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  • Il nostro maestoso universo
    Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?
    • Capitolo 9

      Il nostro maestoso universo

      1, 2. (a) Che descrizione si può fare dei cieli fisici? (b) Quali domande si pongono le persone riflessive, e la risposta cosa permette di capire?

      DA MIGLIAIA d’anni l’uomo osserva ammirato i cieli stellati. In una notte chiara, le splendide stelle appaiono come gioielli scintillanti nell’oscurità dello spazio. Anche una notte di luna esercita un fascino del tutto particolare.

      2 Coloro che riflettono su ciò che vedono spesso si chiedono: ‘Cosa c’è lassù nello spazio? Com’è organizzato? È possibile sapere come ha avuto inizio tutto questo?’ La risposta a queste domande permetterebbe senz’altro di capire meglio perché è venuta all’esistenza la terra con tutta la sua vita umana, animale e vegetale, e ciò che può avere in serbo il futuro.

      3. Qual è stato un risultato della maggiore conoscenza dell’universo?

      3 Molti secoli fa si pensava che l’universo fosse formato dalle poche migliaia di stelle visibili a occhio nudo. Ma ora, grazie ai potenti strumenti che scrutano i cieli, gli scienziati sanno che l’universo è molto ma molto più vasto. In realtà, ciò che è stato osservato è assai più imponente di quanto chiunque potesse immaginare. La mente umana resta sconcertata davanti all’immensità e alla complessità dell’universo. Come osservò la rivista National Geographic, ciò che l’uomo sta imparando sull’universo “lo lascia sbalordito”.1

      Immensità

      4. Cosa si scoprì negli anni Venti?

      4 In secoli recenti, astronomi che scrutavano il cielo con rudimentali telescopi notarono delle formazioni nebulose, dai contorni indistinti. Pensarono che si trattasse di nubi di gas a noi vicine. Ma negli anni Venti, con l’entrata in funzione di telescopi più grandi e più potenti, si scoprì che questi “gas” erano qualcosa di molto più vasto e interessante: galassie.

      5. (a) Cos’è una galassia? (b) Cosa include la nostra galassia, la Via Lattea?

      5 Le galassie sono enormi raggruppamenti di stelle, gas e altre sostanze che ruotano attorno a un nucleo centrale. Sono state chiamate anche universi-isole, poiché ciascuna è in se stessa come un universo. Si prenda ad esempio la galassia in cui viviamo, la Via Lattea. Il nostro sistema solare, cioè il sole, la terra e gli altri pianeti con le relative lune, appartiene a questa galassia. Ma ne è solo una microscopica parte, perché la nostra galassia, la Via Lattea, contiene più di 100 miliardi di stelle! Secondo alcuni scienziati questo numero dovrebbe essere almeno di 200-400 miliardi. Uno scrittore scientifico addirittura dice: “Nella Via Lattea potrebbero esserci dai cinquemila ai diecimila miliardi di stelle”.2

      6. Che diametro ha la nostra galassia?

      6 Il diametro della nostra galassia è tale che, viaggiando alla velocità della luce (299.792 chilometri al secondo), ci vorrebbero 100.000 anni per attraversarla! Quanti chilometri sono? Ebbene, dato che la luce percorre circa novemilaseicento miliardi (9.600.000.000.000) di chilometri all’anno, moltiplicate per 100.000 e avrete la risposta: la nostra galassia, la Via Lattea, ha un diametro di circa 960 milioni di miliardi (960.000.000.000.000.000) di chilometri! Pare che la distanza media fra le stelle della galassia sia all’incirca di sei anni luce, ovvero di circa 58 mila miliardi di chilometri.

      7. Quale si pensa sia il numero delle galassie esistenti nell’universo?

      7 Per la mente umana è quasi impossibile concepire simili dimensioni e distanze. Eppure la nostra galassia non è che l’inizio di ciò che si trova nello spazio! C’è qualcosa di ancor più sbalorditivo: sono state individuate così tante galassie che si ritiene “siano comuni come i fili d’erba in un prato”.3 Nell’universo osservabile si trovano circa dieci miliardi di galassie! Ma ce ne sono molte altre che si trovano al di là della portata dei telescopi attuali. Alcuni astronomi calcolano che nell’universo vi siano 100 miliardi di galassie! E ogni galassia può contenere centinaia di miliardi di stelle!

      Ammassi di galassie

      8. Come sono disposte le galassie?

      8 Ma c’è dell’altro. Queste imponenti galassie non sono sparpagliate qua e là nello spazio. Di solito sono disposte raggruppate in ammassi ben definiti, come acini in un grappolo. Migliaia di questi ammassi galattici sono già stati osservati e fotografati.

      9. Cosa comprende il nostro gruppo locale di galassie?

      9 Alcuni ammassi contengono un numero relativamente limitato di galassie. Per esempio, la Via Lattea fa parte di un ammasso costituito da una ventina di galassie. All’interno di questo gruppo locale c’è una galassia “vicina” che in una notte serena si può vedere senza telescopio. È la galassia di Andromeda, che, come la nostra, ha la forma di una spirale.

      10. (a) Di quante galassie può comporsi un ammasso? (b) Quanto distano le galassie fra loro, e che dire della distanza fra gli ammassi di galassie?

      10 Altri ammassi di galassie sono costituiti da diverse decine, centinaia o addirittura migliaia di galassie. Uno di questi ammassi contiene, a quanto pare, 10.000 galassie! La distanza media fra le galassie all’interno di un ammasso può arrivare a circa un milione di anni luce. Ma la distanza fra un ammasso di galassie e l’altro può essere cento volte maggiore. E si ha addirittura motivo di pensare che gli ammassi stessi siano disposti in “superammassi”, come i grappoli su una vite. Che immense proporzioni e che splendida organizzazione!

      Un’organizzazione analoga

      11. In modo analogo, che organizzazione riscontriamo nel nostro sistema solare?

      11 Venendo al nostro sistema solare, troviamo un altro splendido esempio di organizzazione. Il sole, che è una stella di medie dimensioni, è il “nucleo” intorno al quale ruotano secondo orbite precise la terra e gli altri pianeti con le relative lune. Anno dopo anno, ruotano con una precisione matematica tale che gli astronomi possono predire con accuratezza dove si troveranno in un qualsiasi tempo futuro.

      12. Come sono organizzati gli atomi?

      12 Dando un’occhiata all’infinitamente piccolo — agli atomi — vi troviamo la stessa precisione. L’atomo è una meraviglia di ordine simile all’ordine del sistema solare. Si compone di un nucleo in cui si trovano particelle chiamate protoni e neutroni, circondato da minuscoli elettroni orbitanti. Tutta la materia è fatta di questi “mattoni” da costruzione. Ciò che fa differire una sostanza dall’altra è la quantità di protoni e neutroni presenti nel nucleo e la quantità e la disposizione degli elettroni che vi girano intorno. Tutto questo con un ordine così perfetto che tutti gli elementi costitutivi della materia possono essere disposti in regolare successione secondo il numero di “mattoni” di cui si compongono.

      Cosa c’è dietro questa organizzazione?

      13. Cosa caratterizza l’intero universo?

      13 Come abbiamo visto, le dimensioni dell’universo sono davvero sbalorditive. Lo stesso può dirsi del modo meraviglioso in cui è organizzato. Dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, dagli ammassi di galassie agli atomi, l’universo è caratterizzato da una superba organizzazione. La rivista Discover ha scritto: “Notavamo con sorpresa l’ordine, e i nostri cosmologi e fisici continuano a individuarne nuovi e sorprendenti aspetti. . . . Eravamo soliti definirlo un miracolo, e ancora siamo portati a considerare l’intero universo come una meraviglia”.4 Questa struttura ordinata è sottolineata dalla parola stessa usata comunemente in astronomia per indicare l’universo: “cosmo”. La definizione che ne dà un dizionario è: “L’intero universo . . . considerato un tutto armonico e ordinato”.5

      14. Cosa disse un ex astronauta?

      14 L’ex astronauta John Glenn menzionò “l’ordine dell’intero universo” e il fatto che le galassie “viaggiano in orbite prestabilite l’una rispetto all’altra”. Dopo di che chiese: “Può essere avvenuto tutto per caso? È stato per un evento accidentale che un insieme di relitti galleggianti abbia improvvisamente cominciato a stabilire queste orbite di propria iniziativa?” Glenn concluse: “Non posso crederci. . . . Qualche Forza deve aver messo tutto questo in orbita e ve lo mantiene”.6

      15. La precisa struttura e l’organizzazione dell’universo sono indice di che cosa?

      15 In effetti l’universo è organizzato con tale precisione che l’uomo può basarsi sui corpi celesti per calcolare il tempo. Ma qualsiasi cronometro di precisione è ovviamente opera di una mente sistematica dotata della capacità di progettare. Una mente sistematica in grado di progettare non può esistere se non in un essere intelligente. Che dire allora della struttura e della precisione assai più complesse che caratterizzano l’intero universo? Non indicherebbe anche questo l’esistenza di un progettista, di un costruttore, di una mente, di un’intelligenza? E avete qualche motivo per credere che possa esistere un’intelligenza priva di identità personale?

      16. A che conclusione si deve necessariamente giungere per quanto riguarda l’universo?

      16 Non si sfugge: un’organizzazione straordinaria richiede un organizzatore straordinario. Nella nostra esperienza non abbiamo mai visto il caso produrre organizzazione. Al contrario, tutta l’esperienza acquisita ci insegna che ogni cosa organizzata deve aver avuto un organizzatore. Ogni macchina, computer, edificio, o anche solo una matita o un foglio di carta, è il prodotto di un costruttore, di un organizzatore. L’assai più complessa e strabiliante organizzazione dell’universo deve aver logicamente richiesto anch’essa un organizzatore.

      Ogni legge presuppone un legislatore

      17. Cosa si può dire delle leggi dell’universo?

      17 Inoltre, l’intero universo, dall’atomo alle galassie, è governato da precise leggi fisiche. Per esempio, ci sono leggi che regolano il calore, la luce, il suono e la gravità. Il fisico Stephen W. Hawking ha detto: “Più esaminiamo l’universo, più scopriamo che non è in balìa dell’arbitrio ma ubbidisce a leggi ben precise che operano in vari campi. Sembra molto ragionevole supporre che possano esistere alcuni princìpi unificatori, nel senso che tutte le leggi facciano capo a qualche legge superiore”.7

      18. Cosa disse un esperto missilistico?

      18 L’esperto missilistico Wernher von Braun andò oltre, dicendo: “Le leggi naturali dell’universo sono così precise che non abbiamo nessuna difficoltà a costruire una nave spaziale per andare sulla luna e possiamo cronometrarne il volo con una precisione di una frazione di secondo. Queste leggi devono essere state stabilite da qualcuno”.8 Per riuscire a mettere in orbita un missile attorno alla terra o alla luna, gli scienziati devono rispettare queste leggi universali.

      19. Cosa presuppone l’esistenza di leggi?

      19 Quando pensiamo alle leggi, riconosciamo che emanano da un ente legislatore. Dietro la collocazione di un cartello stradale di “Stop” c’è senz’altro una persona o un gruppo di persone che hanno stabilito quella legge. Che dire allora delle leggi che governano tutto l’universo materiale? Queste leggi sapientemente ideate attestano l’esistenza di un legislatore sommamente intelligente.

      L’Organizzatore e Legislatore

      20. Cosa ha osservato Science News?

      20 Dopo aver menzionato tutti gli straordinari esempi di legge e ordine così evidenti nell’universo, Science News ha osservato: “La contemplazione di queste cose infastidisce i cosmologi perché sembra difficile che queste condizioni particolari e precise possano avere avuto un’origine casuale. Un modo di affrontare la questione è quello di dire che il tutto sia stato progettato, e attribuirlo alla divina Provvidenza”.9

      21. Cosa riconoscono alcuni?

      21 Molte persone, fra cui tanti scienziati, non sono disposte ad ammettere una cosa simile. Ma altre riconoscono ciò che i fatti continuano a sottolineare: l’esistenza di un’intelligenza. Riconoscono che le immense proporzioni, la precisione e le leggi esistenti in tutto l’universo non avrebbero mai potuto verificarsi per puro caso. Tutte queste cose sono da attribuirsi a una mente superiore.

      22. Cosa disse uno scrittore biblico circa Colui che diede origine all’universo?

      22 Questa è la conclusione espressa da uno scrittore biblico che disse riguardo ai cieli fisici: “Alzate gli occhi in alto e vedete. Chi ha creato queste cose? Colui che ne fa uscire l’esercito perfino a numero, che tutte chiama perfino a nome”. Il “Colui” di cui si parla è “il Creatore dei cieli e il Grande che li distende”. — Isaia 40:26; 42:5.

      Fonte di energia

      23, 24. Come si può ottenere la materia?

      23 Le leggi universali governano la materia esistente. Ma da dove è venuta tutta la materia? Nel suo libro Cosmo, Carl Sagan dice: “All’inizio dell’universo non c’erano galassie, stelle o pianeti, vita o civiltà”. Sagan definisce il passaggio da quello stato all’universo attuale “la più imponente trasformazione di massa ed energia che abbiamo avuto il privilegio di vedere”.10

      24 Questa è la chiave per capire come può essere venuto all’esistenza l’universo: dev’esserci stata una trasformazione di energia e materia. Questa relazione fu dimostrata dalla famosa formula di Einstein, E=mc2 (energia uguale a massa per velocità della luce al quadrato). Questa formula dimostra fra l’altro che la materia si può ottenere dall’energia, così come dalla materia si può produrre un’enorme quantità di energia, cosa quest’ultima dimostrata dalla bomba atomica. L’astrofisico Josip Kleczek afferma: “La maggioranza e forse tutte le particelle elementari possono essere create dalla materializzazione dell’energia”.11

      25. Qual è la fonte dell’immensa potenza necessaria per creare l’universo?

      25 L’evidenza scientifica indica quindi che una fonte di energia illimitata possederebbe la materia prima per creare la sostanza dell’universo. Il già citato scrittore biblico fa notare che questa fonte di energia è un’intelligenza vivente dotata di personalità, quando dice: “A motivo dell’abbondanza dell’energia dinamica, essendo egli anche vigoroso in potenza, non ne manca nessuna [con riferimento alle cose o corpi celesti]”. Perciò, dal punto di vista biblico, dietro l’evento descritto in Genesi 1:1 c’era questa fonte di energia illimitata: “In principio Dio creò i cieli e la terra”.

