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  • Che genere di rappresentazioni sono, ornamentali o idolatriche?
    La Torre di Guardia 1972 | 1° novembre
    • dubbio, è sempre meglio preferire la condotta che lascia con una coscienza pura dinanzi a Dio.

      Diviene così evidente che chiunque desideri l’approvazione di Dio dovrebbe considerare la cosa con serietà, per assicurarsi di capire ciò che piace a Dio. Fatto ciò, egli potrà religiosamente fare pulizia nella sua casa. Come risultato nulla di ciò che ha lo distrarrà dal rendere al suo Creatore, Geova Dio, esclusiva devozione.

  • Non mettete troppo alla prova la pazienza di Dio
    La Torre di Guardia 1972 | 1° novembre
    • Non mettete troppo alla prova la pazienza di Dio

      L’APOSTOLO Pietro diede una risposta a quelli che desideravano vivere a loro proprio modo senza restrizioni divine. Negando che Dio chiederà conto al mondo delle sue opere, essi dicono: “Dov’è questa . . . promessa presenza [del “giorno” di Geova]? Infatti, dal giorno che i nostri antenati si addormentarono nella morte, tutte le cose continuano esattamente come dal principio della creazione”. In effetti, essi dicono: “Dio è morto”.

      Pietro disse a quegli uomini: “Secondo il loro desiderio, sfugge alla loro attenzione questo fatto, che nei tempi antichi vi erano i cieli, e la terra era solidamente fuori dell’acqua e nel mezzo dell’acqua [l’asciutto era al di sopra dei mari e una pesante volta di vapore acqueo era nell’atmosfera della terra] mediante la parola di Dio; e mediante tali mezzi il mondo di quel tempo subì la distruzione quando fu inondato dall’acqua”.

      Quindi l’apostolo applica l’illustrazione a una distruzione avvenire dell’attuale sistema di cose, menzionando la ragione dell’apparente ritardo, quando dice: “Geova non è lento riguardo alla sua promessa, come alcuni considerano la lentezza, ma è paziente verso di voi perché non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento”. — 2 Piet. 3:3-10.

      QUANDO SI ESAURISCE LA PAZIENZA DI DIO

      Quanto tempo è passato da che Dio eseguì il giudizio su una nazione o un popolo? In questo anno 1972 son passati 1.902 anni. Questo è il tempo trascorso da che Gerusalemme fu distrutta nel 70 E.V. Quale pazienza! Ma non mettete alla prova questa eccellente qualità di Dio. Poiché, quando è divenuto chiaramente evidente dinanzi a tutti che una persona o anche una nazione intera non cambia, guai a quella persona o a quella nazione! Dio non cambia i suoi princìpi. È sempre vero che “l’uomo ripreso ripetutamente ma che indurisce il suo collo sarà ad un

  • Non venite meno allo scopo della liberazione di Geova
    La Torre di Guardia 1972 | 1° novembre
    • Non venite meno allo scopo della liberazione di Geova

      “Operando insieme a lui, vi supplichiamo anche di non accettare l’immeritata benignità di Dio venendo meno al suo scopo”. — 2 Cor. 6:1.

      1. Come l’apostolo Paolo ricevette l’immeritata benignità di Geova, e perché l’apprezzò?

      QUANDO l’apostolo Paolo parlò dell’immeritata benignità di Geova, parlava per esperienza. Paolo aveva accettato egli stesso l’immeritata benignità da Geova e l’apprezzava moltissimo. L’immeritata benignità di Geova gli era stata mostrata quando in realtà egli era in una missione per perseguitare i veri servitori di Geova, ma Paolo aveva un buon cuore, un cuore sensibile, e il suo cuore accolse l’immeritata benignità di Geova. (Atti 9:1-30) Paolo riconsiderò la sua precedente condotta riguardo alle congregazioni nella Galazia quando scrisse: “Voi, naturalmente, udiste della mia condotta d’una volta nel Giudaismo, che fino all’eccesso perseguitavo la congregazione di Dio e la devastavo, e che facevo nel Giudaismo più progresso di molti della mia stessa età nella mia razza, essendo assai più zelante nelle tradizioni dei miei padri”. (Gal. 1:13, 14) Ma per mezzo dell’immeritata benignità di Geova, Paolo fu liberato dalle antiscritturali tradizioni dei suoi padri. Si pentì della sua passata condotta e intraprese nella vita un nuovo corso.

      2. Quale privilegio si offrì a Paolo per immeritata benignità? Come rispose?

      2 Da Galati 1:15, 16 apprendiamo che Paolo fu chiamato al ministero cristiano per l’immeritata benignità di Geova Dio. Egli disse: “Dio, che mi aveva separato dal seno di mia madre e mi aveva chiamato mediante la sua immeritata benignità, ritenne bene rivelare riguardo a me il suo Figlio, affinché dichiarassi la buona notizia intorno a lui alle nazioni”. Anche agli Efesini confermò che per immeritata benignità era stato chiamato al ministero: “Io ne divenni ministro secondo il gratuito dono dell’immeritata benignità di Dio che mi fu dato secondo il modo in cui opera la sua potenza. A me, uomo da meno del minimo di tutti i santi, fu data questa immeritata benignità, che dichiarassi alle nazioni la buona notizia intorno all’insondabile ricchezza del Cristo”. (Efes. 3:7, 8) Paolo mostrò che apprezzava l’immeritata benignità di Geova, operando strenuamente nel ministero che gli era stato concesso, e così poté benissimo raccomandare che altri seguissero il suo esempio nel ministero cristiano. — 1 Cor. 11:1.

      BISOGNO DI UN MUTATO PUNTO DI VISTA IN CORINTO

      3, 4. Ebbe Paolo buona ragione per scrivere ai Corinti di non venir meno allo scopo dell’immeritata benignità di Geova? Spiegate.

