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  • Quante probabilità ci sono?
    Svegliatevi! 1975 | 8 settembre
    • chimiche. E, in una creatura umana vi sono trilioni di cellule, alcune delle quali svolgono funzioni estremamente specializzate. La probabilità che questi processi cominciassero e si evolvessero come risultato di un casuale miscuglio è fantasticamente remota.

      Illustriamo quello che vogliamo dire con un mazzo di carte.

      Supponete di giocare a bridge. Quali probabilità avete di ricevere tutt’e 13 le carte di picche di un mazzo di 52 carte? Le probabilità che alla prima distribuzione riceviate una carta di picche, ovviamente, sono 13/52. Delle 51 carte rimaste, 12 sono di picche, e così le probabilità sono 12/51. E così via, 11/50, 10/49, fino a 1/40 per l’ultima carta. Moltiplicate fra loro tutte queste frazioni e riscontrerete che la probabilità di ricevere tutt’e 13 le carte di picche è di una su oltre 635.000.000.000.

      E ricordiamo che si tratta solo di un mazzo di 52 carte.

      Inoltre, non chiediamo al mazzo di carte di darci le carte di picche nel loro corretto ordine numerico. Questo moltiplicherebbe di parecchie volte la probabilità. Sì, allora la probabilità comincerebbe da 1/52 e non da 13/52. Se la prima volta viene distribuita la carta giusta, allora la probabilità diventerebbe non di 12/51 ma di 1/51; poi di 1/50 (non di 11/50), ecc. La probabilità totale di ricevere tutte le altre carte di picche in ordine sarebbe il risultato della moltiplicazione di tutte queste cifre: 1/52 × 1/51 × 1/50 × 1/49 × 1/48 × 1/47 × 1/46 × 1/45 × 1/44 × 1/43 × 1/42 × 1/41 × 1/40. Che genere di probabilità è questa?

      Una su circa 4.000.000.000.000.000.000.000.

      Questo solo per tredici “ingredienti” allineati nell’ordine corretto. Non dimenticate che ciascun ingrediente esiste già, secondo questo argomento, e, in qualche modo, proprio nella quantità giusta. In altre parole, diciamo che il mazzo di carte esiste prima che cominciamo.

      Un’altra cosa: Perché la vita in uno stadio progredito continui ci vorrebbero due sessi. Così lo stesso processo deve accadere non solo una, ma due volte. Quali probabilità ci sono di ricevere tredici carte di picche nel giusto ordine numerico dal mazzo di carte due volte di seguito? Per saperlo, sarebbe necessario non solo sommare due volte la suddetta cifra, ma farne il quadrato, cioè moltiplicarla per se stessa. Ciò equivarrebbe a una su 16 seguìto da oltre quaranta zeri.

      Naturalmente, una coppia di creature umane viventi richiede assai più operazioni che non un semplice amalgama di tredici ingredienti. Ma non illustra questo vivamente quanto sono remote le probabilità che la vita cominciasse per caso, seguendo poi un corso evoluzionistico?

      In effetti, le probabilità sono così scarse che perfino dichiarati evoluzionisti ammettono che è assolutamente impossibile crederci. Julian Huxley dice: “Un piccolo calcolo dimostra quanto possono essere incredibilmente improbabili i risultati della selezione naturale quando c’è abbastanza tempo”. Egli chiede: Quali probabilità ci sono che un cavallo fosse prodotto solo per caso? Nella sua risposta, Huxley accenna alle “fantastiche probabilità contrarie a che si ottengano favorevoli mutazioni in una razza solo per puro caso” e poi aggiunge: “Mille alla milionesima potenza [1.0001.000.000], scritto per intero, equivale al numero 1 seguìto da tre milioni di zeri; e ci vorrebbero tre grandi volumi di circa cinquecento pagine ciascuno! In effetti questa è un’enorme cifra senza senso, ma mostra il grado di improbabilità che la selezione naturale deve sormontare . . . Uno seguìto da tre milioni di zeri è la misura dell’improbabilità di un cavallo: il pronostico è contrario al fatto stesso che accada. Nessuno scommetterebbe su un avvenimento così improbabile”.

      Ciò nondimeno, Huxley fa un voltafaccia e incredibilmente dice: “Eppure è accaduto”. Vi sembra coerente? Se qualcuno desidera credere a probabilità di tale natura, è la sua stolta decisione. Ma non può dire onestamente d’avere dalla sua parte il peso delle prove, le probabilità.

      Oppure la “probabilità” addita un Progettista?

      D’altronde, non avete sempre saputo che la vita viene da altra vita? Certo. La vostra stessa esperienza, dunque, vi dice che vi sono maggiori “probabilità” che fosse un Creatore vivente a dare inizio alla vita. In questa osservazione siete sostenuti dall’intero concetto della probabilità. Perché diciamo questo?

      Perché la probabilità indica progetto. Le leggi della probabilità, solo parzialmente esaminate, sono il fondamento di quasi tutto il pensiero scientifico. Gli uomini confidano pienamente in queste leggi inanimate. Sono così costanti che gli scienziati dicono che possiamo riporre “fede” in esse. Ora, dobbiamo credere che tali leggi esistono per puro caso? Oppure le leggi non hanno legislatori? Certo il peso dei dati, delle probabilità, indica che le leggi matematiche ebbero origine da un Progettista. Inoltre, se queste e altre leggi della creazione materiale sono così costanti, immutabili, allora il Creatore dev’esserlo altrettanto.

      Si prova vero piacere comprendendo il preciso operato di leggi come quelle della probabilità. Ma chi ha vero discernimento vuole più che tale soddisfazione. Vuole conoscere Colui che fece tali leggi. Tale esperienza può essere infinitamente più piacevole.

  • Disastro a Darwin
    Svegliatevi! 1975 | 8 settembre
    • Disastro a Darwin

      Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Australia

      DARWIN, in Australia, era una città comparativamente nuova. La sua popolazione crebbe rapidamente, da 8.071 unità nel 1954 a 43.000 unità l’anno scorso. Benché Darwin fosse sopravvissuta a 68 incursioni aeree durante la seconda guerra mondiale, morì in poche ore tra il 24 e il 25 dicembre 1974. Fu il ciclone Tracy a ucciderla.

      Quando i venti di Tracy, che raggiunsero da 240 a 320 chilometri orari, finalmente si calmarono, il 95 per cento delle case di Darwin era in rovina. Nell’uragano oltre 50 persone perirono e circa 30.000 rimasero senza tetto.

      Ripetuti avvertimenti

      Mentre i cicloni (chiamati uragani e tifoni in altri luoghi) sono assai comuni in questa parte dell’Australia nella “stagione delle piogge”, di solito oltrepassano Darwin. Questo fatto, insieme alle festività della vigilia di Natale, rese evidentemente sorda la maggioranza degli abitanti di Darwin ai ripetuti avvertimenti dell’ufficio meteorologico circa la furia del ciclone. Furono dati almeno quindici avvertimenti, ma pochi li presero sul serio.

      Il ciclone Tracy fu eccezionale. Pare che mentre si avvicinava alla città, l’occhio del ciclone si riducesse. Questo accrebbe

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