      Un inizio non caotico

      26. Cosa riconoscono in genere gli scienziati oggi?

      26 In genere oggi gli scienziati riconoscono che l’universo ha avuto effettivamente un principio. Fra le principali teorie con cui si cerca di spiegare questo inizio c’è quella cosiddetta del “big bang” (grande esplosione). “Quasi tutte le discussioni recenti sull’origine dell’universo sono basate sulla teoria del big bang”, osserva Francis Crick.12 Con riferimento a questa “esplosione cosmica”, Jastrow dice: “Quello fu veramente il momento della Creazione”.13 Ma, come ha ammesso su New Scientist l’astrofisico John Gribbin, sebbene gli scienziati “affermino in gran maggioranza di poter descrivere nei minimi dettagli” ciò che accadde dopo quel “momento”, ciò che determinò “l’istante della creazione rimane un mistero”. E, riflettendo, ha aggiunto: “Dopo tutto, forse è stato davvero Dio a farlo”.14

      27. Perché la teoria del “big bang” è troppo limitata?

      27 Comunque, la maggioranza degli scienziati non è disposta ad attribuire a Dio questo “istante”. Perciò di solito asseriscono che l’esplosione dovette generare il caos, come l’esplosione di un ordigno nucleare. Ma questo tipo di esplosioni produce mai un livello di organizzazione superiore? Le bombe che in tempo di guerra cadono sulle città producono forse splendidi edifici, strade e segnaletica stradale? Al contrario, queste esplosioni provocano devastazione, disordine, caos, disintegrazione. E quando l’ordigno esplosivo è di tipo nucleare, la disorganizzazione è totale, come sperimentarono le città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki nel 1945.

      28. Cosa si deve concludere circa le poderose forze che operarono nella creazione dell’universo?

      28 Una semplice “esplosione” non può quindi aver creato il nostro maestoso universo con la sua struttura, le sue leggi e il suo ordine straordinari. Solo un potente organizzatore e legislatore poteva guidare le poderose forze all’opera in modo tale che ne derivassero un’organizzazione e delle leggi così meravigliose. L’evidenza scientifica e la ragione forniscono quindi un solido sostegno a questa dichiarazione biblica: “I cieli dichiarano la gloria di Dio; e la distesa annuncia l’opera delle sue mani”. — Salmo 19:1.

      29. Cos’è confermato dalle osservazioni sia della scienza che nostre?

      29 La Bibbia pertanto risolve problemi che la teoria dell’evoluzione non ha chiaramente affrontato. Anziché lasciarci all’oscuro su quel che c’è dietro l’origine di tutte le cose, la Bibbia ce ne dà la risposta in modo semplice e comprensibile. Conferma le osservazioni della scienza, come pure le nostre, secondo cui nulla viene all’esistenza da sé. Sebbene non fossimo personalmente presenti quando l’universo fu creato, è evidente che deve aver avuto un eccellente Costruttore, come spiega la Bibbia: “Ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito tutte le cose è Dio”. — Ebrei 3:4.

  • Un pianeta straordinario
    Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?
    • Capitolo 10

      Un pianeta straordinario

      1, 2. Cosa hanno detto alcuni circa il pianeta Terra?

      IL PIANETA Terra è una vera meraviglia, uno splendido e raro gioiello nello spazio. Gli astronauti hanno detto che, vista dallo spazio, la terra con il suo cielo azzurro e le sue nubi bianche “era l’oggetto più attraente che potessero vedere”.1

      2 Ma la terra non è soltanto bella. “Il più grande di tutti gli enigmi cosmologici e scientifici, che sfugge a tutti i nostri tentativi di comprenderlo, è la terra”, ha scritto Lewis Thomas su Discover. E ha aggiunto: “Solo ora cominciamo a capire quanto è strana e splendida, di una bellezza impressionante, il più bell’oggetto che navighi intorno al sole, avvolto nella propria atmosfera come in una bolla azzurra, in grado di produrre e respirare il proprio ossigeno, di fissare l’azoto dell’aria nel proprio suolo, di generare il proprio tempo atmosferico”.2

      3. Cosa dice un libro riguardo al nostro pianeta, e perché?

      3 Un altro fatto interessante è che, di tutti i pianeti del sistema solare, la terra è l’unico sul quale gli scienziati abbiano trovato la vita. E che meravigliosa abbondanza di forme di vita: microrganismi, insetti, piante, uccelli, animali ed esseri umani! Oltre a ciò, la terra racchiude enormi risorse e tutto il necessario per sostenere ogni forma di vita. Per dirla con le parole del libro The Earth (La Terra), “la terra è la meraviglia dell’universo, un globo straordinario”.3

      4. Come si può illustrare il carattere straordinario della terra, e a quale conclusione dobbiamo giungere?

      4 Per illustrare il carattere straordinario della terra, immaginate di trovarvi in un arido deserto, privo di qualsiasi forma di vita. All’improvviso vi imbattete in una bellissima casa, dotata di aria condizionata, riscaldamento, acqua corrente ed elettricità. Il frigorifero e la dispensa sono pieni di cibo. In cantina ci sono combustibili e altre provviste. Se chiedeste a qualcuno da dove è venuto fuori tutto ciò in un deserto inabitato, che pensereste se vi rispondesse che il tutto è comparso lì per caso? Ci credereste? Non pensereste piuttosto che deve avere necessariamente avuto un progettista e un costruttore?

      5. Quale esempio biblico vale anche per il pianeta Terra?

      5 Tutti gli altri pianeti su cui gli scienziati hanno mandato delle sonde risultano privi di vita. Ma la terra brulica di vita, sostenuta da complicatissimi sistemi che provvedono luce, aria, calore, acqua e cibo, tutti in perfetto equilibrio. Viene da pensare che sia stata specificamente costruita per ospitare comodamente i viventi, come una magnifica casa. E logicamente, come osserva uno degli scrittori della Bibbia, “ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito tutte le cose è Dio”. Sì, questa “casa” infinitamente più grande e sorprendente — il pianeta Terra — presuppone l’esistenza di un progettista ed edificatore straordinariamente intelligente: Dio. — Ebrei 3:4.

      6. Cosa hanno detto alcuni riconoscendo che il pianeta Terra rivela un progetto intelligente?

      6 Più studiano il pianeta Terra e le sue forme di vita, più gli scienziati si rendono conto che è progettato in modo davvero superbo. Un articolo della rivista Le Scienze osserva con meraviglia: “Se diamo uno sguardo all’universo e identifichiamo i vari eventi fisici e astronomici che hanno interagito a nostro beneficio abbiamo quasi l’impressione che l’universo fosse in certo qual modo a conoscenza che noi stavamo per venire al mondo”.4 E Science News ammette: “Sembra difficile che queste condizioni particolari e precise possano avere avuto un’origine casuale”.5

      Giusta distanza dal sole

      7. Com’è che la terra riceve dal sole proprio la giusta quantità di energia sotto forma di luce e calore?

      7 Fra le molte precise condizioni indispensabili per la vita sulla terra c’è la quantità di luce e di calore che essa riceve dal sole. La terra riceve solo una piccolissima parte dell’energia solare. Eppure si tratta proprio della quantità giusta necessaria per sostenere la vita. Questo perché la terra si trova proprio alla giusta distanza dal sole: in media, 149.600.000 chilometri. Se la terra fosse molto più vicina o molto più lontana dal sole, la temperatura sarebbe o troppo elevata o troppo bassa per la vita.

      8. Perché la velocità con cui la terra orbita intorno al sole è così importante?

      8 Impiegando un anno a percorrere la sua orbita intorno al sole, la terra viaggia a una velocità di oltre 107.000 chilometri all’ora. Questa è proprio la velocità giusta per vincere l’attrazione gravitazionale del sole e mantenere la terra alla giusta distanza. Se la velocità diminuisse, la terra verrebbe attratta verso il sole. Col tempo la terra potrebbe diventare un deserto infuocato come Mercurio, il pianeta più vicino al sole. La temperatura diurna su Mercurio supera i 300 gradi centigradi. Se invece la velocità orbitale della terra aumentasse, il pianeta si allontanerebbe dal sole e potrebbe diventare una distesa di ghiaccio come Plutone, il pianeta la cui orbita tocca il punto più lontano dal sole. La temperatura di Plutone è di oltre 180 gradi sotto zero.

      9. Perché è importante che la terra ruoti intorno al proprio asse con una determinata frequenza?

      9 Inoltre la terra compie regolarmente un giro completo intorno al proprio asse ogni 24 ore. Questo determina l’alternarsi di regolari periodi di luce e di tenebre. Ma che avverrebbe, ad esempio, se la terra ruotasse intorno al proprio asse una volta all’anno? Per tutto l’anno presenterebbe al sole la stessa faccia. Questa diverrebbe probabilmente un deserto infuocato, mentre la faccia nascosta al sole diverrebbe una distesa desolata con temperature sotto zero. In condizioni così inospitali, poche forme di vita potrebbero resistere, forse nessuna.

      10. Come influisce l’inclinazione della terra sul suo clima e sui suoi prodotti?

      10 La terra ruota su se stessa attorno a un asse inclinato di circa 23° e mezzo rispetto alla perpendicolare al piano dell’orbita intorno al sole. Se la terra non avesse questa inclinazione, non ci sarebbe l’alternarsi delle stagioni. Il clima sarebbe sempre identico. Questo non renderebbe impossibile la vita, ma la renderebbe meno interessante e in molti luoghi cambierebbe drasticamente gli attuali cicli agricoli. Se l’inclinazione della terra fosse molto maggiore, avremmo estati torride e inverni rigidissimi. Ma l’inclinazione di 23° e mezzo consente il piacevole alternarsi delle stagioni con la loro interessante varietà. In molte parti della terra si hanno fresche primavere col risveglio della vegetazione e lo sbocciare di splendidi fiori, calde estati che permettono ogni tipo di attività all’aperto, frizzanti periodi autunnali col fantastico spettacolo delle foglie che cambiano colore, e inverni con bellissimi panorami di foreste e campi ammantati di neve.

      La nostra sorprendente atmosfera

      11. Cosa rende così straordinaria l’atmosfera terrestre?

      11 Anche l’atmosfera che circonda la terra è straordinaria, anzi, unica. Non si trova in nessun altro pianeta. Manca anche sulla luna, tanto che per starci occorre avere una tuta spaziale. Ma sulla terra non servono tute spaziali, perché la nostra atmosfera contiene nella giusta proporzione i gas indispensabili alla vita. Alcuni di questi gas, di per sé, sono letali. Ma, nelle proporzioni in cui sono combinati nell’aria, possiamo respirarli senza pericolo.

      12. (a) Perché possiamo dire che l’ossigeno è disponibile proprio nella quantità giusta? (b) Che importante ruolo ha l’azoto?

      12 Uno di questi gas è l’ossigeno, che costituisce il 21 per cento dell’aria che respiriamo. Senza di esso uomini e animali morrebbero in pochi minuti. Ma troppo ossigeno metterebbe a repentaglio la nostra esistenza. Perché? Perché l’ossigeno puro, se respirato troppo a lungo, diventa tossico. E poi, più ossigeno c’è, più facile è la combustione. Se l’atmosfera contenesse troppo ossigeno, i materiali combustibili diventerebbero altamente infiammabili. Gli incendi scoppierebbero con facilità e sarebbe difficile domarli. Saggiamente, l’ossigeno è diluito con altri gas, in particolare l’azoto, che costituisce il 78 per cento dell’atmosfera. Ma l’azoto è molto più che un semplice diluente. Ogni giorno, in tutta la terra, durante i temporali si abbattono milioni di fulmini. Queste scariche elettriche fanno sì che parte dell’azoto si combini con l’ossigeno. La pioggia trasporta questi composti sulla terra, dove vengono utilizzati dalle piante come fertilizzanti.

      13. Che ruolo ha la giusta quantità di anidride carbonica nel ciclo vitale?

      13 L’anidride carbonica rappresenta meno dell’un per cento dell’atmosfera. A che serve una quantità così piccola? Senza di essa la vita vegetale morrebbe. Questa piccola quantità è ciò che le piante hanno bisogno di assorbire, cedendo in cambio ossigeno. Uomini e animali respirano l’ossigeno e cedono anidride carbonica. Maggiori percentuali di anidride carbonica nell’atmosfera potrebbero diventare dannose per gli uomini e gli animali. Una percentuale inferiore non potrebbe sostenere la vita vegetale. Che ciclo meraviglioso, preciso e autonomo è stato ideato per la vita vegetale, animale e umana!

      14, 15. In che modo l’atmosfera funge da schermo protettivo?

      14 L’atmosfera non serve solo a sostenere la vita. Funge anche da schermo protettivo. A circa 25 chilometri d’altitudine c’è un sottile strato di ozono che filtra le radiazioni pericolose del sole. Senza questo strato di ozono, tali radiazioni potrebbero distruggere la vita sulla terra. L’atmosfera protegge la terra anche dal bombardamento delle meteore. La maggior parte di queste non raggiunge mai il suolo, perché, a contatto con l’atmosfera, si incendiano e ci appaiono come stelle cadenti. Se così non fosse, milioni di meteore colpirebbero ogni parte della terra, con gravi danni alle persone e alle cose.

      15 Oltre a fungere da schermo protettivo, l’atmosfera conserva il calore della terra impedendone la dispersione nei rigori dello spazio. E l’attrazione gravitazionale della terra impedisce all’atmosfera stessa di sfuggire. La forza di gravità è sufficiente a questo scopo, ma non è così forte da ostacolare la nostra libertà di movimento.

      16. Cosa si può dire della bellezza del cielo?

      16 Non solo l’atmosfera è essenziale alla vita, ma il cielo, mai monotono, è una delle cose più belle da vedere. La sua vastità e il suo splendore sfidano l’immaginazione. Su tutta la terra il cielo offre i suoi mutevoli, maestosi e pittoreschi spettacoli. A est bagliori dorati annunciano l’aurora, mentre a occidente il cielo dà l’addio al giorno con uno spettacolo di sgargianti colori, con pennellate di rosa, arancione, rosso e viola. Bianche nuvole, vaporose e fluttuanti, annunciano una bella giornata primaverile o estiva; un manto di nubi autunnali simili a lana d’agnello preannuncia l’arrivo dell’inverno. Di sera il cielo stellato è qualcosa di stupendo, e una notte di luna ha una bellezza tutta particolare.

      17. Cosa è stato detto del cielo, e a chi va il merito?

      17 Che meraviglioso provvedimento, sotto tutti gli aspetti, è l’atmosfera terrestre! Scrivendo sul New England Journal of Medicine, qualcuno ha detto: “Tutto considerato, il cielo è qualcosa di prodigioso. È funzionale, e nell’assolvere i compiti per cui è stato progettato è infallibile come qualsiasi altra struttura naturale. Non credo che qualcuno di noi potrebbe pensare di migliorarlo, a parte forse lo spostamento occasionale di qualche nuvola da qui a là”.6 Queste parole fanno eco a ciò che millenni fa disse Giobbe, trovandosi di fronte a queste stesse cose, e cioè che sono “le meravigliose opere di Colui che è perfetto nella conoscenza”. Naturalmente si riferiva al “Creatore dei cieli”, “il Grande che li distende”. — Giobbe 37:16; Isaia 42:5.