      3 C’era una buona ragione perché Paolo scrivesse ai Corinti intorno alla liberazione di Geova e intorno alla sua immeritata benignità. Era evidente che alcuni cristiani corinti eran venuti meno allo scopo dell’immeritata benignità di Geova. L’antica Corinto aveva la reputazione di una città corrotta, infame per l’adorazione della falsa dea Afrodite, che includeva l’immorale adorazione del sesso. Naturalmente, i cristiani corinti erano stati liberati dalla schiavitù a quella parte di Babilonia la Grande. Ma evidentemente alcuni nella congregazione eran tornati all’immoralità venendo meno allo scopo della liberazione di Geova. Sembra che cominciassero a lasciarsi indurre alla trasgressione dall’ambiente, poiché Paolo disse: “Si comunica che fra voi vi è effettivamente fornicazione, e fornicazione tale che non è neppure fra le nazioni, che un certo uomo ha la moglie del proprio padre. E siete voi gonfi, e non fate piuttosto cordoglio, onde l’uomo che ha commesso quest’opera sia tolto di mezzo a voi?” — 1 Cor. 5:1, 2.

      4 Altri nella congregazione di Corinto avevano cominciato a seguire uomini anziché Cristo e si formavano dunque nella congregazione divisioni o sette. Questo si comprende dalle parole di Paolo: “Poiché mi e stato rivelato a vostro riguardo, fratelli miei, da quelli della casa di Cloe, che esistono fra voi dei dissensi”. (1 Cor. 1:11) Questi cristiani che dividevano la congregazione del Signore venivano anche meno allo scopo della liberazione di Geova e della sua immeritata benignità.

      5. Come la congregazione di Corinto rispose al consiglio apostolico?

      5 La prima lettera che Paolo mandò alla congregazione corintia per certo aiutò la congregazione a purificarsi. Quelli che erano immorali furono disassociati, scacciati dalla congregazione. (1 Cor. 5:5, 11) Furon dati buoni consigli e tutti furono ammoniti perché lavorassero insieme nell’unità e nell’amore, seguendo Cristo e non gli uomini. (1 Cor. 1:10) È evidente che la congregazione prese a cuore i consigli di Paolo, poiché nella seconda lettera che mandò alla congregazione corintia li lodò e li incoraggiò, e in II Corinti 13:11 Paolo concluse, dicendo: “Infine, fratelli, continuate a rallegrarvi, ad essere ristorati, ad esser confortati, a pensare concordemente, a vivere in pace; e l’Iddio dell’amore e della pace sarà con voi”.

      LIBERAZIONE MODERNA

      6. Spiegate perché oggi i cristiani dovrebbero riflettere sul consiglio di Paolo di non venir meno allo scopo dell’immeritata benignità di Geova.

      6 Facciamo bene a riflettere oggi sui consigli che Paolo diede ai Corinti di non accettare l’immeritata benignità di Geova venendo meno al suo scopo. Come quei cristiani corinti erano circondati da una cattiva influenza, anche noi dobbiamo vivere, per lo più, in un ambiente malvagio. Intorno a noi ci sono molti che praticano l’immoralità, il furto, la menzogna, l’inganno e altre cose detestabili a Geova Dio. Certo, quelli che praticano queste cose non sono veri cristiani, ma come veri cristiani noi abbiamo lasciato queste cose. La verità ci ha liberati da queste cose empie. Come disse Paolo: “Questo eravate alcuni di voi. Ma siete stati lavati”. (1 Cor. 6:11) Come cristiani testimoni di Geova noi siamo stati particolarmente liberati dalla schiavitù a Babilonia la Grande e alle sue false dottrine e tradizioni nonché dalla malvagità di questo vecchio sistema di cose. Tale liberazione, e l’affrancamento che ne deriva, è invero immeritata benignità da Geova Dio.

      7. Come Paolo valutò la conoscenza di Cristo e il ministero cristiano in paragone con il prestigio e la ricchezza dei Farisei?

      7 Siamo stati anche liberati dalla tendenza materialistica manifesta nelle persone di questo vecchio sistema di cose, proprio come Paolo fu liberato dal materialismo del suo giorno per mezzo dell’immeritata benignità di Geova. Paolo stesso, ex Fariseo, fu un eccellente esempio di apprezzamento perché fu disposto a lasciare il prestigio e la ricchezza dei Farisei. Paolo indicò di non aver trascurato questo aspetto della sua liberazione e dell’immeritata benignità di Geova. Egli stimò il prestigio e la ricchezza e le comodità del mondo come semplici rifiuti o spazzatura quando li paragonava alle benedizioni che riceveva per mezzo dell’immeritata benignità di Geova. Egli scrisse: “Ma le cose che per me eran guadagni, le ho considerate perdita a motivo del Cristo. Infatti, per questo in realtà, pure considero ogni cosa esser perdita a motivo dell’eccellente valore della conoscenza di Cristo Gesù mio Signore. A motivo di lui ho accettato la perdita di tutte le cose e le considero come tanti rifiuti, affinché guadagni Cristo”. (Filip. 3:7, 8) Sì, Paolo usò bene la sua libertà cristiana.

      NON VENITE MENO AL SUO SCOPO

      8. (a) Quali domande sono qui appropriate? (b) Come potrebbero rispondere alcuni?

      8 Riflettendo sui consigli e anche sul buon esempio che Paolo diede, potremmo chiederci: Che facciamo oggi con la nostra libertà? Seguiamo il buon esempio di Paolo, o siamo forse venuti meno allo scopo della liberazione di Geova? Alcuni potrebbero rispondere: “Come possiamo venire meno allo scopo della liberazione di Geova?” Alcuni potrebbero argomentare: “Cerco di vivere una vita pura. Non sono implicato in nessuna immoralità. Assisto alla maggioranza delle adunanze e sono un regolare proclamatore del regno di Dio. Esco ogni mese nel servizio di campo”.

      9, 10. (a) Quale errore commettono alcuni cristiani? Influisce questo sulla loro spiritualità? (b) Fate un esempio di ciò che può accadere quando si cerca di servire due padroni.

