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  • Ascoltate le parole di Daniele per il nostro giorno
    La Torre di Guardia 1969 | 1° novembre
    • Ascoltate le parole di Daniele per il nostro giorno

      “Ed egli continuò a dire: ‘Va, Daniele, perché le parole sono rese segrete e suggellate sino al tempo della fine’”. — Dan. 12:9.

      1. Le parole del profeta Daniele quando dovevano aprirsi all’intendimento umano, e perché dovremmo sentirci specialmente privilegiati?

      IL profeta Daniele predisse i tempi importanti in cui ora viviamo. Ricchi di significato profetico per il nostro giorno, gli scritti profetici di Daniele sono fonte di forza e incoraggiamento per gli odierni cristiani. Possono essere emozionati avendo le meravigliose visioni e profezie di Daniele per questo “tempo della fine”. Sì, di lì ha origine l’espressione “tempo della fine”, dagli scritti di Daniele. Daniele si interessava così vivamente dell’adempimento delle sue profezie che interrogò l’angelo di Dio al riguardo. L’angelo gli disse che l’adempimento era segreto e suggellato sino al “tempo della fine”, e ora siamo esattamente in quel tempo. Come sarebbe emozionato Daniele se fosse vivo oggi mentre il suo libro di profezia si apre all’intendimento umano! Oh, come si rallegrerebbe e come sarebbe felice di poter raggiungere questo tempo della storia per il culmine delle sue parole profetiche! Dovremmo dunque provare grande diletto esaminando le parole di Daniele per il nostro giorno, e sentirci specialmente privilegiati di capire ciò che Daniele stesso non poté discernere. — Dan. 12:4, 8, 9.

      2, 3. Daniele come venne a trovarsi a Babilonia, e in base a che cosa sapeva che egli e i suoi compagni vi sarebbero stati per lungo tempo?

      2 Chi era questo profeta? Daniele scrisse essenzialmente le sue profezie a Babilonia. Vi fu portato dal re Nabucodonosor insieme a certi altri che furono scelti per ricevere speciale addestramento e servire alla corte del re. Con Daniele c’erano Anania, Misael e Azaria, ma Nabucodonosor cambiò i loro nomi con alcuni che gli erano più familiari, Sadrac, Mesac e Abednego. Questi quattro giovani della tribù di Giuda avevano probabilmente dai quattordici ai diciotto anni circa. — Dan. 1:1-7.

      3 Erano schiavi a Babilonia, e Daniele sapeva che sarebbero stati in esilio per lungo tempo. Era lì prima che Gerusalemme fosse distrutta nel 607 a.E.V. Ed egli sapeva che, dopo quell’avvenimento, l’intero paese di Giuda sarebbe rimasto desolato per settant’anni. Che lungo tempo per rimanere lontani dal loro paese natale! — Dan. 9:1, 2; Ger. 29:10.

      VISIONE DELL’ISTITUITO REGNO DI DIO

      4, 5. Nel primo anno di Baldassarre, re di Babilonia, quali visioni ebbe Daniele, e come descrisse che la Corte apriva la seduta in cielo?

      4 Gli anni passarono e s’avvicinò presto il giorno in cui lo splendore della potenza mondiale babilonese si sarebbe per sempre oscurato. L’ultimo della sua dinastia di re caldei era sul trono di governo mondiale. Era il primo anno di Baldassarre, re di Babilonia. (Dan. 7:1-8) Il sogno e le visioni della testa di Daniele sul suo letto in quell’anno riguardavano l’ascesa e la caduta di potenze mondiali, simboleggiate da spaventevoli bestie. Allorché gli occhi del profeta Daniele si volsero dalla terribile quarta bestia ascesa dal mare, gli fu data la visione di una scena celeste d’importanza capitale per il nostro giorno:

      5 “Continuai a guardare finché furono posti dei troni e l’Antico dei Giorni si sedette. Il suo vestimento era bianco proprio come la neve, e i capelli della sua testa erano come lana pura. Il suo trono era fiamme di fuoco . . . Un corso di fuoco scorreva e usciva d’innanzi a lui. C’erano mille migliaia che lo servivano, e diecimila volte diecimila stavano proprio dinanzi a lui. La Corte si sedette, e furono aperti dei libri”. — Dan. 7:9, 10.

      6. (a) Chi è l’Antico dei Giorni, e quando si adempie questa visione della Corte che apre la seduta in cielo? (b) Quali libri sono esaminati dal Giudice celeste, e perché?

      6 Che meravigliosa visione! La Corte apre la seduta nel cielo, e ciò avviene nel nostro tempo, dall’anno 1914 E.V. in poi. Durante questo tempo ha luogo il giudizio delle nazioni. Presto Geova Dio distruggerà i governi e gli imperi nazionali rappresentati dalle bestie feroci descritte da Daniele. L’Antico dei Giorni non è altri che Geova Dio. Dall’autunno del 1914 E.V. sono stati aperti i libri composti dalle nazioni nei “sette tempi” di dominio gentile. Un passato bestiale è esaminato dal grande Giudice. I “fissati tempi delle nazioni” sono scaduti. (Luca 21:24) Le nazioni non meritano che sia loro concessa ulteriore sovranità sulla terra. È dunque venuto il tempo che il permanente Erede del re Davide sia insediato come re in questo importante tempo della storia.

      7. (a) Perché possiamo meravigliarci di questa visione degli angeli dinanzi all’Antico dei Giorni? (b) Quale incoraggiamento vi è per il popolo di Dio, specialmente per i sorveglianti e i servitori di ministero, in questa visione?

      7 Raffiguratevi nella vostra mente tutti quegli angeli in cielo in piedi dinanzi all’Antico dei Giorni — cento milioni — in attesa di udire i suoi giusti decreti e rallegrarsene. Possiamo ben meravigliarci dei 100.000.000 di angeli in piedi dinanzi al Supremo Giudice. Quando ci pensate, un uditorio di un milione d’angeli sarebbe stupendo. Che abilità ci deve volere per trattare con tanti, tanti milioni! Come può vederli tutti e trattare con tanti nello stesso tempo? Il modo in cui Geova Dio dirige tutti questi angeli da solo supera la nostra immaginazione. Che grande e meraviglioso Organizzatore! Tratta con cento milioni d’essi, e assegna a ciascuno il suo lavoro. Questo dovrebbe essere un forte incoraggiamento per coloro che sono oggi nella visibile organizzazione di Geova. Il Grande Organizzatore può aiutare il suo popolo nell’organizzazione dell’opera del Regno, e, inoltre, possiamo avere fiducia che questi angeli col loro servizio ci assisteranno in tempo di bisogno e ci aiuteranno a compiere l’opera di predicazione del Regno. Operiamo con questi angeli, i nostri fratelli celesti, che sono in piedi alla presenza dell’Antico dei Giorni. — Prov. 16:3; Ebr. 1:14.

