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  • Sei una persona spirituale?

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  • Sei una persona spirituale?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
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  • CARATTERISTICHE DELL’UOMO SPIRITUALE
  • L’UOMO SPIRITUALE È RIVOLTO VERSO DIO
  • L’UOMO SPIRITUALE COME SORVEGLIANTE
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
w70 1/10 pp. 593-596

Sei una persona spirituale?

Sei una persona di mente spirituale o una persona di mente fisica? Questa è una domanda che tutti coloro che asseriscono d’essere servitori di Geova Dio fanno bene a porsi. Perché? A motivo delle parole che l’apostolo Paolo disse in I Corinti 2:14, 15. Esse mostrano che “l’uomo fisico non riceve le cose dello spirito di Dio, poiché per lui sono stoltezza . . . Comunque, l’uomo spirituale esamina in realtà tutte le cose”.

Mentre l’“uomo spirituale” menzionato in I Corinti 2:15 si riferisce primariamente ai seguaci delle orme di Cristo che hanno speranze celesti, in un certo senso tutti coloro che veramente servono Dio si possono dire persone spirituali. Si può dire che fedeli uomini dell’antichità come Abele, Noè, Abraamo e la lunga schiera di profeti e re ebrei sono stati uomini spirituali benché avessero speranze terrestri.

CARATTERISTICHE DELL’UOMO SPIRITUALE

L’“uomo spirituale” a cui si riferì l’apostolo Paolo non è uno che per tutto il giorno abbia sul viso un’espressione di santità o religiosità. Niente affatto! Egli non mette in mostra la sua spiritualità. Sa che gli scribi e Farisei che si opposero a Gesù Cristo non erano uomini spirituali. Potevano avere la reputazione d’esserlo perché ripetevano lunghe preghiere in pubblico e portavano notevoli accessori religiosi. Ma proprio quelle medesime cose indicavano che in effetti erano uomini fisici e ipocriti, poiché lo facevano esclusivamente per essere visti dagli uomini. — Matt. 6:5; 23:5.

L’“uomo spirituale” è in contrasto con tutto ciò. Egli adora sinceramente Geova Dio “con spirito e verità”, il solo modo accettevole. Egli ha fede, sa che Dio è, che Dio vive, poiché tutta la creazione visibile ne attesta eloquentemente l’esistenza. (Giov. 4:24; Rom. 1:20) Sapendo che Dio è il “rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”, l’uomo spirituale si è dedicato a servire Dio e a seguire le orme del Figlio di Dio, Gesù Cristo. — Ebr. 11:6; Matt. 16:24.

Il Creatore è molto reale per l’“uomo spirituale”. Come Mosè dell’antichità, egli vive come vedendo Colui che è invisibile. (Ebr. 11:23-28) Poiché Dio è così reale per lui, egli confida in Geova con tutto il suo cuore e non si appoggia sul proprio intendimento, ma in tutte le sue vie riconosce Dio. Perciò si diletta di comunicare con Dio in preghiera. Apprezza quale prezioso privilegio è quello di parlare con Dio e quanto bisogno ha in ogni tempo dell’aiuto di Dio. Trova dunque il tempo di cominciare e finire ogni giornata con lode, rendimento di grazie e suppliche al suo Padre celeste. Né ha mai così fretta di mangiare da non avere il tempo di ringraziare Dio per ciascun pasto e pregare che la benedizione di Dio sia su di esso. — Prov. 3:5, 6; Filip. 4:6, 7.

Sì, l’uomo spirituale ‘si rende conto del suo bisogno spirituale’. Comprende che “l’uomo non deve vivere solo di pane, ma di ogni espressione che esce dalla bocca di Geova”. Invece di fare di cibi, abiti, alloggio e piaceri mondani i suoi principali interessi, ‘continua a cercare prima il regno di Dio e la Sua giustizia’. Si sente come il salmista che disse: “Quanto amo la tua legge! Tutto il giorno è la mia sollecitudine”. È spinto ad associarsi con altri che sono spirituali. — Matt. 5:3; 4:4; 6:25, 33; Sal. 119:97; Rom. 1:9-12.

Per tale motivo l’uomo spirituale ‘riscatta il tempo’ dalle sue attività quotidiane per studiare la Parola di Dio. Non solo legge la Parola di Dio, la Sacra Bibbia, ogni giorno, ma vuole anche capire ciò che legge. Accetta volentieri le offerte di aiuto e trova che le pubblicazioni di studio biblico stampate dalla Società Torre di Guardia e distribuite dai cristiani testimoni di Geova sono della massima utilità per ottenere intendimento della Parola e dei propositi di Dio. Questo è anche il motivo per cui si vale saggiamente delle opportunità offerte dalle adunanze di congregazione dei Testimoni per accrescere il suo intendimento della Parola di Dio. — Atti 8:30-35; Ebr. 10:23-25.

Un’altra fondamentale caratteristica dell’uomo spirituale è la sua speranza. Non è speranza cieca. No, ha una speranza solida, forte, come un’àncora per la sua anima, basata sulle promesse di Dio e sulle opere che Egli ha compiute nei tempi passati come sono narrate nella Sua Parola. Sa che Dio non può mentire. A motivo della sua speranza l’uomo spirituale non è indebitamente turbato per l’aumento di malvagità e violenza e perché il futuro sembra così nero. Sa che molto presto ‘il regno di Dio verrà e allora la sua volontà sarà fatta sulla terra come in cielo’. — Matt. 6:10; Ebr. 6:18, 19.

