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  • Scegli tu la vita o la morte?
    La Torre di Guardia 1952 | 1° settembre
    • 11, 12. Come sappiamo che la maledizione sulla terra fu tolta dopo il diluvio?

      11 Come sappiamo che la maledizione sulla terra fu tolta dopo il diluvio? Perché secoli dopo è dichiarato, in Genesi 13:10: “E Lot alzò gli occhi e vide l’intera pianura del Giordano. Prima che l’Eterno avesse distrutto Sodoma e Gomorra, essa era tutta quanta irrigata fino a Tsoar, come il giardino dell’Eterno”. Certo non ci poteva essere nessuna maledizione sulla terra della pianura del Giordano se poteva paragonarsi al giardino di Eden. Di questa terra promessa agli Israeliti, Numeri 13:23 riporta di ciò che trovarono gli esploratori: “E giunsero fino alla valle d’Eshcol, dove tagliarono un tralcio con un grappolo d’uva, che portarono in due con una stanga, e presero anche delle melagrane e dei fichi”. Quando gli esploratori fecero rapporto sulle condizioni che avevano trovate poterono sinceramente dichiarare: “È davvero un paese dove scorre il latte e il miele”. (Num. 13:27) Questa non pare una terra che fosse maledetta, che potesse produrre solo triboli e spine e piante selvatiche per il sostentamento dell’uomo.

      12 Ancora è fatta una descrizione di questa terra promessa, in Deuteronomio 8:7-9; 11:10-15: “Il tuo Dio, l’Eterno, sta per farti entrare in un buon paese: paese di corsi d’acqua, di laghi e di sorgenti che nascono nelle valli e nei monti; paese di frumento, d’orzo, di vigne, di fichi e di melagrani; paese d’ulivi da olio e di miele; paese dove mangerai del pane a volontà, dove non ti mancherà nulla; paese dove le pietre son ferro, e dai cui monti scaverai il rame”. “Il paese del quale stai per entrare in possesso non è come il paese d’Egitto donde siete usciti, e nel quale gettavi la tua semenza e poi lo annaffiavi coi piedi, come si fa d’un orto; ma il paese di cui andate a prendere possesso è paese di monti e di valli, che beve l’acqua della pioggia che vien dal cielo: paese del quale l’Eterno, il tuo Dio, ha cura, e sul quale stanno del continuo gli occhi dell’Eterno, del tuo Dio, dal principio dell’anno sino alla fine. E se ubbidirete diligentemente ai miei comandamenti che oggi vi do, amando il vostro Dio, l’Eterno, e servendogli con tutto il vostro cuore e con tutta l’anima vostra, avverrà ch’io darò al vostro paese la pioggia a suo tempo: la pioggia d’autunno e di primavera, perché tu possa raccogliere il tuo grano, il tuo vino e il tuo olio; e farò pure crescere dell’erba ne’ tuoi campi per il tuo bestiame, e tu mangerai e sarai saziato”.

      13. Quindi perché la terra non è stata assoggettata?

      13 Or bene, se la maledizione sulla terra è stata tolta, perché la terra non è stata resa soggetta? Deuteronomio 11:16, 17, 26-28 mostra perché: “Vegliate su voi stessi, onde il vostro cuore non sia sedotto e voi lasciate la retta via e serviate a dèi stranieri e vi prostriate dinanzi a loro, e si accenda contro di voi l’ira dell’Eterno, ed egli chiuda i cieli in guisa che non vi sia più pioggia, e la terra non dia più i suoi prodotti, e voi periate ben presto, scomparendo dal buon paese che l’Eterno vi dà. Guardate, io pongo oggi dinanzi a voi la benedizione e la maledizione: la benedizione. se ubbidite ai comandamenti dell’Eterno, del vostro Dio, i quali oggi vi do; la maledizione, se non ubbidite ai comandamenti dell’Eterno, dell’Iddio vostro, e se vi allontanate dalla via che oggi vi prescrivo, per andar dietro a dèi stranieri che voi non avete mai conosciuti”. Deuteronomio 30:19, 20 parla di una simile scelta della vita o della morte: “Io prendo oggi a testimoni contro a voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, onde tu viva, tu e la tua progenie, amando l’Eterno, il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui poich’egli è la tua vita”. Anche Levitico 26:14-43, e altre scritture, avvertono delle maledizioni per la disubbidienza.

