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  • Coraggiosa perseveranza nel servizio di Dio
    La Torre di Guardia 1964 | 1° marzo
    • perseveranza la corsa che ci è posta dinanzi”.

      CORAGGIO MALGRADO LA DELUSIONE

      14. Quale deludente esperienza si ha spesso quando rivisitiamo persone che la prima volta erano disposte ad ascoltare la buona notizia, e perché?

      14 Tra quelli ai quali parlate di Dio e del suo regno ne incontrerete alcuni che ascolteranno, ma anche molti di essi vi deluderanno, ed è bene saperlo. Incontrerete persone che vi ascolteranno la prima volta che vi vedono, ma non mostreranno nessun interesse quando tornerete. Gesù paragonò questa situazione al seme caduto lungo la via, che era stato portato via dagli uccelli prima che potesse mettere radici. In questi casi il Diavolo ha usato quelli che manifestano uno spirito simile al suo per presentare sotto falsa luce la Parola di Dio e quindi distruggere l’interesse che vi era. Non vi scoraggiate. — Matt. 13:3, 4, 19.

      15. Perché altri che per un po’ di tempo manifestano grande gioia per ciò che imparano smettono in seguito di studiare coi testimoni di Geova?

      15 Altri faranno più che ascoltare quando li visitate; riceveranno la parola con gioia, e per questo sarete felici di aver parlato loro. Possono anche accogliervi bene quando tornate alcune volte. Eppure alcuni di essi sono come piante che germogliano in fretta in terreno poco profondo; le loro radici non sono profonde. Quando parenti e colleghi si burlano di loro, questo è più di quello che possono sopportare. Forse sanno che le cose udite dalla Bibbia sono la verità, e si scusano un po’ quando vi dicono che pensano sia meglio smettere di studiare la Bibbia con voi. Ma, dominati dalla paura dell’uomo e non avendo abbastanza amore verso Dio per essere spinti a ubbidire ai suoi comandamenti, si allontanano. — Mar. 4:5, 6, 16, 17.

      16. Che cos’altro esclude la parola dalla vita delle persone?

      16 Un altro gruppo di persone, come il seme che cade tra le spine, lascerà crescere la parola, ma esse sono talmente aggravate da altre cose, problemi che sono per loro causa di ansietà e che pensano richiedano la loro principale attenzione, come lunghe ore di lavoro secolare, intrattenere gli ospiti e cercare divertimenti, che proprio non hanno tempo. Sono cordiali; diranno che vorrebbero potersi sedere e ascoltare, ma pensano di non poter trovare il tempo. — Luca 8:7, 14.

      17. Come dovremmo agire quando abbiamo queste esperienze?

      17 Permetterete che queste esperienze vi facciano perdere d’animo e vi scoraggino? Essendovi preparati, evitatelo. Piuttosto, attenetevi alla verità e ‘portate frutto con perseveranza’, mostrate che nel vostro caso la Parola di Dio è stata ricevuta in un cuore eccellente e buono. Continuando con zelo il ministero, mostrate di non essere di quelli che perdono la forza davanti alla persecuzione o che abbandonano la prospettiva del nuovo mondo di Dio per il guadagno materiale di questo mondo. Mostrate di avere il coraggio di continuare a fare la volontà di Dio. — Luca 8:8, 15; 2 Tim. 4:10, 11.

      18. Che cosa dobbiamo fare quando altri in cui si ha fiducia ci abbandonano?

      18 Colui che ha una veduta equilibrata di queste cose sarà rafforzato per affrontare altri problemi. Egli non lascerà che i problemi personali lo facciano perdere d’animo. È vero che a volte i propri colleghi, anche gli stessi che sono nella congregazione cristiana, fanno cose che possono deludere. Essi cercano di fare il bene, ma non sono perfetti; nessuno di noi lo è. Che cosa dobbiamo fare quando gli altri ci abbandonano? Considerate l’esempio datoci da Cristo Gesù, il principale Agente della nostra fede.

      19, 20. A questo riguardo, quale esperienza ebbe Gesù, e quale esempio diede da cui possiamo trarre beneficio?

      19 L’ultima notte della sua vita di uomo andò nell’orto di Getsemani coi suoi discepoli a pregare. Dopo non molto una turba di persone con spade e bastoni vi entrarono e lo arrestarono. I discepoli rimasero abbastanza a lungo da vedere ciò che succedeva, ma poi, come ci dice il racconto, “tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono”. (Matt. 26:56) Più tardi, quella notte, nel cortile del sommo sacerdote, una servitrice, vedendo Pietro, disse che egli doveva essere un seguace di Gesù. Ma Pietro replicò: “Io non lo conosco, donna”. Questo accadde tre volte, e tutto nel cortile dove Gesù lo vide dopo che il gallo aveva cantato. (Luca 22:55-61) Ma Gesù non vacillò. Non permise che le manchevolezze dei suoi compagni lo facessero vacillare nella sua fedeltà a Dio. Ricorse al Padre suo e confidò in lui.

      20 Poi il terzo giorno, quando fu destato dai morti, Gesù avrebbe avuto l’opportunità di fare i conti, se lo avesse voluto, con quelli che lo avevano abbandonato, ma che cosa fece? Non li rimproverò per quello che avevano fatto. Non disse: ‘Dopo quello che avete fatto l’altra notte, non mi parlate mai più. È tutto finito!’ Né li trattò con freddezza rifiutandosi di parlar loro. Al contrario, studiò e pregò con loro e li aiutò a divenire forti affinché non vacillassero di nuovo, ma mostrassero di essere coraggiosi servitori di Dio. Si preoccupò più della loro fedeltà che dei suoi sentimenti. Che meraviglioso esempio abbiamo da seguire! — Luca 24:44-50.