      L’acqua: una sostanza straordinaria

      18. Quali straordinarie proprietà ha l’acqua?

      18 La terra contiene grandi quantità d’acqua, le cui proprietà sono essenziali alla vita. L’acqua è più abbondante di qualsiasi altra sostanza. Fra le sue molte utili proprietà c’è il fatto che si presenta come gas (vapore acqueo), come liquido (acqua) e come solido (ghiaccio), tutto entro i limiti della temperatura terrestre. Inoltre, le migliaia di sostanze basilari di cui hanno bisogno gli uomini, gli animali e le piante devono essere trasportate in un fluido, come il sangue o la linfa. Sotto questo aspetto l’acqua è l’elemento ideale perché è il liquido dotato del più ampio potere solvente. Senza l’acqua la nutrizione cesserebbe, dal momento che gli organismi viventi dipendono dall’acqua per poter assimilare le sostanze nutritizie necessarie.

      19. Quale insolita proprietà ha l’acqua quando gela, e perché questo è così importante?

      19 Straordinario è pure il modo in cui l’acqua gela. Con l’abbassarsi della temperatura, l’acqua nei laghi e nei mari si fa più pesante e va verso il fondo. Questo costringe l’acqua meno fredda, più leggera, a salire in superficie. Ma quando l’acqua si avvicina al punto di congelamento, il processo si inverte! L’acqua fredda diventa di nuovo più leggera e sale. Quando diventa ghiaccio, galleggia. Il ghiaccio funge da isolante e impedisce alle acque sottostanti di gelare, proteggendo così la vita acquatica. Senza questa straordinaria caratteristica, ogni inverno una crescente quantità di ghiaccio si accumulerebbe sul fondo, dove i raggi del sole non potrebbero scioglierlo l’estate successiva. In breve tempo gran parte dell’acqua nei fiumi, nei laghi e anche negli oceani si muterebbe in ghiaccio, solidificandosi. La terra diventerebbe un pianeta ghiacciato e inospitale per la vita.

      20. Come si forma la pioggia, e perché si può dire che le dimensioni delle gocce di pioggia indicano un progetto premuroso?

      20 Straordinario è pure il modo in cui le zone distanti da fiumi, laghi e mari ricevono l’acqua necessaria alla vita. Ogni secondo il calore del sole trasforma miliardi di litri d’acqua in vapore. Questo vapore, più leggero dell’aria, sale e va a formare le nuvole nel cielo. Il vento e le correnti d’aria spingono queste nuvole, e, nelle giuste condizioni, il vapore condensato precipita sotto forma di pioggia. Ma le gocce di pioggia non superano certe dimensioni. Che accadrebbe se così non fosse e le gocce assumessero proporzioni gigantesche? Potrebbe essere disastroso! Invece di solito le gocce di pioggia sono proporzionate e scendono dolcemente, danneggiando di rado anche solo un filo d’erba o il fiore più delicato. Che progetto magistrale e premuroso è evidente nell’acqua! — Salmo 104:1, 10-14; Ecclesiaste 1:7.

      “Il paese produttivo”

      21, 22. Che saggezza si nota nella composizione del “paese produttivo”?

      21 Uno degli scrittori biblici descrive Dio come “Colui che fermamente stabilisce il paese produttivo mediante la sua sapienza”. (Geremia 10:12) E questo “paese produttivo” — il suolo del pianeta Terra — è davvero mirabile. La sua composizione rivela saggezza. Il suolo è dotato di proprietà essenziali alla crescita delle piante. Le piante, in presenza della luce, combinano le sostanze nutritizie e l’acqua contenute nel terreno con l’anidride carbonica presente nell’aria e producono sostanze alimentari. — Confronta Ezechiele 34:26, 27.

      22 Il suolo contiene elementi chimici necessari al sostentamento della vita umana e animale. Ma la vegetazione deve prima trasformare questi elementi in forme assimilabili dall’organismo. A ciò concorrono minuscoli organismi viventi. In un solo cucchiaino di terra se ne possono trovare diversi milioni! Ne esistono innumerevoli tipi, ciascuno dei quali si dà da fare per riconvertire erba e foglie morte e altri rifiuti in sostanze utilizzabili, o per dissodare il terreno perché possano penetrarvi l’aria e l’acqua. Certi batteri trasformano l’azoto in composti necessari alla crescita delle piante. Il terreno superficiale viene arricchito dal lavoro di lombrichi e insetti i quali, scavando gallerie, portano continuamente in superficie particelle del terreno sottostante.

      23. Quali capacità di ricupero ha il suolo?

      23 È vero che abusi e altri fattori danneggiano certi terreni. Ma il danno non è necessariamente irreversibile. La terra ha straordinarie capacità di ricupero. Lo si nota in luoghi devastati da incendi o eruzioni vulcaniche. Col tempo queste zone tornano a ricoprirsi di fitta vegetazione. E, se si tiene sotto controllo l’inquinamento, il terreno si rigenera anche in quelle parti che erano diventate estensioni desolate. Ciò che più conta, come soluzione radicale del problema dello scempio del suolo il Creatore della terra si propone di “ridurre in rovina quelli che rovinano la terra” e di preservarla secondo il suo proposito originale come dimora eterna dell’umanità. — Rivelazione (Apocalisse) 11:18; Isaia 45:18.

      Non è stato il caso

      24. Quali domande si possono fare a proposito del cieco caso?

      24 Riflettendo su quanto si è detto, c’è da chiedersi: È stato il cieco caso a far sì che la terra si trovasse proprio alla giusta distanza dal sole, la sua fonte di energia sotto forma di luce e calore? È stato il caso a far sì che la terra orbitasse intorno al sole proprio alla giusta velocità, ruotasse sul proprio asse ogni 24 ore, e con la giusta inclinazione? È stato il caso a fornire alla terra un’atmosfera protettiva in grado di sostenere la vita, un’atmosfera formata proprio dalla giusta combinazione di gas? È stato il caso a dotare la terra dell’acqua e del suolo necessari alla produzione di sostanze alimentari? È stato il caso a provvedere tante deliziose varietà multicolori di frutta, verdure e altri alimenti? È stato il caso a conferire tanta bellezza al cielo, ai monti, ai corsi d’acqua, ai laghi, ai fiori, alle piante, agli alberi e a tante altre meravigliose forme di vita?

      25. A quale conclusione sono giunti molti per quanto riguarda il nostro straordinario pianeta?

      25 Molti sono giunti alla conclusione che difficilmente tutto questo possa essere attribuito al cieco caso. Vedono ovunque l’inconfondibile impronta di un progetto intelligente, intenzionale e premuroso. Riconoscendo questo è più che giusto che i beneficiari ‘temano Dio e gli diano gloria’, perché egli è “Colui che fece il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque”. — Rivelazione 14:7.

      [Testo in evidenza a pagina 129]

      “La terra è la meraviglia dell’universo, un globo straordinario”

      [Testo in evidenza a pagina 135]

      Senza ossigeno, uomini e animali morrebbero in pochi minuti

      [Testo in evidenza a pagina 137]

      “Il cielo è qualcosa di prodigioso”

      [Testo in evidenza a pagina 137]

      Senza l’acqua, animali e piante non potrebbero assimilare le necessarie sostanze nutritizie

      [Testo in evidenza a pagina 141]

      La terra reca l’inconfondibile impronta di un progetto intenzionale

      [Immagine a tutta pagina a pagina 128]

      [Immagine a pagina 131]

      La velocità orbitale della terra la mantiene alla giusta distanza dal sole

      [Immagine a pagina 136]

      Un cielo notturno può avere un fascino tutto particolare

      [Immagine a pagina 138]

      Raffreddandosi, l’acqua va verso il fondo, ma, poco prima di gelare, torna in superficie. Questo impedisce alla terra di diventare un pianeta di ghiaccio

      [Immagine a pagina 139]

      Luce solare, anidride carbonica dell’aria, acqua e composti chimici del suolo si combinano miracolosamente producendo sostanze alimentari

      [Immagini a pagina 140]

      La terra ha sorprendenti capacità di ricupero. In breve tempo la vegetazione ricresce

      [Immagine a pagina 141]

      È stato il cieco caso a mettere a nostra disposizione tutte queste cose deliziose?

      [Diagramma/Immagine a pagina 130]

      Ogni casa deve avere un progettista e un costruttore: che dire allora della nostra terra, assai più complessa e “accessoriata”?

      [Diagramma]

      (Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

      Mattoni

      Lucernario

      Rivestimento in legno

      Grondaia

      Pluviale

      Intonaco esterno

      Listelli

      Elementi di copertura

      A, A-10

      12, 12

      13, 1

      E, E, E, E

      [Diagramma/Immagini alle pagine 132 e 133]

      L’inclinazione dell’asse terrestre rende possibile il piacevole alternarsi delle stagioni

      Estate

      Autunno

      Inverno

      Primavera

      [Diagramma]

      (Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

      Un’inclinazione di 23° e mezzo

      [Diagramma/Immagine a pagina 134]

      Certi gas, di per sé, sarebbero letali, mentre mescolati insieme nell’atmosfera sostengono la vita

      Composizione dell’atmosfera terrestre

      78% azoto

      21% ossigeno

      1% tutti gli altri gas

      [Diagramma]

      (Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

      L’atmosfera protegge la terra dalle radiazioni dannose e dalle meteore

  • Meraviglie viventi
    Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?
    • Capitolo 11

      Meraviglie viventi

      1, 2. (a) Cosa mostra che gli scienziati riconoscono la necessità di un progettista? (b) Dov’è, però, che si contraddicono?

      QUANDO gli antropologi, nel corso dei loro scavi, trovano una selce triangolare aguzza, concludono che dev’essere stata ideata da qualcuno che intendeva farne la punta di una freccia. Questi oggetti progettati con uno scopo, affermano gli scienziati, non possono essere frutto del caso.

      2 Spesso, però, quando si tratta di viventi, non viene seguita la stessa logica. Un progettista non è più ritenuto necessario. Ma il più semplice organismo unicellulare, o anche solo il DNA che ne racchiude il codice genetico, è assai più complesso di una selce sagomata. Eppure gli evoluzionisti insistono nel dire che queste cose non hanno avuto un progettista, ma che si sono formate per una serie di eventi casuali.

      3. Di quale necessità era consapevole Darwin, e come cercò di risolvere il problema?

      3 Darwin, comunque, riconobbe la necessità di una forza strutturatrice e ne affidò il compito alla selezione naturale. “Si può dire”, affermò, “che la selezione naturale sottoponga a scrutinio, giorno per giorno e ora per ora, le più lievi variazioni in tutto il mondo, scartando ciò che è cattivo, conservando e sommando tutto ciò che è buono”.1 Questa opinione, però, va ora perdendo consensi.

      4. Quale cambiamento di opinione è in atto a proposito della selezione naturale?

      4 Come riferisce Stephen Gould, ora molti evoluzionisti sostengono che “quantità sostanziali di mutamento genetico potrebbero non essere soggette alla selezione naturale e potrebbero diffondersi in modo casuale all’interno di popolazioni”.2 Gordon Taylor è d’accordo e dice: “La selezione naturale spiega una piccola parte di ciò che avviene: il grosso resta da spiegare”.3 Il geologo David Raup afferma: “Attualmente un’importante alternativa alla selezione naturale ha a che fare con gli effetti del puro caso”.4 Ma il “puro caso” è progettista? È in grado di produrre le complesse strutture in cui si articola la vita?

      5. Cosa ammette uno zoologo circa il progetto e il suo ideatore?

      5 Lo zoologo Richard Lewontin dice che gli organismi “sembrano essere stati progettati con arte e attenzione”. Li definisce “la massima prova dell’esistenza di un Supremo Architetto”.5 Sarà utile considerare alcuni aspetti di questa prova.

      Il mondo microscopico

      6. Gli organismi unicellulari sono davvero semplici?

      6 Cominciamo dai più piccoli organismi viventi, quelli unicellulari. Secondo un biologo, gli animali unicellulari sono in grado di “procurarsi il cibo, digerirlo, eliminare i rifiuti, spostarsi, costruire abitazioni, svolgere un’attività sessuale”, e, pur “senza tessuti, senza organi, senza un cuore e senza una mente, in realtà hanno tutto ciò che abbiamo noi”.6

      7. Come e a che scopo le diatomee producono una sostanza vetrosa, e che importanza rivestono per la vita marina?

      7 Le diatomee, organismi unicellulari, utilizzano il silicio e l’ossigeno dell’acqua di mare per produrre una sostanza vetrosa con la quale costruiscono minuscole “scatolette” che contengono la loro verde clorofilla. Uno studioso ne esalta sia la bellezza che l’importanza dicendo: “Queste foglie verdi racchiuse in cofanetti costituiscono i nove decimi dell’alimento base di tutto ciò che vive nei mari”. Il valore alimentare delle diatomee è in gran parte dovuto all’olio che esse producono, e che serve anche a farle galleggiare vicino alla superficie dove la loro clorofilla può usufruire della luce del sole.

      8. Quali complesse forme possono assumere i gusci delle diatomee?

      8 I loro splendidi cofanetti vitrei, dice questo stesso studioso, si presentano in una “sbalorditiva varietà di forme — circolare, quadrata, romboidale, triangolare, ellittica, rettangolare — sempre squisitamente decorati con incisioni geometriche. Sono filigrane in vetro puro di una finezza tale che, per entrare negli spazi vuoti, un capello umano dovrebbe essere diviso in quattrocento parti nel senso della lunghezza”.7

      9. Cosa si può dire della complessità di certe abitazioni costruite dai radiolari?

      9 Un gruppo di organismi animali che vivono negli oceani, i radiolari, producono anch’essi una sostanza vetrosa con cui costruiscono “formazioni silicee a raggiera, con lunghi e sottili elementi spiniformi, trasparenti, che si irradiano da una sfera centrale di cristallo”. Oppure “puntelli di vetro formano esagoni che sostengono semplici cupole geodetiche”. Riguardo a un particolare costruttore microscopico è stato detto: “Questo superarchitetto non si accontenta di una sola cupola geodetica; possiede tre cupole silicee concentriche ricamate a merletto”.8 Le parole non bastano per descriverne gli splendidi disegni: bisogna vederli.

      10, 11. (a) Che struttura hanno le spugne, e cosa fanno le singole cellule quando la coesione di una spugna viene completamente infranta? (b) A quale domanda circa lo scheletro delle spugne gli evoluzionisti non sanno rispondere, ma cosa sappiamo?

