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  • Nascita della nazione reale in un nuovo paese
    La Torre di Guardia 1983 | 15 gennaio
    • la nuova provincia persiana della Giudea.

      20. Nell’anno postbellico del 1919, come si adempì la controparte moderna di questo nel caso degli Studenti Biblici Internazionali?

      20 La ‘nascita’ degli israeliti ristabiliti come “nazione” nel 537 a.E.V. ha una controparte moderna? Sì, perché nell’anno successivo alla prima guerra mondiale (1914-1918) nacque una “nazione” spirituale sotto il più grande Ciro, l’intronizzato re Gesù Cristo! In che modo? Durante la guerra, la sede centrale della Watch Tower Bible and Tract Society, l’ente editoriale degli Studenti Biblici Internazionali, situata a Brooklyn, New York, era stata smantellata e trasferita di nuovo in piccoli locali a Pittsburgh, in Pennsylvania. Le sue pubblicazioni più recenti erano state messe al bando in Canada e negli Stati Uniti d’America, e il presidente della Società, il segretario-tesoriere e sei altri membri del personale della sede centrale erano stati condannati nel 1918 a lunghi periodi di detenzione. L’intento dei loro nemici che avevano istigato tutto ciò era simile a quello espresso in Salmo 83:4: “Spazziamoli via dall’essere una nazione, affinché il nome d’Israele non sia più ricordato”. Ma nella primavera del 1919, con grande sorpresa della cristianità, ci fu la liberazione! Quello stesso anno i perseguitati Studenti Biblici Internazionali tennero il loro primo congresso del dopo-guerra a Cedar Point, nell’Ohio. Ai congressisti fu annunciata la pubblicazione di una nuova rivista in aggiunta alla Torre di Guardia, e cioè L’Età d’Oro (ora chiamata Svegliatevi!).

      21. Perciò cosa nacque cinque anni dopo la fine dei tempi dei Gentili? Quale incarico dovevano svolgere i suoi appartenenti? Che cos’era il nuovo “paese”?

      21 Così, cinque anni dopo la fine dei “tempi dei Gentili” avvenuta nel 1914 e l’istituzione del regno di Dio affidato al più grande Ciro, Gesù Cristo, venne all’esistenza una nuova “nazione”, una “nazione” spirituale. Gli appartenenti a questa nuova “nazione” dovevano svolgere l’incarico di ambasciatori del regno di Dio da poco istituito nei cieli e di testimoni che portassero il Suo nome. Essendo terminati i tempi concessi ai gentili per calpestare la sua visibile organizzazione, Dio pose la “nazione” nel “paese” che le spettava, un “paese” simbolico, cioè il suo reame terrestre di attività. — Luca 21:24, Nardoni.

      22. Quali domande pose Geova stesso circa la sua capacità di divenire il Padre della nuova “nazione”, e, in risposta, cosa fece nell’antico tipo e nel moderno antìtipo?

      22 Era stato Geova Dio l’Onnipotente a rendere possibile quella rimarchevole nascita, ed egli era deciso a far sì che nulla la ostacolasse. In Isaia 66:9 aveva detto: “‘In quanto a me, farò io rompere [il sacco amniotico] e non farò partorire?’ dice Geova. ‘O faccio partorire ed effettivamente faccio chiudere [il ventre]?’ ha detto il tuo Dio”. La sua prima risposta a queste domande di sfida egli la diede liberando il suo popolo da Babilonia nel 537 a.E.V. e facendo poi in modo che Gerusalemme fosse riedificata e pullulasse di abitanti giudei quali figli di lei. Nei nostri giorni Dio ha risposto in modo antitipico alle sue proprie domande rendendo feconda la Gerusalemme antitipica, la sua organizzazione celeste, così che essa ha dato alla luce una “nazione” spirituale sulla terra. Questo è avvenuto sotto la guida del più grande Ciro, il Re appena insediato in cielo. Questa nascita ha avuto luogo nell’anno postbellico del 1919 e ha prodotto un popolo, i “figli” di Sion, interamente dedicato a promuovere gli interessi dello stabilito regno di Dio, un popolo strettamente neutrale nei confronti dei governi politici di questo mondo. L’Iddio Onnipotente non ha permesso che alcuna cosa ostacolasse il completo svolgimento del suo proposito dal 1914 fino ad ora!