      8. Daniele chi vede quindi ottenere accesso all’Antico dei Giorni, e che cosa gli è dato?

      8 Ma ora Daniele vede qualcosa di emozionante: “Continuai a guardare nelle visioni della notte, ed ecco, con le nuvole dei cieli veniva qualcuno simile a un figlio d’uomo; e ottenne accesso all’Antico dei Giorni, e lo fecero accostare proprio dinanzi a Lui. E gli furono dati dominio e dignità e regno, affinché tutti i popoli, i gruppi nazionali e le lingue servissero proprio lui. Il suo dominio è un dominio di durata indefinita che non passerà, e il suo regno un regno che non sarà ridotto in rovina”. — Dan. 7:13, 14.

      9. (a) Chi è identificato quale “figlio d’uomo”, e perché appropriatamente? (b) Quale tempo è arrivato, in armonia con ciò che era predetto nei Salmi?

      9 Chi è questi che viene introdotto nella Corte Divina? È “qualcuno simile a un figlio d’uomo”. Ma non è questa una scena celeste? Sì, ma il termine “figlio d’uomo” additava lì il tempo futuro in cui questo celeste Figlio di Dio sarebbe divenuto uomo sulla terra e sarebbe stato chiamato Gesù Cristo. Ora egli è esaltato alla gloria celeste, ma ha ancora il titolo di “figlio d’uomo”, che meritò per la sua fedele condotta sulla terra. In questa visione Daniele vede il “Figlio dell’uomo”, il Signore Gesù Cristo. (Matt. 25:31) Finalmente è venuto il tempo in cui doveva apparire dinanzi all’Antico dei Giorni e chiedere le cose che gli sono dovute secondo il patto per il regno sopra tutta la terra. (Sal. 110:1-6) Tutta l’evidenza, visibile e spirituale, prova che a Gesù Cristo sono state date ‘le nazioni come sua eredità e le estremità della terra come suo proprio possedimento’, per adempiere la visione di Daniele. (Sal. 2:8) Che tempo emozionante in cui vivere, ora che a Gesù Cristo è stato dato il potere del Regno e domina come Re!

      PROVA RIGUARDO ALLA CONTROVERSIA DELL’ADORAZIONE

      10. A quale controversia specialmente vanno incontro oggi i cristiani, e quale esempio li aiuta ad affrontarla?

      10 Essendo il regno di Dio istituito nei cieli, a tutti i professi cristiani si presenta la difficile controversia: A chi renderanno adorazione? A Geova l’Altissimo che domina come Re per mezzo di suo Figlio? O a dèi e immagini fatti dall’uomo? (Riv. 11:15, 17; 13:11-18) I cristiani sono aiutati a mantenere la loro determinazione di non cedere mai all’idolatra adorazione dall’esempio di fedeltà dei tre compagni di Daniele, Sadrac, Mesac e Abednego. Sebbene fossero ancora schiavi, furono costituiti sull’amministrazione del distretto giurisdizionale di Babilonia. Come tutti i servitori di Geova devono infine affrontare le prove della fede, Satana faceva in modo di mettere questi fedeli testimoni di Geova in diretto conflitto col re riguardo alla contesa dell’adorazione.

      11, 12. (a) Quale immagine eresse il re Nabucodonosor, e quale può essere stato il suo scopo? (b) Quale proclama fece l’araldo reale?

      11 Il re Nabucodonosor fece fare una grande immagine d’oro. (Dan. 3:1-3) Era alta circa nove piani e dello spessore di quasi tre metri. Cominciò quindi a chiamare i prefetti e i governatori, i consiglieri, i tesorieri, i giudici, i funzionari di polizia e tutti gli amministratori dei distretti giurisdizionali perché venissero all’inaugurazione dell’immagine. Ma perché il re fece tale costosa immagine d’oro? Ebbene, la storia riferisce che il re Nabucodonosor era molto religioso, tanto che gli annali di Babilonia prestano più attenzione alle sue imprese riguardo alla religione e all’adorazione degli dèi di Babilonia che alle sue operazioni militari. E lì, sulla pianura di Dura, questo re di mentalità religiosa voleva indubbiamente unire l’impero mondiale nell’adorazione. Nella Bibbia non è dato nessun nome a questa immagine; comunque, può darsi che fosse stata eretta in onore del dio preferito dal re, Marduc. Forse per metterli tutti in una disposizione mentale religiosa, il re dispose che venisse suonata della musica. Al comando del re, l’araldo reale gridò ad alta voce:

      12 “Vi si dice, o popoli, gruppi nazionali e lingue, che al tempo in cui udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell’arpa triangolare, dello strumento a corda, della zampogna e di ogni sorta di strumenti musicali, vi prostriate e adoriate l’immagine d’oro che Nabucodonosor il re ha eretta. E chiunque non si prostri e non adori sarà gettato nello stesso momento nella fornace di fuoco ardente”. — Dan. 3:4-6.

      13. Spiegate come i tre Ebrei resero ubbidienza allo Stato fin dove poterono?

      13 I tre Ebrei, ubbidendo al comando del re di adunarsi, comparvero sulla pianura di Dura. Ma che cosa avrebbero fatto i tre compagni di Daniele? Andarono fin dove poterono adunandosi con gli altri, ma rifiutarono di prostrarsi! Nabucodonosor aveva tanto desiderato la partecipazione al 100 per cento a questa cerimonia, ed ecco che questi tre uomini si rifiutavano di parteciparvi!

      14. (a) Perché il popolo di Geova va incontro nel nostro giorno a una situazione simile? (b) Perché c’è da aspettarsi che nel nostro giorno il Diavolo ricorra a misure drastiche, come fece coi tre Ebrei?

      14 Oggi i fedeli servitori di Geova vanno incontro a una situazione simile. Il tredicesimo capitolo di Rivelazione, dopo la considerazione del precedente capitolo circa l’istituzione del celeste regno di Dio, parla dell’adorazione della “bestia selvaggia” e dell’“immagine” della bestia selvaggia, e di come l’adorazione idolatra sarà imposta in tutta la terra abitata, in una forma o nell’altra. Oggi dunque la contesa è la stessa: Sarà l’adorazione di Geova Dio o dei falsi dèi? E lo scopo del Diavolo è oggi lo stesso di prima: Egli cerca di costringere tutti a partecipare all’idolatria a costo del lavoro e della vita. Il Diavolo impiega estreme, drastiche misure, facendo i diabolici sforzi a cui si riferisce Rivelazione 12:17, dove ci è detto che il simbolico dragone se ne va a far guerra contro i veri seguaci di Gesù Cristo.

      15. Mostrate come nei tempi moderni la contesa dell’adorazione è una contesa principale, e quale incoraggiamento abbiamo a esser fedeli a Dio?