      10 Le spugne sono formate da milioni di cellule scarsamente differenziate. Un testo universitario spiega: “Le cellule non sono organizzate in tessuti od organi, pur esistendo fra di loro un qualche sistema di riconoscimento che le tiene unite e le organizza”.9 Se si fa passare una spugna attraverso un setaccio finissimo suddividendola così nei suoi milioni di cellule, queste cellule si riorganizzeranno e riformeranno la spugna. Certe spugne costruiscono scheletri vitrei di grande bellezza. Una delle più straordinarie è la “navicella di Venere”.

      11 Al riguardo, uno studioso dice: “Quando osserviamo lo scheletro complesso di una spugna, come quello, formato di spicole silicee, noto come ‘navicella di Venere’ (Euplectella), la nostra immaginazione rimane confusa. Come è possibile che cellule microscopiche quasi indipendenti abbiano collaborato nella secrezione di un milione di frammenti vitrei e abbiano costruito una struttura tanto bella e complessa? Non lo sappiamo”.10 Ma una cosa sappiamo: non è probabile che il progetto sia da attribuirsi al caso.

      Collaborazione

      12. Cosa si intende per simbiosi, e quali ne sono alcuni esempi?

      12 Si conoscono molti casi di organismi che sembrano essere stati progettati per vivere insieme in coppia. Questa collaborazione è chiamata simbiosi (“vita insieme”). Certi fichi e certe vespe hanno bisogno gli uni delle altre per potersi riprodurre. Le termiti mangiano il legno, ma, per digerirlo, hanno bisogno dei protozoi che vivono nel loro corpo. In modo analogo, bovini, capre e cammelli non potrebbero digerire la cellulosa contenuta nell’erba senza l’aiuto di batteri e protozoi che vivono in essi. In un periodico scientifico si legge: “La parte dello stomaco di una mucca, dove avviene questa particolare digestione ha un volume di circa 136 litri e contiene 10 [miliardi] di microrganismi per ogni goccia”.11 L’associazione di un’alga con un fungo dà vita ai licheni. Solo così possono crescere sulla nuda roccia e cominciare a trasformarla in suolo.

      13. Quali domande fa sorgere la collaborazione fra certe formiche e le acacie?

      13 Certe formiche del genere Pseudomyrma vivono nelle spine cave delle acacie. Tengono lontani dall’albero gli insetti che divorano le foglie, e recidono e uccidono le piante rampicanti che cercano di avvolgere l’albero. In cambio l’albero secerne un liquido zuccherino che piace alle formiche, e produce anche piccoli pseudofrutti che le formiche utilizzano come cibo. Ha cominciato la formica a proteggere l’albero e poi l’albero l’ha ricompensata con i frutti? O l’albero ha prodotto i frutti per la formica e quindi questa lo ha ringraziato proteggendolo? O le due cose si sono verificate insieme per puro caso?

      14. Quali particolari accorgimenti e meccanismi usano i fiori per attrarre gli insetti che provvedono all’impollinazione?

      14 Esistono molti esempi di tale collaborazione fra insetti e fiori. Gli insetti impollinano i fiori, e in cambio i fiori forniscono agli insetti polline e nettare. Alcuni fiori producono due tipi di polline. Uno feconda i semi, l’altro è sterile, ma nutre gli insetti che visitano il fiore. Molti fiori hanno segni e odori speciali che guidano gli insetti fino al nettare. Strada facendo, gli insetti impollinano il fiore. Certi fiori sono dotati di meccanismi a scatto. Quando gli insetti toccano il fermo, il congegno scatta ed essi vengono colpiti dalle antere contenenti il polline.

      15. In che modo l’Aristolochia si assicura l’impollinazione incrociata, e a quali domande dà luogo questo?

      15 Per esempio, l’Aristolochia non può autofecondarsi, ma ha bisogno che insetti le portino il polline da un altro fiore. Il fiore di questa pianta ha una corolla tubolare rivestita di cera. Gli insetti, attratti dall’odore del fiore, atterrano sulla corolla e precipitano lungo la parete scivolosa, finendo in un ricettacolo sul fondo. Gli stigmi maturi ricevono il polline portato dagli insetti, e così ha luogo l’impollinazione. Ma per altri tre giorni gli insetti restano intrappolati lì da setole e dalle pareti ricoperte di cera. A quel punto il polline del fiore giunge a maturazione e imbratta gli insetti. Solo allora le setole si afflosciano, e lo scivolo incerato si piega fino a trovarsi in piano. Gli insetti escono e, con la nuova scorta di polline, volano su un altro fiore dello stesso tipo per impollinarlo. Agli insetti la visita di tre giorni non dispiace, dato che possono banchettare col nettare conservato lì per loro. Tutto questo è avvenuto per caso? O è da attribuirsi a un progetto intelligente?

      16. Cosa fanno certe orchidee per farsi impollinare?

      16 I petali di certe orchidee del genere Ophrys riproducono le sembianze di una vespa femmina, completa di occhi, antenne e ali. Emanano addirittura l’odore di una femmina pronta per l’accoppiamento! Il maschio va per accoppiarsi, e invece impollina il fiore. Un’altra orchidea, del genere Coryanthes, produce un nettare fermentato che fa barcollare l’ape; l’insetto scivola in un piccolo secchiello di liquido e, per uscirne, è costretto a strisciare sotto una protuberanza che lo cosparge di polline.

      “Fabbriche” naturali

      17. In che modo foglie e radici collaborano per nutrire le piante?

      17 Direttamente o indirettamente, le foglie verdi delle piante nutrono il mondo. Ma non possono funzionare senza l’aiuto di sottili radici. Milioni di piccole radici — ciascuna munita in punta di una cuffia protettiva lubrificata — si fanno strada nel suolo. Peli radicali situati dietro la cuffia oleosa assorbono acqua e minerali, che, percorrendo minuscoli canali nell’alburno, raggiungono le foglie. Nelle foglie vengono prodotti zuccheri e amminoacidi, e queste sostanze nutritizie vengono inviate in tutto l’albero, radici comprese.

      18. (a) Come fa l’acqua a salire dalle radici fino alle foglie, e cosa mostra che questo sistema è più che soddisfacente? (b) Cos’è la traspirazione, e come contribuisce al ciclo dell’acqua?

      18 Certe caratteristiche dell’apparato circolatorio degli alberi e delle piante sono così sbalorditive che molti scienziati le considerano quasi un miracolo. Innanzi tutto, come fa l’acqua a essere pompata fino ad altezze di 60-90 metri dal suolo? Inizialmente sale per la pressione a cui è sottoposta nelle radici, ma nel fusto interviene un altro meccanismo. Le molecole d’acqua aderiscono per coesione. Grazie a questa coesione, man mano che l’acqua evapora dalle foglie le sottili colonne d’acqua vengono sollevate come funi, funi che vanno dalle radici alle foglie, a una velocità di circa 60 metri l’ora. Si pensa che questo sistema potrebbe sollevare l’acqua in un albero alto più di tre chilometri! Man mano che l’acqua in eccesso evapora dalle foglie (processo detto di traspirazione), miliardi di tonnellate d’acqua vengono restituite all’aria per ricadere poi come pioggia: un sistema progettato alla perfezione!

      19. A quale funzione essenziale assolve la collaborazione fra certe radici e certi batteri?

      19 C’è dell’altro. Per produrre i necessari amminoacidi, le foglie hanno bisogno di assorbire dal suolo nitrati e nitriti. In parte questi si accumulano nel suolo grazie ai fulmini e a certi batteri liberi. Composti dell’azoto vengono anche prodotti in quantità adeguate da leguminose come i piselli, il trifoglio, i fagioli e l’erba medica. Certi batteri penetrano nelle loro radici, che forniscono loro carboidrati, e i batteri trasformano, o fissano, l’azoto del suolo in nitrati e nitriti utilizzabili, producendone intorno ai 225 chilogrammi per ettaro all’anno.

      20. (a) Cosa fa la fotosintesi, dove ha luogo e chi ne comprende il processo? (b) Cosa ha detto in merito un biologo? (c) Come si potrebbero definire le piante verdi? Sotto quali aspetti eccellono, e quali domande è opportuno farsi?

      20 C’è dell’altro ancora. Le foglie verdi utilizzano l’energia del sole, l’anidride carbonica dell’aria e l’acqua assorbita dalle radici per produrre zucchero e liberare ossigeno. Questo processo è chiamato fotosintesi, e ha luogo in elementi cellulari chiamati cloroplasti, così piccoli che ce ne starebbero 400.000 sul punto alla fine di questa frase. Questo processo non è pienamente compreso dagli scienziati. “La fotosintesi comporta una settantina di diverse reazioni chimiche”, dice un biologo. “È qualcosa di veramente miracoloso”.12 Le piante verdi sono state definite le “fabbriche” della natura: belle, silenziose, non inquinanti, producono ossigeno, riciclano l’acqua e sfamano il mondo. Sono opera del caso? È credibile un’asserzione del genere?

      21, 22. (a) Cos’hanno detto due insigni scienziati a proposito dell’intelligenza manifesta nel mondo della natura? (b) Quale ragionamento fa la Bibbia al riguardo?

      21 Alcuni dei più famosi scienziati del mondo stentano a crederci. Vedono nel mondo della natura l’impronta di una intelligenza. Robert A. Millikan, premio Nobel per la fisica, pur credendo nell’evoluzione disse a un convegno dell’American Physical Society: “C’è una Divinità che plasma i nostri fini . . . una filosofia puramente materialistica, secondo me, è il massimo della non intelligenza. I saggi di tutte le epoche hanno sempre visto abbastanza da manifestare come minimo uno spirito riverente”. Nel suo discorso citò le famose parole di Albert Einstein, che disse di aver cercato “umilmente di comprendere una parte sia pure infinitesima dell’intelligenza manifesta nella natura”.13

      22 Tutto intorno a noi vediamo testimonianze di un progetto, con un’infinita varietà e una straordinaria complessità, a indicare l’esistenza di un’intelligenza superiore. A questa conclusione fa eco la Bibbia, che attribuisce il progetto a un Creatore le cui “invisibili qualità, perfino la sua sempiterna potenza e Divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose fatte, così che sono inescusabili”. — Romani 1:20.

      23. A quale ragionevole conclusione perviene il salmista?

      23 Con tutte le evidenze di un progetto nelle forme di vita che ci circondano, sembra davvero ‘inescusabile’ attribuire tutto ciò al cieco caso. Non è certo irragionevole da parte del salmista attribuirne il merito a un Creatore intelligente, quando dice: “Quanto numerose sono le tue opere, o Geova! Le hai fatte tutte in sapienza. La terra è piena delle tue produzioni. In quanto a questo mare così grande e ampio, lì ci sono cose che si muovono senza numero, creature viventi, sia piccole che grandi”. — Salmo 104:24, 25.

      [Testo in evidenza a pagina 151]

      “La fotosintesi comporta una settantina di diverse reazioni chimiche. È qualcosa di veramente miracoloso”

      [Riquadro/Immagini alle pagine 148 e 149]

      La sorprendente struttura dei semi

      Semi maturi e pronti per partire!

      Una varietà di meccanismi ingegnosi provvede alla disseminazione. I semi dell’orchidea sono così leggeri che fluttuano nell’aria come particelle di polvere. Quelli del dente di leone (o “soffione”) sono dotati di paracadute, mentre quelli dell’acero hanno ali e svolazzano come farfalle. Certe piante acquatiche producono semi dotati di galleggianti ad aria che permettono loro di navigare.

      Alcune piante hanno baccelli che, aprendosi di scatto, catapultano i semi. I semi delle amamelidi vengono prima compressi e poi sparati fuori dal frutto, come i semi di cocomero che i bambini si divertono a schiacciare fra il pollice e l’indice. E il cocomero asinino (detto anche “schizzetto”) sfrutta un principio idraulico. Man mano che cresce, le pareti si ispessiscono verso l’interno, comprimendo sempre più la parte centrale liquida; quando i semi sono maturi, la pressione è tale che fa saltare il picciolo come il tappo di sughero di una bottiglia, e i semi vengono sparati fuori.

      [Immagini]

      Dente di leone

      Acero

      Cocomero asinino

      Semi che misurano le precipitazioni

      I semi di certe piante annue del deserto si rifiutano di germogliare finché non sono caduti almeno 12 millimetri di pioggia. Sembra anche che sappiano da quale direzione viene l’acqua: se viene da sopra germogliano, se viene da sotto no. Nel suolo ci sono sali che impediscono ai semi di germogliare. Per disperdere questi sali ci vuole la pioggia. L’acqua che proviene da sotto non può farlo.

      Se queste piante annue del deserto cominciassero a crescere dopo una semplice pioggerella, morrebbero. Per proteggere le piante da successivi periodi di siccità, ci vuole una pioggia forte che bagni a sufficienza il suolo. Così aspettano che essa arrivi. Caso o progetto intenzionale?

      Un gigante in un minuscolo involucro

      Uno dei semi più piccoli racchiude il più grande organismo vivente della terra: la gigantesca sequoia. Supera i 90 metri d’altezza. A poco più di un metro dal suolo può avere un diametro di 11 metri. Un solo albero può fornire legname sufficiente a costruire 50 case di sei stanze l’una. La corteccia, spessa una sessantina di centimetri, contiene tannino, un composto che tiene lontani gli insetti, e la sua struttura spugnosa, fibrosa, la rende resistente al fuoco quasi come l’amianto. Le sue radici si estendono per oltre un ettaro e mezzo. Vive più di 3.000 anni.

      Eppure i semi che la sequoia lascia cadere a milioni non sono molto più grandi di una capocchia di spillo, circondata da minuscole alette. Un uomo in piedi alla base della sequoia non può che ammirarne in silenzio l’imponente grandiosità. Ha senso credere che questo maestoso gigante e il minuscolo seme che lo racchiude non siano stati progettati da nessuno?

      [Riquadro/Immagini a pagina 150]

      Virtuosi del canto

      Il mimo poliglotta è famoso per le sue capacità imitative. Un mimo imitò in un’ora 55 uccelli diversi. Ma ciò che lascia estasiati sono i melodiosi gorgheggi che il mimo poliglotta crea spontaneamente, e che vanno senz’altro molto più in là delle poche semplici note necessarie per ribadire i propri diritti territoriali. Che servano a rallegrare sia lui che noi?

      Certi scriccioli canori dell’America del Sud sono altrettanto sorprendenti. Le coppie, come altri uccelli tropicali, cantano duetti. Riguardo alle loro eccezionali esecuzioni musicali, un’enciclopedia osserva: “La femmina e il maschio possono cantare le stesse melodie insieme, melodie diverse o brani diversi della stessa melodia alternativamente; possono essere così sincronizzati che l’intera melodia sembra cantata da un unico uccello”.a Come sono deliziosi questi delicati dialoghi musicali fra coppie di scriccioli! Semplice frutto del caso?