  • Cosa significa per l’umanità la nascita della nazione
    La Torre di Guardia 1983 | 15 gennaio
    • Cosa significa per l’umanità la nascita della nazione

      1, 2. (a) Geova risponde direttamente alle sue domande riportate in Isaia 66:9? (b) Secondo Isaia 66:10-14, quale invito egli rivolge?

      ANZICHÉ rispondere alle sue proprie domande, riportate in Isaia 66:9, con un chiaro “No!”, Dio spinse il profeta Isaia a rivolgere questo trionfante invito:

      2 “Rallegratevi con Gerusalemme e gioite con lei, voi tutti che l’amate. Esultate grandemente con lei, voi tutti che fate lutto su di lei; per la ragione che succhierete e per certo sarete saziati alla mammella delle sue consolazioni; per la ragione che popperete e proverete squisito diletto al seno della sua gloria. Poiché Geova ha detto questo: ‘Ecco, io le volgo la pace proprio come un fiume e la gloria delle nazioni proprio come un torrente che straripa, e per certo succhierete. Sarete portati sul fianco e vezzeggiati sulle ginocchia. Come un uomo che la sua propria madre continua a confortare, così io stesso continuerò a confortare voi; e nel caso di Gerusalemme sarete confortati. E per certo vedrete, e il vostro cuore dovrà esultare, e le vostre medesime ossa germoglieranno proprio come tenera erba. E la mano di Geova per certo si farà conoscere ai suoi servitori, ma egli effettivamente denuncerà i suoi nemici’”. — Isaia 66:10-14.

      3. A che cosa furono paragonati gli esiliati giudei ristabiliti, e di cosa si sarebbero rallegrati? La mano di chi avrebbero riconosciuto nella questione?

      3 Quelli che sarebbero tornati dall’esilio venivano così paragonati a neonati lattanti. Per gli ebrei esiliati presso i fiumi di Babilonia i riferimenti a succhiare la mammella e poppare al seno denotavano che un’altra Gerusalemme sarebbe stata riedificata sul luogo della capitale distrutta, e inoltre che essa sarebbe divenuta madre di una popolazione di molti cittadini o abitanti, come pure di molti altri sudditi del suo reame. (Confronta Luca 13:34). Come le madri del Medio Oriente, la Gerusalemme ricostruita avrebbe portato i suoi figli sul fianco destro o su quello sinistro; e, da seduta, li avrebbe vezzeggiati nel suo grembo. Gli ebrei che amavano la visibile organizzazione di Geova in quel lontano VI secolo a.E.V. se ne sarebbero rallegrati, e avrebbero smesso di fare cordoglio per il fatto che durante i settant’anni di esilio in un paese pagano non c’era stata nessuna Gerusalemme come capitale del popolo eletto di Geova. La loro gioia fu come quella descritta nel Salmo 126, in contrasto col dolore espresso nel Salmo 137. I servitori di Geova videro la sua mano nella loro liberazione.

      4, 5. (a) Come reagì il rimanente alla manifestazione della “mano” di Dio a loro favore, e cosa compresero più chiaramente che mai? (b) Era giunto il tempo che fosse compiuta quale altra azione? (c) Come la descrive Isaia?