      15 Questa scottante contesa dell’adorazione si presentò trent’anni fa ai testimoni di Geova nella Germania nazista. Chiunque non acclamava Hitler col braccio levato verso la svastica era mandato in campo di concentramento, per subirvi brutale trattamento. Oggi, dietro la Cortina di Ferro lo Stato proibisce la predicazione della buona notizia dell’istituito regno di Dio, sia oralmente che in forma stampata. Col passar degli anni migliaia di cristiani testimoni di Geova sono stati imprigionati per il rifiuto di piegarsi alle empie richieste dello stato comunista, smettere di predicare la buona notizia. In molti paesi è sorta la contesa del nazionalismo, in cui lo Stato esige l’adorazione che appartiene solo a Dio. In questi tempi critici, i cristiani sono aiutati dall’eccellente esempio dei tre fedeli Ebrei che resero esclusiva adorazione a Geova nonostante le più spaventose minacce.

      16, 17. Come reagì Nabucodonosor quando udì che i tre Ebrei rifiutavano di adorare l’immagine d’oro?

      16 Proprio come oggi alcuni governanti o funzionari vogliono che tutti i cittadini si prostrino adorando lo Stato o i loro dèi religiosi, quando Nabucodonosor udì che Sadrac, Mesac e Abednego non si prostravano, si infuriò e ordinò d’investigare. Furono dunque condotti dinanzi a lui. Potresti immaginarti davanti all’infuriato re della Terza Potenza Mondiale quando chiese: “È realmente così, o Sadrac, Mesac e Abednego, che non servite i miei propri dèi, e che non adorate l’immagine d’oro che ho eretta?” (Dan. 3:13, 14) Questi uomini erano eccellenti servitori in ogni altra cosa. Perché ora non dovevano conformarsi e non fare questa piccola cosa? ‘Solo prostratevi, questo è tutto ciò che vi chiedo’. Nabucodonosor era pronto a dar loro un’altra opportunità:

      17 “Ora se siete pronti così che quando udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell’arpa triangolare, dello strumento a corda, e della zampogna e d’ogni sorta di strumenti musicali, vi prostrerete e adorerete l’immagine che io ho fatta, bene. Ma se non adorerete, in quello stesso momento sarete gettati nella fornace di fuoco ardente. E chi è quel dio che vi può liberare dalle mie mani?” — Dan. 3:15.

      UTILITÀ DI DECIDERE IN ANTICIPO

      18. Perché i tre Ebrei non ebbero bisogno di tempo per decidere la loro linea di condotta, e che cosa dissero, rispondendo al re?

      18 Non ci volle neppure un momento a questi uomini per decidere. Erano già risoluti nella loro mente. Sapevano dalla loro giovinezza chi avrebbero servito. Senza esitare Sadrac, Mesac e Abednego risposero: “O Nabucodonosor, noi non abbiamo a questo riguardo alcuna necessità di risponderti parola. Se dev’essere, il nostro Dio che noi serviamo ci può liberare. Egli ci libererà dalla fornace di fuoco ardente e dalla tua mano, o re. Ma se no, ti sia noto, o re, che i tuoi dèi non sono quelli che noi serviamo, e non adoreremo l’immagine d’oro che hai eretta”. — Dan. 3:16, 17.

      19. (a) Che cosa dovrebbero fare i cristiani che desiderano superare le prove dell’integrità? (b) Oggi quale condotta possiamo spesso seguire che non fu possibile ai tre Ebrei? (c) Quale moderno esempio di fedeltà simile a quello dei tre Ebrei abbiamo?

      19 Ovviamente da questi uomini era richiesta l’adorazione. Nel nostro giorno la controversia non è così chiara, così nettamente distinta, ma esiste in qualche forma. Per superare fedelmente le prove nel nostro giorno i veri cristiani devono similmente determinare in anticipo la loro condotta. Qual è la loro posizione verso le immagini dello Stato e gli inni che elogiano le nazioni? I tre fedeli Ebrei dovettero apparire dinanzi all’immagine di Nabucodonosor, ma oggi i dedicati cristiani possono spesso agire in modo da evitare situazioni difficili. Comunque, quando non le possono evitare e i servitori di Dio devono scegliere fra l’idolatria e la fedeltà a Geova, i veri cristiani devono essere incrollabili come lo furono Sadrac, Mesac e Abednego, indipendentemente da quanto sia spaventosa la minaccia se rifiutano di compromettersi, prostrandosi ad altri dèi. Alcuni anni fa, in un paese africano, un numeroso gruppo di cristiani erano pacificamente radunati a un congresso quando entrarono soldati armati che li fecero marciare fino a un campo recintato del governo, dove furono percossi, insultati e torturati finché non acconsentissero a salutare un emblema dello Stato. Pareva che si trattasse di salutare o morire! Coloro che rimasero fermi, confidando in Geova, furono da lui riccamente benedetti. Furono liberati dai loro tormentatori, come lo erano stati i fedeli testimoni di Geova nel giorno di Daniele. — Eso. 20:4, 5; 1 Cor. 10:14.

      20. Che cosa accadde dopo che i tre Ebrei furono gettati nella fornace di fuoco ardente?

      20 Dopo che quegli Ebrei erano stati gettati vivi nella fornace ardente, Nabucodonosor vide una cosa spaventosa. Infatti, Daniele narra come Nabucodonosor si levò in fretta e disse ai suoi funzionari reali: “Non abbiamo gettato in mezzo al fuoco tre uomini robusti? . . . Ecco, io vedo quattro uomini robusti camminare sciolti in mezzo al fuoco, e non hanno subìto alcun danno, e l’aspetto del quarto somiglia a un figlio degli dèi”. (Dan. 3:24, 25) Quindi si avvicinò più che poté alla porta della fornace di fuoco ardente e chiamò: “Sadrac, Mesac e Abednego, servitori dell’Iddio Altissimo, uscite e venite qui!” — Dan. 3:26.

      21. In che modo la fedeltà dei tre Ebrei ebbe come risultato una grande testimonianza per tutti gli osservatori?

      21 Quando essi uscirono, tutti poterono vedere che il fuoco non aveva avuto nessun potere sui loro corpi, e non si era bruciato un capello della loro testa, e nemmeno i loro abiti, sì, su di loro non c’era neppure l’odore del fuoco! La loro fedeltà nella prova fu una grande testimonianza per tutti gli osservatori di quel tempo e anche per il re che, ovviamente scosso da questa esperienza, fu spinto a dire: “Benedetto sia l’Iddio di Sadrac, Mesac e Abednego, che ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servitori che hanno confidato in lui e che hanno cambiato la medesima parola del re e hanno ceduto i loro corpi, perché non servivano e non adoravano nessun dio eccetto il loro proprio Dio. . . . non esiste un altro dio che possa liberare come questo”. — Dan. 3:28, 29.

      22. (a) Mostrate come la contesa fondamentale di oggi è la stessa che nel giorno di Daniele. (b) Giacché la maggioranza dei servitori di Dio vanno incontro a prove, qual è la saggia linea di condotta?

