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Fatevi coraggio — Il regno di Dio è vicino!La Torre di Guardia 1963 | 15 aprile
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al palo per morire, egli fu in grado di dire ai suoi seguaci di farsi coraggio nonostante le tribolazioni che avrebbero avute nel mondo, tribolazioni non maggiori della tribolazione che egli allora subiva. A quel tempo egli, il loro Capo, aveva vinto il mondo perché non aveva lasciato che il mondo infrangesse la sua lealtà al regno di Dio con la tribolazione inflittagli.
38. Perché Gesù ha ancora più ragione oggi di dirci di avere coraggio, e come possiamo confermare che questa ragione è certa?
38 Oggi Gesù Cristo ha più che mai ragione di dirci di avere coraggio. Perché? Perché ora egli è venuto nel suo regno come l’unto di Dio, l’intronizzato Re del nuovo mondo. Non vi è nessun dubbio al riguardo. Le cose che abbiamo viste in questo mondo dal 1914 sono una prova che egli ha assunto il regno. Possiamo sapere questo, perché egli predisse che questi avvenimenti e queste condizioni mondiali sarebbero state la visibile e tangibile prova che era stato insediato sul trono celeste nel 1914. Quello fu l’anno in cui scoppiò la prima guerra mondiale e cominciarono a verificarsi tutte queste afflizioni.
39, 40. (a) Come diede Gesù la vera interpretazione degli avvenimenti della nostra generazione sin dal 1914? (b) Secondo ciò che egli disse, che cosa dimostrano le tribolazioni subìte dai suoi seguaci?
39 Il Re Gesù Cristo predisse queste cose in modo particolareggiato, raccolte in quattro capitoli della Bibbia, in risposta alla domanda di quattro suoi apostoli: “Spiegaci, quando avverranno queste cose? E quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo?” (Matteo, capitoli 24, 25; Marco, capitolo 13; Luca, capitolo 21) Gesù diede il vero significato, la vera interpretazione, agli avvenimenti della nostra generazione dal 1914. La sua interpretazione precisa che egli fu presente nel suo promesso regno celeste nel 1914, l’anno in cui questo mondiale sistema di cose iniziò il suo tempo della fine. Inoltre, le stesse tribolazioni subìte dai suoi veri seguaci di questa generazione dal 1914 sono parte del “segno” o prova visibile che il Regno è vicino e che questo sistema di cose è prossimo alla sua fine completa. Nel pronunciare questa profezia Gesù disse ai suoi apostoli, in Matteo 24:9-13 (Na):
40 “Allora vi metteranno al supplizio, e vi uccideranno, e sarete odiati da tutte le nazioni a causa del mio Nome. Allora molti si scandalizzeranno e si tradiranno l’un l’altro, e si odieranno a vicenda. Sorgeranno molti falsi profeti, e sedurranno molti. E, per il moltiplicarsi dell’iniquità, in molti si raffredderà la carità. Ma chi avrà saputo perseverare fino alla fine, questi sarà salvo”.
41. (a) Come mai vi è ancora oggi sulla terra un rimanente di fedeli, unti seguaci? (b) Secondo Gesù, quale atteggiamento devono adottare a motivo degli avvenimenti?
41 Un rimanente di questi fedeli, unti seguaci sono ancora oggi sulla terra con noi, nonostante tutta la tribolazione subìta dal 1914. Questo perché hanno vinto il mondo, come il loro Capo Gesù Cristo. Ma la vittoria finale non l’hanno ancora ottenuta. Devono ancora completare la conquista di questo mondo. Per farlo, devono continuare a sopportare la tribolazione fino alla fine di questo mondo o sistema di cose. Perciò le trionfanti parole di Gesù Cristo devono risuonare continuamente nei loro orecchi: “Fatevi coraggio!” Devono avere l’atteggiamento che egli disse loro di adottare nella sua profezia che prediceva le evidenze della fine di questo mondiale sistema di cose. Dopo aver predetto la situazione mondiale che si sarebbe sviluppata dal 1914 in poi, egli disse loro: “Gli uomini saranno tramortiti dallo spavento e dall’attesa angosciosa di quel che avverrà sopra la terra, poiché le potenze dei cieli saranno sconvolte. Vedranno allora il Figlio dell’uomo venire in una nube con potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad accadere queste cose, guardate in alto e alzate il capo, perché la vostra redenzione è vicina”. Non sarebbe questa una ragione sufficiente per farsi coraggio? — Luca 21:26-28, Na.