      4 La stessa situazione si verificò con i membri della “nazione” spirituale che ‘nacque’ nel 1919. Dopo essere stati liberati in modo sorprendente dalle restrizioni loro imposte durante la prima guerra mondiale e dalla minaccia di essere spazzati via, essi provarono una gioia irrefrenabile. Cessarono di fare lutto. Cominciarono a capire più chiaramente che mai che Geova era il loro Dio e che aveva un’organizzazione visibile, come ne ha una invisibile nei cieli paragonata a una moglie. Questa organizzazione invisibile, la “Gerusalemme di sopra”, è una “madre” per il rimanente. (Isaia 54:1-6; Galati 4:26) Perciò, radunandosi di nuovo dopo lo stato di disorganizzazione in cui erano venuti a trovarsi durante la prima guerra mondiale, si rallegrarono di essere nutriti, portati e vezzeggiati da questa “madre” spirituale, la celeste “moglie” di Dio loro Padre. Quali “servitori” a lui dedicati mediante il loro Fratello maggiore Gesù Cristo, provarono conforto sapendo che la “mano” di Geova operava a loro favore. Dall’altro lato, era giunto per Geova Dio il tempo di ‘denunciare i suoi nemici’. Questi includevano coloro che erano ostili ai proclamatori del suo Regno appena nato, perché i nemici del suo popolo dedicato sono anche suoi nemici personali. Per spiegare come eseguirà la sua denuncia, Geova prosegue dicendo:

      5 “‘Poiché, ecco, Geova stesso viene come un medesimo fuoco, e i suoi carri sono simili a un uragano, per rendere la sua ira con assoluto furore e il suo rimprovero con fiamme di fuoco. Poiché come fuoco Geova stesso assumerà infatti la controversia, sì, con la sua spada, contro ogni carne; e gli uccisi di Geova per certo saranno molti. Quelli che si santificano e si purificano per i giardini dietro a uno al centro, mangiando la carne di porco e la cosa nauseante, perfino il roditore che salta, perverranno tutti insieme alla loro fine’, è l’espressione di Geova. ‘E riguardo alle loro opere e ai loro pensieri, io vengo per radunare tutte le nazioni e le lingue; e dovranno venire e vedere la mia gloria’”. — Isaia 66:15-18.

      6. In che modo gli israeliti dei giorni di Isaia violavano il loro patto e si contaminavano?

      6 Ai giorni in cui Isaia scrisse queste parole, oltre un secolo prima della distruzione di Gerusalemme nel 607 a.E.V., gli israeliti violavano apertamente il loro patto nazionale con Geova, il patto della Legge di cui il profeta Mosè era stato mediatore. Si santificavano e si purificavano per il culto idolatrico in speciali giardini e infrangevano le leggi di Dio che vietavano loro di mangiare determinate cose. Si contaminavano e si insozzavano davanti all’Iddio del loro patto, e non facevano nulla per dargli gloria.

      7. (a) Come agì Geova per risolvere la controversia secondo i termini del suo patto? (b) Con chi Dio ha oggi una simile controversia?

      7 Perciò egli recò su quei violatori del patto i suoi infuocati e tempestosi giudizi, in conformità dei termini del patto. Prese la “spada” d’esecuzione per risolvere la controversia che aveva con ogni carne israelita. Non sorprende che solo poche migliaia di giudei sopravvivessero alla spietata distruzione di Gerusalemme, solo per essere trascinati in un lungo esilio nell’idolatra Babilonia pagana. Tutte le nazioni circostanti e i gruppi linguistici divennero testimoni di questa manifestazione della gloria di Geova quale Dio che osserva il patto e non mente. Tutto questo ci ricorda solennemente che lo stesso Dio ha una controversia molto più ampia con l’odierna cristianità, la quale asserisce di aver preso il posto dell’antico Israele come popolo di Geova Dio. Egli si glorificherà usando la “spada” della sua vendetta per stroncarla completamente.

      Un “segno” fra le nazioni

      8, 9. (a) A sua gloria, Geova ha eseguito il suo proposito dopo aver prodotto quali cose, e dopo quale esperienza fatta dal suo popolo durante la guerra? (b) Come indicò egli il suo proposito in Isaia 66:19, 20?