      22 Come questi uomini, gli odierni testimoni di Geova non possono fare compromesso. In alcuni Paesi, devono predicare la buona notizia del Regno clandestinamente. In altri devono radunarsi segretamente al fine di rafforzarsi per l’opera che devono compiere. Sebbene siano cristiani che osservano la legge, quando sono di fronte a un’aperta contesa che implica l’integrità a Geova, non possono piegarsi al capriccio o ai comandi di governanti nazionalisti. All’odierno popolo di Geova si presenta la medesima contesa che si presentò al tempo di Daniele: ‘Chi adorate?’ Prima o poi la maggioranza dei servitori di Dio affronteranno prove simili, e coloro che hanno risolutamente preso in anticipo la loro decisione possono aspettarsi di mantenersi fedeli. È meglio prendere questa decisione ora che rimandarla fin quando non ci si trovi davanti a qualche prova. Com’è opportuno il racconto di questi fedeli uomini dell’antichità! Com’è incoraggiante per gli odierni e fedeli servitori di Dio vedere il risultato che Geova Dio diede a quelli che rifiutarono di adorare altri dèi!

      PROFETICO SOGNO DELL’ALBERO

      23. Quale sogno fece Nabucodonosor più di otto anni prima di morire, e che cosa disse Daniele nell’interpretazione?

      23 Una notte, più di otto anni prima di morire, Nabucodonosor fece un sogno spaventoso. Quando tutti i sacerdoti che praticavano la magia a Babilonia non riuscirono a dargliene l’interpretazione, Daniele fu chiamato alla presenza imperiale, e il potente governante mondiale gli disse: “Dimmi le visioni del mio sogno che io ho visto e la sua interpretazione”. (Dan. 4:9) Il sogno riguardava un immenso albero che un angelo dal cielo aveva comandato di tagliare. Il suo ceppo fu legato con ferro e rame e doveva rimanere così fra l’erba del campo finché fossero passati su di esso “sette tempi”. Nel sogno l’angelo aveva detto: “Si cambi il suo cuore da quello del genere umano, e gli si dia il cuore di una bestia, e passino su di esso sette tempi”. Ma qual era il significato di questo sogno? La sua interpretazione sarebbe stata altrettanto spaventevole per il re Nabucodonosor? Ascoltate le parole di Daniele: “L’albero che hai visto, . . . sei tu, o re”. — Dan. 4:10-22.

      24, 25. (a) Che cosa doveva accadere a Nabucodonosor, e perché? (b) In quale occasione si adempì su di lui il sogno dell’albero, e come?

      24 Immaginate come questo dovette accrescere l’interesse di Nabucodonosor mentre ascoltava attentamente la spiegazione di Daniele che seguì. Daniele gli rivelò che doveva essere cacciato dal suo trono e mandato nel campo a mangiare l’erba come i tori. Ma, come quel ceppo d’albero in doppi legami, il regno gli doveva essere conservato finché avesse trascorso “sette tempi” in tale stato degradato. Solo allora sarebbe tornato in sé e sarebbe stato obbligato a confessare che l’Altissimo Dio domina supremo e dà il regno del genere umano a chi vuole. Un anno dopo il sogno si adempì in Nabucodonosor mentre camminava sul suo palazzo reale guardando la magnifica città e una delle “Sette meraviglie del mondo antico”, i giardini pensili di Babilonia. Come si sentì esaltato guardando tutta questa gloria? Vanagloriosamente dichiarò: “Non è questa Babilonia la Grande, che io stesso ho edificata per la casa reale con la forza del mio potere e per la dignità della mia maestà?” — Dan. 4:29, 30.

      25 Nabucodonosor non aveva ancora detto queste parole che una voce dal cielo annunciò che il sogno dell’albero si sarebbe ora adempiuto su di lui! In quel medesimo momento fu preso da pazzia e andò nel campo a mangiare l’erba come un toro, rimanendovi sette anni. Alla fine di quel periodo gli tornò l’intendimento e ora rese lode all’Altissimo Dio anziché appropriarsela. Quel sogno e il suo diretto adempimento su Nabucodonosor furono profetici, estendendosi fino al ventesimo secolo.

      26. (a) Con la distruzione di Gerusalemme nel 607 a.E.V., quale trasferimento di dominio ci fu? (b) Che cos’era raffigurato dall’albero e dal ceppo in legami?

      26 Quando Nabucodonosor distrusse il tipico regno di Dio in Israele, il dominio fu trasferito alla vittoriosa potenza mondiale gentile. I governi gentili dovevano ora dominare sulla terra senza interferenza alcuna da parte del regno di Geova Dio, nemmeno in modo tipico, finché fossero passati “sette tempi”. L’albero, che raffigurava il dominio mondiale del regno di Dio, fu legato e il suo ceppo lasciato nella terra. Questo simboleggiò che Chi aveva in origine il dominio mondiale non l’avrebbe abbandonato per sempre. Il ceppo legato assicurava che l’albero non era morto e che la sua radice era destinata a germogliare di nuovo.

      27. (a) Che cosa fu simboleggiato dall’insana condotta di Nabucodonosor? (b) Secondo le Scritture, quanto sono lunghi i sette tempi profetici, estendendosi a quale periodo di tempo?

      27 Profeticamente, durante i “sette tempi” di dominio gentile, il regno di Dio sarebbe rimasto basso, come quel ceppo d’albero. L’insana, bestiale condotta di Nabucodonosor nel periodo in cui passarono su di lui i sette tempi letterali raffigurava come i governanti gentili si sarebbero comportati in maniera bestiale nel tempo del loro dominio mondiale. Le Scritture mostrano che i “sette tempi” di dominio gentile sono stati un periodo di 2.520 anni, a cominciare dal 607 a.E.V. fino al 1914 E.V., sì, proprio nel nostro ventesimo secolo!

      28. Che cosa ebbe luogo alla fine dei sette tempi simbolici, e perché Geova permette alle nazioni di continuare ancora per un po’?

      28 Nel 1914 Dio tolse i legami dal simbolico albero, e ha suscitato il Signore Gesù Cristo e l’ha rivestito di dominio mondiale. Il regno di Dio ora domina! Solo per la longanimità di Geova sussistono le potenze gentili, poiché egli avrebbe potuto spazzar via le nazioni negli anni che seguirono immediatamente il ristabilimento del suo regno. Che lo riconoscano o no, le nazioni gentili dominano oggi solo perché Dio le tollera. Geova permette che continuino ancora per alcuni anni affinché le persone mansuete di ogni nazione escano da questo sistema di cose prima della sua fine ad Armaghedon.

  • Stritolate nel nostro giorno tutte le nazioni dal regno di Dio
    La Torre di Guardia 1969 | 1° novembre
    • Stritolate nel nostro giorno tutte le nazioni dal regno di Dio

      “Ai giorni di quei re l’Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. . . . Esso stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso starà a tempi indefiniti”. — Dan. 2:44.

