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Viviamo in vista della vita nel nuovo ordine di DioLa Torre di Guardia 1973 | 15 luglio
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nuovo ordine di Dio, se speriamo di vivere allora nel nuovo ordine di Dio, per ricevere in eterno le benedizioni che Geova nostro Dio ha in serbo per quelli che veramente lo amano. Sì, con ogni vigile e diligente cura, vivete ora la vostra vita come se ne dipendesse la vita futura, perché è veramente così!
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Saranno i vostri giorni “come i giorni dell’albero”?La Torre di Guardia 1973 | 15 luglio
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Saranno i vostri giorni “come i giorni dell’albero”?
TRA le profezie sulla restaurazione pronunciate da Isaia ve n’è una che promette: “Non ci sarà più da quel luogo lattante di pochi giorni, né vecchio che non compia i suoi giorni . . . Poiché come i giorni dell’albero saranno i giorni del mio popolo”. — Isa. 65:20, 22.
Ivi è promessa lunga vita. Comunque, per afferrare pienamente il significato di questi versetti e la loro applicazione nella nostra vita, è utile comprendere l’illustrazione “come i giorni dell’albero”. Quanto tempo vivono gli alberi? Quanto è accurata l’età attribuita dagli uomini a molti alberi? C’è qualche metodo sicuro per determinare esattamente l’età di un albero? Alcuni alberi vivi oggi erano vivi prima del diluvio del giorno di Noè?
Si dovrebbe ricordare che gli alberi e altra vegetazione sono sulla terra da molto più tempo dell’uomo. L’uomo non fece la sua comparsa che poco prima del settimo “giorno” della “settimana” creativa, o quasi 6.000 anni fa. Comunque, gli “alberi fruttiferi che [portano] frutto secondo le loro specie” furono creati nella terza epoca creativa. — Gen. 1:9-13.
Giacché ogni “giorno” o periodo creativo fu evidentemente di settemila anni, l’intera “settimana” creativa include 49.000 anni. Paragonando questo periodo a un orologio che segna dodici ore, gli alberi e altra vegetazione apparvero dunque fra le tre e mezzo e le cinque e un quarto. E l’uomo? Molto più tardi, qualche tempo dopo le dieci! Sì, gli alberi che sono sulla terra da un periodo che va da ventisettemila a trentaquattromila anni superano di gran lunga l’uomo che vi è da quasi seimila anni.
DETERMINIAMO I “GIORNI DELL’ALBERO”
A parte l’esistenza degli alberi in generale, anche i singoli alberi vivono molto a lungo. Quanto esattamente?
Contorti ulivi, che si dice abbiano da mille a duemila anni, portano ancora frutto, per cui potrebbero essere la specie di alberi da frutto che vive più a lungo. Certi pini dalla corteccia bianca (Pinus bungeana) originari della Cina settentrionale si dice rientrino nella stessa categoria di anni. Il baobab dell’Africa centrale raggiunge notevoli età.
Ma in tutti questi casi nessuno può dire esattamente quanto sono vecchi in realtà tali alberi, essendo i calcoli dell’età basati sulla tradizione orale. Tuttavia ci sono registrazioni scritte che affermano di documentare l’età di alcuni alberi.
L’albero di bo (bodhi) di Anuradhapura, in Ceylon, è talvolta chiamato “il più antico albero storico del mondo”. Secondo The Mahāvamsa (La Grande Cronaca di Ceylon, compilata nel quinto secolo E.V.), questo albero fu piantato nel diciottesimo anno del re Devānampiyatissa, che secondo i calcoli di alcuni fu l’anno 288 a.E.V. Anche supponendo che l’albero attuale sia quello originario, comunque, l’accuratezza di questa cronologia e il racconto stesso sono molto sospetti. Notate ciò che si suppone accadesse quando fu piantato l’albero:
“Egli [il re] ne aveva appena staccato le mani, che si levò di ottanta cubiti nell’aria, e ondeggiando così emanò gloriosi raggi di sei colori . . . Quando il grande albero di Bodhi scese al tramonto dal (suo posto nell’aria) . . . Allora la terra tremò. [E quindi una settimana dopo o pressappoco:] In mezzo a questa grande assemblea, sopraffatta dallo stupore per questo miracolo, spuntò dal ramo orientale, ancora mentre guardavano, un frutto senza difetto. . . . E mentre tutti guardavano ancora, ne spuntarono otto germogli; e stettero lì, giovani alberi di Bodhi alti quattro cubiti”.
Difficilmente sembra un racconto autorevole mediante cui stabilire la data del “più antico albero storico del mondo”, non è vero?
Ma c’è alcun modo scientifico per calcolare “i giorni dell’albero”? Che dire degli anelli degli alberi?
Molti pensano che tutti gli alberi aggiungano al tronco un nuovo ‘anello’ ogni anno e che semplicemente contando gli anelli si possa determinare l’età dell’albero. Rimarranno dunque sorpresi leggendo che in effetti questo metodo è incerto, spesso inesatto e, nella maniera più ovvia, incompleto. Perché diciamo così?
Anzitutto, non è insolito che si aggiungono in un anno due anelli. Pertanto, un esperto negli studi degli anelli degli alberi, A. E. Douglass, osservò che per questa ragione “10 di 16 pini gialli delle altitudini inferiori dei monti di Santa Rita a sud di Tucson si son dovuti scartare [nello studio degli anelli degli alberi], e i ginepri dell’Arizona settentrionale hanno tanti anelli sospetti che è quasi impossibile lavorare con essi. Anche i cipressi presentano molte difficoltà”.
Inoltre, di solito gli anelli si vedono chiaramente solo nel legno che cresce in fretta e in certi luoghi. Pertanto Bertram Husch, esperto di selvicoltura delle Nazioni Unite in Cile, commenta: “Nelle regioni tropicali questa caratteristica della crescita non è di nessun valore per determinare l’età d’un albero, dal momento che i periodi di crescita possono non seguire un ciclo regolarmente ricorrente”. Altri alberi crescono così lentamente che gli anelli non sono visibili.
Ciò nondimeno, questo metodo è di una certa utilità nel calcolare approssimativamente i “giorni” di certi alberi. La sequoia Generale Sherman, che cresce ancora nelle alte Sierre della California, ne è un esempio. L’esperto di alberi, Douglass, disse in Tree Ring Bulletin che l’evidenza provveduta da questo albero “forniva una stima dell’età dell’albero di 3.500 anni”.
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