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  • La “scure” e Colui che taglia
    La Torre di Guardia 1976 | 1° luglio
    • valore”? Per oltre duecentocinquant’anni Israele si ostinò a respingere Geova come Dio, dopo di che egli fu pienamente giustificato a chiamarlo “il popolo della mia furia”, su cui usare la “verga per la mia ira”. — 1 Re da 12:25 a 13:6; 16:8-33; Isa. 10:5, 6.

      11. Quale odierna organizzazione religiosa corrisponde all’apostata Regno delle dieci tribù d’Israele, e perché non vogliamo farci trovare in quell’organizzazione?

      11 L’odierna cristianità corrisponde perfettamente all’apostata nazione delle dieci tribù d’Israele! L’apostasia della cristianità dal vero cristianesimo non fu solo prefigurata dalla ribellione dell’antico Israele contro Geova quale Dio. Fu pure chiaramente predetta da Gesù Cristo e dai suoi apostoli. (Matt. 13:24-43; Atti 20:29-31; 2 Tess. 2:1-12; 2 Tim. 4:3, 4) Tutti coloro che credono alla Bibbia possono quindi attendersi fiduciosamente che, al tempo fissato, Geova degli eserciti userà la simbolica “verga” per la Sua ira, sì, la simbolica “scure” su questo moderno “popolo della mia furia”. Non vogliamo certo farci trovare in mezzo a tale popolo! Stando così le cose, sarà bene apprendere che cos’è simboleggiato oggi dalla “verga” e dalla “scure”.

      12. (a) In che modo Geova impiegò “l’Assiro” come una “scure” rispetto all’antico Israele? (b) A quel tempo qual era la relazione dell’Assiria con l’organizzazione di Geova?

      12 Ai giorni del profeta Isaia, Geova brandì la Potenza Mondiale Assira proprio come una “verga” per infliggere il colpo decisivo all’apostata Regno delle dieci tribù d’Israele. Il fatidico anno fu il 740 a.E.V. Quindi Geova impiegò la Potenza Mondiale Assira come sua “scure” per tagliare l’idolatra nazione d’Israele. Fece questo permettendo agli eserciti assiri di portare a termine i tre anni d’assedio della capitale, Samaria, prendendola e facendone un fangoso luogo da calpestare. (2 Re 17:7-23; 18:9-12) Qui facciamo attenzione a notare una cosa in particolare. Quale? Questa: Benché Geova impiegasse la Potenza Mondiale Assira come suo strumento per distruggere coloro che avevano apostatato dalla Sua adorazione, l’Assiria non faceva parte dell’organizzazione di Geova. Faceva parte della visibile organizzazione di Satana il Diavolo. Il paese dell’Assiria era chiamato “il paese di Nimrod”. Questi era il Nimrod che fondò la città di Ninive, divenuta la capitale dell’Assiria. Il fondatore divenne famoso come “Nimrod potente cacciatore in opposizione a Geova”. (Mic. 5:6; Gen. 10:8-12) Un altro fatto da notare è questo: Benché Geova usasse l’Assiria come sua “verga” e “scure”, con ciò quella potenza mondiale non divenne parte della visibile organizzazione di Geova. Non intraprese la Sua adorazione!

      LA “SCURE” CERCA DI VANTARSI SU COLUI CHE TAGLIA

      13. Fu propenso “l’Assiro” a essere impiegato come strumento di Geova?

      13 L’antica Assiria non ebbe mai l’idea di servire Geova né il desiderio di continuare a servire al Suo proposito per sua rivendicazione e gloria. Per tale ragione, Egli proseguì dicendo dell’“Assiro”: “Benché egli non sia così, si sentirà propenso; benché il suo cuore non sia così, tramerà, perché nel suo cuore è di annientare, e di stroncare nazioni non poche”. — Isa. 10:7.

      14. (a) Benché “l’Assiro” fosse usato solo come strumento, come ‘si sentì propenso’? (b) In armonia con ciò, che cos’ha egli in cuore di fare, e perché?

      14 “L’Assiro” si sentì propenso a seguire una direzione in cui non doveva andare. A quel tempo Geova voleva solo che “l’Assiro” fosse uno strumento nella mano divina, che servisse al proposito divino di impartire la disciplina a una nazione ostinata. Ma, al contrario, “l’Assiro” si sentì propenso a essere qualche altra cosa, qualcosa che si addiceva alla sua ambizione. Sì, egli trama, ma è forse perché il cuore lo spinga amorevolmente a servire come strumento nella mano dell’Iddio contro cui il potente cacciatore Nimrod si era posto in opposizione? No, il suo cuore non è così. Non lo spinge a fare propositi e piani in armonia con il giusto proposito di Geova. Esso trama di annientare e stroncare nazioni solo per il gusto di farlo, con l’entusiasmo del cacciatore che prova piacere a uccidere gli animali senza motivo. In tal modo spera di piacere ai suoi falsi dèi, e non a Geova. La sua unica mira è quella di conquistare il mondo. Non vuole accettare la scelta e l’incarico di Geova, d’essere cioè impiegato come mezzo per impartire disciplina. Ciò che fece in seguito “l’Assiro” lo dimostra.