      1. Riguardo a che cosa Dio informò il re Nabucodonosor, e con quale mezzo?

      Geova informò Nabucodonosor nel suo secondo anno di regno quale governante mondiale, o nel 606-605 a.E.V., che avrebbe cominciato la marcia delle potenze mondiali, la quale sarebbe durata per 2.520 anni dall’autunno del 607 a.E.V. Dio rivelò pure a Nabucodonosor che Egli avrebbe infine stritolato tutte le nazioni della terra per mezzo del Suo regno. Fece questo dandogli un sogno che al suo risveglio il re Nabucodonosor non poté ricordare, ma il terrore del sogno dimenticato rimase in lui. Egli chiamò i maghi e altri saggi perché interpretassero il sogno. Quando non gli poterono dire qual era il sogno, e tanto meno l’interpretazione, l’infuriato re emanò il decreto che tutti i saggi di Babilonia fossero distrutti, e questo includeva Daniele e i suoi tre compagni. — Dan. 2:1-13.

      2. (a) Di fronte alla minaccia dell’esecuzione, che cosa fecero Daniele e i suoi compagni? (b) Dopo aver ricevuto l’interpretazione da Dio, che cosa disse e fece Daniele?

      2 Quando Daniele udì di questo severo ordine, ne chiese la ragione ad Arioc, capo della guardia del corpo del re. Quindi Daniele entrò dal re e gli chiese di sospendere l’esecuzione, affinché potesse conoscere il sogno e darne l’interpretazione al re. Daniele e i suoi tre compagni cercarono in preghiera l’aiuto di Geova. In una visione della notte Geova rivelò a Daniele il segreto, per cui Daniele benedisse il nome di Dio, dicendo: “Egli cambia i tempi e le stagioni, rimuove i re e stabilisce i re, dà sapienza ai saggi e conoscenza a quelli che conoscono il discernimento”. (Dan. 2:14-23) Daniele andò quindi a vedere Arioc, costituito giustiziere, e gli chiese d’essere condotto dinanzi al re, che rispondeva e diceva a Daniele: “Sei abbastanza competente da farmi conoscere il sogno che ho avuto, e la sua interpretazione?” — Dan. 2:25, 26.

      3, 4. (a) Come mostrò Daniele che l’interpretazione del sogno è oggi di vitale importanza? (b) Descrivete il sogno profetico.

      3 Ciò che Daniele rispose è oggi della massima importanza, perché disse: “Esiste un Dio nei cieli che è il Rivelatore dei segreti, ed egli ha fatto conoscere al re Nabucodonosor ciò che deve accadere nella parte finale dei giorni”, i nostri giorni. (Dan. 2:28) Daniele indicò che non era la sua propria sapienza mentre ora richiamava alla mente del re questo sogno dimenticato:

      4 “Tu, o re, guardavi, ed ecco una certa immensa immagine. Quella immagine, che era ampia e che aveva uno splendore straordinario, si ergeva di fronte a te, e il suo aspetto era spaventevole. Riguardo a quella immagine, la sua testa era di buon oro, il suo petto e le sue braccia erano d’argento, il suo ventre e le sue cosce erano di rame, le sue gambe erano di ferro, i suoi piedi erano in parte di ferro e in parte d’argilla modellata. Tu continuasti a guardare finché una pietra fu tagliata non da mani, e urtò l’immagine ai piedi di ferro e argilla modellata e li stritolò. Allora il ferro, l’argilla modellata, il rame, l’argento e l’oro, tutti insieme, furono stritolati e divennero come la pula dall’aia d’estate, e il vento li portò via così che non se ne trovò nessuna traccia. E in quanto alla pietra che urtò l’immagine, divenne un ampio monte e riempì l’intera terra”. — Dan. 2:29-35.

      5. Come Daniele interpretò il sogno?

      5 Sbalordito, il re di Babilonia dovette riconoscere la descrizione, ma che cosa significava tutto ciò? Daniele spiegò: “Questo è il sogno, e ne diremo l’interpretazione dinanzi al re. Tu, o re, il re dei re, tu a cui l’Iddio del cielo ha dato il regno, il potere e la forza e la dignità . . . tu stesso sei la testa d’oro. E dopo di te sorgerà un altro regno inferiore al tuo; e un altro regno, un terzo, di rame, che dominerà l’intera terra. E in quanto al quarto regno, si mostrerà forte come il ferro”. — Dan. 2:36-40.

      L’IMMAGINE DEL SOGNO È IN RELAZIONE COL NOSTRO GIORNO

      6. In che modo la storia e la profezia biblica sono d’accordo, riguardo all’immagine del sogno e alla sua interpretazione?

      6 Con quanta precisione si sono adempiute le profetiche parole di Daniele! La testa d’oro raffigurò la Potenza Mondiale Babilonese a cominciare da Nabucodonosor. Quindi sorse l’Impero Medo-Persiano, raffigurato dal petto e dalle braccia d’argento. Poi venne la Potenza Mondiale Greca, predetta dal ventre e dalle cosce di rame. Ma che cosa rappresentano le gambe di ferro? Un quarto sistema imperiale, cominciato con Roma imperiale, e quindi fusosi nell’Impero Mondiale Anglo-Americano. La storia mostra che la Gran Bretagna ebbe realmente inizio come germoglio dell’Impero Romano, e quindi l’ultima potenza mondiale è inclusa nel ferro dell’immagine del sogno di Nabucodonosor. Questo è pure mostrato in Daniele capitoli 7 e 8, dove la duplice Potenza Mondiale Anglo-Americana è rappresentata dal piccolo corno, che, com’è indicato, sorge dalla Potenza Mondiale Romana.

      7, 8. (a) Che cosa disse Daniele riguardo ai piedi della simbolica immagine? (b) Qual è il significato delle dieci dita, e come ha continuato l’immagine a svilupparsi dopo la comparsa dell’ultima potenza mondiale?

      7 Ma c’era un’ultima, terminale parte dell’immagine simbolica: i piedi fatti in parte di ferro e in parte d’argilla. Su ciò il profeta Daniele fece al re il seguente commento ispirato: “E dal momento che hai guardato i piedi e le dita in parte d’argilla modellata di vasaio e in parte di ferro, il regno stesso sarà diviso, ma in esso sarà qualche cosa della durezza del ferro . . . E in quanto alle dita dei piedi che erano in parte di ferro e in parte d’argilla modellata, il regno sarà in parte forte e in parte fragile. . . . non s’attaccheranno, questo a quello, proprio come il ferro non si mischia con l’argilla modellata”. — Dan. 2:41-43.

