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  • Febbre delle lumache, morte lenta per milioni di persone
    Svegliatevi! 1973 | 22 giugno
    • acqua dal fiume, è più sicura quella di un fiume dove l’acqua scorre veloce, giacché i delicati distomi vengono facilmente uccisi nella corrente rapida. Fate bollire l’acqua da bere per almeno quindici minuti. Conservando l’acqua in botti per quarantott’ore qualsiasi schistosoma contenga verrà distrutto. Ma si deve stare attenti a prendere l’acqua. Se venite a contatto coi parassiti, per impedire l’infezione sarà utile strofinarsi subito vigorosamente con un asciugamano.

      Se non siete sicuri che non siano presenti “schistosomi”, non fate il bagno o il bucato in un corso d’acqua. Questo è un fattore da considerare anche nella scelta dei luoghi per il battesimo. Il parassita non sopravvive in acqua salata, per cui il mare ne è esente. Si deve fare qualche cosa perché le proprie risaie o i canali non vengano contaminati. Mettetevi gli stivali di gomma quando andate a pescare o entrate in acque sconosciute. Fate attenzione però quando li togliete.

      Chi sospetta di aver contratto la schistosomiasi fa bene a consultare un medico. È più facile da curare e si arreca meno danno al corpo se si cura subito. Il normale trattamento è stato per anni quello di somministrare per un certo numero di giorni farmaci a base di antimonio per mezzo di iniezioni, metodo doloroso e alquanto pericoloso. Maggiore ragione per evitare questa malattia. Sono stati fatti alcuni significativi progressi con perfezionati metodi per l’eliminazione dei vermi dal corpo, ma si può fare pochissimo per porre rimedio al grave danno arrecato agli organi del corpo nello stadio cronico. Inoltre, serve a ben poco liberare il corpo dai vermi se la vittima va di nuovo in acque infestate tornando a infettarsi con lo “schistosoma”.

      Per il vostro bene, dunque, impedite a questo letale nemico — la febbre delle lumache — di insediarsi nel vostro corpo. Vi risparmierete molto dolore e vivrete molto più a lungo.

  • Stringiamoci la mano
    Svegliatevi! 1973 | 22 giugno
    • Stringiamoci la mano

      Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nella Germania Occidentale

      L’OSSERVATORE ha l’impressione che alcuni semplicemente prosperino con le strette di mano. Si stringono la mano la prima volta che s’incontrano durante la giornata, anche tra vecchi conoscenti, e di nuovo quando si salutano. Questo si ripeterà parecchie volte al giorno se questi conoscenti dovessero incontrarsi spesso. Nei paesi dove c’è questa usanza potrebbe esser preso come un insulto se si trascurasse questo saluto manuale all’andata o al ritorno.

      Ma non tutti ne sono entusiasti. Alcuni dicono: “Che rigida formalità!” “Perché non si può essere naturali?” “È privo praticità!” “Inoltre, penso non sia igienico diffondere tutti quei germi con un così stretto contatto!”

      Le attitudini e le usanze differiscono, non è vero? Ci sono persone che preferiscono baciarsi o abbracciarsi o strofinare i nasi o fare semplicemente un inchino. Finché questi saluti tradizionali non vanno contro i princìpi della vostra coscienza, perché non vi adeguate quando siete in un altro paese, non trascurando il modo di vivere altrui e non aspettandovi che gli altri lo cambino per adeguarsi al vostro? Qualunque sia la forma del saluto, sentiamo un intimo calore quando ci accorgiamo che è sentito e sincero!

      Strette di mano nei tempi antichi

      Il soggetto delle strette di mano ha alcuni aspetti interessanti. Esse sono menzionate anche nella Bibbia essendo note agli Israeliti, benché non come forma di saluto. I popoli del Medio Oriente, assai meno inibiti, hanno modi molto più emotivi di esprimere le loro gioie dell’incontro e le pene dell’addio che non mediante una stretta di mano piuttosto conservatrice. Nei tempi biblici, le strette di mano o il colpire le palme delle mani erano gesti usati per esprimere accordo, ratifica o conferma di un contratto o affare. (Esd. 10:19) Questo gesto non è sconosciuto neppure al presente, avendo avuto valore legale anche nel giorno del nostro trisavolo. Pure gli antichi popoli germanici lo impiegavano nella stipulazione di accordi. La Bibbia avverte di non dare strette di mano per garantire la sicurezza di un prestito per un altro. — Prov. 6:1-3; 22:26.

      Benché alcuni dicano che fossero i Romani i primi a usare la stretta di mano come saluto, fu evidentemente durante il Medio Evo che la stretta di mano divenne una comune usanza in Europa. Presentare la mano in un certo modo predeterminato serviva pure quale segno di identificazione per indicare l’appartenenza a qualche particolare gruppo o corporazione. Tale distintivo segno di appartenenza a un gruppo o di un comune particolare modo di pensare è in uso ancora oggi.