      8 Per mostrare la sua gloria a tutte le nazioni, l’Iddio Onnipotente ha eseguito il suo immutabile proposito in quanto a ciò che avrebbe avuto luogo dopo che egli avrebbe fatto ‘dare alla luce con dolori di parto un paese in un giorno’ e ‘nascere una nazione in una volta’. Mentre leggiamo le sue parole riportate in Isaia 66:19, 20, possiamo ricordare le cose gloriose che egli ha fatto sin dal 1919, cioè sin dalla nascita della “nazione” composta dal rimanente degli israeliti spirituali, nascita avvenuta dopo che essi avevano cessato di essere un popolo organizzato durante la prima guerra mondiale, con poche speranze di sopravvivere a quel conflitto. Ecco ciò che egli aveva detto:

      9 “‘E per certo metterò fra loro un segno [oth, in ebraico; signum nella Vulgata latina], e manderò alcuni di quelli che sono scampati alle nazioni, a Tarsis, a Pul e a Lud, a quelli che tendono l’arco, Tubal e Iavan, le isole lontane, che non hanno udito la notizia intorno a me né visto la mia gloria; e per certo dichiareranno la mia gloria fra le nazioni. E da tutte le nazioni effettivamente condurranno tutti i vostri fratelli come dono a Geova, su cavalli e in carri e in vetture coperte e su muli e su veloci cammelle, al mio santo monte, Gerusalemme’, ha detto Geova, ‘proprio come quando i figli d’Israele portano il dono in un vaso puro nella casa di Geova’”.

      10. Quale è stato il “segno” posto da Dio fra le nazioni?

      10 Quale è stato il “segno” posto da Geova fra le nazioni a partire dalla prima guerra mondiale? È stato un “segno” vivente. All’inizio della sua profezia, Isaia, quale portavoce di Geova, aveva detto: “Ecco, io e i figli che Geova mi ha dati siamo come segni e come miracoli in Israele da Geova degli eserciti, che risiede sul monte Sion”. (Isaia 8:18) In Ebrei 2:11-13 l’apostolo Paolo cita queste parole profetiche e le applica a Gesù Cristo e ai suoi discepoli generati dallo spirito, dicendo: “Poiché colui che santifica e quelli che sono santificati vengono tutti da uno, e per questa ragione egli non si vergogna di chiamarli ‘fratelli’, come dice: . . . ‘Ecco, io e i fanciullini, che Geova mi ha dati’”.

      11. Cos’hanno predicato in tutto il mondo dal 1914 quelli che costituiscono tale “segno”, e perché c’era bisogno che fossero radunati?

      11 Conforme a ciò, il “segno” che Geova ha istituito fra le nazioni della terra, per le quali nel 1914 sono scaduti i “tempi dei Gentili”, è la “nazione” spirituale, i cui membri hanno predicato in tutto il mondo la notizia del regno di Dio istituito nei cieli al termine dei “fissati tempi delle nazioni”, nel 1914. (Luca 21:24, Nardoni; Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture; Matteo 24:14) A tal fine Geova ha radunato il rimanente degli israeliti spirituali che erano stati dispersi dall’infuocata persecuzione durante la prima guerra mondiale.

      12. (a) Chi si doveva aggiungere al rimanente sopravvissuto alla prima guerra mondiale? (b) Quando cominciò in particolare l’invio di ‘quelli che erano scampati’?