      [Immagini a pagina 142]

      Ha richiesto un progettista

      Non ha richiesto un progettista?

      [Immagini a pagina 143]

      Scheletri vitrei di piante microscopiche

      Diatomee

      [Immagini a pagina 144]

      Scheletri vitrei di animali microscopici: i radiolari

      “Navicella di Venere”

      [Immagine a pagina 145]

      Molti fiori hanno segnali che guidano gli insetti al nettare nascosto

      [Immagini a pagina 146]

      Certi fiori hanno pareti incerate che intrappolano gli insetti così da permettere l’impollinazione

      Perché questa orchidea assomiglia a una vespa femmina?

      [Immagine a pagina 147]

      Si pensa che la coesione fra le molecole d’acqua potrebbe sollevare l’acqua in un albero alto più di tre chilometri!

  • Chi l’ha fatto per primo?
    Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?
    • Capitolo 12

      Chi l’ha fatto per primo?

      1. Cosa dice un biologo circa gli inventori umani?

      “HO IL sospetto”, dice un biologo, “che non siamo quegli innovatori che crediamo di essere; siamo solo degli imitatori”.1 In molti casi gli inventori umani non fanno che ripetere ciò che piante e animali fanno già da migliaia di anni. L’idea di copiare dalle creature viventi è così diffusa che le è stato dato un nome: bionica.

      2. Cosa dice un altro scienziato paragonando la tecnologia umana con quella della natura?

      2 Secondo uno scienziato, praticamente tutti i settori fondamentali della tecnologia umana “sono stati ideati e sfruttati da creature viventi . . . prima che la mente umana imparasse a comprenderne le funzioni e a farle proprie”. E aggiunge: “In molti campi la tecnologia umana è ancora molto indietro rispetto alla natura”.2

      3. Quali domande sarebbe bene tenere a mente nell’esaminare alcuni esempi di bionica?

      3 Mentre riflettete sulle complesse capacità che gli inventori umani hanno cercato di copiare da creature viventi, vi sembra ragionevole credere che si siano sviluppate per puro caso e che ciò sia successo non una volta sola, ma molte volte, in creature indipendenti l’una dall’altra? L’esperienza non ci insegna forse che strutture così complesse possono solo essere opera di un brillante progettista? Pensate davvero che il semplice caso potesse creare cose per copiare le quali in seguito ci sono voluti uomini dotati di grande ingegno? Tenete presenti queste domande mentre esaminate i seguenti esempi:

      4. (a) In che modo le termiti rinfrescano le loro abitazioni? (b) A quale domanda gli scienziati non sanno rispondere?

      4 ARIA CONDIZIONATA. La tecnologia moderna permette di rinfrescare l’aria in molte abitazioni. Ma le termiti lo facevano già molto tempo fa, e ancora lo fanno. Il loro nido è situato al centro di un grosso monticello. Da lì l’aria calda sale, penetrando in una rete di condotti d’aria in prossimità della superficie. Qui l’aria viziata si disperde attraverso le pareti porose, e aria fresca filtra all’interno e scende in una camera d’aria situata alla base del monticello, da dove entra in circolazione nel nido. Alcuni monticelli sono dotati alla base di aperture che permettono all’aria fresca di entrare e, quando fuori fa caldo, all’acqua del sottosuolo di evaporare, rinfrescando così l’aria. Come fanno milioni di cieche termiti operaie a coordinare i loro sforzi per costruire strutture così ingegnosamente progettate? Un biologo risponde: “Il semplice fatto che manifestino quella che sembra un’intelligenza collettiva è un mistero”.3

      5-8. Cos’hanno imparato gli ingegneri aeronautici studiando le ali degli uccelli?

      5 AEROPLANI. Al progetto delle ali degli aeroplani ha contribuito nel corso degli anni lo studio delle ali degli uccelli. In questi ultimi, la curvatura dell’ala fornisce la portanza necessaria per vincere la forza di gravità. Ma se l’inclinazione dell’ala è eccessiva, c’è il pericolo di andare in stallo. Per evitare lo stallo, le ali degli uccelli sono dotate sul bordo anteriore di una serie di penne che, man mano che l’inclinazione dell’ala aumenta, si sollevano fungendo da ipersostentatori (1, 2). Queste penne mantengono la portanza impedendo alla corrente d’aria principale di distaccarsi dalla superficie alare.

      6 Un altro dispositivo che permette di tenere sotto controllo la turbolenza e di evitare lo stallo è l’àlula (3), un ciuffo di penne che l’uccello può sollevare come un pollice.

      7 Alla punta delle ali sia degli uccelli che degli aeroplani si producono vortici che generano resistenza. Gli uccelli riducono il problema in due modi. Alcuni, come i rondoni e gli albatri, hanno lunghe ali snelle che terminano con una punta sottile, conformazione che elimina la maggior parte dei vortici. Altri, come i grossi falchi e gli avvoltoi, hanno ali ampie che genererebbero grossi vortici, ma evitano il problema allargando, come se fossero dita, le penne remiganti all’estremità delle ali. Le estremità compatte si trasformano così in numerose punte sottili che riducono i vortici e la resistenza (4).

      8 Gli ingegneri aeronautici hanno adottato molti di questi accorgimenti. La curvatura delle ali favorisce la portanza. Vari dispositivi ipersostentatori e sporgenze servono a controllare la corrente d’aria o fungono da elementi frenanti. Per ridurre la resistenza alle estremità delle ali, alcuni aeromobili di piccole dimensioni sono dotati di placche perpendicolari al piano dell’ala. Comunque, le ali degli aeroplani non raggiungono ancora la perfezione tecnica di quelle degli uccelli.

      9. Quali animali e piante hanno preceduto l’uomo nell’uso di sostanze antigelo, e con che efficacia?

      9 ANTIGELO. Gli uomini usano il glicol etilenico come liquido antigelo per i radiatori delle automobili. Ma certe piante microscopiche dei laghi antartici usano, per non gelare, una sostanza chimicamente simile, la glicerina. Essa è presente anche in certi insetti che sopravvivono a temperature di 20° sotto zero. Ci sono pesci che producono il proprio antigelo, riuscendo così a sopravvivere nelle gelide acque dell’Antartide. Certi alberi resistono a temperature di 40° sotto zero perché contengono “acqua purissima, priva di particelle di polvere o impurità su cui possano formarsi cristalli di ghiaccio”.4

      10. Cosa fanno certi coleotteri acquaioli per poter respirare sott’acqua?

      10 RESPIRAZIONE SUBACQUEA. Munendosi di autorespiratori, i sub possono restare sott’acqua fino a un’ora. Certi coleotteri acquaioli lo fanno in modo più semplice e riescono a stare sott’acqua più a lungo. Afferrano una bolla d’aria e si immergono. La bolla funge da polmone. Prende l’anidride carbonica del coleottero e la disperde nell’acqua, dalla quale a sua volta assorbe l’ossigeno che viene utilizzato dal coleottero.

      11. Che diffusione hanno in natura gli orologi biologici, e quali ne sono alcuni esempi?

      11 OROLOGI. Molto prima che l’uomo inventasse la meridiana, organismi viventi erano dotati di orologi in grado di calcolare accuratamente il passare del tempo. Quando c’è la bassa marea, alcune piante microscopiche, le diatomee, vengono in superficie nella rena umida. Quando arriva l’alta marea, le diatomee scompaiono di nuovo sotto la sabbia. Eppure, in laboratorio, senza il flusso e il riflusso del mare, i loro orologi continuano a farle andare su e giù nella sabbia in sincronia con le maree. Durante la bassa marea, alcuni granchi del genere Uca assumono un colore più scuro e vengono fuori, mentre durante l’alta marea riassumono un colore più chiaro e si ritirano nelle loro tane. Osservati in laboratorio, lontano dall’oceano, continuano a cambiare colore in sincronia con l’alternarsi delle maree. Gli uccelli possono orientarsi col sole e con le stelle, che col passar del tempo cambiano posizione. Per compensare questi spostamenti devono possedere un orologio interno. (Geremia 8:7) Dalle piante microscopiche all’uomo, esistono milioni di orologi interni.

      12. Quando fu che l’uomo iniziò a usare bussole rudimentali, ma perché si può dire che erano già in uso da molto tempo?

      12 BUSSOLE. Verso il XIII secolo E.V. l’uomo cominciò a usare come rudimentale bussola un ago magnetico galleggiante in una scodella d’acqua. Ma non era nulla di nuovo. Ci sono batteri che contengono filamenti di particelle di magnetite delle dimensioni sufficienti a formare una bussola. Se ne servono per raggiungere il loro ambiente preferito. La presenza di magnetite è stata accertata in molti altri organismi, come uccelli, api, farfalle, delfini e molluschi. Esperimenti indicano che i piccioni viaggiatori possono ritrovare la via di casa percependo il campo magnetico della terra. Oggi è opinione comune che uno dei modi in cui gli uccelli migratori ritrovano la strada è grazie a bussole magnetiche contenute nella loro testa.

      13. (a) Come fanno le mangrovie a vivere nell’acqua salata? (b) Quali animali possono bere l’acqua di mare, e perché?

      13 DISSALAZIONE. L’uomo costruisce enormi stabilimenti per dissalare l’acqua di mare. Le mangrovie hanno radici che assorbono l’acqua di mare, filtrandola attraverso membrane che eliminano il sale. Una mangrovia, l’Avicennia, elimina il sale in eccesso tramite ghiandole situate sotto le foglie. Uccelli marini, come i gabbiani, i pellicani, i cormorani, gli albatri e le procellarie, bevono l’acqua di mare e, mediante ghiandole contenute nella loro testa, eliminano dal sangue il sale eccedente. Anche i pinguini, le tartarughe di mare e le iguane marine bevono l’acqua di mare, eliminando poi i sali in eccesso.

      14. Quali sono alcuni esempi di creature che generano elettricità?

      14 ELETTRICITÀ. Esistono circa 500 varietà di pesci dotati di batterie che producono elettricità. Il pesce gatto elettrico dell’Africa può raggiungere i 350 volt. La gigantesca torpedine dell’Atlantico settentrionale emette scariche di 50 ampere a 60 volt. È stato accertato che l’anguilla elettrica sudamericana può emettere scariche di ben 886 volt. Secondo un chimico, “si conoscono undici diverse famiglie di pesci che includono specie dotate di organi elettrici”.5

      15. Quali attività agricole sono svolte da animali?

      15 AGRICOLTURA. Da secoli l’uomo coltiva il suolo e alleva bestiame. Ma molto prima di lui, le formiche tagliafoglie facevano le orticultrici. Coltivavano funghi a scopo alimentare in una composta formata da foglie e dai loro residui organici. Alcune formiche allevano afidi da cui mungono una secrezione zuccherina e addirittura costruiscono stalle per ospitarli. Le formiche mietitrici accumulano semi in granai sotterranei. (Proverbi 6:6-8) Un coleottero pota le mimose. Certi roditori, come l’ocotona e la marmotta, tagliano il fieno, lo fanno seccare e lo mettono da parte.

      16. (a) In che modo le tartarughe di mare, alcuni uccelli e certi alligatori provvedono all’incubazione delle rispettive uova? (b) Perché il compito del fagiano australiano maschio è davvero impegnativo, e come lo svolge?

      16 INCUBATRICI. L’uomo costruisce incubatrici per far schiudere le uova, ma sotto questo aspetto è l’ultimo arrivato. Le tartarughe marine e alcuni uccelli depongono le uova nella sabbia calda. Altri uccelli le depongono nelle calde ceneri vulcaniche. A volte gli alligatori coprono le loro uova con residui vegetali in decomposizione che generano calore. Ma a questo riguardo il vero esperto è il fagiano australiano. Il maschio scava una grossa buca, la riempie di residui vegetali e la ricopre di sabbia. La vegetazione, fermentando, scalda il cumulo, nel quale la femmina depone un uovo alla settimana per sei mesi; durante tutto questo tempo il maschio controlla la temperatura infilando il becco nel cumulo. Aggiungendo sabbia o togliendola, questo uccello mantiene stabile la temperatura dell’incubatrice sui 33°C, sia che la temperatura esterna sia caldissima o scenda sotto zero.

      17. In che modo sia il polpo che il calamaro sfruttano la propulsione a getto, e quali altri animali non collegati fra loro se ne servono?

      17 PROPULSIONE A GETTO. Oggi i viaggi aerei si fanno di solito su aviogetti. Anche molti animali, da millenni, sfruttano un sistema di propulsione a getto. Sia il polpo che il calamaro eccellono sotto questo aspetto. Risucchiano l’acqua in un vano apposito, dopo di che, con i loro potenti muscoli, la espellono, proiettandosi in avanti. Della propulsione a getto si servono anche il nautilo perligeno, i pettini, le meduse, le larve di libellula e anche elementi del plancton oceanico.

      18. Quali sono alcuni dei molti animali e piante che producono luce, e in che senso la loro luce è più efficiente di quella prodotta dall’uomo?

      18 ILLUMINAZIONE. A Thomas Edison è attribuita l’invenzione della lampadina. L’efficienza della lampadina non è però molto elevata, perché parte dell’energia va perduta sotto forma di calore. Le lucciole fanno di meglio allorché accendono le loro luci intermittenti. Producono luce fredda, senza perdita di energia. Molte spugne, funghi, batteri e bruchi sono luminescenti. Certi bruchi assomigliano a trenini in miniatura, mentre si muovono col loro “faro anteriore” rosso e le loro 11 coppie di “finestrelle” bianche o verde pallido. Molti sono i pesci che emettono luce: un pesce rospo degli abissi, il pesce lanterna, l’ascia d’argento e varie altre specie. Milioni di microrganismi che vivono in superficie negli oceani si accendono e brillano.

      19. Chi fabbricava già la carta molto prima dell’uomo, e in che modo uno di questi produttori di carta provvede all’isolamento termico della propria abitazione?

      19 CARTA. Gli egiziani la fabbricavano migliaia di anni fa. Ciò nonostante, erano molto indietro rispetto alle vespe e ai calabroni. Questi operai alati masticano il legno stagionato e producono una carta grigiastra con cui costruiscono il nido. Certe vespe appendono i grossi nidi sferici agli alberi. Il rivestimento esterno è fatto di molti strati di cartone, separati da camere d’aria. Questo assicura al nido un isolamento termico pari a quello di una parete di mattoni spessa oltre 40 centimetri.

