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    Annuario dei Testimoni di Geova del 1976
    • notizia, nel campo essi si trovavano alcune volte a faccia a faccia con le turbe violente. Questo, comunque, non era nulla di nuovo, poiché Gesù Cristo stesso ebbe esperienze di questa specie. (Luca 4:28-30; Giov. 8:59; 10:31-39) Il fedele Stefano subì il martirio per mano di una folla adirata. — Atti 6:8-12; 7:54–8:1.

      Il congresso cristiano tenuto in tutto il mondo dal 23 al 25 giugno 1939 fu considerato dai teppisti come un’opportunità per angariare il popolo di Dio. New York, la città principale, fu direttamente collegata per telefono con gli altri luoghi dell’assemblea in Stati Uniti, Canada, Isole Britanniche, Australia e Hawaii. Mentre si annunciava il discorso “Governo e Pace” di J. F. Rutherford, i servitori di Geova appresero che gruppi dell’azione cattolica avevano disposto di impedire il 25 giugno l’adunanza pubblica. Quindi il popolo di Dio si preparò ad affrontare difficoltà. Blosco Muscariello ci narra: “Come Neemia che quando costruiva le mura di Gerusalemme provvide ai suoi uomini sia strumenti per costruire che strumenti per combattere (Nee. 4:15-22), così anche noi eravamo armati. Alcuni di noi giovani ricevemmo speciali istruzioni come uscieri. A ciascuno fu provveduto un forte bastone da usare in caso di interferenze durante il discorso principale”. Ma R. D. Cantwell aggiunge: “Ricevemmo istruzione di usarlo solo come ultima risorsa se fossimo stati costretti a difenderci”.

      Benché non fosse generalmente noto, il fratello Rutherford non stava bene in salute quando quella domenica pomeriggio 25 giugno 1939 salì sul palco del Madison Square Garden di New York. Subito cominciò il discorso. Fra gli ultimi ad arrivare ci furono circa 500 seguaci dell’ecclesiastico cattolico romano Charles E. Coughlin, noto “sacerdote della radio” degli anni trenta, le cui regolari trasmissioni erano ascoltate da milioni di persone. Poiché il piano inferiore dell’auditorio era stato riservato ed era pieno di Testimoni, i seguaci di Coughlin, inclusi i sacerdoti, dovettero occupare una parte superiore del palco dietro l’oratore.

      “Non si fumava in nessun altro luogo dell’uditorio”, scrisse un corrispondente di Consolazione, “ma diciotto minuti dopo l’inizio del discorso un uomo che era di fronte a sinistra in questo gruppo accese una sigaretta, poi un altro che era di fronte a destra; quindi le luci elettriche di quella sola sezione cominciarono a lampeggiare, e ancora in quest’unica parte ci furono fischi, strilli e grida di disapprovazione”. “Io ero nervosa”, dice la sorella Broad, moglie del fratello Edward Broad, “e attendevo che la confusione si estendesse a tutto il Garden. Ma, passati alcuni momenti, vidi che il disordine era limitato al gruppo direttamente dietro l’oratore. ‘Che cosa farà?’ mi chiesi. Sembrava impossibile continuare a parlare con gli oggetti che erano gettati sul palco e non sapendo se da un momento all’altro qualcuno avesse portato via il microfono”. Esther Allen ricorda che “selvagge urla ed espressioni come ‘Heil Hitler!’ ‘Viva Franco!’ e ‘Uccidete quel dannato Rutherford!’ riempirono l’aria”.

      Avrebbe l’infermo fratello Rutherford ceduto a quei nemici violenti? “Più strillavano forte per soffocare la voce dell’oratore, più la voce del giudice Rutherford diveniva alta”, dice la sorella A. F. Laupert. Aleck Bangle osserva: “Il presidente della Società non si intimorì, ma coraggiosamente disse: ‘Notate che oggi i nazisti e i cattolici vorrebbero interrompere quest’adunanza, ma per grazia di Dio non lo potranno’”. “Questa fu l’opportunità di cui avevamo bisogno per esplodere in un sentito applauso, dando all’oratore il nostro sostegno entusiastico”, scrive Roger Morgan, aggiungendo: “Il fratello Rutherford tenne duro sino alla fine dell’ora. In seguito ci rallegravamo ogni volta che facevamo ascoltare i dischi di quella conferenza nelle case delle persone”.