      8 Quale possibile significato hanno le dieci dita? Esse raffigurano tutte le coesistenti potenze e i governi oggi sulla terra, giacché il numero dieci è un numero biblico che simboleggia completezza terrestre. L’immagine del sogno è dunque in relazione col nostro giorno! Dovremmo tenere a mente che questa immagine non divenne statica con la comparsa dell’ultima potenza mondiale. L’immagine doveva continuare a svilupparsi per includere l’indebolitrice influenza degli elementi socialisti e democratici contro le imperialistiche, dittatoriali potenze di questo mondo. Sin dal 1914 l’indebolitrice influenza della democrazia e del socialismo è stata esercitata particolarmente contro quella parte dei piedi di ferro dell’immagine rappresentata dal “re del nord”. Le dieci dita dell’immagine raffigurano tutte le nazioni, non semplicemente quelle che finora sono state ammesse alle N.U. A questo punto giunge il drammatico culmine del sogno di Nabucodonosor. Il profeta Daniele continua la sua interpretazione; le sue parole hanno un importante significato per il nostro giorno:

      9. Quale interpretazione degna di fiducia diede Daniele circa il destino della simbolica immagine?

      9 “E ai giorni di quei re l’Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. E il regno stesso non passerà a nessun altro popolo. Esso stritolerà tutti questi regni, e porrà loro fine, ed esso stesso starà a tempi indefiniti; giacché hai visto che dal monte fu tagliata una pietra non da mani, e che essa stritolò il ferro, il rame, l’argilla modellata, l’argento e l’oro. Il grande Dio stesso ha fatto conoscere al re ciò che deve accadere dopo questo. E sul sogno si può fare affidamento, e l’interpretazione n’è degna di fiducia”. — Dan. 2:44, 45.

      STRITOLATA LA SIMBOLICA IMMAGINE DALLA PIETRA DEL REGNO

      10, 11. Che cosa raffigura (a) la pietra tagliata dal monte senza mani? (b) il monte? (c) la pietra che frantuma l’immagine?

      10 Nell’interpretazione di Daniele, egli vide una pietra tagliata dal monte non da mani. Lì è raffigurata l’istituzione del regno di Dio nei cieli nel 1914 E.V., la quale istituzione non fu dovuta a mani umane. Il monte rappresenta l’universale sovranità di Geova Dio. Il regno è un’espressione della sovranità universale di Dio. — Dan. 2:34.

      11 Questa nascita del regno di Dio avvenne “ai giorni di quei re”. Questo significa non semplicemente i re raffigurati dalle dieci dita ma anche quelli raffigurati dal ferro, dal rame, dall’argento e dalle parti d’oro dell’immagine, poiché resti essenziali di quelle precedenti potenze mondiali esistevano ancora nel 1914 E.V. La simbolica immagine vista nel sogno era dunque completa nel 1914. Naturalmente, da allora sono venute all’esistenza molte nuove nazioni, ma in quella data esse facevano parte delle nazioni del mondo com’erano allora suddivise. Le dieci dita raffigurano tutte le nazioni. E la pietra che colpisce e frantuma l’immagine raffigura nient’altro che la distruzione di tutti i regni del mondo compiuta oggi dal regno di Dio!

      12. Quale missione si affretta a compiere la Pietra del Regno, e che cos’è simboleggiato dalla pietra che diviene un grande monte, riempiendo la terra?

      12 Quel regno frantumerà e distruggerà tutti i regni raffigurati nell’immagine metallica e porrà loro fine in eterno ad Armaghedon! Quel regno si affretta a compiere la sua missione. Ad Armaghedon la Pietra del Regno urterà la simbolica immagine con forza schiacciante, distruggendo ogni nazione, sia essa di tipo socialista, comunista o democratico, comprese anche le cosiddette nazioni neutrali. Saranno tutte annientate! Le nazioni della terra saranno ridotte in polvere, e il vento della tempesta di Dio spazzerà via la polvere come la pula sull’aia, per non essere mai più radunata insieme sulla terra. Come la pietra che frantumò l’immagine crebbe, divenendo grande come un monte e riempiendo l’intera terra, il regno di Dio diverrà un monte governativo che riempirà l’intera terra e dominerà tutte le sue attività. Veramente, le profezie di Daniele sono per il nostro giorno!

      ODIERNA LOTTA INTERNAZIONALE PER IL POTERE

      13. Quale lotta di lunga durata descrive profeticamente Daniele, e chi è identificato nei ‘re’ opposti del nostro giorno?

      13 Mentre scrutiamo attentamente il libro di Daniele per apprendere altre cose delle profezie che dovevano avvenire nel nostro giorno, troviamo la descrizione di Daniele, fattagli dall’angelo di Dio, su un combattimento di lunga durata fra governi opposti detti “re del nord” e “re del sud”, che va dai giorni dell’antica Grecia fino al nostro giorno. Ma chi sono questi re nel nostro giorno? I fatti della storia in adempimento di questa fidata profezia mostrano che i fattori dominanti del totalitarismo, particolarmente il comunismo mondiale, sono il finale “re del nord” e i fattori dominanti della democrazia, particolarmente l’unione anglo-americana, sono l’ultimo “re del sud”. — Dan. 11:1-35.

      14. Che cosa dice Daniele che farà “il re del nord”, e come ha mostrato la storia che è così?

      14 Dopo aver considerato materiale che è ora storia, la profezia accentra l’attenzione sulla nostra generazione e tratta il totalitario “re del nord”. Che cosa dice Daniele che farà questo re? “E il re farà effettivamente a sua propria volontà, e si esalterà e si magnificherà al di sopra di ogni dio”. (Dan. 11:36, 37) Non ha esso esaltato l’ateo stato politico a una posizione superiore a quella di qualsiasi dio adorato precedentemente dal suo popolo? Esso si è magnificato al di sopra di ogni terreno “dio” di fattura umana, arrivando fino al punto di negare l’esistenza del Creatore, Geova Dio. Il 6 agosto 1961, quando l’astronauta russo non vide “nessun Dio né angeli” durante i suoi diciassette giri orbitali nello spazio interplanetario intorno alla nostra terra su un satellite costruito dall’uomo egli pensò di avere l’assoluta prova che Dio non esistesse.

      15, 16. (a) A quale dio predisse Daniele che “il re del nord” avrebbe dato gloria nel nostro giorno? (b) Qual è dunque stato il dio del “re del nord”?

      15 Anni prima l’ispirata profezia prediceva che “il re del nord” avrebbe ripudiato gli dèi precedentemente adorati dai popoli del suo dominio e avrebbe adorato un altro dio. Notate con che accuratezza Daniele lo predisse: “Ma al dio delle fortezze, darà gloria nel suo posto; e darà gloria a un dio che i suoi padri non conobbero per mezzo d’oro e per mezzo d’argento e per mezzo di pietra preziosa e per mezzo di cose desiderabili”. — Dan. 11:38.

