d’una religione. Ciascuno, mensilmente, quando crede opportuno, se lo vuole e se lo può, offre un modesto contributo. Nessuno è costretto, ma si offre spontaneamente”. (L’Apologetico, Edizioni Paoline, pagina 166) Tale disposizione è in armonia con le parole dell’apostolo Paolo ai cristiani corinti: “Ciascuno faccia come ha deciso nel suo cuore, non con rancore o per forza, poiché Dio ama il donatore allegro”. — 2 Cor. 9:7.
I testimoni di Geova sono felici di onorare Geova con le loro cose preziose. (Prov. 3:9) La loro attitudine nel dare è simile a quella degli Israeliti del giorno di Mosè, che ricevettero l’opportunità di onorare Geova dando oro, argento, rame, lana, lino e altre cose per poter costruire il loro tabernacolo per l’adorazione. Quelli che erano di cuore volenteroso offrirono lietamente questo “contributo per Jahve”; fu “un’offerta spontanea”. (Eso. 35:4-9, 20-29, Ga) E quanto diedero? Lasciate parlare il racconto. Mosè ricevette questa notizia: “Il popolo porta più di quanto è necessario per il compimento dei lavori ordinati da Jahve”. “Mosè quindi”, ci è detto, “ordinò di spargere nell’accampamento la voce: ‘Né uomo né donna faccia più alcun lavoro come contributo per il santuario’. Così al popolo fu proibito di portare altre offerte, poiché quanto il popolo aveva fatto era sufficiente, anzi ne avanzava, per l’esecuzione di tutti i lavori”. — Eso. 36:4-7, Ga.
Molti anni dopo, il re Davide contribuì molto per il tempio che doveva essere costruito da suo figlio Salomone. Poiché Davide prendeva piacere nella casa del suo Dio, diede persino della sua “speciale proprietà” d’oro e argento a quello scopo. (1 Cron. 29:3) Quindi il diletto re d’Israele chiese al suo popolo radunato: “Chi dunque oggi è pronto a riempire la sua mano per offrire doni a Jahve?” (1 Cron. 29:5, Ga) La risposta fu davvero soddisfacente. I principi e i capi d’Israele diedero, e “chiunque possedeva pietre preziose le consegnò . . . per il tesoro del tempio di Jahve”. Lo fecero a malincuore? Definitamente no, poiché il racconto dichiara: “Il popolo si rallegrò per la loro liberalità; essi infatti avevano presentato le loro offerte a Jahve con tutto cuore; non solo, ma anche il re David gioì grandemente”. — 1 Cron. 29:6-9, Ga.
PRATICHIAMO ECONOMIA CRISTIANA PER DARE
Gesù Cristo dichiarò: “Vi è più felicità nel dare che nel ricevere”. (Atti 20:35) I fedeli servitori di Geova Dio sono stati spesso in grado di accrescere dunque la loro felicità per mezzo di doni appropriati. Comunque, non sono state tutte persone ricche aventi grandi risorse pecuniarie o materiali che permettessero loro di dare liberalmente senza anticipata predisposizione o senza sacrificio. Senza dubbio gli Israeliti dovettero fare economia scritturale per poter dare qualche cosa per il tabernacolo e il tempio e sostenere quelli che vi servivano. Molti primi cristiani devono aver ritenuto necessario fare la stessa cosa per essere in grado di dare quando ne esisteva il bisogno. Similmente oggi, per poter contribuire per promuovere l’opera di predicazione del Regno, molti cristiani di cuore volenteroso devono predisporre e risparmiare. Devono praticare un’economia basata sui princìpi biblici.
Pochi cristiani sono materialmente ricchi. Quando danno qualche modesta somma, comunque, non dovrebbero pensare che sia irrilevante. In un’occasione Gesù osservò i ricchi che gettavano i loro doni nelle casse del tesoro del tempio. Quindi vide una vedova bisognosa che vi gettò due monetine di piccolo valore. Egli non la disprezzò. Invece, disse: “Vi dico veracemente: Questa vedova, benché povera, ha gettato più di tutti. Poiché tutti questi han gettato doni del loro avanzo, ma questa
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