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  • Soddisfatte le esigenze per divenire missionari
    Svegliatevi! 1971 | 22 aprile
    • non compisse nessuna cattiva azione, la sua intera vita non era impegnata a fare la volontà di Dio. Quindi il dramma volse al racconto biblico di Rut, Naomi e Boaz e mostrò quanto esse s’interessassero vivamente ai propositi di Geova. Il messaggio del dramma era chiaro: è essenziale far guidare la propria vita dai propositi di Geova. Come fu appropriato che gli studenti contribuissero a esprimere tale importante pensiero, poiché tutti i presenti sapevano che i diplomati avevan lasciato guidare la loro vita dai propositi di Dio, come indicava il fatto che avevano soddisfatto le esigenze per essere inviati all’estero come missionari.

  • Alimenti gustosi nelle Filippine
    Svegliatevi! 1971 | 22 aprile
    • Alimenti gustosi nelle Filippine

      Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nelle Filippine

      MANILA, città di costituzione e gusti internazionali, è un luogo dove potete avere qualsiasi specie di piatto esotico che possiate immaginare. La popolazione è composta qui da molte razze, prodotto di diverse culture. Al ceppo indonesiano-malese si è aggiunto un generoso contributo di razze cinese, spagnola e americana, e anche altre razze. Come risultato, siamo Orientali con nomignoli americani, Spagnoli con nomi di casato, e parliamo tagalog, inglese e un po’ di spagnolo, per non menzionare i più di ottanta dialetti locali.

      Con questo miscuglio di origini e culture, c’è solo da aspettarsi che i gusti nel mangiare siano vari. Dal Cinese, per esempio abbiamo escabeche o pesce dolce e acido; dallo Spagnolo, manzo mechado o manzo cotto nel grasso; il nostro nilagang manok o pollo cotto bollito è una reminiscenza del francese pot-au-feu; e semplicemente troviamo di nostro gusto salsicce e polpettone di carne di manzo.

      Benché molti di questi piatti esotici siano stati soddisfacentemente naturalizzati, i semplici piatti locali conservano ancora la loro attrattiva. Uno di questi, l’adobo, si eleva quasi al rango di piatto nazionale. Che cos’è? È una combinazione di pollo e fette di maiale assai conditi con grani di pepe e spicchi di aglio leggermente tritati per liberarne l’aroma. Vi si aggiunge anche aceto locale. Quando questo piatto vi viene presentato per la prima volta, potete pensare che il piccante odore sia un ostacolo troppo grande. Ma potrebbe semplicemente sorprendere la vostre papille gustative.

      Dal settentrione del paese viene il papait o pinapaitan. Realmente ha un sapore migliore di quanto non sembri all’iniziato allorché ne legge i nostri ingredienti: Prendete un capro, dategli da mangiare molte foglie di tamarindo per pulirgli lo stomaco, scannatelo e quindi arrostitelo sul fuoco violento finché la superficie non s’annerisca. Raschiate e pulite la pelle. Tagliate la pelle a pezzettini insieme alle parti di carne magre, spremete la bile, condite con spezie e servite insieme a basi, infuocate liquore locale fatto di succo di canna da zucchero fermentato.

      Nel meridione troverete che il kinilaw ha sulla tavola un posto d’onore. È pesce crudo tagliato nella desiderata misura cubica e lavato due o tre volte nell’aceto. Vi si aggiungono quindi cipolla, zenzero, grani di pepe locale e pezzettini d’aglio. Nel miscuglio si versano succo di limone e aceto. Si possono pure aggiungere latte di noce di cocco e sale.

      Un simbolo dell’ospitalità filippina è il lechon o porcellino da latte arrostito intero. Qualunque sia la ragione per un pasto della comunità, il ricevimento non è considerato completo se il maiale arrostito intero non adorna il centro della tavola del banchetto sulle sue verdi foglie di banano.