      20. Come si sposta un particolare batterio, e quali commenti hanno fatto gli studiosi?

      20 MOTORE ROTATIVO. Batteri microscopici precedettero l’uomo di migliaia di anni nella costruzione di un motore rotativo. Un batterio è dotato di prolungamenti filamentosi ritorti che formano una spirale rigida simile a un cavatappi. Il batterio si sposta in avanti facendo girare questa spirale come l’elica di una nave. Può addirittura far girare il motore al contrario! Ma non si sa bene come questo dispositivo funzioni. Secondo uno studio, il batterio può raggiungere velocità equivalenti a circa 50 chilometri orari, e vi si afferma che “la natura, in effetti, aveva inventato la ruota”.6 Un ricercatore conclude: “Uno dei più fantastici concetti biologici si è avverato: la natura ha veramente prodotto un motore rotativo, con tanto di organi di accoppiamento, albero motore, cuscinetti e trasmissione”.7

      21. Che impiego fanno del sonar diversi animali completamente indipendenti l’uno dall’altro?

      21 SONAR. Il sonar dei pipistrelli e dei delfini supera le imitazioni umane. In una stanza oscurata, piena di fili sottili tesi in ogni direzione, i pipistrelli riescono a volare senza mai toccare i fili. I loro segnali ultrasonici vengono riflessi dagli oggetti, e i pipistrelli si servono dell’ecolocazione per evitarli. Focene e altri cetacei fanno la stessa cosa in acqua. I guàciari, uccelli che nidificano in caverne buie, usano l’ecolocazione per entrare e uscire, emettendo stridii acuti e penetranti.

      22. In che modo vari animali dissimili fra loro impiegano il principio dell’equilibrio idrostatico sfruttato nei sommergibili?

      22 SOMMERGIBILI. Molti sommergibili esistevano prima che l’uomo li inventasse. Minuscoli radiolari contengono nel protoplasma goccioline oleose con cui variano il proprio peso, muovendosi così su e giù nel mare. Molti pesci regolano la propria galleggiabilità immettendo gas nella vescica natatoria o espellendolo. All’interno della conchiglia, il nautilo perligeno possiede serbatoi di galleggiamento: modificando in essi il rapporto acqua/gas, il nautilo regola la propria profondità. La seppia ha un osso poroso (corrispondente a una conchiglia calcarea interna). Per regolare la propria galleggiabilità, questo mollusco pompa fuori l’acqua dal suo scheletro e lascia che la struttura porosa si riempia di gas. Così i pori dell’osso di seppia funzionano come le “casse di zavorra” dei sommergibili.

      23. Quali animali sono dotati di sensori termici, e cosa si può dire del loro livello di accuratezza?

      23 TERMOMETRI. Dal XVII secolo l’uomo ha messo a punto dei termometri, che sono però rudimentali in paragone con alcuni che si trovano in natura. Le antenne di una zanzara possono percepire una variazione termica di 2 millesimi di grado centigrado. Un serpente a sonagli è dotato sulla testa di sensori con i quali avverte una variazione di un millesimo di grado. Il tempo di reazione di un boa constrictor a una variazione termica di una frazione di grado è di 35 millisecondi. Il becco del fagiano australiano e del tacchino di boscaglia è sensibile a una variazione termica di mezzo grado centigrado.

      24. Quali parole ci fanno venire in mente questi esempi?

      24 Tutti questi casi in cui l’uomo ha copiato dagli animali fanno venire in mente il suggerimento espresso dalla Bibbia in questi termini: “Interroga pure le bestie, perché ti ammaestrino, gli uccelli del cielo, perché ti informino, o i rettili della terra, perché ti istruiscano, o i pesci del mare perché te lo faccian sapere”. — Giobbe 12:7, 8, CEI.

      [Testo in evidenza a pagina 152]

      L’idea di copiare dalle creature viventi è così diffusa che le è stato dato un nome

      [Diagramma a pagina 153]

      (Per la corretta impaginazione, vedi edizione stampata)

      Nido raffreddato per evaporazione

      Aria viziata

      Aria esterna

      Acqua dal sottosuolo

      [Diagramma a pagina 154]

      (Per la corretta impaginazione, vedi edizione stampata)

      1 2 3 4

      1 2 3

      [Immagine a pagina 155]

      Bolla d’aria

      [Immagine a pagina 159]

      Sezione trasversale di un nautilo perligeno

  • L’istinto: saggezza programmata prima della nascita
    Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?
    • Capitolo 13

      L’istinto: saggezza programmata prima della nascita

      1. Cosa disse Darwin riguardo all’istinto?

      “MOLTI istinti sono talmente meravigliosi che il loro sviluppo potrà apparire al lettore una difficoltà sufficiente a demolire completamente la mia teoria”, scrisse Darwin. Evidentemente non pensava che il problema dell’istinto si potesse risolvere, dal momento che subito dopo disse: “Debbo premettere che non ho la pretesa di voler ricercare l’origine delle facoltà mentali, più di quanto abbia quella di cercare l’origine della vita stessa”.1

      2. Cosa pensano oggi dell’istinto alcuni scienziati?

      2 Oggi gli scienziati non sono in grado di spiegare l’istinto più di quanto lo fosse Darwin. Un evoluzionista dice: “La verità è che non c’è alcun motivo per ritenere che il meccanismo genetico possa trasmettere specifici modelli di comportamento. . . . Quando ci chiediamo come si sia potuto sviluppare in primo luogo un modello comportamentale istintivo e come sia potuto diventare ereditario, non abbiamo risposta”.2

      3, 4. Cosa dice un libro circa il modo in cui nacque l’istinto migratorio, ma perché tale spiegazione non soddisfa?

      3 Comunque, a differenza di Darwin e di molti evoluzionisti, un noto libro sugli uccelli non esita a spiegare così uno degli istinti più misteriosi, quello della migrazione: “Non vi è dubbio che il fenomeno abbia subito una evoluzione: gli uccelli originari dei climi caldi probabilmente si diffusero alla ricerca di cibo”.3

      4 Può una tale risposta semplicistica spiegare le straordinarie imprese di molti uccelli migratori? Gli studiosi sanno che tali eventuali viaggi esplorativi e comportamenti acquisiti non vengono incorporati nel codice genetico, per cui non sono ereditati dalla progenie. Si ammette che la capacità di migrare è istintiva e “indipendente dalle esperienze passate”.4 Vediamone alcuni esempi.

      Straordinarie imprese degli uccelli migratori

      5. Perché fra i migratori il record della distanza spetta alla sterna artica, e quale domanda fa uno scienziato?

      5 Per quanto riguarda la distanza percorsa, il record spetta alle sterne artiche. Nidificano a nord del Circolo Polare Artico, ma alla fine dell’estate volano verso sud per trascorrere l’estate antartica sulla banchisa nei pressi del Polo Sud. Prima di tornare nell’Artide facendo rotta verso nord, possono circumnavigare l’intero continente antartico. La loro migrazione annuale tocca pertanto i 35.000 chilometri. Entrambe le regioni polari sono ricche di cibo, per cui uno scienziato chiede: “Come poterono scoprire l’esistenza di fonti di cibo così lontane l’una dall’altra?”5 L’evoluzione non lo spiega.

      6, 7. Cosa c’è di particolare nella migrazione della Dendroica striata, e quali domande ci fanno capire la straordinarietà del suo comportamento?

      6 Altrettanto inspiegabile per l’evoluzione è la migrazione della Dendroica striata. Questo uccellino pesa solo una ventina di grammi. Eppure in autunno lascia l’Alaska per raggiungere la costa orientale del Canada o della Nuova Inghilterra, dove mangia in abbondanza, accumula grasso e quindi aspetta un fronte freddo. Quando questo arriva, l’uccellino prende il volo. Benché la sua destinazione sia l’America del Sud, inizialmente fa rotta verso l’Africa. Poi, sull’Atlantico, a circa 6.000 metri di altezza, incrocia un vento dominante che lo trasporterà nell’America del Sud.

      7 Come fa questo uccellino a sapere che deve aspettare il fronte freddo e che esso significherà bel tempo e vento di coda? Chi gli dice di salire sempre più in alto, dove l’aria è fredda e rarefatta, e dove la percentuale di ossigeno è ridotta del 50 per cento? Come fa a sapere che solo a quell’altezza incrocerà un vento contrario che lo trasporterà nell’America del Sud? Chi gli dice che deve dirigersi verso l’Africa per sfruttare la corrente sudoccidentale di questo vento? L’uccellino non è cosciente di tutto ciò. In questo volo di circa 3.800 chilometri su mari privi di punti di riferimento, in un viaggio che dura tre o quattro giorni e notti, è guidato soltanto dall’istinto.

      8. Quali altre imprese migratorie si possono menzionare?

      8 La cicogna bianca trascorre l’estate in Europa, ma affronta un viaggio di quasi 13.000 chilometri per andare a svernare nell’Africa Meridionale. Il piviere dorato lascia la tundra artica per recarsi nella pampa argentina. Alcuni piro piro migrano 1.600 chilometri oltre la pampa, alla punta estrema dell’America Meridionale. Certi chiurli (Phaeopus tahitiensis) volano dall’Alaska fino a Tahiti e ad altre isole, percorrendo oltre 9.500 chilometri sull’oceano. In un volo molto più breve, ma altrettanto straordinario considerate le sue dimensioni, il colibrì dalla gola rossa, che pesa meno di tre grammi, attraversa il Golfo del Messico in una migrazione di circa 950 chilometri, battendo le minuscole ali con una frequenza di 75 volte al secondo per 25 ore: più di sei milioni di volte senza interruzione!

      9. (a) Cosa mostra che le capacità migratorie non sono acquisite ma devono essere programmate prima della nascita? (b) Quali esperimenti con un puffino e con i piccioni viaggiatori sottolineano la versatilità di questi navigatori?

      9 In molti casi, a migrare sono uccelli giovani senza l’assistenza di individui adulti. Giovani cuculi della Nuova Zelanda raggiungono con un viaggio di quasi 6.500 chilometri le isole del Pacifico, dove si ricongiungono ai genitori che erano partiti prima di loro. I puffini o berte minori migrano dal Galles al Brasile, lasciandosi dietro i piccoli, che li seguiranno appena saranno in grado di volare. Uno di questi uccelli ha compiuto il viaggio in 16 giorni, con una media di 736 chilometri al giorno. Un puffino fu portato dal Galles a Boston, molto al di fuori della sua normale rotta migratoria. Eppure fece ritorno a casa, nel Galles — distante oltre 5.000 chilometri — in 12 giorni e mezzo. Piccioni viaggiatori, portati a 1.000 chilometri di distanza in ogni direzione, hanno fatto ritorno alle rispettive colombaie in un giorno.

      10. Quale esperimento ha evidenziato le capacità di orientamento dei pinguini di Adelia?

      10 Un ultimo esempio riguarda uccelli che non volano, ma che camminano e nuotano: i pinguini di Adelia. Portati a oltre 1.900 chilometri di distanza dalle loro colonie e lasciati liberi, si sono immediatamente orientati, avviandosi in linea retta non verso la colonia d’origine, ma verso il mare aperto e il cibo. Hanno poi fatto ritorno via mare alla colonia di appartenenza. Essi trascorrono l’inverno, quasi completamente buio, in mare. Come fanno i pinguini a non perdere l’orientamento durante l’oscurità dell’inverno? Nessuno lo sa.

      11. Cosa devono avere gli uccelli per poter compiere simili straordinarie imprese di navigazione?

      11 Come fanno gli uccelli a compiere queste imprese di navigazione? Da esperimenti fatti, si ritiene che si avvalgano del sole e delle stelle. A quanto pare, sono dotati di orologi interni che compensano il movimento di questi corpi celesti. Ma come fanno quando il cielo è coperto? Almeno alcuni uccelli sono muniti di bussole magnetiche incorporate da usare in casi del genere. L’indicazione di una bussola però non è sufficiente. Devono avere in testa una “carta geografica”, su cui siano indicati il punto di partenza e quello di arrivo. La carta geografica deve inoltre riportare la rotta, che di rado consiste in una linea retta. Tutto questo sarebbe però inutile se non sapessero localizzare sulla carta geografica il punto in cui si trovano! Il puffino liberato a Boston doveva sapere dove si trovava per determinare in che direzione era il Galles. I piccioni viaggiatori, per poter ritrovare la via di casa, dovevano prima sapere dove si trovavano.

      12. (a) Cosa disse Geremia circa la migrazione, quando lo disse, e perché ciò è degno di nota? (b) Perché potremmo non scoprire mai tutti i particolari relativi alla migrazione?

      12 Nel Medioevo molti dubitavano che gli uccelli compissero estese migrazioni, mentre la Bibbia ne parlava già nel VI secolo a.E.V.: “La cicogna nel cielo conosce le sue stagioni, la tortora, la rondine e la gru sanno il tempo della loro migrazione”. Fino a oggi si sono apprese molte cose, ma molte altre restano un mistero. Che lo si ammetta o no, queste parole della Bibbia risultano vere: “[Dio] ha pure immesso nel cuore dell’uomo l’idea dell’eternità; senza che l’uomo possa scoprire quello che Dio ha fatto dall’inizio alla fine”. — Geremia 8:7; Ecclesiaste 3:11, Mariani.

      Altri animali che sanno orizzontarsi

      13. A parte gli uccelli, quali sono alcuni altri animali che migrano?

      13 In inverno i caribù dell’Alaska migrano a sud percorrendo quasi 1.300 chilometri. Molte balene, partendo dal Mar Glaciale Artico, percorrono fra andata e ritorno circa 10.000 chilometri. Certe foche vanno dalle Isole Pribilof alla California meridionale, distante 4.800 chilometri. La testuggine franca fa la spola fra la costa del Brasile e la minuscola isola di Ascensione, a circa 2.250 chilometri di distanza nell’Atlantico. Certi granchi migrano per quasi 250 chilometri sul fondo marino. Il salmone lascia il corso d’acqua in cui è nato e trascorre alcuni anni in mare aperto, dopo di che ripercorre le centinaia di chilometri che lo separano dal luogo d’origine e torna nel medesimo corso d’acqua. Giovani anguille nate nell’Atlantico, nel Mare dei Sargassi, passano gran parte della loro vita in acque dolci dell’Europa e degli Stati Uniti, ma tornano a moltiplicarsi nel Mare dei Sargassi.