42. (a) Che cos’altro significa il fatto che la liberazione è vicina per loro? (b) A quali importanti parole pronunciate da Cristo nel Sermone sul Monte credono ora?
42 La liberazione è ora vicina per il fedele rimanente degli eredi del celeste regno di Dio. Felicemente, questo significa che è vicina la liberazione anche per persone di ogni nazione, razza, colore e lingua che ora s’interessano del regno di Dio retto da Cristo e gli danno il primo posto nella loro vita. Queste persone credono al famoso Sermone sul Monte pronunciato da Cristo. Credono a tutto il sermone, non solo alla cosiddetta Regola Aurea che ne fa parte, cioè: “Fate dunque agli altri tutto ciò che volete che gli altri facciano a voi”. Credono anche a queste parole di quel Sermone: “Non vogliate dunque preoccuparvi, dicendo: — Cosa mangeremo? — oppure: — Cosa berremo? o di che ci vestiremo? — Sono i Gentili che cercan tutto ciò, mentre il Padre vostro sa che n’avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto vi sarà dato per giunta”. — Matt. 7:12; 6:31-33, Ri.
43. (a) Per avere il coraggio di seguire quelle parole, che cosa ci occorre? (b) Perché il regno di Dio è la cosa più popolare di tutta la creazione?
43 Ci vuole coraggio per seguire queste parole del Sermone sul Monte. Per avere tale coraggio dobbiamo aver fede in Dio, il Padre celeste. Eppure abbiamo ragione di aver fede che lo stabilito regno di Dio è vicino e che questo regno ci sostiene. Anche in questi giorni delle Nazioni Unite, di cui fanno parte oltre cento nazioni, il regno di Dio è la cosa più popolare di tutta la creazione visibile e invisibile. Ma come può essere, quando vi è tale opposizione internazionale e quando i suoi predicatori sono odiati e perseguitati? È possibile perché tutti i santi angeli dei cieli di Dio sono a favore del suo regno retto da Cristo. Questi angeli sono dalla nostra parte, se noi sosteniamo le stesse cose che essi sostengono.
44. (a) Che si può dire di quegli angeli come esercito? (b) Quando combatteranno la battaglia decisiva, e con quale esito?
44 Quegli angeli, il cui numero è per noi incalcolabile, sono il migliore esercito di tutta la creazione. Non hanno mai perduto una battaglia, dando così una delusione al loro Dio o recando il biasimo di una sconfitta sul suo glorioso nome. Secondo la profezia biblica che descrive l’ordine degli avvenimenti negli invisibili cieli spirituali, essi hanno già combattuto per il regno di Dio, dopo la sua instaurazione nel 1914. Conseguentemente, il principale oppositore del Regno, Satana il Diavolo, e i suoi demoni sono stati scacciati dai santi cieli e gettati giù sulla nostra terra per attendere la loro sconfitta ad Armaghedon. E in quella guerra universale di Armaghedon gli angeli di Dio combatteranno la battaglia decisiva per il regno di Dio, al comando del Re, Gesù Cristo. Questo mondo, cioè questo sistema di cose, finirà nella distruzione. Il regno di Dio uscirà vittorioso, per regnare per sempre a benedizione dell’umanità. — Apoc. 12:1-12; 19:11-21.
COME FARSI CORAGGIO
45, 46. (a) Che cosa sarà Armaghedon nell’esperienza dell’umanità? (b) Che cosa non sarà allora smosso, e quindi quale fiducia espressa possiamo avere durante le distrette del mondo?