      9 Ma supponete di considerare la cosa in questo modo: Nonostante che vi associate con una congregazione di testimoni di Geova, quanto sono forti i vostri legami con il vecchio sistema di cose? Quanto strettamente vi siete collegato? Alcuni possono cercar di servire due padroni. A loro piace il nuovo sistema sotto Cristo Gesù e sono disposti a fare un poco per esso, ma in effetti lavorano assai più duramente per il vecchio sistema di cose sotto Satana il Diavolo. Ma non vi sbagliate: Gesù disse che non si possono servire due padroni. Egli disse: “Non potete essere schiavi di Dio e della Ricchezza”. (Matt. 6:24) Se manteniamo forti legami con il vecchio sistema di cose, questo significa legami debolissimi con il nuovo sistema di cose. Se i legami con il vecchio sistema son forti, vuol dire che siamo spiritualmente deboli e che non cerchiamo i privilegi di servizio, non facciamo oggi progresso in qualità di cristiani nell’organizzazione di Geova.

      10 Considerate l’esempio di un cristiano che è un eccellente lavoratore nella sua occupazione. Piace al suo datore di lavoro che ne apprezza il duro lavoro. Il suo datore di lavoro sa che è onesto, che è degno di fiducia, e perciò lo paga bene. Il fratello prova gioia nel suo lavoro, gli piace essere fidato e pensa che tutto questo sia una buona raccomandazione quale cristiano, tenendo presenti le parole di Paolo riportate in I Timoteo 3:7, dove disse che dovremmo avere “un’eccellente testimonianza da persone di fuori”. Ma poi che accade? Al fratello è offerta una promozione. Questo significa maggiore responsabilità. Ora l’occupazione richiede lavoro straordinario. Esso potrebbe quindi incidere sulla regolare frequenza alle adunanze e sul tempo del servizio di campo. E che dire dello studio personale e dello studio familiare? Spesso queste cose devono esser sacrificate completamente da chi è disposto ad accettare maggiore responsabilità dal suo datore di lavoro.

      11. Quale pericolo potrebbe abbattersi su quelli che valutano troppo altamente i possedimenti materiali?

      11 Vi è accaduto qualche cosa di simile? Vi impedisce la vostra occupazione di servire Geova come dovreste? Valutate la stima del vostro datore di lavoro più della stima di Geova? Dove vi trovereste se Babilonia la Grande fosse distrutta domani, seguìta dopo breve tempo dalla distruzione del resto di questo vecchio sistema di cose? Sfuggireste a tale distruzione o vi sareste colti di sorpresa? Avete una buona coscienza in relazione con il servizio di Geova?

      12. (a) È necessariamente un male avere possedimenti materiali? Perché date questa risposta? (b) Quale sbaglio fece Dema?

      12 Satana opera in maniera molto insidiosa per mezzo dell’amore delle cose materiali. Certo, è vero che non c’è nulla di male in una bella automobile, un buon televisore, un’eccellente casa, elettrodomestici o altre cose se ce le possiamo permettere e ancora mettere Geova Dio al primo posto nella nostra vita. Ma la questione è, mettono alcuni le cose materiali al primo posto e Geova al secondo nella loro vita? Ciò accadde ad alcuni nel giorno di Paolo. Ricordiamo che Dema era un compagno di Paolo nel ministero cristiano e che si unì a Luca quando mandarono saluti alla congregazione cristiana di Colosse per mezzo della lettera di Paolo ai Colossesi. Comunque, in seguito Dema abbandonò Paolo e il ministero cristiano. Perché? Paolo scrisse a Timoteo: “Dema mi ha abbandonato, perché ha amato il presente sistema di cose, ed è andato a Tessalonica”. (2 Tim. 4:10) Così anche nel giorno di Paolo, c’erano quelli che amavano le cose materiali e i piaceri del mondo più del ministero cristiano e in tal modo venivano completamente meno all’immeritata benignità di Geova.

      13. (a) Qual è una ragione dei problemi che si presentano alla cristianità? (b) Possiamo imparare da ciò alcuna cosa?

      13 Quando l’amore delle cose materiali si pone prima dell’amore di Geova, veniamo realmente meno allo scopo della liberazione di Geova da questo vecchio sistema. Potremmo subito divenire come i cristiani apostati che si trovano oggi nella cristianità. Quel poco di cristianesimo che possono aver avuto è ora soffocato dal loro amore dei possedimenti materiali e dei piaceri mondani. Riferendo sui problemi che si presentano alle chiese della cristianità, una ben nota rivista americana disse: “Ciò che si presenta alle istituzioni religiose, essi dicono, non è l’ostilità o la divisione. . . . ma l’indifferenza delle masse in un mondo che è sempre più avvolto dai valori e dalle preoccupazioni materiali”. (U.S. News & World Report, 23 marzo 1970, pagina 44) Questi cristiani apostati han dunque sostituito Dio con le cose materiali, facendone il loro dio e adorando questi possedimenti materiali. Questo potrebbe facilmente accadere a noi come cristiani se facciamo raffreddare il nostro amore verso Geova e verso il suo servizio, subendo l’influenza dell’amore del vecchio sistema per i possedimenti materiali.

      TRAIAMO BENEFICIO DA UN ANTICO ESEMPIO

      14. (a) Quale fu lo scopo per cui nel 537 a.E.V. Geova liberò Israele da Babilonia? (b) Che cosa dovevano fare in quel tempo i fedeli Giudei?

      14 È bene che ricordiamo la liberazione dell’Israele naturale dalla Babilonia dell’antichità. Quella liberazione avvenne per uno scopo. Geova Dio volle che fosse ripristinata la sua vera adorazione in Gerusalemme e riedificato il suo tempio. Infatti, il decreto emanato da Ciro e riportato da Esdra menzionava in modo specifico la riedificazione di Gerusalemme e del suo tempio: “Chiunque fra voi è di tutto il suo popolo, il suo Dio sia con lui. Salga dunque a Gerusalemme, che è in Giuda, e riedifichi la casa di Geova l’Iddio d’Israele — egli è il vero Dio — che era in Gerusalemme”. (Esd. 1:3) I fedeli Giudei dovevano dunque partire dall’antica Babilonia, tornare a Gerusalemme e riedificare lì il tempio e la città di Geova cominciando a leggere al popolo la legge di Geova. Dovevano cominciare a offrire nuovamente a Geova i sacrifici come la sua legge comandava. Dovevano imparare tutte le esigenze della vera adorazione e quindi ubbidir loro.