      C. H. Lyon ci narra: “Gli uscieri fecero bene il loro lavoro. Un paio dei più turbolenti seguaci di Coughlin ricevettero dei colpi di bastone sulla testa, e furono tutti scagliati senza cerimonie giù per le scale e fuori dell’auditorio. Uno di essi ricevette la mattina dopo qualche pubblicità su un giornale, che pubblicò una fotografia in cui lo si vedeva con la testa fasciata, come se portasse un turbante”.

      Tre uscieri Testimoni furono arrestati e accusati di “aggressione”. Il 23 e il 24 ottobre 1939 furono processati dinanzi a tre giudici (due cattolici romani e un Ebreo) della Corte delle Sessioni Speciali della città di New York. Dinanzi alla corte fu mostrato che gli uscieri erano andati nella sezione del Madison Square Garden dove era scoppiato il disordine per eliminare i disturbatori. Quando gli uscieri furono attaccati dai rivoltosi, resisterono e trattarono con fermezza alcuni del gruppo radicale. I testimoni d’accusa fecero molte dichiarazioni contraddittorie. Non solo la corte assolse i tre uscieri, ma dichiarò inoltre che i Testimoni inservienti avevano agito entro i loro diritti.

      LA GUERRA MONDIALE ALIMENTA LE FIAMME DELLA VIOLENZA

      La violenza della turba era scoppiata all’assemblea dei testimoni di Geova del 1939. Ma le fiamme della violenza dovevano essere alimentate contro di loro con maggiore intensità man mano che il mondo entrava in guerra. Solo alla fine del 1941 gli Stati Uniti avrebbero dichiarato guerra a Germania, Italia e Giappone, ma già da molto tempo prima lo spirito del nazionalismo era forte in tutto il paese.

      Durante questi primi mesi della seconda guerra mondiale, Geova Dio prese per il suo popolo un notevole provvedimento. Nel suo numero del 1º novembre 1939 La Torre di Guardia inglese pubblicò un articolo intitolato “Neutralità”. Per scrittura didascalica aveva queste parole di Gesù Cristo inerenti ai suoi discepoli: “Essi non sono parte del mondo come io non sono parte del mondo”. (Giov. 17:16) Quello studio scritturale sulla neutralità cristiana, giungendo al momento opportuno, preparò in anticipo i testimoni di Geova ai difficili tempi avvenire.

      MINACCIATO DI INCENDIO IL PODERE DEL REGNO

      Il podere del Regno, vicino a South Lansing, in New York, faceva una buona produzione di frutta, vegetali, carne, latte e formaggio per i componenti del personale della sede centrale della Società. David Abbuhl lavorava nel podere del Regno quando nel 1940 ne furono turbate la pace e la serenità. “La vigilia del 14 giugno 1940, anniversario dell’adozione della bandiera americana”, dice il fratello Abbuhl, “fummo avvertiti da un vecchio che passava ogni giorno per andare a comprarsi il whiskey nella taverna di South Lansing che gli abitanti della città e quelli della Legione Americana complottavano di incendiare tutti i nostri edifici e di rovinare le nostre macchine”. Fu avvertito lo sceriffo.

      Infine il nemico comparve sulla scena. John Bogard, che allora era servitore del podere, fece una volta questo pittoresco racconto della difficoltà: “Verso le sei di sera le bande cominciarono ad adunarsi, un’auto dopo l’altra, finché ce ne furono trenta o quaranta piene. Lo sceriffo e i suoi uomini arrivarono e cominciarono a fermare le auto, chiedendo ai conducenti di esibire la patente e avvertendoli di non fare nessuna azione contro il podere del Regno. Essi continuarono ad andare avanti e indietro sulla via principale di fronte alla nostra proprietà fino a tarda notte, ma la presenza della polizia li tenne sulla via e frustrò il loro piano di distruggere il podere. Fu una notte molto emozionante per noi tutti lì nel podere, ma ci ricordammo vivamente dell’assicurazione che Gesù diede ai suoi seguaci: ‘Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Eppure non perirà nemmeno un capello della vostra testa’. — Luca 21:17, 18”.

