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Salvezza dall’ira avvenireLa Torre di Guardia 1953 | 15 luglio
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di morte, e io ti darò la corona della vita”. — Apoc. 2:10, NW; 2 Tim. 2:11.
5. Quali altri attendono d’esser liberati per far parte dei “nuovi cieli”, e perché non è liberata l’umanità in generale?
5 I “nuovi cieli” son ora stabiliti con Cristo al pieno controllo. Con lui sono quei fedeli primi predicatori di giustizia che operarono con lui sulla terra, ora liberati per la vita eterna nei cieli. Ancora nell’attesa di esser liberati per unirsi a questi “nuovi cieli” sono quelli che si trovano tuttora sulla terra le cui speranze e aspirazioni sono per l’alta chiamata e che hanno la testimonianza dello spirito d’esser figli di Dio. (Rom. 8:16, 17) L’umanità in genere non avrà nessuna parte nella liberazione dei “nuovi cieli” del giusto nuovo mondo di Geova, perché questo appartiene solo a quelli che ricevono l’adozione come figli di Dio. — Rom. 8:14; Giov. 1:12; Gal. 4:4, 5.
LIBERAZIONE DEL GENERE UMANO
6. Quale liberazione è riservata ad altri della famiglia umana?
6 Quale prospettiva ha dunque la maggioranza del genere umano che ora risiede sulla terra di ricevere la liberazione dalle calamità che ora affliggono le nazioni? Deve essere abbandonata forse indefinitamente alla miseria e alla paura, mentre solo alcuni uomini ottengono la liberazione dei “nuovi cieli”? No di certo! Iddio non fa niente incompleto o imperfetto, e la liberazione che ha prestabilita abbraccia tutta la sua creazione. (Isa. 45:22; Apoc. 12:12) Tutte le altre creature che sono continuamente fedeli ora sulla terra saranno liberate per entrare anch’esse nel nuovo mondo, benché non vadano in cielo. Comunque il modo di liberare di Dio è notevolmente diverso da tutto ciò che il mondo oggi tenta.
7. La liberazione di una “grande folla” in un mondo giusto sulla terra significa che deve venire quale cambiamento?
7 “All’Eterno [Geova] appartiene la terra e tutto ciò ch’è in essa”. (Sal. 24:1) Perciò egli non cede indefinitamente il controllo della terra alle forze del male, ma la terra dev’essere riportata in armonia coi suoi grandi propositi prendendo il suo posto come una parte del suo giusto mondo. “Ecco, io creo . . . una nuova terra,” dice Geova. (Isa. 65:17) Questo non significa una nuova sfera mondana, perché questa presente sfera non sarà soggetta alla distruzione e non dovrà quindi esser sostituita. (Eccl. 1:4) Ma se Dio libererà degli umani di retta disposizione perché vivano nelle migliori condizioni di un giusto mondo proprio qui sulla terra, lo stato della terra deve cambiare completamente in meglio. (Sal. 115:16; Isa. 45:18) Ciò che Geova crea è una nuova società di umani, con nuove disposizioni sociali, mediante un governo giusto che ha le sue fondamenta nei “nuovi cieli”. (Ebr. 11:10) È in questa parte della “nuova terra” nel nuovo mondo di giustizia che la maggioranza del genere umano che si dimostra fedelmente ubbidiente otterrà la liberazione.
8 Come concorda questo col dichiarato proposito di Dio circa il cielo e la terra? Che cosa mostra che la conoscenza è un requisito fondamentale?
8 Questo è conforme alla dichiarazione di Geova che egli fece l’uomo per la terra e la terra per l’uomo. È in armonia con la chiara verità scritturale che soltanto 144.000 perverranno alla liberazione nei “nuovi cieli”, e che anche una “gran folla” di uomini riceverà la liberazione “dalla gran tribolazione” e sarà condotta “alle sorgenti delle acque della vita”. La “nuova terra” non è stata ancora stabilita, ma si approssima e ora è molto vicina. La conclusione che la conoscenza di Dio è assolutamente essenziale per avere la liberazione in quella “nuova terra” è sostenuta dalla dichiarazione dello scrittore ispirato: “Poiché la terra sarà ripiena della conoscenza della gloria dell’Eterno, come le acque coprono il fondo del mare”. (Hab. 2:14) Essa non è così ripiena adesso, di certo, ma tutti quelli che riceveranno la benedetta liberazione nella “nuova terra” la renderanno tale. È la loro conoscenza, accompagnata da buone opere, che garantisce la loro liberazione in quel mondo.
9. Oltre la liberazione dalle attuali difficoltà mondane, quale più importante liberazione garantisce Geova?
9 Non solo dalle afflizioni e dalle tribolazioni e calamità che questo mondo reca su se stesso nella sua discordia Geova libera i suoi ubbidienti servitori. Egli garantisce anche la loro liberazione dalla ‘rovina che recherà su quelli che rovinano la terra’ ad Harmaghedon. Sebbene le nazioni siano ora adirate le une contro le altre e contro il suo popolo, è vicino il tempo della venuta della grande ira di Geova che si riverserà sopra la terra, “e il tempo fissato di giudicare i morti, e di dare la loro ricompensa ai tuoi schiavi i profeti e ai santi e a quelli che temono il tuo nome, i piccoli e i grandi, e di ridurre in rovina quelli che rovinano la terra”. (Apoc. 11:18, NW) Esser liberati nel tempo dell’esecuzione del giudizio di Dio contro questo mondo è più importante del semplice sollievo che si potrebbe provare evitando le attuali difficoltà.