      15. A chi “l’Assiro” attribuisce il merito della sua conquista, e come lo indicano le sue parole scritte in Isaia 10:8-11?

      15 Poiché non riconosce che l’Onnipotente Dio lo usa come semplice strumento, “l’Assiro” non dà nessun merito a Geova ma lo attribuisce tutto a sé. È facile notare questo spirito dell’“Assiro” mentre sta per rovesciare il Regno delle dieci tribù d’Israele e prendere la città capitale, Samaria. Quel regno israelita era una delle nazioni che “l’Assiro” era deciso ad annientare e a stroncare: “Poiché dirà: ‘Non sono i miei principi nello stesso tempo re? Non è Calno proprio come Carchemis? Non è Amat proprio come Arpad? Non è Samaria proprio come Damasco? Ogni volta che la mia mano ha raggiunto i regni del dio senza valore le cui immagini scolpite son più di quelle in Gerusalemme e in Samaria, non sarà che proprio come avrò fatto a Samaria e ai suoi dèi senza valore, così farò pure a Gerusalemme e ai suoi idoli?’” — Isa. 10:8-11.

      16. Contro chi furono dirette quelle blasfeme parole dell’“Assiro”, e nonostante quali forze religiose era divenuto il “Re dei re”?

      16 Come sono blasfeme queste parole, poiché sono dirette sprezzantemente al solo vivente e vero Dio, Geova! Per “l’Assiro”, le città verso cui protende le mani per conquistarle saranno proprio come le città che ha già conquistate. I territori che aveva conquistati erano stati governati da re locali. Ora ne aveva fatto dei principi vassalli. Quindi i suoi principi, in realtà, erano re, e per tale ragione poteva vantarsi d’essere “Re dei re”. “L’Assiro” notò che le città i cui re aveva vinti avevano molti “dèi” insieme a molte immagini fatte dall’uomo, anzi, molti di più di quelli di Samaria e Gerusalemme. E malgrado quelle città non israelite avessero tutti quegli dèi e tutte quelle immagini fatte da mani umane, “l’Assiro” aveva conquistato quelle città pagane. Non dimostrava questo che era più potente di tutti quegli dèi? “L’Assiro” rispose Sì a se stesso!

      17. Perché “l’Assiro” pensò che Samaria e Gerusalemme sarebbero state facili conquiste?

      17 Quegli “dèi” erano così privi di valore come se non esistessero! Quindi, le città capitali di Samaria e Gerusalemme dovevano essere facili conquiste, perché queste città avevano meno dèi e meno immagini scolpite delle città non israelite che si erano piegate all’“Assiro”. Questo fu il ragionamento del Re dei re assiro.

      18. Per quali essenziali ragioni “l’Assiro” fu in grado di conquistare Samaria?

      18 A quel tempo il Regno delle dieci tribù d’Israele era divenuto una nazione apostata, avendo rinnegato la sua religione! Si era dato all’adorazione dei vitelli d’oro, sì, perfino dei Baal pagani. Samaria non aveva Geova come suo Dio. Invece, aveva dèi senza valore e immagini idolatre fatte dall’uomo. Non è dunque strano se nel 740 a.E.V. “l’Assiro” portò a termine i tre anni d’assedio di Samaria prendendo la città! Con questa impresa “l’Assiro” sarebbe divenuto ancora più arrogante, e, similmente, più insolente verso l’adorazione di Geova a Gerusalemme. Il conquistatore assiro si attribuì la gloria per la vittoria militare conseguita su Samaria e per averla saccheggiata e per averne fatto “un luogo da calpestare come l’argilla delle strade”. Egli si vantò della sua macchina bellica apparentemente irresistibile. Era ben lontano dal pensare che veniva usato come strumento esecutivo nella mano dell’Iddio da cui Israele aveva apostatato!

      19. Quale domanda sorge ora?

      19 Ora sorge una domanda molto interessante, ed è questa: Poiché la cristianità fu prefigurata da Samaria e dal Regno delle dieci tribù d’Israele, vedremo ripetersi nel nostro giorno l’esperienza dell’apostata Israele in relazione all’odierna cristianità?

      PROMESSA LA RESA DEI CONTI CON L’IMPERIALISTA

      20, 21. Perché Geova dovrebbe interessarsi di ciò che dice “l’Assiro”, secondo Isaia 10:12-14?

