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Che cosa accade sulle autostrade?Svegliatevi! 1972 | 22 novembre
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solchi per svegliare i guidatori sonnolenti. Questo progresso è lodevole. Ma è realmente l’intera soluzione?
No; sono necessari cambiamenti di lunga portata nell’intera attitudine dell’uomo verso la vita e il suo simile. Potete migliorare la vostra sorte e quella delle persone che vi circondano mostrando viva considerazione per altri quando siete al volante di un’auto. Ma, per quanto riguarda la rovina della terra e la strage di vite umane a causa di ciò che avviene sulle strade, realmente ci vorrà il nuovo ordine di Dio per porvi rimedio.
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Perché anche i giovani devono morire?Svegliatevi! 1972 | 22 novembre
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Perché anche i giovani devono morire?
“PERCHÉ è morto il mio bambino?” disse singhiozzando la giovane madre, affranta per la morte dell’unico figlio. “Aveva tanti anni davanti a sé, tanto per cui vivere”.
“Abbiate pietà di noi!” dice l’iscrizione sulla pietra tombale di un bambino di tre anni. Genitori inglesi scrissero su una tomba le parole: “Qui sono sepolti due deliziosi bimbi”.
Tali genitori non sono soli nel loro dolore. La loro pena è stata provata da molti altri. Di solito è un dolore noto a pochi intimi amici. Altre volte il mondo è a conoscenza della perdita.
I genitori possono facilmente immaginare il dolore delle famiglie di settantun bambini che, nell’aprile del 1970, perirono quando una frana seppellì un sanatorio a Plateau d’Assy, nelle Alpi Francesi. Possono anche capire il dolore dei genitori che, nel settembre del 1970, mandarono i loro allegri bambini a una festa nello Stato Meridionale di Mysore in India, solo per sentire con orrore che il loro battello si era capovolto.
In molte nazioni le madri hanno visto i loro figli “dare la vita” per controversie politiche, o per mantenere o estendere i confini o l’influenza della propria nazione. Proteste studentesche, ora comuni in tutto il mondo, hanno causato altro dolore, come all’Università di Stato a Kent e al Jackson State College del Mississippi nel 1970.
Alcuni giovani causano la propria morte, guidando sfrenatamente l’auto, usando alcool in eccesso o con atti che essi o altri compiono sotto l’effetto della droga. Altri hanno perso la vita in giovane età per annegamento, fulmini, incendi, tempeste, armi da fuoco, veleni, e così via. Ma in ciascuna famiglia il dolore è gradualmente superato. La famiglia si rassegna alla perdita e la vita continua.
Ragione delle morti precoci
Tuttavia, i genitori straziati, che fanno cordoglio per la perdita di un figlio, si chiedono spesso perché il loro figlio ha dovuto morire. Le mogli fanno spesso domande simili quando perdono un diletto marito. “Perché il mio Guglielmo? Perché lui ha dovuto morire? Non aveva mai fatto male a nessuno!”
Di rado le persone muoiono perché hanno fatto del male a qualcuno. Piuttosto, muoiono, a un’età o a un’altra, perché siamo tutti nati in un sistema in cui ognuno infine muore. Il solo libro che spiega veramente questa situazione è il più antico libro che esista, la Sacra Bibbia. I suoi scrittori furono ispirati da Dio e quindi ciò che scrissero merita il nostro interesse. Uno di quegli ispirati scrittori scrisse quasi tremila anni fa: “I viventi sono consci che morranno”. — Eccl. 9:5.
Specifici bambini (o adulti) non sono “scelti” per la morte. Spesso la morte è causata dal caso, dall’essere in un particolare luogo in un particolare momento. C’entra poco il fatto che la persona morta fosse buona, giovane, dotata o che avesse davanti a sé un futuro particolarmente promettente. Come scrisse il saggio re Salomone nelle Scritture ispirate: “Tornai a vedere sotto il sole che i veloci non hanno la corsa, . . . neppure quelli che hanno conoscenza hanno favore; perché il tempo e l’avvenimento imprevisto capitano a tutti”. — Eccl. 9:11.
Un bambino può correre dietro alla palla nella strada. Se in quel “tempo” non viene nessuna auto, non accadrà nulla. Ma se passa un’auto a forte andatura (“l’avvenimento” che il bambino non aveva previsto), il bambino può rimanere ferito o ucciso. Non è morto perché la sua morte fosse “destinata” o “preordinata”. Non era stato stabilito in anticipo nessun tempo preciso. Piuttosto, è morto perché si è trovato per strada quando passava l’auto.
La condizione dei morti
Questo stesso scrittore biblico che scrisse: “Poiché i viventi sono consci che morranno”, continuò quel medesimo periodo con una dichiarazione che sorprende molti. Egli disse: “Ma in quanto ai morti, non sono consci di nulla”. — Eccl. 9:5, 10.
Questa idea sorprende coloro ai quali è stato insegnato nelle loro chiese che i morti non solo sono consci, ma consapevolmente subiscono punizioni o ricevono ricompense. Chi non ha udito l’idea che i morti soffrono in un inferno di fuoco o in purgatorio o godono le benedizioni del cielo? Tuttavia, la Parola di Dio, la Bibbia, dice che i morti “non sono consci di nulla”.
Verificatelo da voi stessi. Prendete la vostra copia della Bibbia e leggete queste parole nel libro di Ecclesiaste, capitolo nove, versetti da cinque a dieci.
Quanto tempo dovrebbe vivere l’uomo?
Ma perché gli uomini, che si attaccano così strenuamente alla vita, muoiono? Perché un organismo così meraviglioso come il corpo umano non continua a ricostruirsi? Perché infine si consuma e perché gli uomini fanno sbagli che causano incidenti e recano la morte?
La logica indica che l’uomo fu fatto per vivere molto più a lungo di quanto non viviamo oggi.
Considerate solo l’esempio dato dal meraviglioso cervello dell’uomo. Solo il vostro cervello, secondo il biochimico Isaac Asimov (citato in Times Magazine di New York del 9 ottobre 1966), è “perfettamente capace” di ricevere “qualsiasi carico di cultura e memoria che un essere umano possa probabilmente mettervi, e anche un miliardo di volte tanto”.
Perché vi fu dato un cervello che poteva servire per mille milioni di vite? Tale cervello non era necessario per l’esistenza in generazioni precedenti, né la sua capacità è usata oggi nella vostra vita di breve durata. La teoria dell’evoluzione non può spiegare come o perché gli uomini “evolvessero” un cervello così straordinario, che supera oltre mille milioni di volte i bisogni della creatura. Questo cervello dovette essere dato all’uomo in vista di più che una vita di breve durata.
È così.
Nel primo libro della Bibbia (Genesi,
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