LA VIA DEL SUCCESSO E QUELLA DELL’INSUCCESSO
10. Quale prospettiva di successo vi è per gli attuali sforzi di auto-liberazione contro la via di Geova?
10 Nessuna persona o nazione ha la prerogativa d’assumere la responsabilità di cercar di cambiare in meglio il mondo attuale. Se questo tentativo sia fatto mediante mezzi pacifici o violenza, cospirazione politica o alleanze militari per prevenire aggressioni, ecc., non importa. Iddio stesso è colui che porterà la liberazione al popolo. Egli è colui che creerà una “nuova terra” e provvederà la soluzione dell’attuale dilemma mondiale. Ogni cospirazione o programma che cerca di fare questa opera per lui è condannata anticipatamente a fallire. La bomba atomica non costituisce un terrificante problema per lui, né il caos economico disturba il suo proposito di rifare la società umana. Nulla d’inflessibile ostacola la sua via. Il suo proposito avanza inesorabilmente verso il suo compimento e gli umani possono solo adattarvisi o professar d’ignorarlo. Essi non possono sostituirlo, alterarlo, accelerarlo o rallentarlo, ma solo conformarvisi o negarlo. — Isa. 43:9; 2 Cor. 13:8.
11. Quali importanti punti si devono tener presenti riguardo alla condotta ora?
11 Non vi fate scoraggiare dalle oppressive condizioni del mondo. Benché la malvagità e le opere perverse dilaghino sulla terra, non ne siate indotti a concludere che sia profittevole tenere una condotta simile. “No, certo, il malvagio non rimarrà impunito, ma la progenie dei giusti scamperà”. (Prov. 11:21) Non pensate che i vostri migliori interessi sian difesi camminando nelle vie degli uomini empi del mondo. Questa non è la via della liberazione. Ricordate che ora siamo nel giorno di Geova e del suo Re, e “ai dì d’esso il giusto fiorirà”. (Sal. 72:7; 1 Piet. 3:12) Non confidate nel vostro proprio cuore, ma cercate di camminare saggiamente, poiché “chi confida nel proprio cuore è uno stolto, ma chi cammina saviamente scamperà”. — Prov. 28:26.
12. Quale condotta si dimostra ora stolta a causa degli esempi del passato?
12 Né pensate di non dover fare niente ma aspettare che la liberazione venga da Dio. Noé non attese in ozio la liberazione; ma il mondo al quale egli predicò fu contento di aspettare e non far niente. Giudicate voi secondo i termini della liberazione quale condotta fu la più saggia. Ogni persona degna di nota nella storia biblica, verso la quale Geova si rivelò come un potente Liberatore, dimostrò prima la sua fede nella potenza di liberazione dell’Altissimo. D’altra parte, considerate quelli che sono come il Faraone d’Egitto, che disprezzò Geova e diede poca importanza alla sua capacità di liberare gli uomini che lo amano e lo servono. Faraone fu ostinato nella sua opposizione contro Dio, e nemmeno l’annientamento del fiore della progenie maschile d’Egitto gli fece cambiar pensiero. Ma quando la sua vita gli fu tolta allorché veniva compiuta la miracolosa liberazione degl’Israeliti al Mar Rosso il suo disprezzo finì con lui. Pensate a Goliath, che gridò la sua sfida contro la potenza liberatrice di Geova finché la pietra di liberazione di Davide diretta da Dio mise a tacere il brontolìo della sua voce. (1 Sam. 17:45-52) La potenza di liberazione di Geova fu mostrata a favore di Sansone, quando la semplice mascella di un asino recò umiliazione alle spade, alle lance e alle armature dei potenti Filistei. — Giudici 15.
13. Come in ogni periodo di giudizio divino, che cosa avviene ora, riguardo alla liberazione? Perché predicare, quindi?
13 La liberazione richiede fede, e la fede richiede opere che le diano valore. Il fatto che ci sarà per alcuni uomini una liberazione da questo empio mondo alla sua fine vuol dire anche che altri non riusciranno ad entrare nel giusto nuovo mondo. In ogni periodo di giudizio divino è avvenuta la stessa cosa: alcuni eran liberati, altri perivano. La parabola di Gesù delle “pecore e i capri” indica che una corrispondente situazione sarebbe esistita ora alla consumazione di questo sistema di cose. Le “pecore” vanno alla vita eterna, e i “capri”, non liberati, all’eterna distruzione. (Matt. 25:31-46, NW) La ragione della predicazione della buona notizia in tutta la terra abitata per una testimonianza è quindi chiara, cioè, onde gli uomini sappiano chi è il vero Liberatore e conoscano la sua disposizione del regno per la liberazione. “Iddio ha ritenuto bene di salvare i credenti mediante la pazzia di ciò che viene predicato”. (1 Cor. 1:21, NW) Non tener conto di questo messaggio vuol dire disprezzare la capacità di liberazione di Dio, così sicuramente come la disprezzò il Faraone d’Egitto. Non siate trovati nella classe di Faraone!