      Avvenne così che si scongiurarono quel minacciato attacco e quell’incendio premeditato. Si calcola che 1.000 auto, che portavano possibilmente 4.000 uomini, eran venute da tutte le parti occidentali dello stato di New York per distruggere il podere del Regno appartenente alla Società, ma invano. Kathryn Bogard dice: “Il loro scopo fallì, e alcune delle stesse persone che avevano fatto parte della turba sono ora Testimoni, sì, perfino nel ministero continuo!”

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      SCOPPIA LA VIOLENZA A LITCHFIELD

      Verso lo stesso tempo in cui il podere del Regno era stato minacciato di assalto e incendio, a Litchfield, nell’Illinois, divampò la persecuzione contro i testimoni di Geova. “In qualche modo i malfattori di Litchfield furono informati dei nostri piani così che quando andammo per predicare nella città erano pronti ad attenderci”, ricorda Clarence S. Huzzey. “Il sacerdote locale suonò le campane della chiesa come un segnale ed essi cominciarono a fare retate di fratelli e a portarli nel carcere locale. Alcuni fratelli furono malamente percossi e la turba minacciò perfino di incendiare il carcere. Alcuni della turba trovarono le auto dei fratelli e cominciarono a demolirle riducendole a uno sfasciume”.

      Walter R. Wissman dice: “Dopo essere stati percossi dalla turba i fratelli furono portati nel carcere locale e protetti da una pattuglia della polizia stradale. Dopo che un fratello, Charles Cervenka, si rifiutò di salutare la bandiera, fu gettato a terra. Gli strofinarono in viso la bandiera e lo presero a calci e lo percossero con violenza sulla testa e nel corpo. Dei fratelli fu quello ferito più gravemente e non si riprese mai del tutto dalle percosse. Morì alcuni anni dopo. In seguito disse che mentre lo picchiavano pensava tra sé d’essere lieto che questo accadesse a lui e non a uno dei fratelli più nuovi poiché egli sapeva di poterlo sopportare, mentre uno più nuovo forse si sarebbe indebolito e avrebbe fatto compromesso”.

      “La città di Litchfield fu molto orgogliosa della sua impresa”, ricorda il fratello Wissman. “Infatti, diversi anni dopo, durante gli anni cinquanta, Litchfield celebrò il centenario con carri da corteo che raffiguravano gli avvenimenti notevoli dei cento anni di storia della città. Uno di questi carri commemorava l’attacco organizzato nel 1940 contro i testimoni di Geova. Questo era considerato dai funzionari della città un avvenimento memorabile della loro storia. Geova li ricompensi!”

      APPELLI NON ASCOLTATI

      Gli attacchi violenti contro i testimoni di Geova erano così gravi e numerosi che il viceprocuratore generale degli Stati Uniti, Francis Biddle, e la sig.ra Eleanor Roosevelt (moglie del presidente Franklin D. Roosevelt) rivolsero pubblici appelli perché tali azioni fossero interrotte. Infatti, il 16 giugno 1940, lo stesso giorno dell’avvenimento di Litchfield, in un discorso radiodiffuso da una costa all’altra dalla rete della National Broadcasting Company, Biddle dichiarò:

      “I testimoni di Geova sono stati ripetutamente assaliti e percossi. Essi non avevano commesso nessun reato; ma la turba li giudicò colpevoli, e inflisse loro il linciaggio. Il procuratore generale ha ordinato un’inchiesta immediata su questi atti di violenza.

      “Il popolo dev’essere desto e vigile, e soprattutto calmo e assennato. Poiché la violenza della turba renderà il compito del

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