      14. Che cosa poteva fare l’uomo per la terra, tuttavia che cosa fa egli primariamente?

      14 Quindi ciò che ora impedì al genere umano di render soggetta la terra in armonia col proposito originale di Geova furono le maledizioni contro di loro per la loro disubbidienza. Furono queste maledizioni che ora li piagavano, anziché alcuna maledizione sulla terra pronunziata al tempo dell’espulsione dell’uomo dall’Eden. Ciò malgrado, l’uomo poteva far molto per la terra per abbellirla, se non abusava così disubbidientemente della sua dimora terrestre. Egli ha fatto molti bei parchi, e ha riservato come parchi nazionali alcune delle più notevoli meraviglie naturali che testificano alla maestà del Creatore. In questi luoghi una certa misura di pace è stata ripristinata tra le persone e gli animali. Ma l’uomo non ha fatto tutto quello che ha potuto per abbellire la terra e ripristinare la pace col reame animale. Invece, ha sfruttato le risorse naturali della terra e ha trucidato gli animali per guadagni commerciali e per sport. Nella sua cupidigia egli ha abbattuto le foreste sui monti e ha scavato i metalli dalla terra mettendoli in navi e aeroplani, che sono poi affondati nel mare o fatti esplodere in aria.

      15. Che cosa porterà al culmine le maledizioni per la disubbidienza?

      15 Invece di render soggetta la terra l’uomo la rovina, e in Apocalisse 11:18 (NM) è detto che Geova Dio ridurrà “in rovina quelli che rovinano la terra”. In vista della crescente disubbidienza dell’uomo, la sua colpevolezza al cospetto del Signore ascende sempre più in alto, e presto le maledizioni per la disubbidienza saranno portate al culmine dalla battaglia di Geova ad Harmaghedon. Riguardo a questa consumante maledizione che colpirà la terra la Parola di Dio dichiara: “La terra è profanata dai suoi abitanti, perch’essi han trasgredito le leggi, han violato il comandamento, han rotto il patto eterno. Perciò una maledizione ha divorato la terra, e i suoi abitanti ne portan la pena; perciò gli abitanti della terra son consumati, e poca è la gente che n’è rimasta. Spavento, fossa, laccio ti sovrastano, o abitante della terra! E avverrà che chi fuggirà dinanzi alle grida di spavento cadrà nella fossa; e chi risalirà dalla fossa resterà preso nel laccio. Poiché si apriranno dall’alto le cateratte, e le fondamenta della terra tremeranno. La terra si schianterà tutta; la terra si screpolerà interamente, la terra tremerà, traballerà. La terra barcollerà come un ebbro, vacillerà come una capanna. Il suo peccato grava su lei: essa cade, e non si rialzerà mai più”. — Isa. 24:5, 6, 17-20.

      IL PROPOSITO DI GEOVA RIGUARDO ALLA TERRA ADEMPIUTO

      16. Quindi quale opera sarà compiuta relativamente alla terra?

      16 E poi? Dopo questa catastrofica caduta del mondo di Satana nell’esecuzione degli infuocati giudizi di Geova, e dai quali né la sua parte celeste né la sua parte terrestre si alzerà più, quelli che sono al lato di Geova i quali sopravvivono godranno i nuovi cieli e la nuova terra promessi dalla Parola di Geova. In questo nuovo ordinamento di cose teocratiche su questa abitabile terra letterale non ci saranno più maledizioni per la disubbidienza, poiché i disubbidienti saranno stati spazzati via nella purificatrice furia di Harmaghedon. (Eccl. 1:4; 2 Piet. 3:13; Apoc. 21:1; 22:3) Indi la terra, non avendo nessuna maledizione sul suo suolo o per la disubbidienza dei suoi abitanti umani, sarà resa soggetta secondo il proposito divino annunziato primieramente in Eden. Ora i lunedì sono chiamati “blu” alcune volte, perché sono il principio di una settimana spesso spiacevole. Ma in quel nuovo mondo i lunedì blu saranno scomparsi e dimenticati, perché l’opera di mutare questa palla terrestre in un paradiso darà piacere e soddisfazione indescrivibili. Allora gli uomini godranno a lungo dell’opera delle loro mani. Invece di spine e triboli la terra soddisferà munificentemente la cura dell’uomo e produrrà con abbondanza mentre il paese darà il suo incremento. (Sal. 67:6; Isa. 55:13) Anche le regioni deserte sbocceranno come una rosa sotto la coltivazione dell’uomo e la benedizione di Geova. — Isa. 35:1.