      14. Cosa c’è di straordinario nella migrazione di certe farfalle del genere Danaus, e cosa resta un mistero?

      14 Certe farfalle del genere Danaus lasciano il Canada in autunno, e molte di loro vanno a svernare in California o nel Messico. Alcuni percorsi superano i 3.000 chilometri; una farfalla percorse 128 chilometri in un giorno. Si posano su piante ombrose, sugli stessi boschetti, perfino sugli stessi alberi, di anno in anno. Ma non sono le stesse farfalle! Nel viaggio di ritorno, in primavera, depongono le uova su piante che secernono latice. Le nuove farfalle che nascono proseguono la migrazione verso nord, e l’autunno seguente compiono lo stesso viaggio di 3.000 chilometri fatto dai loro genitori, e ricoprono come un manto lo stesso boschetto. Il libro The Story of Pollination osserva: “Le farfalle che partono per il sud in autunno sono individui giovani che non hanno mai visto i luoghi di svernamento. Cosa permetta loro di trovarli è ancora uno dei più fitti misteri della Natura”.6

      15. Quale unica parola risponde a varie domande sulla saggezza degli animali?

      15 La saggezza istintiva non si limita alla migrazione. Una breve rassegna è sufficiente a dimostrarlo.

      Cosa permette a milioni di termiti cieche di sincronizzare il loro lavoro per costruire le loro complesse abitazioni e dotarle di aria condizionata? Istinto.

      Come fa la Pronuba yuccasella, una piccola falena, a sapere quali sono i vari passi da compiere per impollinare il fiore di yucca, procedimento che consente la riproduzione sia della pianta che della falena? Istinto.

      Come fa il ragno che vive sott’acqua in una “campana di immersione” a sapere che quando l’ossigeno è terminato occorre praticare un foro nella campana subacquea, far uscire l’aria viziata e portare giù un’altra provvista d’aria fresca? Istinto.

      Come fa il coleottero detto “incisore della mimosa” a sapere che deve deporre le uova sotto la corteccia di un ramo, tornare indietro di una trentina di centimetri verso il tronco e incidere la corteccia tutt’intorno per far morire il ramo, dato che le sue uova si schiudono solo nel legno morto? Istinto.

      Come fa il canguro neonato, lungo solo un paio di centimetri, cieco e immaturo, a sapere che per sopravvivere deve arrampicarsi con le sue sole forze su per il pelo dell’addome materno, infilarsi nel marsupio e attaccarsi a uno dei capezzoli? Istinto.

      Come fa un’ape a comunicare mediante una danza alle altre api dove si trova il nettare, in che quantità, a che distanza, in che direzione e su quale tipo di fiori? Istinto.

      16. Cosa presuppone tutta la saggezza evidente nel comportamento animale?

      16 Con queste domande si potrebbe riempire un libro, ma la risposta sarebbe sempre la stessa: Queste creature “sono istintivamente sagge”. (Proverbi 30:24) “Come ha potuto”, chiede uno studioso, “una conoscenza istintiva così complessa svilupparsi e trasmettersi alle generazioni successive?”7 L’uomo non sa spiegarlo. All’evoluzione non lo si può attribuire. Ma questa intelligenza presuppone una fonte intelligente. Questa saggezza presuppone una mente saggia, un Creatore intelligente e sapiente.

      17. Quale atteggiamento tipico di molti evoluzionisti è bene evitare?

      17 Nondimeno, molti che credono nell’evoluzione rifiutano a priori tutte queste indicazioni a favore della creazione, giudicandole irrilevanti dal punto di vista scientifico. Non lasciate però che questa mentalità ristretta vi impedisca di valutare i fatti. Esamineremo altre informazioni nel prossimo capitolo.

      [Testo in evidenza a pagina 160]

      Darwin: “Non ho la pretesa di voler ricercare l’origine delle facoltà mentali”

      [Testo in evidenza a pagina 160]

      Alla domanda su come l’istinto si sia sviluppato e sia diventato ereditario “non abbiamo risposta”

      [Testo in evidenza a pagina 167]

      “Sono istintivamente sagge”

      [Riquadro/Immagini alle pagine 164 e 165]

      Costruzione di nidi e istinto

      “Non c’è la minima indicazione”, afferma lo scrittore scientifico G. R. Taylor a proposito del meccanismo genetico, “che esso possa trasmettere alcuno specifico programma comportamentale, come la serie di operazioni necessarie per costruire un nido”.a Nondimeno, la saggezza istintiva necessaria per costruire un nido viene in effetti trasmessa, non insegnata. Vediamone alcuni esempi.

      Buceri dell’Africa e dell’Asia. La femmina di questi uccelli mura col fango la cavità di un albero fino a potervi a malapena entrare. Il maschio le porta dell’altro fango con cui la femmina chiude il buco lasciando soltanto una piccola fessura, attraverso la quale il maschio nutre lei e i piccoli allorché nascono. Quando il maschio non riesce più a procurare sufficiente cibo, la femmina rompe la parete e si libera. Questa volta l’apertura è riparata dai piccoli, ai quali entrambi i genitori portano il cibo. Diverse settimane dopo i piccoli abbattono la parete e lasciano il nido. Fra parentesi, non è indice di un progetto intelligente il fatto che, mentre è confinata nel nido e non può volare, la femmina muti il piumaggio, dotandosi di un nuovo guardaroba?

      Salangane e rondoni. Le salangane costruiscono il nido con la saliva. Prima che inizi il periodo degli amori, le loro ghiandole salivarie si gonfiano e secernono una sostanza viscosa. Quando giunge il tempo, la saggezza istintiva dice loro cosa farne. La spalmano su una superficie rocciosa e vi aggiungono altri strati man mano che si solidifica, portando così a termine un nido a forma di coppa. Il rondone delle palme costruisce nidi non più grandi di un cucchiaino, li incolla alle foglie di palma e poi incolla le uova nel nido.

      I pinguini imperatori sono dotati di un nido “incorporato”. Durante l’inverno antartico la femmina depone un uovo e se ne va a pesca per due o tre mesi. Il maschio si mette l’uovo sulle zampe, riccamente vascolarizzate, e lo ricopre con un’apposita piega della pelle del suo addome. La madre, comunque, non si dimentica del compagno e del piccolo. Poco dopo lo schiudersi dell’uovo, essa torna con lo stomaco pieno di cibo e lo rigurgita per loro. A questo punto il maschio se ne va a pescare e si rimette in forze, mentre la madre custodisce il piccolo nel proprio nido “incorporato”.

      Gli uccelli tessitori dell’Africa costruiscono un nido pendulo intrecciando fili d’erba e altre fibre. Eseguono per istinto vari tipi di trame e nodi. Un tessitore, il passero repubblicano, costruisce una specie di condominio, fabbricando su rami robusti un tetto di paglia del diametro di 4 metri e mezzo, sotto il quale diverse coppie appendono il loro nido. Vengono aggiunti altri nidi, così che infine sotto uno stesso tetto se ne possono trovare più di un centinaio.

      L’uccello sarto dell’Asia meridionale fabbrica un filo con cotone o fibre vegetali e tela di ragno, unendo insieme piccoli pezzi per farne di più lunghi. Col becco pratica dei fori nel margine di una grande foglia. Poi, servendosi del becco come di un ago, cuce col filo le due estremità della foglia, così come si infila un laccio delle scarpe. Quando il filo finisce, o lo annoda per fermarlo o vi attacca un altro pezzo di filo e continua a cucire. Così l’uccello sarto trasforma la foglia in una sacca in cui fa il nido.

      Il pendolino fabbrica un nido pendulo che sembra quasi di feltro, perché utilizza fibre vegetali lanuginose e fili d’erba. La struttura a maglia del nido è ottenuta basilarmente intrecciando lunghe fibre vegetali, le cui estremità l’uccello infila col becco. Prende poi fibre più corte, lanuginose, e le infila nel tessuto, con un procedimento che ricorda la tecnica dell’annodatura usata dai fabbricanti di tappeti orientali. La robustezza di questi nidi è tale che alcuni li usano come borsette o ciabatte per i bambini.

      Le folaghe crestate nidificano di solito su piccoli isolotti. Tuttavia, nel luogo in cui vivono, questi isolotti sono molto rari. Allora le folaghe se li costruiscono da sole! Scelgono nell’acqua il posto adatto e cominciano a trasportarvi sassi col becco. Li ammucchiano nell’acqua, profonda 60-90 centimetri, fino a formare un isolotto la cui base può avere un diametro di ben quattro metri, mentre il mucchio di sassi può arrivare a pesare più di una tonnellata. Su questo isolotto di sassi le folaghe costruiscono quindi il nido.

      [Immagini a pagina 161]

      La sterna artica percorre ogni anno 35.000 chilometri nella sua migrazione

      Come fa questa Dendroica dal minuscolo cervello a conoscere così tante cose circa il clima e la navigazione?

      [Immagini a pagina 162]

      Quando migra, questo colibrì batte le ali con una frequenza di 75 volte al secondo per 25 ore

      Nati con una “carta geografica” in testa, gli uccelli migratori sanno dove si trovano e dove stanno andando

      [Immagine a pagina 163]

      I pinguini possono rimanere in mare per mesi in condizioni di oscurità quasi totale e poi ritrovare infallibilmente la via del ritorno

      [Immagini a pagina 166]

      Dopo un viaggio di 3.000 chilometri verso sud, certe farfalle del genere Danaus raggiungono i loro luoghi di svernamento

  • Il miracolo umano
    Come ha avuto origine la vita? Per evoluzione o per creazione?
    • Capitolo 14

      Il miracolo umano

      1. Quale fatto relativo al cervello sembrerebbe costituire un grosso problema per esso?

      DI TUTTE le meraviglie esistenti sulla terra, nessuna supera il cervello umano. Ad esempio, ogni secondo il cervello riceve circa 100 milioni di bit o unità di informazione provenienti dai vari sensi. Come fa il cervello a non rimanere paralizzato da questa valanga di informazioni? Se si può pensare a una sola cosa per volta, come riesce la mente a gestire questi milioni di messaggi simultanei? È chiaro che la mente non solo sopravvive a questo assalto, ma lo assorbe con facilità.

      2, 3. In quali due modi il cervello risolve questo problema?

      2 Come vi riesca è soltanto una delle tante capacità prodigiose del cervello umano. Vi sono implicati due fattori. Primo, nel tronco cerebrale c’è un reticolo di neuroni delle dimensioni di un mignolo, chiamato formazione reticolare. Esso funge da centro di controllo del traffico, e vaglia i milioni di messaggi che giungono al cervello, bloccando quelli insignificanti e selezionando quelli che meritano l’attenzione della corteccia cerebrale. Ogni secondo questo fitto reticolo consente solo a poche centinaia di messaggi di essere recepiti a livello cosciente.

      3 Secondo, un altro meccanismo di messa a fuoco dell’attenzione sembra consistere in onde che attraversano il cervello da otto a dodici volte al secondo. Queste onde determinano periodi di elevata sensibilità, durante i quali il cervello rileva gli impulsi più forti e agisce di conseguenza. Si ritiene che mediante queste onde il cervello si autoesplori, mettendo così a fuoco le informazioni essenziali. Ogni secondo, quindi, nel nostro cervello si svolge un’attività straordinariamente frenetica!

      Una “cosa meravigliosa”

      4. Nonostante le intense ricerche scientifiche sul funzionamento del cervello, cosa si può ancora dire?

      4 In anni recenti, gli scienziati hanno fatto enormi passi avanti nello studio del cervello. Con tutto ciò, quello che hanno imparato non è nulla in paragone con ciò che resta da scoprire. Un ricercatore ha detto che, dopo migliaia d’anni di congetture e decenni di intensa ricerca scientifica, il nostro cervello, al pari dell’universo, resta “sostanzialmente un mistero”.1 È molto probabile che il cervello umano sia la componente più misteriosa del miracolo umano, “miracolo” nel senso etimologico di “cosa meravigliosa”.

      5. Quale fatto concernente lo sviluppo del cervello umano in un bambino illustra il baratro che lo separa dal cervello degli animali?

      5 Il prodigio ha inizio nel grembo materno. Tre settimane dopo il concepimento cominciano a formarsi le cellule cerebrali. Crescono a ondate, a volte fino a 250.000 cellule al minuto. Dopo la nascita, il cervello continua a crescere e a sviluppare la propria rete di collegamenti. Il baratro che separa il cervello umano da quello di qualsiasi animale diviene subito evidente: “Il cervello del bambino, a differenza di quello di qualsiasi altro animale, triplica nel primo anno le proprie dimensioni”, dichiara il libro The Universe Within.2 Col tempo, circa 100 miliardi di cellule nervose, chiamate neuroni, come pure altri tipi di cellule, trovano posto nel cervello umano, nonostante esso rappresenti solo il 2 per cento del peso corporeo.

      6. In che modo i segnali nervosi viaggiano da un neurone all’altro?

      6 Le principali cellule nervose, i neuroni, non sono in realtà a diretto contatto le une con le altre. Sono separate da minuscoli spazi, inferiori a 25 milionesimi di millimetro, detti sinapsi. Questi spazi vengono colmati da sostanze chimiche chiamate neurotrasmettitori; se ne conoscono una trentina, ma il cervello ne possiede forse molte di più. Questi segnali chimici vengono accolti a un’estremità del neurone da un dedalo di sottili filamenti chiamati dendriti. I segnali vengono quindi trasmessi all’altra estremità del neurone da una fibra nervosa chiamata assone. Nei neuroni i segnali sono elettrici, mentre nelle sinapsi sono chimici. Perciò la trasmissione dei segnali nervosi è di natura elettrochimica. La forza degli impulsi è sempre la stessa, ma l’intensità del segnale dipende dalla frequenza degli impulsi, che può toccare i mille al secondo.

      7. A quale proprietà del cervello si fa riferimento nella Bibbia, e cosa hanno scoperto gli scienziati a conferma di ciò?

      7 Non si sa esattamente quali cambiamenti fisiologici avvengano nel cervello durante le fasi di apprendimento. Ma esperimenti indicano che mentre si impara, specialmente nei primi anni di vita, si migliorano le connessioni e viene liberata una maggior quantità di quelle sostanze chimiche che colmano gli spazi fra i neuroni. L’uso prolungato rinforza le connessioni, migliorando così l’apprendimento. Le “vie che vengono attivate spesso vengono in qualche modo rafforzate”, dichiara Le Scienze.3 A questo proposito è interessante l’affermazione biblica secondo cui le cose profonde vengono più facilmente comprese dalle persone mature “che per mezzo dell’uso hanno le loro facoltà di percezione esercitate”. (Ebrei 5:14) Ricerche hanno rivelato che le facoltà mentali, se non vengono sfruttate, si intorpidiscono. Perciò il cervello, come un muscolo, è irrobustito dall’uso e indebolito dall’inattività.