Giacché “la bocca parla dall’abbondanza del cuore”, l’uomo spirituale prova piacere nel considerare cose relative alla Parola e ai propositi di Dio. Quando è in compagnia d’altri a riunioni sociali o quando si trova con essi in attività come la costruzione o la pulizia della Sala del Regno o lavoro precongressuale, l’uomo spirituale rivolge con tatto la conversazione su cose edificanti, spirituali. — Matt. 12:34.

L’UOMO SPIRITUALE È RIVOLTO VERSO DIO

Si può essere idealistici e di mente nobile e tuttavia non essere persone spirituali. Come mai? Perché l’essere spirituale implica più che avere semplicemente a cuore il benessere dell’uomo come fa l’umanitario.

L’uomo spirituale sa che quello di amare il suo prossimo come se stesso è solo il secondo comandamento e che il primo e principale comandamento è quello di “amare Geova il tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. — Mar. 12:29-31; Luca 6:31.

Sì, l’uomo spirituale è rivolto verso Dio. Confida nella Parola di Dio come guida anziché nel semplice ragionamento umano. Fa il suo lavoro “non con atti di servizio per l’occhio, come per piacere agli uomini”, ma “nel timore di Geova”, “come a Geova”. Non solo egli rende dunque a Cesare le cose di Cesare ma si interessa anche maggiormente di rendere a Dio le cose di Dio. Perciò rende a Dio esclusiva devozione. — Col. 3:22, 23; Matt. 22:21; Eso. 20:5.

L’UOMO SPIRITUALE COME SORVEGLIANTE

L’uomo spirituale non perde di vista i princìpi cristiani nelle sue relazioni coi conservi cristiani. L’uomo spirituale starà particolarmente attento a farsi guidare dai princìpi cristiani se deve sorvegliare altri cristiani. Per esempio, un sorvegliante nell’organizzazione di Dio può anche avere un posto di responsabilità nel mondo commerciale. Avendo a che fare tutto il giorno con persone che non soltanto sono spinte da considerazioni puramente egoistiche ma anche pronte ad approfittare di qualsiasi mitezza o benignità mostrata, il cristiano può accorgersi di diventare duro e brusco.

Se non sta attento s’accorgerà di trattare in questo modo i suoi conservi cristiani che servono Dio altruisticamente. Come sarebbe poco saggia, come sarebbe sconsiderata, come sarebbe poco amorevole tale attitudine! Evitate voi tale errore? Considerate quanto lavoro dovette fare Gesù in soli pochi brevi anni. Se si fosse preoccupato tanto dell’efficienza, avrebbe scelto come suoi apostoli quasi tutti umili Galilei? E che pazienza mostrò nei rapporti con loro!

Il sorvegliante odierno, sia di una congregazione, di un congresso o di un reparto di un congresso, farà bene a seguire l’esempio di Gesù sotto questo aspetto. Pur interessandoti che le cose vengano fatte, non vorrai trattare i fratelli in modo aspro e brusco come se tu fossi uno spietato, efficiente dirigente di un’impresa commerciale, non ti pare? Così, anche se hai molte cose per la testa, come accadde all’apostolo Paolo, non trascurare il bisogno di mostrare empatia. (2 Cor. 11:29) Invece di dare concisi, bruschi comandi, perché non parli piuttosto ai tuoi fratelli con tono gentile, chiedendo: “Per favore, vuoi far questo? Vorresti fare quello?” Certo che lo vogliono! Vogliono fare tutto quello che possono per promuovere l’opera di Geova, perché fanno tutto per amore. E non sarebbe meglio cominciare la mattina con la considerazione della scrittura biblica del giorno e il commento anziché preoccuparsi esclusivamente che ciascuno si presenti in tempo per il lavoro?

Se i tuoi fratelli cristiani sono lenti a capire o mostrano poco discernimento, non assumere impazientemente l’attitudine che devono sapere come fare. No, pur essendo tu stesso un esempio di zelo ed efficienza, non spingere altri e non pretendere dagli altri quanto pretendi da te stesso. Piuttosto, nei rapporti coi fratelli ricorda di manifestare i frutti dello spirito santo di Dio. In particolare bada all’amore, alla benignità e alla mitezza. — Gal. 5:22, 23.

I cristiani che sono persone spirituali potrebbero essere più pienamente spirituali di quanto non siano a volte? Quando si impegnano nell’opera di Dio alcuni hanno la tendenza a lasciare che il pensiero dell’uomo fisico guidi le loro azioni coi fratelli cristiani, specialmente se qualcuno serve sotto di loro. A questo riguardo sono pertinenti le parole dell’apostolo Paolo: “Fratelli, vi preghiamo ed esortiamo per il Signore Gesù che, come avete da noi ricevuto istruzione sul modo in cui dovete camminare e piacere a Dio, come infatti camminate, così continuiate ancor più pienamente”. — 1 Tess. 4:1.

In considerazione di tutto ciò che è stato detto: Sei una persona spirituale? Se puoi rispondere “Sì” a tale domanda, bene. Allora resta la domanda: Potresti esserlo più pienamente? In tal caso, tu e indubbiamente altri ne sarete più felici.

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