      16 Chi è il “dio delle fortezze” nel nostro giorno? Il moderno, scientifico militarismo! La scienza tecnica è divenuta un dio per “il re del nord”. Quando conquistò la Germania Orientale, portò via più esperti tedeschi di razzi e missili che poté e li mise al lavoro per favorire in Russia lo sviluppo della scienza dei razzi e dei missili. Le sue istituzioni educative sono specializzate in scienza e nella produzione di ingegneri in vista del dominio militare dell’intera terra. Oggi, per mantenere un grande esercito e fare progresso nella tecnologia spaziale, il comunista “re del nord” ha dovuto privare il suo popolo di molti beni di consumo e di comodità materiali. Queste cose desiderabili sono sacrificate sull’altare del dio del militarismo scientifico.

      17, 18. (a) Come descrive Daniele il successo del “re del nord”? (b) Quali fatti della storia additano il successo del “re del nord”?

      17 Quale sarebbe stato il risultato di tutto ciò? Daniele spiega: “Per certo avrà successo . . . Agirà con efficacia contro i più fortificati bastioni, insieme a un dio straniero. Farà abbondare di gloria chiunque gli avrà dato riconoscimento . . . Per certo entrerà nei paesi e inonderà e attraverserà. . . . Continuerà a stendere la mano contro i paesi; . . . Effettivamente dominerà sui tesori nascosti dell’oro e dell’argento”. — Dan. 11:36, 39-43.

      18 Considerando gli avvenimenti mondiali degli scorsi pochi anni, possiamo vedere davanti ai nostri stessi occhi il sorprendente adempimento di queste parole! “Il re del nord” s’impadronì della Polonia, poi della Germania Orientale e dell’Ungheria; e molti altri Paesi dell’Europa orientale sono venuti a trovarsi sotto il dominio comunista, come anche il continente cinese, la Corea del Nord e il Vietnam del Nord. E ora “il re del nord” cerca di ottenere il controllo del Vietnam del Sud. In molti Paesi dell’America Latina il comunismo internazionale incoraggia l’agitazione politica e la guerriglia. In Africa e nel Medio Oriente i comunisti istigano estesamente alla sovversione, mentre “il re del nord” cerca di estendere il suo dominio sui tesori in molti paesi. Sì, abbiamo visto cadere dinanzi a lui un paese dopo l’altro. Ma riuscirà infine a ottenere il controllo del “re del sud”? Ci dice Daniele il risultato di questa lotta internazionale per il potere?

      19. (a) Riuscirà “il re del nord” a realizzare la sua ultima mira di distruggere “il re del sud”? Perché? (b) Menzionate uno dei metodi che Geova Dio userà per annientare i due ‘re’ ad Armaghedon.

      19 Sì, Daniele ci dice il risultato finale. Le parole finali di questa profezia dicono: “Dovrà pervenire alla sua fine, e non ci sarà per lui nessun soccorritore”. (Dan. 11:44, 45) La profezia di Daniele rivela pertanto che “il re del nord” non riuscirà a realizzare le sue ambiziose mire di dominare l’intera terra, specialmente di causare la distruzione del “re del sud”. Comunque, la distruzione del “re del nord” non sarà causata dal “re del sud”. Al contrario, entrambi avranno fine al tempo fissato da Geova, alla battaglia di Armaghedon. Le parole di Daniele (11:40-45) descrivono l’approssimarsi del “re del nord” ad Armaghedon e la sua posizione lì ad Armaghedon, dov’esso è in opposizione all’unto popolo di Dio e alla “grande folla” di conservi testimoni. Ad Armaghedon Geova Dio confonderà il “re del nord” e il “re del sud” e li farà combattere l’uno contro l’altro, oltre a far combattere tutti i loro seguaci e sostenitori l’uno contro l’altro in una condotta suicida e di autodistruzione. Questo è ciò che mostra Ezechiele 38:21-23, oltre ad altre scritture.

      MICHELE SORGE IN MEZZO AI SUOI NEMICI

      20, 21. (a) Quando si adempie l’ultimo capitolo del libro di Daniele, e che cosa predice il primo versetto? (b) Chi è identificato in Michele, e perché? (c) Come sorge Michele, e quando?

      20 Nel periodo di tempo che precede immediatamente la battaglia del gran giorno dell’Iddio Onnipotente, si adempie l’ultimo capitolo del libro di Daniele 12. Notate attentamente le parole che l’angelo dichiarò a Daniele: “E durante quel tempo sorgerà Michele, il gran Principe che sta a favore dei figli del tuo popolo. E per certo accadrà un tempo d’angustia tale come non se ne sarà fatto accadere da che ci fu nazione fino a quel tempo”. — Dan. 12:1.

      21 Questo significa che Michele diventa re in cielo. Michele sorge per regnare durante il conflitto tra il “re del nord” e il “re del sud”. Quindi, sorge in mezzo ai suoi propri nemici. Chi è Michele? La prima volta che ricorre il nome in Daniele è nel decimo capitolo, dove Michele è descritto come “uno dei primi principi” che andò in aiuto di un angelo minore al quale si opponeva “il principe del regale reame di Persia”. (Dan. 10:13, 21) C’è l’evidenza scritturale per concludere che Michele era il nome di Gesù Cristo prima che abbandonasse il cielo e dopo il suo ritorno. Michele è il solo che sia chiamato “arcangelo”, che significa angelo maggiore o angelo principale; poiché il termine ricorre nella Bibbia solo al singolare ciò sembra sottintendere che vi sia soltanto un capo delle schiere angeliche. Nell’unica altra scrittura oltre a Giuda 9 dove si fa riferimento a un arcangelo si parla in maniera specifica del risuscitato Signore Gesù Cristo. (1 Tess. 4:16) Dopo un periodo d’attesa, dunque, sorge Michele o il Signore Gesù Cristo, e Daniele spiega che questa espressione “sorgerà” significa assumere il potere e cominciare a regnare. (Dan. 8:22, 23; 11:2, 3, 7, 20, 21; si paragoni Ebrei 1:13; 10:12, 13). Nel 1914, Gesù Cristo fu glorificato in cielo alla destra di Dio, e quale “Figlio dell’uomo” fu condotto al trono dell’Antico dei Giorni e ricevette dominio, gloria e il regno.

      22. Perché il sorgere di Michele richiede un tempo d’afflizione senza precedenti?

      22 Il sorgere di Michele per regnare in mezzo ai suoi nemici e per sottoporre in mezzo a loro richiede una guerra, di cui non v’è mai stato l’eguale, un tempo di afflizione più angustioso di qualsiasi cosa precedente. Questo doveva avvenire non solo perché la guerra che divampò nel 1914 fu mondiale, ma perché questa afflizione sulla terra supererà anche il diluvio noetico. — Matt. 24:21-39.