      8. Qual è uno dei grossi problemi non ancora risolti per quanto riguarda il cervello?

      8 Il gran numero di fibre nervose microscopiche che formano queste connessioni cerebrali costituisce il “cablaggio” del cervello. Esse sono sistemate con precisione in un labirinto incredibilmente complesso. Ma come vengano sistemate nei punti esatti previsti dal “diagramma di cablaggio” è un mistero. “È indubbio”, dice uno scienziato, “che l’argomento più importante non ancora risolto, nello sviluppo del cervello, sia la questione di come i neuroni stabiliscano quadri specifici di connessioni . . . La maggior parte delle connessioni sono stabilite esattamente già in uno stadio precoce dello sviluppo”.4 Un altro ricercatore aggiunge che questi “insiemi di intrecci specifici di connessioni, simili a cavi fra zone mappate topograficamente, sono stati identificati un po’ ovunque nel sistema nervoso: ma la precisa disposizione di questo cablaggio rimane uno dei maggiori problemi aperti”.5

      9. Secondo gli scienziati, quante connessioni esisterebbero nel cervello, e cosa dice un esperto circa la capacità del cervello?

      9 Il numero di queste connessioni è astronomico. Ogni neurone può stabilire migliaia di connessioni con altri neuroni. Non ci sono solo collegamenti fra neuroni, ma esistono anche microcircuiti che collegano direttamente i dendriti fra loro. “Questi ‘microcircuiti’”, dice un neurologo, “aggiungono una dimensione completamente nuova alla nostra già ardua comprensione del funzionamento del cervello”.6 Alcuni ricercatori ritengono che i “miliardi e miliardi di cellule nervose del cervello umano possano addirittura formare un quadrilione di connessioni”.7 Con quale capacità? Carl Sagan afferma che la quantità di informazioni che il cervello potrebbe accumulare “riempirebbe venti milioni di libri, quanti ve ne sono nelle più grandi biblioteche del mondo”.8

      10. (a) Sotto quali aspetti la corteccia cerebrale dell’uomo differisce da quella degli animali, e con quali vantaggi per l’uomo? (b) Cosa ha detto in merito un ricercatore?

      10 Ciò che separa nettamente l’uomo da qualsiasi animale è la corteccia cerebrale. Questa lamina pieghettata, stretta contro il cranio, ha uno spessore di circa 4,5 millimetri. Distesa, misurerebbe circa 220.000 millimetri quadrati, con circa 1.000 chilometri di fibre nervose per centimetro cubo. La corteccia cerebrale dell’uomo non solo è molto più grande di quella di qualsiasi animale, ma ha anche una superficie non dedicata molto più ampia. Si tratta di una zona non deputata a dirigere le funzioni fisiche del corpo, ma disponibile per gli elevati processi mentali che distinguono l’uomo dagli animali. “Non siamo solo scimmie più intelligenti”, ha detto un ricercatore. La nostra mente “ci rende qualitativamente diversi da tutte le altre forme di vita”.9

      Le nostre superiori capacità

      11. In che modo il cervello umano dà all’uomo una versatilità di apprendimento che gli animali non hanno?

      11 “Ciò che distingue il cervello umano”, dice uno scienziato, “è la varietà di attività più specializzate che esso è in grado di apprendere”.10 La scienza dei calcolatori usa il termine “hard wiring” (“cablaggio”) con riferimento alle caratteristiche circuitali fisse incorporate nel computer, per distinguerle dalle funzioni programmabili. “Applicato agli esseri umani”, scrive un esperto, “il hard wiring indica le capacità innate o, come minimo, le predisposizioni”.11 L’uomo possiede molte capacità di apprendimento innate, ma non le informazioni in sé. Gli animali, invece, hanno una saggezza istintiva “cablata”, incorporata, ma limitate capacità di apprendimento per quanto riguarda cose nuove.

      12. A differenza degli animali, quale innata capacità ha il cervello umano, e quale libertà dà questo all’uomo?

      12 Il libro The Universe Within osserva che l’animale più intelligente “non sviluppa mai una mente come quella dell’uomo. Gli manca ciò che abbiamo noi: la preprogrammazione dell’apparato neurale che ci consente di formare concetti da ciò che vediamo, un linguaggio da ciò che udiamo e pensieri dalle esperienze che facciamo”. Ma, attraverso l’immissione di dati ricavati dall’ambiente, dobbiamo programmare il cervello, altrimenti, come dice il libro, “non si svilupperebbe nulla di simile alla mente umana . . . Senza quell’immensa infusione di esperienza, difficilmente vi sarebbe traccia di un intelletto”.12 Perciò il cervello dell’uomo è dotato della capacità necessaria alla formazione dell’intelletto umano. E, a differenza degli animali, noi siamo dotati di libero arbitrio e possiamo programmare il nostro intelletto come meglio crediamo, in base alla nostra conoscenza, ai nostri valori, alle nostre opportunità e ai nostri obiettivi.

      Il linguaggio, prerogativa dell’uomo

      13, 14. (a) Qual è un esempio di preprogrammazione che permette all’uomo di apprendere con grande versatilità qualsiasi cosa desideri? (b) Alla luce di ciò, cosa ha detto un noto linguista riguardo agli animali e al linguaggio?

      13 Un chiaro esempio di capacità innate che consentono una notevole versatilità di programmazione da parte nostra è il linguaggio. Gli specialisti convengono che “il cervello umano è geneticamente programmato per lo sviluppo del linguaggio”,13 e che questo “si può spiegare solo con un’innata capacità di elaborazione del linguaggio nel nostro cervello”.14 Contrariamente alla rigidità del comportamento istintivo animale, però, l’uomo può impiegare con enorme versatilità questa innata facoltà del linguaggio.

      14 Il nostro cervello non è predisposto per una specifica lingua, ma abbiamo la capacità congenita di imparare le lingue. Se in famiglia si parlano due lingue, il bambino può apprenderle entrambe. Se viene a contatto con una terza lingua, può imparare anche quella. Una bambina si trovò a contatto, dalla prima infanzia, con varie lingue. A cinque anni ne parlava correntemente otto. Alla luce di queste capacità innate, non sorprende che un linguista abbia detto che gli esperimenti di linguaggio dei segni compiuti sugli scimpanzé “dimostrano in realtà che gli scimpanzé sono incapaci di utilizzare anche le più rudimentali forme del linguaggio umano”.15

      15. Cosa indica la scienza a proposito delle lingue più antiche?

      15 Una capacità così straordinaria potrebbe mai essersi evoluta da grugniti e mugolii animali? Lo studio delle lingue più antiche esclude categoricamente una tale evoluzione del linguaggio. Un esperto ha detto che “non esistono lingue primitive”.16 L’antropologo Ashley Montagu convenne che le lingue cosiddette primitive “sono spesso assai più complesse ed efficaci di quelle delle cosiddette civiltà evolute”.17

      16. Cosa dicono alcuni ricercatori sulle origini del linguaggio, ma per chi non sono un mistero?

      16 Un neurologo è pervenuto a questa conclusione: “Più cerchiamo di penetrare il meccanismo del linguaggio, più misterioso esso ci appare”.18 Un altro ricercatore afferma: “L’origine del linguaggio sintattico continua ad essere un mistero”.19 E un terzo dice: “Il linguaggio, col suo potere di stimolare uomini e nazioni come nessun’altra forza, distingue nettamente l’uomo dagli animali. Eppure, le origini del linguaggio restano uno dei più elusivi misteri del cervello”.20 Non sono un mistero, però, per coloro che vedono in esso la mano di un Creatore che predispose determinate zone del cervello per l’elaborazione del linguaggio.

      Cose che solo la creazione può spiegare

      17. (a) Quale fatto relativo al cervello rappresenta un problema insolubile per l’evoluzione? (b) Quale sarebbe una spiegazione logica delle illimitate capacità di apprendimento del cervello umano?

      17 Secondo l’Encyclopædia Britannica, il cervello umano “è dotato di un potenziale considerevolmente maggiore di quello utilizzabile nell’arco di vita di una persona”.21 È stato anche detto che il cervello umano potrebbe apprendere e memorizzare qualsiasi carico di informazioni cui fosse sottoposto ora, e un miliardo di volte tanto! Ma perché mai l’evoluzione avrebbe prodotto una sproporzione simile? “In effetti questo è l’unico esempio esistente di una specie che è stata dotata di un organo che non ha ancora imparato a usare”, ammette uno scienziato. E poi chiede: “Come può questo conciliarsi con la più elementare tesi evolutiva, secondo cui la selezione naturale procede a piccoli passi, ciascuno dei quali deve conferire all’organismo possessore un vantaggio anche minimo, ma pur sempre percettibile?” Aggiunge quindi che lo sviluppo del cervello umano “resta uno degli aspetti più inspiegabili dell’evoluzione”.22 Dato che il processo evolutivo non avrebbe prodotto e trasmesso questa sproporzionata capacità del cervello, destinata in partenza a non poter essere mai sfruttata, non è molto più ragionevole concludere che l’uomo, con la sua illimitata capacità di apprendimento, sia stato fatto per vivere per sempre?

      18. Come riassume uno scienziato le capacità del cervello umano, e quale esempio le illustra?

      18 Stupito dalla capacità del cervello umano di accumulare informazioni che ‘riempirebbero venti milioni di libri’, Carl Sagan dice: “Il cervello è davvero un posto grandissimo in uno spazio assai piccolo”.23 E quel che avviene in questo spazio ridotto sfida la comprensione umana. Immaginate, ad esempio, cosa deve avvenire nel cervello di un pianista mentre esegue un difficile brano musicale, impegnando tutte le dita sulla tastiera. Che incredibile senso del movimento deve avere il suo cervello per ordinare alle dita di battere i tasti giusti al momento giusto con l’intensità giusta, perché corrispondano alle note che ha in mente! E se prende una stecca, immediatamente il cervello glielo fa notare. Tutte queste operazioni incredibilmente complesse sono state programmate nel suo cervello attraverso anni di pratica. Ma ciò è possibile solo per il fatto che la capacità musicale era preprogrammata nel cervello umano dalla nascita.

      19. Come si spiegano le facoltà intellettuali e le altre meravigliose capacità del cervello umano?

      19 Nessun cervello animale ha mai concepito cose simili, e tanto meno è in grado di eseguirle. Né alcuna delle teorie evoluzionistiche ce ne fornisce una spiegazione. Non è evidente che le facoltà intellettuali dell’uomo rispecchiano quelle di un supremo Intelletto? Questo è in armonia con Genesi 1:27, che dice: “Dio creava l’uomo a sua immagine”. Gli animali non furono creati a immagine di Dio. Per questo non hanno le capacità dell’uomo. Sebbene gli animali compiano imprese straordinarie grazie a rigidi istinti predeterminati, non reggono minimamente il confronto con l’uomo e la sua versatilità di pensiero e di azione o la sua capacità di continuare a costruire sulla conoscenza precedente.

      20. Perché l’altruismo dell’uomo è incompatibile con l’evoluzione?

      20 La qualità umana dell’altruismo rappresenta un altro problema per l’evoluzione. Come osserva un evoluzionista, ‘ogni cosa che si sia evoluta attraverso la selezione naturale dovrebbe essere egoista’. E non v’è dubbio che molti uomini sono egoisti. Ma poi lo stesso evoluzionista riconosce: “È anche possibile che un’altra caratteristica specifica dell’uomo sia la sua capacità di provare realmente un vero e disinteressato altruismo”.24 Un altro studioso aggiunge: “L’altruismo è innato in noi”.25 Solo l’uomo lo manifesta con la consapevolezza del prezzo o sacrificio che potrebbe costargli.

      Apprezziamo il miracolo umano

      21. Quali facoltà e qualità distinguono nettamente l’uomo da qualsiasi animale?

      21 Considerate: L’uomo possiede la facoltà mentale dell’astrazione, si prefigge coscientemente degli obiettivi, fa piani per raggiungerli, opera per portarli a termine e prova soddisfazione quando li realizza. Creato col senso della bellezza, con un orecchio per la musica, con una predisposizione per l’arte, col vivo desiderio di imparare, con un’insaziabile curiosità e con un’immaginazione in grado di inventare e creare, l’uomo prova gioia e si sente realizzato quando si avvale di questi doni. Prova soddisfazione nell’impiegare le sue facoltà mentali e fisiche per risolvere i problemi che gli si presentano. È pure dotato di un senso morale che gli permette di distinguere il bene dal male, e di una coscienza che gli rimorde quando sbaglia. Prova felicità nel dare e gioia nell’amare e nell’essere amato. Tutte queste attività e qualità accrescono la sua gioia di vivere e danno un senso e uno scopo alla sua vita.

      22. Davanti a che cosa l’uomo comprende la sua piccolezza e si sente spinto a cercare una spiegazione?

      22 L’essere umano può contemplare il mondo vegetale e animale, la maestà dei monti e degli oceani, la vastità dei cieli stellati, e rendersi conto della sua piccolezza. Ha il concetto del tempo e dell’eternità, si chiede da dove è venuto e dove va, e tenta di capire cosa c’è dietro tutto questo. Nessun animale fa queste riflessioni, mentre l’uomo si chiede il perché e il percome delle cose. Tutto questo deriva dal fatto che egli è stato dotato di un cervello straordinario e che porta l’“immagine” di Colui che lo ha creato.

      23. A chi attribuì Davide la propria origine, e cosa disse circa la propria formazione nel seno materno?

      23 Con sorprendente perspicacia, l’antico salmista Davide ne diede il merito a Colui che progettò il cervello e a cui egli attribuì il miracolo della nascita umana. Egli scrisse: “Ti loderò perché sono fatto in maniera tremendamente meravigliosa. Meravigliose sono le tue opere, come la mia anima sa molto bene. Le mie ossa non furono occultate da te quando fui fatto nel segreto, quando fui tessuto nelle parti più basse della terra. I tuoi occhi videro pure l’embrione di me, e nel tuo libro ne erano scritte tutte le parti”. — Salmo 139:14-16.

      24. Quali scoperte scientifiche rendono ancor più sorprendenti le parole di Davide?

      24 Si può davvero dire che l’uovo fecondato nel seno materno contenga, “scritte”, tutte le parti del corpo umano che si svilupperà da esso. Il cuore, i polmoni, i reni, gli occhi, gli orecchi, le braccia, le gambe, lo straordinario cervello e tutte le altre parti del corpo, erano “scritte” nel codice genetico dell’uovo fecondato nel seno materno. Questo codice comprende anche un programma interno che stabilisce il tempo in cui devono comparire queste parti, ciascuna nel giusto ordine. Questo fatto fu indicato nella Bibbia quasi tremila anni prima che la scienza moderna scoprisse il codice genetico!

      25. A quale conclusione porta tutto questo?

      25 L’esistenza dell’uomo e del suo straordinario cervello non è veramente un miracolo, una fonte di meraviglia? Non è pure evidente che questo miracolo può essere spiegato solo con la creazione, non con l’evoluzione?

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