45 La distruzione di questo mondiale sistema di cose ad Armaghedon porterà il maggior tempo di calamità che gli uomini abbiano mai subìto dopo il diluvio universale dei giorni di Noè. La profezia di Gesù lo dice. (Matt. 24:21, 22, 37-39) Il fondamento stesso di questo sconvolto sistema di cose sarà fatto crollare e verrà seppellito, per così dire, nelle oscure profondità degli oceani. Sarà come se il terreno stesso venisse smosso di sotto ai piedi degli uomini. Ma il regno di Dio non sarà mai smosso né distrutto e finché lo metteremo al primo posto e vi ancoreremo la nostra speranza, potremo avere la fiducia espressa nel profetico Salmo 46, dal versetto 1 al 7 (VR):
46 “Dio è per noi un rifugio ed una forza, un aiuto sempre pronto nelle distrette. Perciò noi non temeremo, anche quando fosse sconvolta la terra, quando i monti fossero smossi in seno ai mari, quando le acque del mare muggissero e schiumassero, e per il loro gonfiarsi tremassero i monti. V’è un fiume, i cui rivi rallegrano la città di Dio, il luogo santo della dimora dell’Altissimo. Iddio è nel mezzo di lei; essa non sarà smossa. Iddio la soccorrerà allo schiarire del mattino. Le nazioni rumoreggiano, i regni si commuovono; egli fa udire la sua voce, la terra si strugge. L’Eterno [Geova] degli eserciti è con noi, l’Iddio di Giacobbe è il nostro alto ricetto”.
47. (a) Dove si schiereranno quelli che hanno tale devoto coraggio, e con quale preghiera? (b) Quali istruzioni apostoliche relative alle potenze politiche seguiranno, e come?
47 Coloro che hanno questo vero, devoto coraggio si schiereranno oggi con Geova degli eserciti, il Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe. Pregheranno che il suo regno venga per distruggere questo mondiale sistema di cose, proprio come Gesù ci insegnò a pregare nel suo Sermone sul Monte: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo Nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra”. (Matt. 6:9, 10, Na) Essi non agiranno in modo indipendente dalla venuta del regno di Dio per stabilire un governo ribelle in esilio e usare la violenza per costringere il popolo ad accettare il regno di Dio. Seguiranno pacificamente le istruzioni dell’apostolo in Romani 13:1, 5 (Na): “Ognuno sia soggetto alle autorità superiori; poiché non c’è autorità che non venga da Dio, e quelle che esistono, sono disposte da Dio. È necessario quindi che siate soggetti, non solo per paura della punizione [inflitta da queste autorità superiori], ma anche per motivo di coscienza”. I veri cristiani sanno che non potranno mai abbattere questo mondiale sistema di cose. Sanno che è vicino il tempo in cui Dio lo farà.
48. Come possiamo farci coraggio, e perché è esso necessario anche nella cristianità?
48 È facile dire alla gente: “Fatevi coraggio!”, ma come possono farsi coraggio quando la situazione del mondo è così spaventosa? L’unico modo è di studiare la Parola di Dio, la Sacra Bibbia. Essa ci dice in modo convincente chi è Dio e che cosa significa per noi il suo regno. Oggi l’incredulità verso il Dio della Bibbia è generale, anche nella cristianità. Perciò anche la professione di fede in questo Dio richiede coraggio in mezzo ad un mondo beffardo. Inoltre, credere che questo Dio stabilirà il suo regno, non mediante la conversione del mondo ad opera della cristianità, ma mediante l’azione diretta di Dio con una calamità mondiale, richiede ancora più coraggio.
49. Che dobbiamo fare riguardo alla Bibbia, e a ciò che promette?
49 Ma come possiamo cercare questo Dio che è un rifugio per noi se non acquistiamo conoscenza di lui? Come possiamo cercare prima il suo regno se continuiamo ad ignorarlo e ad ignorare la sua vitale importanza per noi? Perciò è assolutamente necessario che ci procuriamo una Bibbia e la studiamo, ne impariamo le rincuoranti promesse e crediamo in esse. È necessario che preghiamo questo Dio che ha fatto tutte queste preziose promesse, assicurandoci che questo mondo sarà eliminato e che il regno di Dio sarà stabilito e introdurrà un giusto nuovo mondo, con la risurrezione dei morti e la coltivazione di un paradiso in tutta la terra.