      12 C’erano altri ancora che dovevano essere radunati e aggiunti agli israeliti spirituali sopravvissuti alla prima guerra mondiale, così da raggiungere il pieno numero di membri del rimanente dei “fratelli” spirituali di Cristo in questo tempo. (Matteo 25:40) In modo notevole sin da quel primo congresso generale degli Studenti Biblici Internazionali tenuto a Cedar Point (Ohio, U.S.A.) nell’estate del 1919, Geova cominciò a mandare “alle nazioni” ‘alcuni di quelli che erano scampati’ di fra il rimanente originale. Egli fece questo in maniera ancor più marcata al congresso tenuto nel 1922 dagli Studenti Biblici nella stessa località turistica (vicino a Sandusky, nell’Ohio), quando il presidente della Watch Tower Bible and Tract Society portò a un punto culminante il suo elettrizzante discorso ai congressisti con questa vibrante esortazione: “Annunciate, annunciate, annunciate il Re e il suo regno”. Dopo ciò le congregazioni del rimanente degli israeliti spirituali si equipaggiarono per proclamare lo stabilito regno di Dio, “in testimonianza a tutte le nazioni”, inviando tutti i loro membri nel campo, “di casa in casa” e pubblicamente. Erano tutti ambasciatori del Regno! — Atti 20:20.

      13. In adempimento della profezia di Isaia, chi viene radunato da tutte le nazioni e, per così dire, con quali mezzi?

      13 In adempimento della profezia di Isaia, tutto ciò portò a un grande radunamento del rimanente dei fratelli spirituali, effettuato, per così dire, con ogni mezzo di comunicazione o di trasporto che fosse molto più rapido dell’andare a piedi. Geova aveva detto che avrebbe mandato ‘alcuni di quelli che erano scampati’ fino in paesi lontani, e lo fece mandando quelli che erano “scampati” alla prima guerra mondiale e alle carestie, pestilenze e terremoti che contrassegnarono il micidiale periodo 1914-1918; questi erano scampati in particolare alla persecuzione divampata contro i dedicati Studenti Biblici che in tutto il mondo cooperavano zelantemente con la Watch Tower Bible and Tract Society. La persecuzione in particolare causò la morte spirituale di alcuni, così che non parteciparono al radunamento del rimanente sopravvissuto dopo la prima guerra mondiale, specialmente quando la Società cominciò a rivolgere l’invito a compiere un’azione unificata tramite le pubblicazioni stampate e i suoi rappresentanti viaggianti che visitavano le congregazioni.

      14. Cosa dichiaravano gli “scampati”, e furono mandati anche in luoghi che si trovavano in quale stato d’ignoranza?

      14 Comunque, i fedeli fecero ciò che aveva predetto Geova, cioè ‘dichiararono la sua gloria fra le nazioni’. (Isaia 66:19) Quegli ubbidienti “scampati” andarono in tutti i paesi e le “nazioni” accessibili, perfino in “isole lontane”, dichiarando la gloria del regno di Geova ora istituito nei cieli nelle mani del regnante Gesù Cristo. In quelle nazioni e isole lontane, molti non avevano mai sentito parlare del vero Dio, Geova, e non sapevano che, secondo i predetti segni dei tempi, il suo glorioso regno era nato nei cieli. — Rivelazione 12:1-5, 10.

      15. In quale condizione spirituale devono mantenersi questi “fratelli” spirituali condotti come “dono a Geova”, e perché?

      15 Tutti quelli che gli “scampati” condussero come loro “fratelli” spirituali, li condussero “come dono a Geova”, non al capo umano di qualche setta religiosa o a qualche potenza politica mondiale della terra in cerca di popolarità. Per essere accettevole a Geova, il “dono” doveva essere puro. Per questo la profezia descrive l’offerta di questo “dono” vivente dicendo che sarebbe stata “proprio come quando i figli d’Israele portano il dono in un vaso puro nella casa di Geova”. (Isaia 66:20) Per questo quei “fratelli” spirituali che costituiscono il “dono” non devono far parte di questo mondo, ma devono mantenersi “senza macchia dal mondo”. (Giacomo 1:27) Devono rimanere neutrali nei confronti della contaminante politica di questo impuro sistema di cose. Ecco perché Geova disse che sarebbero stati condotti ‘sul suo santo monte, Gerusalemme’. Qui non ci si riferisce alla moderna Gerusalemme, capitale dello stato politico di Israele. La nazione di cui essa è capitale è israelita all’85 per cento ed è membro delle Nazioni Unite, l’organizzazione preposta al mantenimento della pace e della sicurezza del mondo.