      20 Che ne pensiamo? Se si parla in modo minaccioso di una città su cui è stato posto il nome di Geova, dovrebbe Egli interessarsene? Certo! Quindi Geova, mediante il profeta Isaia, interrompe il vanaglorioso monologo dell’imperialista assiro e dice:

      21 “E deve accadere che quando Geova avrà terminato tutta la sua opera sul monte Sion e in Gerusalemme, io chiederò conto del frutto d’insolenza del cuore del re d’Assiria e dell’importanza che attribuisce all’alterezza dei suoi occhi. Poiché egli ha detto: ‘Per certo agirò con la potenza della mia mano e con la mia sapienza, poiché in effetti ho intendimento; e rimuoverò le linee di confine dei popoli, e saccheggerò per certo le loro cose riservate, e abbatterò gli abitanti proprio come un potente. E proprio come fosse un nido, la mia mano raggiungerà le risorse dei popoli; e proprio come quando si raccolgono le uova che sono state lasciate, io stesso di sicuro raccoglierò pure tutta la terra, e non ci sarà certamente nessuno che batterà le ali o aprirà la bocca o bisbiglierà’”. — Isa. 10:12-14.

      22. Per fare la sua conquista in tutta la terra, quale preda di guerra avrebbe dovuto prendere “l’Assiro”?

      22 Tali parole uscite dalla bocca dell’“Assiro” fanno capire che la Potenza Mondiale Assira non si sarebbe accontentata di prendere Samaria. Essa avrebbe voluto ‘raccogliere pure tutta la terra’. Gerusalemme e il paese di Giuda sarebbero state belle uova da raccogliere. L’imperialista assiro avrebbe pensato d’avere la potenza, la sapienza e l’intendimento per fare le sue conquiste in tutta la terra.

      23, 24. (a) In che modo “l’Assiro”, raccogliendo tutta la terra, sarebbe stato, a suo parere, simile a uno che raccoglie uova da un nido abbandonato? (b) Perché Geova pensò d’avere qualcosa da dire in merito?

      23 Presumibilmente questo sarebbe stato facile all’“Assiro”, proprio come raccogliere le uova dal nido che un uccello ha abbandonato per la paura. Nessuno avrebbe battuto le ali per far battere in ritirata la mano aggressiva tesa per prendere le uova. Nessuno avrebbe aperto la bocca per protestare. Nessuno avrebbe sia pure bisbigliato per deplorare il saccheggio e le deportazioni effettuate mediante la macchina bellica assira. “L’Assiro” avrebbe dunque agito a suo piacimento nei territori conquistati, cambiando o cancellando le linee di confine o deportando gli abitanti dal paese nativo, come quando “l’Assiro” deportò gli Israeliti superstiti dal paese d’Israele che Dio aveva dato loro e li trasferì in Assiria, ripopolando con altri gruppi nazionali il paese rimasto senza abitanti.

      24 Geova sapeva che Gerusalemme e il paese di Giuda erano la preda specialmente ambita dall’“Assiro”. Quella era l’ultima roccaforte che rimaneva dell’adorazione di Geova sulla terra. Giustamente Egli avrebbe avuto qualcosa da dire in merito. In tal caso era obbligato ad agire!

      25. Perché a quel tempo Geova aveva un’opera da compiere sul monte Sion e a Gerusalemme?

      25 In quel tempo decisivo dell’ottavo secolo a.E.V. Geova, quale “Luce d’Israele . . . e . . . suo Santo”, aveva un’opera da compiere sul monte Sion e in Gerusalemme, che sorgeva sul monte Sion. (Isa. 10:17) Durante il regno dell’apostata re Acaz il paese di Giuda, inclusa Gerusalemme, era stato contaminato dall’idolatria pagana. Ma al principio del regno di suo figlio, Ezechia, lo spirito di Geova spinse il nuovo re di Gerusalemme a purificare il paese dall’adorazione di dèi falsi e senza valore e a ristabilire la pura adorazione di Geova sul monte Sion e a Gerusalemme, dove sorgeva il tempio di Geova. Ezechia cominciò a regnare cinque anni prima che “l’Assiro” rovesciasse Samaria. Egli regnò con giustizia per ventinove anni, fino al 716 a.E.V.