      15, 16. (a) Fu facile per il rimanente dei Giudei tornare a Gerusalemme e in Giuda? Spiegate. (b) Che cosa poté impedire a molti Giudei di tornare a Gerusalemme?

      15 Era questa una facile assegnazione per quei fedeli Israeliti? Per certo no. Tutto questo richiedeva sforzo, duro lavoro. Significò un lungo viaggio attraverso un paese semidesertico, lasciare le comodità di una bella casa in Babilonia e forse lì un buon lavoro. Significò entrare in una città diroccata e costruirsi le proprie case, case che per certo non sarebbero state così comode come quelle che avevano avute nella più moderna città di Babilonia. Il cibo poté essere scarso e poco vario. La vita non fu facile. In realtà significava che vi sarebbero state difficoltà per quei Giudei che mettevano la vera adorazione al primo posto.

      16 D’altra parte, alcuni Giudei poterono amare tanto l’antica Babilonia da non apprezzare il vero scopo della liberazione di Geova. Essi poterono preferire le loro buone occupazioni e le loro comode case nella grande città di Babilonia. Ad alcuni queste cose poterono piacere tanto da non volerle lasciare per tornare a Gerusalemme. Forse erano troppo presi dal loro modo di fare nell’antica Babilonia per pensare di trasferirsi. Oltre a ciò, poterono divenire buoni amici di alcuni Babilonesi per ragioni commerciali. O forse avevano buoni negozi che richiedevano molto del loro tempo ed essi non vollero rinunciarvi per tornare a Gerusalemme e ricominciare da capo, per così dire. Sì, poté essere davvero una prospettiva tetra per alcuni di quei Giudei che tenevano i possedimenti materiali in più alta stima che il privilegio di veder restaurata in Gerusalemme la vera adorazione.

      17. (a) Chi assisté il fedele rimanente che tornò in Giuda e a Gerusalemme? (b) Quale benedizione e privilegio ebbero questi fedeli Giudei?

      17 Ma quelli che in effetti apprezzarono la liberazione di Geova da Babilonia avevano con loro Geova che li aiutava. Esdra ci narra: “Quindi si levarono i capi dei padri di Giuda e di Beniamino e i sacerdoti e i Leviti, pure ognuno di cui il vero Dio aveva destato lo spirito, per salire a riedificare la casa di Geova, che era in Gerusalemme”. (Esd. 1:5) Sì, Geova fu con quei fedeli che apprezzarono la sua liberazione da Babilonia e la sua immeritata benignità. Con l’aiuto di Geova, essi furono in grado di restaurare in Gerusalemme la vera adorazione, e questo fu per loro un meraviglioso privilegio. In realtà, si rallegrarono vedendo ristabilita la vera adorazione. Il racconto dice: “In quanto a tutto il popolo, urlò con alte urla alla lode di Geova per la posa delle fondamenta della casa di Geova. E molti dei sacerdoti e dei Leviti e dei capi delle case paterne, gli anziani che avevano visto la casa precedente, piangevano ad alta voce alla posa del fondamento di questa casa dinanzi ai loro occhi, mentre molti altri levavano la voce in urla di gioia”. (Esd. 3:11, 12) D’altra parte, quelli che amavano le case e le occupazioni che avevano a Babilonia più della restaurazione della vera adorazione persero questo meraviglioso privilegio di restaurare in Gerusalemme la vera adorazione.

      18. Che cosa vi è implicato che oggi rende la questione più seria? E quali domande vengono fatte?

      18 Comunque, questa questione è oggi ancor più seria. Vi è implicato più che semplicemente perdere un privilegio di servizio. Oggi vi è implicata la VITA. Quando Babilonia la Grande sarà distrutta, sarà troppo tardi per venirne fuori. Quelli che hanno riposto la loro fiducia in essa e nel resto del vecchio sistema cadranno con lei. Pertanto chiediamo: Qual è il vostro atteggiamento? Pensate di poter servire Geova eppure mettete il lavoro secolare o i possedimenti materiali al di sopra della vera adorazione?

      19. Spiegate come possiamo seguire il consiglio che Paolo diede in II Corinti 13:5, e che cosa potrebbe rivelare questo?

      19 Questo è un buon tempo per prestare ascolto al consiglio che Paolo diede in II Corinti 13:5: “Continuate a provare se siete nella fede, continuate a provare ciò che voi stessi siete”. Perché non mettervi a sedere e analizzare il vostro programma di attività. Che cosa rivela circa il vostro tempo? È la maggior parte d’esso impiegato nel lavoro secolare e per badare ai possedimenti materiali? Vi sarebbe difficile rinunciare ai vostri possedimenti materiali proprio ora se Geova lo richiedesse? Se avete risposto di Sì, siete in una condizione molto pericolosa. La vostra vita è ora in pericolo!

      20. (a) Quale consiglio di Gesù è qui molto opportuno? (b) Che cosa è perciò appropriato che facciamo?

      20 Per certo questo non è il tempo di perdere il vostro posto di favore nell’organizzazione di Geova. Nessuno sa esattamente quando la “grande tribolazione” si abbatterà su questo malvagio sistema per distruggerlo. Dobbiamo esser pronti! Gesù disse: “Ma prestate attenzione a voi stessi onde i vostri cuori non siano aggravati dalla crapula nel mangiare e nel bere e dalle ansietà della vita, e quel giorno non venga all’improvviso su di voi come un laccio. Poiché esso verrà su tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra. Siate svegli, dunque, supplicando in ogni tempo affinché riusciate a scampare da tutte queste cose destinate ad accadere e a stare in piedi dinanzi al Figlio dell’uomo”. (Luca 21:34-36) È perciò appropriato che ciascuno di noi ci soffermiamo a provare la nostra fede per vedere se è forte e se siamo spiritualmente desti. Quindi, se necessario, dovremmo cambiar pensiero in modo da mostrare apprezzamento per la liberazione di Geova e per la sua immeritata benignità.

