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    • fiorellini bianchi o rosa a ombrella. Il frutto consiste di semi globulari, di color bianco grigiastro, grandi circa come chicchi di pepe. Il nome ebraico pare derivi da una radice (gadhàdh) che significa “penetrare o tagliare” e potrebbe quindi descrivere le sottili scanalature che caratterizzano i semi. Questi contengono un olio aromatico dal sapore piacevole e sono usati come spezia nel pane e in piatti della cucina orientale, e anche come rimedio per leggeri disturbi di stomaco.

  • Corinti, lettere ai
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    • Corinti, lettere ai

      Due ispirate lettere canoniche scritte dall’apostolo Paolo ai cristiani della Grecia durante il I secolo E.V. — I Cor. 1:1, 2; II Cor. 1:1.

      L’autenticità di entrambe le lettere e il generale consenso con cui furono accolte sono confermati da testimonianze esterne. Le due lettere sono attribuite a Paolo da eminenti scrittori del I–III secolo E.V. Anche il cosiddetto “Canone di Atanasio“ (367 E.V.) include, fra le “quattordici lettere dell’apostolo Paolo”, “due ai corinti”. Questo elenco è il primo esempio di catalogo dei libri delle Scritture Greche Cristiane come ci sono pervenute, e precede di un trentennio l’elenco pubblicato dal Concilio o Sinodo di Cartagine nel 397 E.V.

      IL MINISTERO DI PAOLO A CORINTO

      Ai giorni di Paolo, Corinto era un grande centro commerciale, noto per la sua ricchezza, ed era la capitale dell’Acaia. Vi si commetteva la peggiore immoralità, tanto che una volta ne furono contagiati anche i cristiani, e l’apostolo trovò necessario rimproverare la congregazione perché fra loro c’era stato un caso di “fornicazione tale che non è neppure fra le nazioni”, infatti un certo uomo aveva preso la moglie di suo padre. (I Cor. 5:1-5) Corinto era nota per lo splendore dei suoi edifici pubblici, teatri, templi e simulacri di falsi dèi e dee. Secondo il geografo greco Strabone (che visse probabilmente fra il 63 a.E.V. e il 24 E.V.), nel tempio di Afrodite si trovavano non meno di mille prostitute o cortigiane. Nelle preghiere pubbliche, veniva chiesto agli dèi di moltiplicare il numero delle prostitute della città.

      I Giochi Istmici erano tenuti sull’istmo di Corinto. Poiché conoscevano bene tali gare atletiche, i cristiani di quella città potevano apprezzare l’incoraggiamento di Paolo a correre la corsa cristiana con determinazione. — I Cor. 9:24-27.

      PRIMA AI CORINTI

      Quando, dove e per quali ragioni fu scritta

      Durante il terzo viaggio missionario Paolo trascorse qualche tempo a Efeso. (Atti 19:1) Probabilmente nell’ultimo anno della sua permanenza in quella città, l’apostolo ricevette cattive notizie della congregazione di Corinto. Paolo era stato informato “da quelli della casa di Cloe” che fra i corinti c’erano dissensi. (I Cor. 1:11) Stefana, Fortunato e Acaico erano arrivati da Corinto e anch’essi potevano aver portato notizie da quella città. (I Cor. 16:17, 18) Inoltre Paolo aveva ricevuto una lettera in cui la congregazione di Corinto chiedeva alcune spiegazioni. (I Cor. 7:1) Perciò, interessandosi profondamente del benessere spirituale dei suoi compagni di fede, verso il 55 E.V. Paolo scrisse la prima lettera alla congregazione cristiana di Corinto. Che sia stata scritta da Efeso è confermato dalle parole di Paolo in I Corinti 16:8 Ma rimarrò a Efeso fino alla festa della Pentecoste.

      Nell’introduzione Paolo menziona un fratello, Sostene, che forse scrisse la lettera dettata da Paolo. Ciò è probabile, dato che verso la conclusione si legge: “Ecco il mio saluto, di Paolo, di mia propria mano”. — I Cor. 1:1; 16:21.

      SCHEMA DEL CONTENUTO

      I Incoraggiamento (1:1-9)

      II Esortazione all’unità (1:10–4:21)

      A. Seguire uomini è stolta sapienza mondana, provoca divisioni (1:10-21)

      B. Vantarsi in Dio, che provvede ogni cosa mediante Cristo, non negli uomini (1:22–4:21)

      1. Sapienza di Dio insegnata ai santi dallo spirito di Dio (cap. 2)

      2. Ciò che si edifica spiritualmente è messo alla prova, lavoro scadente distrutto (cap. 3)

      3. Dio considera gli apostoli “subordinati di Cristo” rivelando la stoltezza di essere gonfi di sapienza mondana (cap. 4)

      III Eliminare l’immoralità (5:1–6:20)

      A. Espellere l’uomo incestuoso (5:1-13)

      B. Un fratello non dovrebbe denunciare un altro fratello a un tribunale mondano (6:1-8)

      C. Impurità morale o spirituale contamina tempio di Dio, preclude il Regno (6:9-20)

      1. La fornicazione rende chi fa parte del corpo di Cristo una sola carne con meretrice

      2. La fornicazione è un peccato contro il proprio corpo

      IV Matrimonio e celibato (7:1-40)

      A. Si deve rendere il debito coniugale, ma con considerazione (7:1-7)

      B. M1] o sposarsi se infiammati dalla passione (7:8-9)

      C. Il cristiano non deve separarsi dal coniuge incredulo (7:10-16)

      1. Per il bene del coniuge e dei figli

      2. Alla fine il coniuge potrebbe accettare la verità

      D. Non è necessario cambiare condizione divenendo cristiani (7:17-35)

      1. Circoncisi o incirconcisi, soli o sposati, liberi o schiavi

      2. Celibi hanno maggior possibilità di essere pienamente devoti a Dio

      E. Ci si può sposare, ma “solo nel Signore” (7:36-40)

      V Rispetto per coscienza e condizione dei fratelli (8:1–10:33)

      A. L’amore è superiore alla conoscenza (8:1-3)

      B. Problema circa il mangiare cibi offerti agli idoli (8:4-13)

      C. Il ministro ha diritto ad aiuto materiale; Paolo non si valse di tale diritto (9:1-27)

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