      ‘COMBATTENDO A FIANCO A FIANCO PER LA FEDE’

      21. Quale atteggiamento dobbiamo avere circa l’associazione alla congregazione del popolo di Geova?

      21 Nessuno di quelli che vogliono essere fedeli nel servizio di Dio può permettere che sentimenti feriti, occupazioni materialistiche o persecuzione lo separino dalla congregazione del popolo di Geova. Ogni vero cristiano ha bisogno di questa edificante associazione spirituale. Alle regolari adunanze di congregazione si diviene preparati per servire Dio. Ivi la propria fede è rafforzata per poter coraggiosamente perseverare nel fare la volontà divina. Oggi i servitori di Dio dovrebbero avere di queste adunanze la stessa veduta che avevano i primi cristiani, i quali erano disposti non solo a prendersi dei disturbi, ma ad affrontare il pericolo per radunarsi coi loro conservi credenti. Anche quando la persecuzione era intensa contro di loro, poiché il re Erode aveva ucciso Giacomo e teneva Pietro in prigione, gli altri non si infiacchirono nella partecipazione alle adunanze per paura. Benché esercitassero la debita cautela, radunandosi a porte chiuse, ciò nonostante si radunavano insieme per pregare e rafforzarsi gli uni gli altri. Sapevano che avevano bisogno di queste adunanze per rimanere spiritualmente vivi e avere il coraggio di continuare a rendere testimonianza, come aveva detto loro Gesù. (Atti 12:1-5, 12-17) Oggi vi è la stessa grande necessità. Ogni vero cristiano deve apprezzare il privilegio di radunarsi con altri per ricevere istruzione in merito alla Parola di Dio come fecero i fratelli di Troas, che, quando Paolo fece loro una breve visita, rimasero ad ascoltare ciò che veniva detto anche se Paolo parlò per tutta la notte e l’adunanza non ebbe termine che all’alba. (Atti 20:7-11) Quando avete l’opportunità di radunarvi con la congregazione del popolo di Geova, valetevene pienamente. Siate stimolati in questo dall’esempio di Davide, uno del gran nuvolo di testimoni di Geova precristiani, che disse: “Esultai quando mi dissero: ‘Ci avviamo alla casa di Jahve!’” — Sal. 122:1, Ga.

      22. Con quali mezzi ci aiuta Geova ad essere coraggiosi, e quale dev’essere la nostra determinazione?

      22 Che meraviglioso incoraggiamento a fare la Sua volontà vi è per tutti coloro che amano Dio! Mediante il racconto scritturale della vita dei suoi fedeli servitori, Geova ha provveduto a tutti quelli che amano la giustizia un meraviglioso incitamento per valersi dell’opportunità di essere predicatori del regno di Dio, additando ad altri ‘i nuovi cieli e la nuova terra nei quali dimorerà la giustizia’. (2 Piet. 3:13) Mediante il provvedimento di radunarsi insieme e predicare insieme ad altri conservi testimoni, egli li aiuta a divenire forti e a rimanere fermi nella fede. Mediante la sua Parola li esorta a perseverare nel ministero, ad esercitarsi vigorosamente nel suo servizio, ‘riscattando il tempo opportuno perché i giorni sono malvagi’. (Efes. 5:15-17) Offre loro il privilegio di avvicinarglisi in preghiera, e col suo spirito li sostiene. Se vi valete regolarmente di questi provvedimenti divini, avete ogni ragione di essere coraggiosi; potrete stare “fermi in un solo spirito, combattendo a fianco a fianco con una sola anima per la fede della buona notizia, e non essendo per nulla spaventati dai vostri oppositori. Questa stessa cosa è prova di distruzione per loro, ma di salvezza per voi; e questa indicazione è da Dio”. — Filip. 1:27, 28.

  • Giusta veduta della disciplina
    La Torre di Guardia 1964 | 1° marzo
    • Giusta veduta della disciplina

      “NESSUNA disciplina sembra al presente esser gioiosa, ma dolorosa; ma a quelli che ne sono stati addestrati produce poi un pacifico frutto, cioè giustizia”. — Ebr. 12:11.

      Quando il grande Sovrano universale, Geova, disciplina la persona, essa vorrà sforzarsi strenuamente per accettare le misure disciplinari in armonia con le esigenze di Geova. Non deve considerare con leggerezza la correzione che viene da Dio. L’apostolo cristiano Paolo disse: “Figlio mio, non disprezzare la disciplina di Geova e non venir meno quando sei corretto da lui; poiché Geova disciplina colui che ama”. (Ebr. 12:5, 6) A motivo del grande amore di Dio per i suoi servitori, e poiché “non desidera che alcuno sia distrutto”, egli disciplina con giustizia. — 2 Piet. 3:9.

      Alcune forme di disciplina sono più severe di altre. In modo corrispondente, le conseguenze sono più severe, com’è indicato negli articoli “Che cosa significa la disassociazione” e “Responsabilità familiari per mantenere pura l’adorazione di Geova”, pubblicati nelle edizioni della rivista La Torre di Guardia del 15 dicembre 1963 e del 15 gennaio 1964.

      Se si accetta la correzione con il giusto atteggiamento, si avranno molti benefici e molte benedizioni. Proverbi 6:23 (VR) dice: “Le correzioni della disciplina son la via della vita”. Sì, la vita eterna dipende dal modo in cui si accetta la disciplina di Geova.

      Questo giusto atteggiamento verso la disciplina è specialmente necessario quando la persona è stata disassociata, o scomunicata, dalla visibile organizzazione di Geova. Colui che ha peccato contro Dio e contro l’uomo fino al punto di dover essere espulso dalla congregazione cristiana ha perduto il favore di Geova.

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