-
‘Non invidiamoci l’un l’altro’La Torre di Guardia 1958 | 15 gennaio
-
-
Piuttosto ‘incoraggiamoci l’un l’altro, e tanto più mentre vediamo avvicinarsi il giorno’. — Ebr. 10:25, NM.
STATE IN GUARDIA CONTRO LA GELOSIA
La gelosia è un’emozione così spregevole e vergognosa che i gelosi non vogliono ammetterla neanche di fronte a se stessi. La loro coscienza potrebbe disprezzare e detestare la gelosia. Perché dunque sono gelosi? Spesso è perché non stanno in guardia contro la gelosia. L’invidia è infida; può insinuarsi nell’inconscio della nostra mente. Non è necessario dire a se stessi: “Infatti, sono geloso di quella persona”, prima di dimostrare la nostra invidia con le azioni. Voi conoscete le manifestazioni della gelosia: freddezza, inimicizia e disprezzo degli altri. Se qualche volta scoprirete in voi stessi questi sentimenti, fermatevi e riflettete. Riflettete abbastanza profondamente da estirpare ogni radice di gelosia che abbia trovato terreno fertile nell’inconscio della mente. Gesù disse: “Siate desti e guardatevi da ogni specie di concupiscenza”. — Luca 12:15, NM.
Per guardarvi dalla gelosia bisogna che “vi spogliate della vecchia personalità che si conforma alla vostra passata condotta” e che “rivestiate la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio con vera giustizia e amorevole benignità”. (Efes. 4:22-24, NM) Sarete così armati della giusta attitudine mentale, l’amorevolezza. Romani 12:16 dice: “Abbiate fra voi un medesimo sentimento”. Voi non siete malcontenti delle vostre capacità o del vostro successo. Non siate dunque malcontenti se gli altri godono o apprezzano ciò che piace a voi stessi. Veramente “abbiate fra voi un medesimo sentimento”.
Guardatevi ulteriormente dalla gelosia non facendo, come dice l’apostolo, “nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascun di voi, con umiltà, stimando altrui da più di se stesso”. (Filip. 2:3) Questo non vuol dire che un Cristiano debba parlare con disprezzo delle proprie qualità, denigrando sempre se stesso. Questa specie di umiltà non è sincera; di solito non è altro che un modo di nascondere la vanità. Ma ciò che l’apostolo intende è che un Cristiano dovrebbe cercare un bene maggiore, non considerando se stesso, e “con umiltà, stimando altrui da più di se stesso”. La vera umiltà, come l’amore, ci preserva da invidia.
L’invidia non porta beneficio a nessuno. Il Diavolo invidiò Geova; il Diavolo perderà ogni cosa. L’invidia conduce alla rovina. Perché dunque invidiarsi l’un l’altro? Anche attualmente gli invidiosi sono in una condizione molto triste: sono tormentati non solo dai guai provocati dal vecchio mondo ma anche dalle buone cose che rendono felici gli altri. Che esistenza infelice! Quindi non invidiamoci l’un l’altro. Mostriamo vera maturità. Rallegriamoci con quelli che si rallegrano. Incoraggiamo gli altri ad ottenere maggior successo nel servizio di Geova. Questa è la via del vero amore cristiano.
-
-
Osservazioni marginaliLa Torre di Guardia 1958 | 15 gennaio
-
-
Osservazioni marginali
● La prima Bibbia inglese tradotta direttamente dalle lingue originali fu opera di William Tyndale nella prima parte del sedicesimo secolo. Le note marginali della Bibbia di Tyndale ci danno un’idea della situazione religiosa di quel tempo. In Esodo 36:5, 6, dove Mosè proibisce al popolo di portare altre offerte per la costruzione del tabernacolo perché ne avevano più che abbastanza, il commento marginale di Tyndale dice: “Quando il papa dirà basta! e rifiuterà un’offerta per la costruzione della Chiesa di San Pietro? E quando la nostra spiritualità dirà basta! e ci vieterà di dar loro più terra? Mai finché non avranno tutto”.
-