      23. Che cosa accadde al popolo di Geova nel 1918, e quale grande promessa fu fatta per il futuro?

      23 Questo è stato un tempo d’afflizione anche per il santo popolo di Geova, specialmente nel 1918, quando furono ridotti al limite delle loro forze dalla persecuzione e la loro opera di predicazione fu praticamente messa a tacere dalle nazioni impazzite per la guerra. Ma anche questa situazione prometteva un grande futuro per il popolo di Geova. Notate attentamente le parole dell’angelo associato a Michele mentre giura con ambo le braccia levate al cielo: “Appena si sarà finito di frantumare la potenza del popolo santo, tutte queste cose perverranno alla loro fine”. — Dan. 12:7.

      24. Che cosa mostra la storia in adempimento di Daniele 12:7?

      24 La storia mostra che dal maggio e dal giugno del 1918, quando fu frantumata la potenza del popolo di Geova, il popolo di Dio non è più stato sconfitto. Essi sopravvissero alla seconda guerra mondiale. Pensate! Essi attraversano ora il periodo comunista e il suo massimo splendore e tuttavia il popolo di Geova non è frantumato, né sarà frantumato dall’incombente attacco di Gog di Magog, perché nel 1918 l’atto di frantumare il popolo di Geova giunse al culmine, per non essere mai più ripetuto con successo. Come si sarebbe rallegrato Daniele comprendendo queste parole profetiche!

      25. Quale richiesta fece Daniele, e come gli rispose l’angelo di Dio?

      25 Ma Daniele non sapeva che cosa significassero tutte queste cose, e non lo seppe mai, per quanto vivo fosse il suo interesse: “Ora in quanto a me, udii, ma non potei comprendere; così che dissi: ‘O mio signore, quale sarà la parte finale di queste cose?’” A queste parole l’angelo associato a Michele rispose, continuando a dire: “Va, Daniele, perché le parole sono rese segrete e suggellate sino al tempo della fine. E in quanto a te stesso, va verso la fine; e riposerai, ma sorgerai per la tua sorte alla fine dei giorni”. — Dan. 12:8, 9, 13.

      26. (a) Che cosa significa che Daniele ‘sorge per la sua sorte’? (b) Che cosa sarà di grande interesse per Daniele quando tornerà nella risurrezione?

      26 Daniele doveva dunque andare per la sua via e riposare ora nello Sceol, la comune tomba del genere umano, e quindi ‘sorgere per la sua sorte alla fine dei giorni’. Daniele aveva già avuto meravigliosi privilegi ed esperienze. Ora aveva qualche cos’altro da attendere. Sebbene Daniele non vivesse per vedere il completo adempimento delle sue visioni e degli avvenimenti appena predetti, tuttavia noi abbiamo avuto il privilegio di vederli. Quel fedele profeta ha molto da attendere. La sua “sorte” lì non significa necessariamente la posizione di principe che otterrà sotto il regno messianico, sebbene possa includere ciò. La sua “sorte” significa la sua parte sulla terra nel Nuovo Ordine di cose dopo Armaghedon. Certo Daniele troverà le cose cambiate quando tornerà nella risurrezione. E vorrà informazioni sul sorgere del gran Principe, Michele. Il popolo di Geova lo cercherà dunque nella risurrezione e vorrà molti particolari da lui. Alcuni servitori di Geova potrebbero considerare con lui il contenuto del libro “Sia fatta la tua volontà in terra”, libro che contiene una particolareggiata considerazione di molte profezie di Daniele. Egli si interesserà di sapere come si adempirono le sue meravigliose profezie, alla gloria di Dio. Noi saremo interessati alle sue reazioni e ci rallegreremo con lui nella sua sorte. Nel frattempo, i testimoni di Geova hanno del lavoro da fare!

      27. Quale opera predisse l’angelo di Dio per i veri seguaci del Principe messianico Michele? Che cosa dobbiamo dunque fare?

      27 Sì, l’angelo associato a Michele additò una grande opera per i veri seguaci del Principe messianico Michele in questo “tempo della fine”. Ecco la profezia: “Quelli che hanno perspicacia splenderanno come lo splendore della distesa; e quelli che conducono molti alla giustizia, come le stelle a tempo indefinito, sì, per sempre”. (Dan. 12:3) Lì, dunque, è predetta l’opera che dobbiamo compiere oggi. Quelli spiritualmente intelligenti devono splendere di luce celeste. Con la buona notizia del neonato regno di Dio, i testimoni di Geova han rifulso di uno splendore simile a quello del sole, al cui calore nulla sul globo può sottrarsi. Nelle profonde tenebre di questo mondo dobbiamo essere come stelle luminose, per aiutare ancora molti delle “altre pecore” a volgersi alla giustizia, che è l’adorazione e il ministero del grande Dio, Geova. Poiché noi viviamo in questo “tempo della fine” da quando Michele il gran Principe è sorto in cielo, viviamo in un tempo molto più privilegiato di quello di Daniele. Il libro di Daniele è stato aperto. Benedetti sono coloro che agiscono in armonia con le parole di Daniele per il nostro giorno!

      [Immagine a pagina 657]

      La simbolica pietra che colpisce e frantuma l’immagine raffigura la distruzione di tutti i regni del mondo odierno mediante il regno di Dio

  • Studiate da sei mesi?
    La Torre di Guardia 1969 | 1° novembre
    • Studiate da sei mesi?

      Siete voi fra il milione e più di persone che al presente sono aiutate dai testimoni di Geova a conoscere ciò che insegna la Sacra Bibbia? In tal caso, probabilmente vi servite della pubblicazione per lo studio biblico La Verità che conduce alla Vita Eterna. Indubbiamente essa vi ha aiutato a imparare molte cose meravigliose intorno a Dio e alla sua volontà per il genere umano.

      Voi che avete studiato la Bibbia per circa sei mesi dovreste ora essere in grado di decidere se metterete in pratica ciò che avete appreso. Volete realmente divenire dedicato e battezzato adoratore di Geova Dio e volete condividere con altri le vivificanti verità della Parola di Dio? La vostra posizione a questo riguardo è una cosa da considerare molto seriamente. Nessuno deciderà per voi, neppure la persona che gentilmente vi aiuta a conoscere il messaggio biblico. Questa decisione spetta a voi.

      CORSO DI STUDIO BIBLICO PER SEI MESI

      Il programma di studi biblici per sei mesi offerto dai testimoni di Geova permette alle persone di farsi una buona idea del messaggio biblico. Le mette in grado di decidere intelligentemente se vogliono accettare questo messaggio. Sì, sei mesi di studio con l’uso di un libro che le fa ragionare così chiaramente sono un tempo più che sufficiente per decidere se vogliono fare qualche cosa riguardo a ciò che hanno imparato.

      Questo non significa che sei mesi siano tutto ciò di cui avete bisogno per imparare ogni cosa riguardo ai propositi e alle esigenze di Geova Dio. No, ci vorrà molto di più; impareremo sempre cose nuove intorno al nostro Padre celeste. (Rom. 11:33) Comunque, dopo sei mesi di regolare studio settimanale la persona dovrebbe sapere se vuole realmente vivere in armonia con ciò che ha imparato dalla Bibbia. Sì,

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