      17. Quale relazione esisterà fra gli uomini e gli animali

      17 Gli animali saranno controllati e la pace stabilita tra loro e gli uomini. Ora ci fa piacere avere gatti e cani come animali preferiti, e in qualche giardino proviamo un fremito di gioia quando uno scoiattolo o un piccione mangia nella nostra mano, e mentre visitiamo i giardini zoologici potremmo anche avere il desiderio di accarezzare la pelliccia a criniera del leone o di lisciare la pelle rigata della tigre. Ma noi freniamo saggiamente questo impulso naturale, poiché sappiamo che mentre faremmo scorrere le nostre mani fra la sua pelliccia esso potrebbe far scorrere i suoi denti fra le nostre mani. Gli animali selvaggi diffidano tanto di noi quanto noi diffidiamo di loro. Tuttavia, nel nuovo mondo l’uomo eserciterà dominio, non con paura e minaccia, o mediante cacciatori o guardiani di giardini zoologici o domatori di circhi, ma per mezzo di una tale reciproca fiducia che anche un piccolo fanciullo potrà condurre la più selvaggia delle bestie. Anche il leone diventerà vegetariano allora. — Isa. 11:6-9; Osea 2:18.

      18. Quali parole troveranno allora completo adempimento, e con la garanzia di chi?

      18 Pure portato a completo adempimento sarà allora il mandato di riempire la terra di una giusta razza umana. Che piacere sarà questo in una terra paradisiaca, con tutti gli animali come favoriti e coi fanciulli che sono allevati nella “disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova”! (Efes. 6:4, NM) Non ci sarà delinquenza né di adulti né di giovani, e una completa assenza di guai familiari, senza nessuna casa divisa da divorzio o morte. Nel nuovo mondo si adempirà il proposito di Dio primieramente espresso nell’Eden, la sua volontà di avere la terra abitata. (Isa. 45:18) Le sue parole concernenti la popolazione della terra, il suo assoggettamento, il dominio dell’uomo sopra le sue altre creature, nessuna di queste parole torneranno a lui vuote o inadempiute come se fossero altrettanto vento. “Il mio piano,” dice Geova, “sussisterà, e metterò ad effetto tutta la mia volontà; . . . lo l’ho detto, e lo farò avvenire; ne ho formato il disegno e l’eseguirò”. Ancora egli decreta: “Così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senz’aver compiuto quello ch’io voglio, e menato a buon fine ciò per cui l’ho mandata”. — Isa. 46:10, 11; 55:11.

      19. Che cosa scelgono ora le persone?

      19 È questa vita in condizioni perfette determinata da principio, destinata a durare nelle età del tempo infinito, che l’uomo ora ha l’opportunità di scegliere. Infatti, le persone sulla terra scelgono ora o quella vita o la morte eterna.

  • Scegliere ora di vivere in quel tempo
    La Torre di Guardia 1952 | 1° settembre
    • Scegliere ora di vivere in quel tempo

      1. Come scegli quella vita, e secondo i termini di chi?

      COME scegli quella vita nel nuovo mondo? Alzando la tua mano, gridando ‘Sì’, dicendo ‘Signore, io vorrei vivere in quel tempo’? No; tu scegli quella vita nello stesso modo in cui scegli la vita presente. E come scegli di vivere ora? Respirando, bevendo, mangiando, dormendo e lavorando, sì; ma per dirla più esplicitamente, con la condotta che tieni. Ed è la condotta, nota bene, che non è imposta o determinata da te, ma è l’azione conforme ai dettami del corpo. Il corpo stabilisce i suoi termini, ti forza a soddisfare le sue esigenze. Così avviene nella scelta della vita nel nuovo mondo. Non si tratta semplicemente di dire che vorresti vivere in quel tempo, ma la scelta si fa con la condotta che tieni. E qui ancora l’azione non è determinata dalla persona. Geova Dio è colui che stabilisce quel nuovo mondo e dà la vita in esso alle persone. Egli la dà secondo i suoi propri termini, e noi dobbiamo soddisfare le sue esigenze. Rifiutar di agire conforme ai suoi requisiti ora significa scegliere la morte invece della vita eterna, così sicuramente come il rifiuto di respirare secondo le necessità del corpo significherebbe la morte per il nostro organismo fisico ora.

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