50. Che cosa dobbiamo imparare dalla Bibbia, e come dobbiamo mostrare il coraggio della nostra convinzione?
50 Quindi imparate a conoscere il Libro del Regno, la Bibbia. Imparate a conoscerne il Re, Geova Dio, e il suo Cristo, Gesù, che amò l’umanità e morì in sacrificio per essa. Imparate perché il Regno e il suo trionfo nella nostra generazione si realizzeranno sicuramente. Imparate perché è il governo inevitabile per tutta la nostra terra e per tutti i popoli. Poi condividete questa indispensabile conoscenza con altri. Mostrate il coraggio della vostra convinzione prendendo parte all’adempimento di una gloriosa profezia che si riferisce al “tempo della fine” di questo sistema di cose. Quale profezia? Quella che Gesù disse si sarebbe avverata come parte dell’evidenza che egli è presente nel suo regno e che questo mondo è nel “tempo della fine”. Questa è la profezia: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata per una testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. — Matt. 24:14; Dan. 12:4.
51. (a) Perché non è necessario compiere questa predicazione da soli? (b) Perché è necessario radunarci con loro, e in ubbidienza a quale consiglio del libro di Ebrei?
51 Non dovrete compiere questa predicazione del Regno da soli. Avete con voi tutti i testimoni di Geova attivi in 188 paesi della terra con cui fare questa predicazione, in oltre 150 lingue. Essi hanno fatto di “Geova degli eserciti” il loro rifugio, la loro forza e il loro aiuto sempre pronto. Per farvi coraggio in questo tempo dovete radunarvi con questi testimoni del regno di Geova, per ricevere il loro coraggio mentre studiano la Parola di Dio con voi. A questo riguardo seguite le significative parole di consiglio della Bibbia: “Facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci a carità e a buone opere, non abbandonando la nostra comune adunanza . . . ma esortandoci a vicenda; e tanto più, che vedete avvicinarsi il gran giorno”. — Ebr. 10:24, 25, VR.
52. (a) Con l’avvicinarsi del nuovo mondo, perché è necessario edificare ora il coraggio cristiano? (b) Che cosa proveranno i coraggiosi durante la guerra di Armaghedon?
52 Tutte le prove indicano che quel “giorno” è vicino! Fate dunque ogni passo positivo per edificare il vostro coraggio, coraggio cristiano. Solo coloro che hanno un coraggio simile a quello di Cristo potranno sopravvivere all’imminente Armaghedon che consumerà il mondo. I codardi del mondo non sopravvivranno a questa guerra universale, perché i codardi non sono dalla parte di Dio oggi né dalla parte di suo Figlio, il re Gesù Cristo. La Bibbia è chiara nel dire che il giusto nuovo mondo di Dio non è per i codardi. (Apoc. 21:8) Alla decisiva guerra di Armaghedon, fra le forze rappresentanti i due mondi, i coraggiosi saranno fedeli al regno di Dio e non smetteranno di predicarlo finché non avrà ottenuto una magnifica vittoria sul vecchio mondo di Satana e introdotto il nuovo mondo di giustizia. Questi coraggiosi avranno la protezione di Dio e vivranno, terminata la guerra, nel promesso nuovo mondo sotto il trionfante regno di Dio retto da Cristo. Vi è ora ogni valida ragione per dare ascolto all’esortazione fattaci dalla Bibbia: Fatevi coraggio! Perché il regno di Dio è vicino!
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Capitoli e versetti nella BibbiaLa Torre di Guardia 1963 | 15 aprile
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Capitoli e versetti nella Bibbia
Verso il 1250 (d.C.) il cardinale Hugo de Sancto Caro divise la Bibbia in capitoli. Nel 1545 Robert Stephens, tipografo francese, divise in versetti le Scritture Greche Cristiane. La prima Bibbia inglese completa che ebbe capitoli e versetti numerati fu la Bibbia di Ginevra, pubblicata nel 1560. La maggioranza delle Bibbie pubblicate oggi usano ancora le stesse divisioni.
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