      16. Perché nel Medio Oriente oggi non c’è nulla che Geova possa chiamare il suo “santo monte”?

      16 La moderna Gerusalemme in Medio Oriente non ha alcun “santo monte” che Geova possa considerare suo in senso religioso. Perché no? Perché lì, su quello che un tempo era il suo “santo monte”, c’è ora una moschea musulmana, la Cupola della Roccia. Questa non appartiene agli adoratori di Geova, ma a quelli di Allah, una divinità senza nome.

      17. Cos’è dunque il “santo monte, Gerusalemme”, a cui quei “fratelli” spirituali vengono condotti sin dalla nascita della nazione nel 1919?

      17 Se si considera onestamente ogni aspetto attinente, appare chiaro un fatto significativo: Nell’adempimento moderno di Isaia 66:20, ‘il mio santo monte’ si riferisce a un’organizzazione che per gli israeliti spirituali è come una madre, cioè la “Gerusalemme di sopra”, di cui si parla in Galati 4:26. È la Sion che “ha partorito i suoi figli”, secondo Isaia 66:8. Quei “figli” costituiscono la “nazione” che è ‘nata in una volta’, nell’anno postbellico del 1919. In vista di questo fatto, quei “fratelli” spirituali condotti dagli “scampati” sin dalla nascita di tale “nazione”, furono condotti come “dono a Geova”, e messi in contatto con la sua regale organizzazione, la “Gerusalemme di sopra”, tipificata dall’antica Gerusalemme terrena ricostruita nell’antichità. Essendo stati questi condotti come suoi “figli”, furono portati nella parte terrena, visibile, dell’organizzazione universale di Geova, perché fossero abitanti di Gerusalemme in senso spirituale.

      Restaurazione della pura adorazione di Geova

      18. Poiché Geova aveva promesso di prendere alcuni della nuova “nazione” anche “per sacerdoti, per Leviti”, qual era la cosa più appropriata che la “nazione” potesse fare nel suo reame di attività?

      18 Quella “nazione” appena nata intraprese pienamente l’adorazione dell’unico vivente e vero Dio, Geova, nel suo reame postbellico di attività spirituale? Era più che giusto che lo facesse, ora che era stata liberata dal dominio di Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione. E fu ciò che fece, in armonia con l’azione che Geova aveva promesso di intraprendere nei confronti della “nazione” neonata, come si legge in Isaia 66:21: “‘E da essi prenderò anche alcuni per sacerdoti, per Leviti’, ha detto Geova”. Dobbiamo ricordare che durante i settant’anni d’esilio nell’antica Babilonia, dal 607 al 537 a.E.V., gli israeliti furono privati del servizio attivo del sommo sacerdote aaronnico, dei sottosacerdoti e dei loro servitori, i leviti, in quanto il tempio in cui prestavano servizio era stato distrutto. Geova lo aveva accuratamente predetto in Osea 3:4, 5:

      19. Come aveva predetto Geova la restaurazione della sua adorazione in Osea 3:4, 5?

      19 “È perché i figli d’Israele dimoreranno per molti giorni . . . senza sacrificio e senza colonna e senza efod e terafim. In seguito i figli d’Israele torneranno e per certo cercheranno Geova loro Dio, e Davide loro re [il Messia]; e per certo verranno tremando a Geova e alla sua bontà nella parte finale dei giorni”.

      20. Tale azione da parte di Geova richiedeva che fosse costruito che cosa, dove e per soddisfare quali indispensabili bisogni?