      26. Geova trovò l’occasione buona per fare che cosa, e di quale particolare re assiro si trattò?

      26 Il re Ezechia ruppe l’alleanza politica che suo padre, il re Acaz, aveva fatto con l’Assiria. Ne conseguì un confronto tra “l’Assiro” e Geova, l’Iddio di Ezechia. Fu in tali circostanze che Geova trovò l’occasione buona per punire il re assiro che lo sfidava, e così ‘chiedere conto del frutto d’insolenza del cuore del re d’Assiria e dell’importanza che attribuisce all’alterezza dei suoi occhi’. (Isa. 10:12) In questo caso particolare si trattò del re Sennacherib, figlio di Sargon II. Il suo nome significa “Sin ha moltiplicato i fratelli”, o “Sin sostituisca i fratelli (perduti)”, essendo “Sin” il nome del dio assiro della luna.

      27. Senza interferire nell’organizzazione interna dell’Assiria, ciò nondimeno come poté Geova impiegarla come sua “scure” simbolica?

      27 Sennacherib ha la sua controparte nel nostro tempo. Un interessante soggetto da considerare è il modo in cui Geova usa la moderna “scure” antitipica per tagliare. Mentre ci accingiamo a fare questo studio, rammentiamo che Geova permise all’antico Impero Assiro d’avere la propria organizzazione. Non interferì nel suo ordinamento interno. Ma poté ugualmente usare la Potenza Mondiale Assira come sua “scure”. In che modo? Dirigendone i colpi, guidando la simbolica “scure” perché colpisse dov’Egli voleva. In tal modo Geova fece tagliare quello che voleva fosse tagliato.b

  • Prossima la liberazione dalla “scure” antireligiosa
    La Torre di Guardia 1976 | 1° luglio
    • Prossima la liberazione dalla “scure” antireligiosa

      1. Quale fatto inerente alla religione dovrà essere dimostrato a molti, e come?

      UNA cosa che molti fanno fatica a capire è che può esserci e c’è solo una vera religione. Perché si ribellano a tale fatto? Perché ne consegue che tutte le altre religioni sono false, e ciò includerebbe la loro religione. Quindi, tale fatto reale dovrà essere dimostrato loro con la forza. Ciò avverrà nel prossimo futuro, poiché allora, nella più grande tribolazione del mondo, tutte le false religioni saranno spazzate via e sopravvivrà solo la vera religione. Essa otterrà la liberazione dal più straordinario movimento antireligioso di tutta la storia umana.

      2. Che cosa deve fare ora Geova per bandire tutte le guerre religiose?

      2 Secondo la Sacra Bibbia, chi è il Solo che tutta l’umanità deve adorare? È l’Altissimo e Onnipotente Dio, di cui è fornito il nome, Geova. (Vedere Esodo 6:3; Salmo 83:18; Isaia 12:2 e 26:4). Come c’è un solo vivente e vero Dio, può esserci solo una religione giusta, la religione pura e incontaminata che Egli ha rivelato nella Sacra Bibbia. (Vedere Giacomo 1:27). L’umanità cominciò con l’unica religione pura. È venuto il tempo che l’Onnipotente Dio unisca tutta l’umanità nella sola corretta forma di adorazione di Geova e bandisca così tutte le guerre religiose. — Sof. 3:8, 9; Efes. 1:9, 10; 4:4-6.

      3. Durante il regno del re Ezechia, come sorse un tempo decisivo sia per il Regno d’Israele che per il Regno di Giuda?

      3 La distruzione di tutta la falsa religione fu prefigurata nell’ottavo secolo avanti la nostra Èra Volgare. A quel tempo l’Impero Assiro, avente per capitale Ninive, era la potenza mondiale. Mentre questo impero si espandeva, il Regno delle dieci tribù d’Israele, avente per capitale Samaria, fu distrutto e il limitrofo Regno delle due tribù di Giuda, avente per capitale Gerusalemme, subì un tremendo attacco. Per entrambi quei regni il tempo decisivo giunse durante il regno del re Ezechia di Gerusalemme, che cominciò a regnare nel 745 a.E.V. Cinque anni dopo, nel 740 a.E.V., il Regno delle dieci tribù d’Israele fu conquistato dagli aggressori assiri. Parve allora che il successivo a cadere sarebbe stato il vicino Regno di Giuda, e presto! Tuttavia, passarono otto anni ed Ezechia era ancora sul trono di Gerusalemme. E Sennacherib, figlio di Sargon II, era divenuto re dell’Impero Assiro in fase di espansione.

      4. Perché le conquiste militari delle nazioni, inclusa quella d’Israele, furono in modo indiretto una campagna antireligiosa da parte dell’Impero Assiro?

      4 La linea dei re assiri che fu impegnata in questa conquista mondiale rivelò che gli dèi dei regni e delle nazioni conquistate erano falsi, poiché mostrò che non erano dèi, che non esistevano, che erano “dèi senza valore”. (Isa. 10:10, 11; 2 Re 18:33-35; Isa. 36:18-20 e 37:12, 13) Tale degradazione degli dèi delle nazioni

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