      Per ingegnosità e risorse, la donna di casa del Luzon Centrale è degna di nota. Ella può preparare piatti per rallegrare il cuore dell’uomo pur mantenendosi nei limiti del suo bilancio. C’è, per esempio, l’umile camote o patata dolce. Le radici sono usate alla stessa maniera delle patate. Anche le foglie sono usate come vegetali o ci si fa l’insalata. Spesso si cuociono col pesce o con altra carne. Quindi, con i pomodori affettati, le cipolle, le uova sode e l’aceto, il camote è trasformato in un gustoso pasto.

      La banana è un’altra preferita. Quando è matura costituisce un eccellente dessert. Altrimenti, si può bollire, friggere, arrostire, addolcire o cuocere con latte di noce di cocco.

      In quanto ai metodi di cucinare, abbiamo una grande varietà. Molti asseriscono che le pietanze cotte in vasellame di terracotta abbiano un sapore migliore. In Iloilo, fanno un passo più avanti. Per cuocere il pollo binakol, si usa un tubo di bambù. Dopo avervi messo dentro tutti gli ingredienti, l’estremità aperta è suggellata con foglie di lemongras, e questi recipienti son posti diagonalmente sui carboni accesi, con l’estremità ripiena verso l’alto, per impedire che il ripieno se ne esca.

      Dove c’è abbondanza di fieno secco, come a Bulacan, la cuoca infila pezzi di pollo in stecche di bambù, in modo molto simile al kabob cotto all’aperto. Ma invece, essa affonda le spuntate estremità nel suolo e quindi le copre di paglia o con un grosso recipiente. Quindi vi si ammucchia sopra e tutto intorno al recipiente il fieno, che viene acceso. In dieci minuti è cotto e rosolato.

      È un’esperienza interessante conoscere gli alimenti di altri popoli, ed è ancor più interessante conoscere le persone stesse. Ci sono nella vostra comunità persone di altre nazionalità? Perché non fare lo sforzo di conoscerle.

  • “Non devi assassinare”
    Svegliatevi! 1971 | 22 aprile
    • “La tua parola è verità”

      “Non devi assassinare”

      IL MASSIMO danno fisico che una persona possa fare a un’altra è quello di sopprimerne la vita. Molto appropriatamente, perciò, il Sesto Comandamento del Decalogo dice: “Non devi assassinare”. E sotto la legge di Mosè, la pena per il volontario assassinio era la morte, la punizione capitale. C’era comunque un misericordioso provvedimento per quelli che uccidevano casualmente un uomo. — Eso. 20:13; Num. 35:6-34.

      Questa legge non era nuova. La Bibbia mostra che Caino riconobbe d’essere in pericolo di venire ucciso per aver assassinato suo fratello Abele. (Gen. 4:14) Inoltre, subito dopo il Diluvio, Geova Dio esplicitamente avvertì che nessun uomo avrebbe dovuto illegalmente sopprimere la vita di un altro. In quel tempo Dio disse: “Chiunque sparge il sangue dell’uomo, il suo proprio sangue sarà sparso dall’uomo, poiché a immagine di Dio egli ha fatto l’uomo”. Questa legge è stata in vigore da allora per tutto il genere umano, poiché sia nel resto delle Scritture Ebraiche che nelle Scritture Greche Cristiane non c’è nulla che la sopprima. — Gen. 9:5, 6.

      C’è dunque da attendersi che l’assassinio sia proibito anche ai cristiani. Infatti l’apostolo Paolo scrisse che quelli “pieni d’invidia, assassinio” e simili eran “meritevoli di morte”. E gli scritti dell’apostolo Giovanni mostrano che l’assassinio impedisce al cristiano d’ottenere la vita eterna, causandone la distruzione nella “seconda morte”. — Rom. 1:29, 32; 1 Giov. 3:15; Riv. 21:8.

      È stata suscitata la domanda in quanto a quale uccisione sia legale e a quale sia assassinio. Così un generale di brigata americano in pensione che ora è professore di diritto presso l’Università Columbia pose la domanda se c’è qualche “significativa differenza fra uccidere un bambino nelle braccia della madre da un velivolo e ucciderlo a bruciapelo con un fucile da fante”. Egli osservò che “durante la seconda

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