      [Immagine a pagina 653]

      Gli Israeliti che risposero al decreto del re Ciro di riedificare il tempio di Geova apprezzarono lo scopo della loro liberazione; essi misero la vera adorazione al di sopra dei possedimenti materiali. Qual è oggi il vostro atteggiamento riguardo alla vera adorazione?

  • Apprezziamo la liberazione di Geova
    La Torre di Guardia 1972 | 1° novembre
    • Apprezziamo la liberazione di Geova

      1. (a) Quale liberazione ha Geova recato oggi ai suoi servitori? (b) Quale fu lo scopo della liberazione che Geova recò a Israele nel 537 a.E.V.? Perché sono stati liberati i suoi servitori moderni?

      LIBERAZIONE! Libertà! Questi sono pensieri meravigliosi per quelli che si trovano in prigionia o schiavitù. I veri cristiani oggi si rallegrano d’aver ottenuto la liberazione, la liberazione dalla schiavitù a Babilonia la Grande e al resto di questo vecchio sistema di Satana il Diavolo. (2 Cor. 4:4) Tali cristiani godono la vera libertà spirituale, poiché la verità della Parola di Dio li rende liberi. (Giov. 8:32) È un’esperienza meravigliosa prender parte alla libertà dalla schiavitù spirituale che oggi godono i servitori di Geova. Ma in qualità di leali servitori, come possiamo mostrare che realmente apprezziamo la liberazione di Geova? Come possiamo attenerci a questa libertà che oggi abbiamo? Ecco, è bene ricordare lo scopo per cui fu liberato l’antico Israele. Quale fu questo scopo? Fu quello di riedificare il tempio di Geova e restaurare la vera adorazione in Gerusalemme. In modo simile oggi, Geova ci libera da Babilonia la Grande così che possiamo intraprendere la vera adorazione, per esaltare il nome di Geova e farlo conoscere con la partecipazione al ministero che egli ci affida. (Rom. 10:13-15) In relazione con la vera adorazione di Geova e con il ministero cristiano, ci sono dunque alcune cose che ci aiuteranno a mostrare apprezzamento di cuore per la liberazione di Geova. Supponete di prendere del tempo per rivederle.

      CORRETTA ATTITUDINE MENTALE

      2. Quale fu l’attitudine di Paolo verso il ministero cristiano?

      2 Rispetto al ministero cristiano, l’apostolo Paolo ebbe la corretta attitudine mentale. Provava gioia nel ministero e cercava sempre di dare in esso un buon esempio: “In nessun modo noi diamo alcuna causa d’inciampo, affinché non si trovi da ridire sul nostro ministero; ma in ogni modo ci raccomandiamo quali ministri di Dio”. (2 Cor. 6:3, 4) Paolo menzionò quindi molte cose che sopportò, come tribolazioni, casi di bisogno, difficoltà, battiture, prigioni, disordini, fatiche, notti insonni, mancanza di cibo. Ma in tutte queste condizioni Paolo mantenne una buona attitudine mentale. È importante che abbiamo una buona attitudine mentale se vogliamo mostrare vero apprezzamento per la liberazione che Geova ci ha recata facendoci uscire da Babilonia la Grande.

      3. (a) Come si può definire la parola “attitudine”? (b) In quali modi la nostra attitudine dovrebbe essere positiva, e in quali modi dovrebbe essere negativa?

      3 Un dizionario della lingua italiana definisce l’attitudine dicendo che “può essere rafforzata e resa proficua, ovvero corretta o isterilita dall’influenza di fattori ambientali, dall’educazione e dalla volontà”. Questo significa che la vostra attitudine mentale riflette quindi realmente i vostri sentimenti e le vostre convinzioni. Ora, parlando di convinzioni: Siete veramente convinto di avere la verità? Siete convinto che Babilonia la Grande è caduta? Siete convinto che il vecchio sistema è condannato da Geova, che non vale la pena legarvi a esso? Se avete tale convinzione, la vostra disposizione verso il nuovo sistema di cose e verso l’organizzazione di Geova dovrebbe essere positiva. Essa dovrebbe essere positiva verso il regno di Geova. Questa disposizione è manifesta nelle vostre azioni, compresa la vostra attitudine verso il ministero cristiano. Adempiremo quindi il nostro ministero come fece Paolo. Riguardo a ciò egli scrisse: “La buona notizia che predichiamo non vi fu annunciata solo a parole ma anche con potenza e con spirito santo e forte convinzione, come sapete qual sorta di uomini divenimmo presso di voi per amore vostro”. (1 Tess. 1:5) Se la nostra disposizione è positiva verso il regno di Dio e verso il Suo nuovo sistema, sarà dunque negativa verso questo mondo e le sue attrazioni materialistiche.

      4. (a) Quale attitudine mentale ebbe Gesù e che cosa facciamo bene a imitare? (b) Quale appropriato consiglio viene dato a quelli che possiedono molto in senso materiale?

      4 Paolo ci raccomandò di imitare l’attitudine mentale che ebbe Cristo: “Ora l’Iddio che fornisce perseveranza e conforto vi conceda d’avere fra voi stessi la medesima attitudine mentale che ebbe Cristo Gesù”. (Rom. 15:5) Gesù fu così positivo nei suoi sentimenti circa il regno di Geova e l’opera di Geova da dire che fare la volontà del Padre suo era per lui come cibo. (Giov. 4:34) Gesù ebbe anche un’attitudine mentale di umiltà, di modestia di mente. Paolo ci raccomandò di imitare anche questa buona attitudine, operando la nostra salvezza “con timore e tremore”. (Filip. 2:5, 12) Tale giusta attitudine mentale aiuterebbe quelli che possono avere un’abbondanza di cose materiali a non dipendere da queste cose, o a non pensare che siccome sono materialmente ricchi possano influire sui servitori nell’organizzazione di Geova. Piuttosto tali fratelli saranno umili e useranno le cose materiali che possono avere per promuovere gli interessi del Regno. In I Timoteo 6:17-19 Paolo dà buoni consigli a quelli che possono avere un’abbondanza di cose materiali: “A quelli che sono ricchi nel presente sistema di cose dà ordine di non essere di mente altera, e di riporre la loro speranza non nelle ricchezze incerte, ma in Dio, che ci fornisce riccamente ogni cosa per il nostro godimento; di fare il bene, d’esser ricchi di opere eccellenti, d’esser disposti a dare, pronti a condividere, tesoreggiando sicuramente per se stessi un eccellente fondamento per il futuro, onde afferrino fermamente la vera vita”. Una corretta attitudine mentale aiuterà quindi tutti noi a vedere l’importanza del ministero cristiano, la necessità di attenerci strettamente a Geova Dio e di sostenere il suo nuovo sistema di cose e il suo regno anziché il vecchio sistema di cose.