      20 Perciò, oltre ad agire in qualità di loro Liberatore da Babilonia, Geova avrebbe avuto cura dei loro bisogni più vitali, quelli spirituali. Avrebbe reinsediato un legittimo sommo sacerdote insieme ai suoi sottosacerdoti, e questi sarebbero stati assistiti da un corpo di leviti. Questo avrebbe richiesto la ricostruzione del tempio di Gerusalemme, dove avrebbero potuto svolgere i loro servizi così importanti per la “nazione” nata “in una volta”. Questo avrebbe avuto luogo nel “paese” che sarebbe stato “dato alla luce con dolori di parto in un giorno”, cioè la loro amata patria. Sì, per quanto tutto ciò potesse sembrare improbabile. — Isaia 66:8.

      21. Quale fatto analogo ebbe luogo in senso spirituale nel caso della nuova “nazione” dal 1919 in poi?

      21 In senso spirituale, la stessa cosa è avvenuta col rimanente dell’Israele spirituale da che Geova Dio lo ha liberato da Babilonia la Grande (l’impero mondiale della falsa religione) nell’anno postbellico del 1919. Prima di tutto egli pensò ai loro bisogni spirituali. Chiarì il loro intendimento circa l’incarico del re messianico Gesù Cristo quale sommo sacerdote di Dio. Li purificò da ogni contaminazione religiosa che ancora si portavano appresso a causa del contatto con Babilonia la Grande e dell’asservimento a questa. Quali membri di “una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso” appartenente all’Iddio Altissimo, essi cominciarono a capire chiaramente, come mai prima, come e perché dovevano mantenere una stretta neutralità nei confronti degli affari politici di questo mondo moderno. Capirono che era giunto il tempo che l’unico vivente e vero Dio ‘si facesse un nome’. Si resero conto del loro dovere di esaltare il nome personale di Dio, Geova, al di sopra di qualsiasi altro nome. Compresero il loro obbligo di essere testimoni di questo Dio il cui nome era stato tenuto nell’ombra per secoli, e appropriatamente adottarono il nome di “testimoni di Geova”, nel memorabile anno 1931. — I Pietro 2:9; Isaia 43:12; 63:12.

      22. Anche se include la salvezza delle creature, qual è la questione o la dottrina più importante della Bibbia, e perché?

      22 Pur ricevendo la debita attenzione nell’ispirata Sacra Bibbia, la salvezza della razza umana dal peccato e dalla morte, oltre che dalla schiavitù a Satana il Diavolo e alla sua organizzazione, non è la cosa più importante o la dottrina più importante della Bibbia. L’articolo principale della Torre di Guardia inglese del 15 agosto 1941, intitolato “Integrità”, diceva: “Le Scritture mettono ripetutamente in risalto il proposito di Geova di far governare il mondo dal suo giusto Governo. Il suo Governo è la Teocrazia, sulla quale egli ha posto Cristo Gesù come Re. . . . La contesa principale suscitata dalla provocatoria sfida di Satana fu ed è quella del DOMINIO UNIVERSALE”. (Paragrafi 1, 19) Quindi il proposito principale dell’Iddio Altissimo è quello di rivendicare la sua sovranità universale, da lui solo esercitata. Egli lo farà tra breve e in maniera gloriosa nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” sul campo di battaglia di Har-Maghedon. (Rivelazione 16:14-16) La “nazione santa” dell’Israele spirituale ha il dovere, il privilegio e l’onore di mantenere l’integrità nei confronti del dominio o sovranità universale di Geova, mostrando così che il Diavolo è un bugiardo.

      23. Il fallimento di quali sforzi compiuti dalle nazioni nemiche adempie le parole di Geova riportate in Isaia 66:22?

      23 Fino a questa tarda data tutti gli sforzi compiuti dalle nazioni mondane della visibile organizzazione di Satana per spazzare via la “nazione” di Geova ‘nata’ nel 1919 nel suo “paese” appena generato sono falliti. Questo adempie fedelmente l’assicurazione data dal Sovrano Universale con queste parole, riportate in Isaia 66:22: “‘Poiché proprio come i nuovi cieli e la nuova terra che io sto per fare stanno dinanzi a me’, è l’espressione di Geova, ‘così continueranno a stare la vostra progenie e il vostro nome’”.

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