      Tipiche strette di mano

      E ora, vorreste conoscere alcune tipiche strette di mano del nostro giorno? Ogni persona ha un suo caratteristico modo di stringere la mano. La prima che incontriamo afferrerà con premura la mano che gentilmente le avete tesa facendovela scricchiolare. Ora avete timore di muovere la mano per paura che tutte le ossa siano rotte e se portate l’anello vi curerete le ferite per parecchi giorni.

      Ma non tutti sono così pieni di vitalità. Per esempio, il nostro amico qui. Il freddo e l’umidità che avvertite quando la sua mano penzola fiacca e insensibile nella vostra vi fanno guardare con la bocca aperta per vedere se non abbiate invece acchiappato un pesce. Il nostro terzo amico è più cordiale, e la sua stretta, ripetuta, durerà un po’ di più.

      Naturalmente, altri seguono un diverso sistema. Pare non riusciate mai ad afferrare bene la loro mano, perché vi accorgete che vi scivola oltre il pollice e vi corre su per il braccio. E forse avete incontrato il tipo “Non potrebbe importarmi di meno” che, mentre vi tende la mano, ha la testa girata da un’altra parte essendo occupato a guardare qualche altra cosa così che mentre le mani si toccano gli occhi non s’incontrano.

      Per ultimo c’è il più grande sostenitore della tradizione della stretta di mano. Se ha le mani troppo piene od occupate per darvi una buona stretta di mano, vi offrirà il mignolo o un gomito per amore della tradizione.

      Che impressione vi hanno fatto i tipi appena presentati? Alcuni mostrano d’essere decisamente consapevoli dell’impressione che danno con il modo preciso e deliberato con cui vi stringono la mano. Cercano di mostrare fermezza unita a grazia e vi danno una piccola stretta extra come prova di una cordiale e forte personalità. Sì, una stretta di mano dice un mucchio di cose sulle caratteristiche di una persona. Ma la persona spontanea che non si prende troppo sul serio è sempre apprezzata.

      Siate equilibrati nelle strette di mano

      Benché non siamo legati dalle regole, ecco alcune situazioni dove si dovrebbe seguire la norma della ragione. Forse chi non è abituato alle strette di mano è giustificato a pensare che non sia un’usanza pratica quando, entrato in una stanza a una riunione, deve sottostare al rito della stretta di mano ogni volta che entra qualche nuovo arrivato. E arrivando tardi a un’adunanza, o a un dibattito già iniziato, si mostra di solito considerazione prendendo posto silenziosamente senza sentire la necessità di interrompere per stringere la mano a tutti. Si potrebbe pensare che sia scortese non salutare qualcuno con la formale stretta di mano, ma si può mostrare più riguardo e considerazione attendendo il momento naturale e conveniente per esprimere la propria gioia di vedere gli amici. E avete considerato quanto può sembrare poco appetitoso ad alcuni se sono costretti a stringere una o più mani non lavate durante un pasto?

      Se sei uno che vuole risparmiare tempo puoi essere seccato solo dalla frequenza di questo atto sociale anziché dall’atto stesso. Prendi, ad esempio, i Tedeschi, la cui usanza di dare strette di mano è tenuta nella massima stima, ma che cominciano ora a chiedersi se salutare la stessa persona una decina di volte in un giorno non sia un po’ esagerato.

      La rivista Time (17 febbraio 1967) fece questa osservazione: “Alcuni dirigenti tedeschi del personale calcolano che i loro dipendenti dedichino un minimo di 20 minuti al giorno alle strette di mano sul lavoro”. Il Comitato degli Esperti per le Buone Maniere in Germania si è espresso in questo modo: “Le esagerate strette di mano non sono apprezzate e in effetti rendono spesso i contatti personali più difficili da conseguire. È sufficiente stringervi la mano la prima volta che vi vedete”.

      Or dunque, cercando d’essere ragionevoli con le normali strette di mano, il suggerimento più semplice da ricordare sarebbe questo: Mostrate sincero calore pur usando discernimento. Allora non vi sarà difficile essere spontanei, invece di seguire ciecamente la tradizione.

      Ora è tempo di salutarci. Ma dite di non volerlo fare con un colpetto sulla spalla o un bacio o un abbraccio? Benissimo, allora, stringiamoci la mano!

  • Non tutto ciò che è chiamato “cristiano” è approvato da Dio
    Svegliatevi! 1973 | 22 giugno
    • “La tua parola è verità”

      Non tutto ciò che è chiamato “cristiano” è approvato da Dio

      MOLTI asseriscono d’essere cristiani. Ma anche se accompagnata da apparenti profezie e operazioni di opere potenti, l’asserzione di per se stessa non dà un’approvata reputazione presso Dio. Gesù Cristo riconosce come suoi discepoli solo coloro che fanno la volontà del Padre suo. Egli disse: “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: ‘Signore, Signore, non abbiamo profetizzato in nome tuo e in nome tuo espulso demoni, e in nome tuo compiuto molte opere potenti?’ E io confesserò quindi loro: Non vi ho mai conosciuti!” — Matt. 7:21-23.

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