      AMORE

      5. Spiegate perché dovremmo mostrare amore verso il nostro Padre Geova.

      5 L’amore verso il nostro Dio Geova è anche essenziale per mostrare vero apprezzamento per la liberazione di Geova. Geova ha preso l’iniziativa mostrandoci amore. Ha provveduto il suo Figlio come riscattatore, e questo è in realtà la base per la nostra liberazione da Babilonia la Grande e dal resto di questo vecchio sistema di cose. Perciò, Giovanni scrisse: “In quanto a noi, amiamo, perché egli per primo amò noi”. (1 Giov. 4:19) Avendoci dunque Geova amati per primo, noi dovremmo in cambio mostrargli amore. Avete mai notato che un ragazzino che davvero ama suo padre parla di suo padre? Egli parla delle molte cose buone che suo padre ha fatte per lui. Sì, vuole che tutti sappiano quale buon padre egli ha. Non è come un ragazzo che non prova amore, privo di apprezzamento che non ringrazia mai suo padre, ma prende ogni cosa come se gli fosse dovuta e pretende sempre dell’altro.

      6. Che cosa richiede l’amore verso Geova, e che cosa significa avere “libertà di parola”?

      6 Giovanni mostra che, quali cristiani che amiamo il nostro Padre, dovremmo osservare i comandamenti di Geova. Se in realtà amiamo dunque il nostro Padre, Geova, osserveremo i suoi comandi di predicare e insegnare in tutta la terra. (Matt. 24:14; 28:19, 20) Così, da figli amorevoli, parleremo delle buone cose che Geova farà per quelli che ripongono fede in lui e nel suo Figlio. “Poiché questo è ciò che significa l’amore di Dio, che osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi”. (1 Giov. 5:3) Sì, è vero! È un piacere, non un peso, mostrare amore verso Geova parlando della sua buona notizia e ubbidendo ai suoi comandi. I cristiani dovrebbero avere libertà di parola intorno al loro Padre celeste, Geova. Paolo ci avvertì di badare ad attenerci a questa libertà di parola. Egli scrisse: “Perciò, non gettate via la vostra libertà di parola, che ha una grande ricompensa”. (Ebr. 10:35) Possiamo così sicuramente mostrare apprezzamento per la liberazione di Geova, parlando con franchezza di lui e delle benedizioni che ha promesse a quelli del genere umano che lo amano e ripongono fede in lui e nel suo Figlio.

      ABBANDONIAMO LE CATTIVE COMPAGNIE

      7. Perché le persone mondane sono per i cristiani cattive compagnie?

      7 Un altro modo di mostrare apprezzamento per la liberazione di Geova è quello di abbandonare le cattive compagnie. Le persone di questo vecchio sistema di cose sono cattivi compagni. Essi non amano Geova, altrimenti lo servirebbero anche loro. Riscontriamo che la maggioranza delle persone del vecchio sistema amano il denaro, le cose materiali, tutto ciò che questo sistema può dar loro. E ci sono molti che si dilettano nell’immoralità, nelle cose malvage. Non s’interessano affatto di Geova e dei princìpi del suo nuovo sistema. Forse alcuni dei servitori di Geova hanno amici di questo genere. Essi possono mantenere l’amicizia con tali persone mondane per ragioni di lavoro, ma questa è in realtà una condotta molto pericolosa.

      8. Spiegate che cosa potrebbe accadere a un cristiano che non ascolta il consiglio di I Corinti 15:33?

      8 Perché dovrebbe un cristiano testimone di Geova accompagnarsi con individui che non amano Geova? Presto comincerà a pensare come loro, mettendo le cose materiali al di sopra degli interessi spirituali. Non possiamo negare la veracità delle parole di Paolo che sono in I Corinti 15:33, dove scrisse: “Non siate sviati. Le cattive compagnie corrompono le utili abitudini”. Se manteniamo compagnie mondane per ragioni di lavoro, per certo queste cattive compagnie mondane alla fine corromperanno le nostre utili abitudini nel ministero cristiano. Le buone abitudini di studio personale e frequenza alle adunanze saranno dimenticate. Il consiglio che Paolo dà in II Corinti 6:14 è pure appropriato: “Non siate inegualmente aggiogati con gli increduli. Poiché quale partecipazione hanno la giustizia e l’illegalità? O quale associazione ha la luce con le tenebre?” Se in realtà apprezziamo la liberazione che Geova ci ha provveduta, non vorremo aggiogarci con gli increduli in nessun modo, né per mezzo di un coniuge nel matrimonio né per mezzo di cosiddetti “amici” nel lavoro. Abbandonare le cattive compagnie è ora urgente, prima che sia troppo tardi! Se facciamo questo, potremo trarre pieno vantaggio dalla liberazione di Geova e dalla libertà spirituale che essa provvede.

      RIPONIAMO FEDE IN GEOVA

      9. Perché non è saggio riporre fede nei possedimenti materiali?

      9 Possiamo inoltre mostrare apprezzamento per la nostra liberazione, riponendo fede in Geova e confidando in lui. Il vecchio sistema non crede in Geova, pertanto quelli che lo sostengono ripongono fede nei propri possedimenti materiali. Riponete voi fede nei vostri possedimenti materiali? Vi preoccupate di continuo di ottenerli? E una volta che li avete ottenuti, vi preoccupate di mantenerli? In tal caso, che cosa vi attendete che questi possedimenti materiali facciano per voi? È sempre saggio ricordare le parole di Salmo 49:6, 7: “Quelli che confidano nei loro mezzi di sostentamento, e che continuano a vantarsi dell’abbondanza delle loro ricchezze, nemmeno uno d’essi può con alcun mezzo redimere sia pure un fratello, né dare a Dio un riscatto per lui”. E il versetto 10 aggiunge: “E devono lasciare ad altri i loro mezzi di sostentamento”.

      10. (a) Qual è la promessa di Geova per quelli che mettono al primo posto gli interessi del Regno? (b) Mostrate come Geova mantenne questa promessa nei tempi passati.

      10 I cristiani devono aver fede non solo che Dio esiste, ma anche che egli provvederà le cose necessarie a quelli che saggiamente mettono gli interessi del Regno al primo posto nella loro vita. Sappiamo che Geova farà questo perché Gesù disse che l’avrebbe fatto. In Matteo al capitolo 6, Gesù parlò di come Dio ha buona cura della vegetazione e degli uccelli, e quindi disse: “Non rivestirà molto di più voi, uomini di poca fede?” Quindi Gesù consigliò: “Non siate ansiosi, dicendo: ‘Che mangeremo?’ o: ‘Che berremo?’ o: ‘Che indosseremo?’ Poiché tutte queste son le cose che le nazioni cercano ansiosamente. Infatti il vostro Padre celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Continuate dunque a cercare prima il regno e la sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte”. (Matt. 6:30-33) Non dimenticate questa promessa di Geova. Mostrate la vostra fede; confidate in Geova. Egli non viene mai meno al suo popolo. Provvede le cose necessarie che ci occorrono mentre mettiamo gli interessi del Regno al primo posto. Geova benedisse i suoi fedeli servitori dell’antichità con le cose di cui avevano bisogno. (Mal. 3:10) Gli Israeliti che furono liberati da Babilonia e tornarono a Gerusalemme nel 537 a.E.V. non soffrirono, ma Geova fece in modo che avessero a sufficienza di che mangiare, di che vestire e di che coprirsi. Esdra ci narra: “In quanto a tutti quelli intorno a loro, rafforzarono le loro mani con utensili d’argento, con oro, con beni e con animali domestici e con cose scelte, oltre a tutto ciò che fu offerto volontariamente”. (Esd. 1:6) Geova promise di provvedere ai suoi servitori d’oggi le cose necessarie SE mettiamo la vera adorazione e gli interessi del Regno al primo posto nella nostra vita. Mostrate dunque apprezzamento per la liberazione di Geova, riponendo fede in lui, confidando che provvederà ai vostri bisogni materiali mentre metterete al primo posto gli interessi del Regno.

      APPREZZIAMO LE COSE SPIRITUALI

      11. Come sappiamo che Gesù apprezzò le cose spirituali?

      11 È anche consigliabile acquistare apprezzamento delle cose spirituali. Questo è possibile se la nostra attitudine mentale è corretta e se riponiamo fede in Geova. Ricordiamo che Gesù apprezzò le cose spirituali. Egli disse che l’uomo non vive solo di pane ma “di ogni espressione che esce dalla bocca di Geova”. (Matt. 4:4) Quindi le parole di Geova espresse nella sua Parola sono importanti e noi le dobbiamo apprezzare.

      12. Spiegate il punto di vista delle persone mondane e il punto di vista dei veri cristiani riguardo alle cose spirituali, e quale consiglio è qui appropriato?

      12 Le persone di questo vecchio sistema hanno poco amore per i valori spirituali. Paolo si riferì a questo quando scrisse: “Ma l’uomo fisico non riceve le cose dello spirito di Dio, poiché per lui sono stoltezza; ed egli non le può conoscere, perché sono esaminate spiritualmente”. (1 Cor. 2:14) Comunque, nel versetto seguente (versetto 15), Paolo mostra che i cristiani dovrebbero essere uomini spirituali, che amino le cose spirituali, poiché Paolo dice che “l’uomo spirituale esamina in realtà tutte le cose”. Ponendo l’enfasi sui valori spirituali nella vita, non ci faremo intrappolare dall’amore dei possedimenti materiali o dei piaceri. Qui sono molto appropriate le parole del salmista: “Piega il mio cuore ai tuoi rammemoratori, e non ai profitti”. — Sal. 119:36.

      13. Che cosa rivela di noi la conversazione che facciamo, e che cosa dunque si raccomanda?

      13 La nostra sola conversazione rivela spesso ciò che in realtà noi amiamo, si tratti di possedimenti materiali o di valori spirituali. Avete notato che i cristiani nel ministero continuo come pionieri, e anche molti altri che hanno vero spirito di pioniere amano parlare delle cose nuove apprese dalla Parola di Geova nelle settimanali adunanze della congregazione. O si odono sovente narrare esperienze che hanno avute nel ministero di campo o del progresso spirituale dei nuovi nella congregazione. La loro vita è piena fino a traboccare del servizio di Geova. Amano il suo servizio e amano le cose spirituali, e di rado li udite parlare di possedimenti materiali o di piaceri. Tali fratelli e sorelle cristiani sono eccellenti esempi di apprezzamento delle cose giuste. È bene acquistare perciò maggiore apprezzamento delle cose spirituali e parlare delle gioie del servizio e delle buone cose apprese dalla Parola di Dio, poiché questo ci aiuterà per certo a mostrare che apprezziamo la liberazione di Geova e la libertà che egli ci dona. — Sal. 34:1.

      CERCATE I PRIVILEGI DI SERVIZIO

      14. (a) Come possiamo mostrare nella nostra vita di credere alle parole che Giovanni scrisse in I Giovanni 2:16, 17? (b) Per progredire spiritualmente, che dovrebbero fare i cristiani?

      14 Infine, è raccomandabile cercare i privilegi di servizio nell’organizzazione di Geova, anziché le promozioni nell’organizzazione di Satana. Crediamo realmente alle parole che Giovanni scrisse in I Giovanni 2:16, 17: “Inoltre, il mondo passa e pure il suo desiderio”? Se in effetti crediamo a ciò che Giovanni scrisse, perché cercare altre promozioni in un mondo morente? Se le cerchiamo, indica che forse amiamo il vecchio sistema più del nuovo sistema di cose di Geova. Comunque, Giovanni pure scrisse: “Ma chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. Quanto è meglio, dunque, fare la volontà di Geova, cercare i privilegi di servizio nella sua organizzazione, promuovendo il nuovo sistema di cose ed espandendo il nostro ministero. È bene che tutti facciano progresso come cristiani, stabilendo ragionevoli mete ogni anno e operando strenuamente per raggiungere tali mete. Paolo ci dice: “In ogni modo, fin dove abbiamo fatto progresso, continuiamo a camminare ordinatamente in questa stessa condotta”. (Filip. 3:16) Quindi non dovremmo mai rallentare o smettere nel nostro progresso spirituale come cristiani.

      15. Quali privilegi sono alla portata di quelli che li cercano, e qual è l’opera migliore che oggi possiamo compiere?

      15 L’opera di Geova si espande oggi rapidamente. Migliaia di persone si dedicano a Geova e vengono nella sua organizzazione. Infatti, l’anno scorso si battezzarono 149.808 persone! Quale enorme folla in un solo anno. Sono ancora inviati missionari, e c’è bisogno di altri servitori, di altri pionieri speciali, di altri pionieri regolari. Sì, ci sono molti meravigliosi privilegi e benedizioni alla portata di quelli che cercano questi privilegi di servizio prima di Armaghedon e indicibili benedizioni dopo Armaghedon nel nuovo sistema di cose di Geova. Paolo disse che chi cercava di essere sorvegliante desiderava un’opera eccellente. (1 Tim. 3:1) Oltre a tale opera di sorvegliante, ci sono molti altri compiti importanti da svolgere. C’è tanto lavoro da fare nel servizio di Geova, lavoro gioioso. Come Paolo affermò: “Quindi, miei diletti fratelli, divenite saldi, incrollabili, avendo sempre molto da fare nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana riguardo al Signore”. (1 Cor. 15:58) Sì, l’opera di questo vecchio sistema di cose è vana. È un sistema morente; perché operare per perpetuarlo? Potremmo esser raggiunti e distrutti con esso. Quanto è meglio compiere l’opera che non è vana in relazione con il Signore. Lavorando con diligenza per il Signore e cercando i privilegi di servizio nell’organizzazione di Geova, esprimiamo in modo eccellente il nostro apprezzamento verso Geova per la sua liberazione. — 1 Tim. 3:13.

      16, 17. (a) Quale eccellente esempio fu posto dal fedele rimanente giudaico che lasciò Babilonia nel 537 a.E.V.? (b) Perché è urgente che i cristiani imitino questo esempio?

      16 Riflettete al buon esempio posto dal fedele rimanente giudaico che anticamente lasciò Babilonia e tornò a Gerusalemme per riedificarne il tempio. Essi apprezzarono la loro liberazione da Babilonia. Ebbero una buona attitudine mentale. Amarono Geova e la sua adorazione e vollero vedere il tempio ricostruito e la vera adorazione ripristinata. Non erano legati così strettamente alle loro case e alle loro occupazioni in Babilonia da non potervi rinunciare. Eran pronti e disposti a lasciare quelle cose e ad andare a Gerusalemme, con la piena fede che Geova li avrebbe benedetti e protetti. Furono felici di lasciare Babilonia e il suo materialismo per partecipare al prezioso privilegio di restaurare la vera adorazione. — Esd. 3:11, 12.

      17 Siamo pertanto incoraggiati a seguire questo buon esempio di amore verso Geova e verso la vera adorazione anziché esser troppo legati alle case e al lavoro e ai possedimenti materiali, essendo troppo soddisfatti di ciò che questo vecchio sistema di cose offre ancora per pochi anni. Questo è veramente urgente! Sta per scadere il tempo per quelli che si lasciano intrappolare dalla ricerca dei piaceri materiali. A quelli che continuano a confidare in Babilonia la Grande e nel resto di questo vecchio sistema rimane poco tempo per ascoltare l’avvertimento: “Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricever parte delle sue piaghe”. (Riv. 18:4) Sì, le parole di Paolo sono oggi ancor più urgenti di quanto non lo fossero nel suo giorno: “Ecco, ora è il tempo specialmente accettevole. Ecco, ora è il giorno della salvezza”. — 2 Cor. 6:2.

      18. Riassumete come possiamo mostrare apprezzamento verso Geova per la sua liberazione e per la sua immeritata benignità.

      18 Mostrate di non esser venuto meno allo scopo della liberazione di Geova. Manifestate sempre la giusta attitudine mentale verso il nuovo sistema di cose di Geova. (Matt. 6:33) Siate positivo verso il regno di Geova e il Suo nuovo sistema di giustizia. Quindi esprimete di cuore amore verso Geova Dio e verso le sue benedizioni per mezzo dell’azione, specialmente con la regolare partecipazione al ministero cristiano. (1 Piet. 1:13) Abbandonate qualsiasi cattiva compagnia con quelli che amano le cose materiali e questo vecchio sistema più che Geova. (2 Tim. 3:5) Riponete fede in Geova Dio; confidate in lui per avere le cose necessarie mentre mettete gli interessi del Regno al primo posto nella vostra vita. (1 Tim. 6:6-8) Rafforzate la vostra fede con le opere. (Giac. 2:26) Quindi acquistate maggiore apprezzamento per le cose spirituali e fate in modo che nella vostra vita queste cose spirituali abbiano la precedenza sui valori materiali. (2 Piet. 1:5-8) Cercate maggiori privilegi nell’organizzazione di Geova anziché le promozioni nell’organizzazione di Satana. In realtà viviamo in un tempo assai meraviglioso della storia umana per conoscere e servire il nostro Dio Geova, promuovendone la vera adorazione. Sia consentito a noi tutti di apprezzare e mettere in pratica il consiglio di Paolo: “Vi supplichiamo anche di non accettare l’immeritata benignità di Dio venendo meno al suo scopo”. — 2 Cor. 6:1.

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