14. Quale ferma determinazione è necessario che sia presa da quelli che cercano la liberazione?
14 E non provate vergogna per gli scherni di quelli che pretendono di mettere in ridicolo l’idea di una prossima grande liberazione da questo empio mondo; o per le beffe di quelli che non credono alla prospettiva della liberazione che Geova recherà ai morti che sono nelle tombe. Non fate svanire nell’oblio le parole di Pietro, egli stesso un eminente difensore della liberazione dall’ira avvenire nel mondo giusto. Anche Pietro comprese la necessità di suscitare chiare facoltà intellettuali per tenere bene a mente, contro una grande marea d’incredulità, le profonde verità relative alla liberazione di Dio. Egli disse: “Poiché voi sapete per prima questo, che negli ultimi giorni verranno dei beffeggiatori con le loro beffe, procedendo conforme ai loro desideri e dicendo: ‘Dovè questa promessa presenza di lui? Infatti, dal giorno che i nostri antenati si addormentarono nella morte, tutte le cose continuano esattamente come dal principio della creazione.’” (2 Piet. 3:1-4, NW) Questa è l’attitudine del mondo. Se non fosse così, non ci sarebbero i frenetici sforzi di auto liberazione che si vedono oggi in tutte le nazioni. Ma con tutti gli sforzi non c’è la minima garanzia di sicurezza o liberazione, né vi è alcuna vera assicurazione in nessuno dei progetti umani che sono stati fatti finora. È tutto un grande esperimento, con totale noncuranza dei fallimenti passati. — Sal. 20:7; 146:3.
15. Il sano giudizio impone quale condotta?
15 Volete fare l’esperimento con la vostra vita? Siete contenti di rischiare ogni cosa con la speranza che i progetti umani vi mettano forse in grado di sopravvivere a qualsiasi difficoltà che potrebbe abbattersi sul mondo ora o nel prossimo futuro? O siete interessati nella liberazione che è sicura, garantita oltre ogni ombra di dubbio? Non sarebbe meglio e non si mostrerebbe sano giudizio se si confidasse nella liberazione di Geova in un nuovo e giusto mondo? Le prove della sua capacità di liberare sono sovrabbondanti. Le prove che egli procede nella creazione di un nuovo sistema di cose in questo mondo in cui liberererà quelli che amano la giustizia sono numerose nelle Scritture. Quando si fa un attento esame non può esistere nessun dubbio che fra breve avrà luogo per gli uomini che vivono ora la più grande liberazione della storia umana, e questo con la manifestazione dell’ira di Geova nella più grande distruzione che si abbatterà sulla razza umana. Se cercate la liberazione, perché non vi rivolgereste a Colui che sa come liberare?
16, 17. Come Davide mostrò sano giudizio in quanto alla liberazione?
16 Il re Davide conobbe questo grande Liberatore, Geova, e, sebbene fosse egli stesso un forte uomo di guerra, non mancò di confidare in Geova per ottenere la salvezza. Vi può essere per Geova qualche tributo più grande di quello che gli rese Davide come al suo Liberatore? Ascoltate!
17 “Io t’amo, o Eterno [Geova], mia forza! L’Eterno [Geova] è la mia rocca, la mia fortezza, il mio liberatore; . . . I legami della morte m’aveano circondato e i torrenti della distruzione m’aveano spaventato. I legami del soggiorno de’ morti m’aveano attorniato, i lacci della morte m’aveano colto. Nella mia distretta invocai l’Eterno e gridai al mio Dio. Egli udì la mia voce dal suo tempio . . . Allora la terra fu scossa e tremò, i fondamenti de’ monti furono smossi e scrollati; perch’egli era acceso d’ira. Un fumo saliva dalle sue nari; un fuoco consumante gli usciva dalla bocca, . . . L’Eterno [Geova] tuonò ne’ cieli . . . Egli distese dall’alto la mano e mi prese, mi trasse fuori delle grandi acque. Mi riscosse dal mio potente nemico, . . . mi liberò, perché mi gradisce. L’Eterno [Geova] mi ha retribuito secondo la mia giustizia”. — Sal. 18:1-20.
18. Una volta per sempre, la liberazione di Geova ad Harmaghedon dimostrerà che cosa?
18 Nella stessa maniera alla fine di questo mondo Geova libererà quelli che gradisce, a motivo della loro devozione verso di lui. Egli li ricompenserà secondo la loro giustizia che han dimostrata confidando in lui e con fedele ubbidienza nel servizio assieme alla sua potente organizzazione. Non si tratta di una liberazione solo per amore della liberazione, ma di una liberazione per amor dell’onore e della gloria del suo nome. Essa dimostrerà una volta per sempre a tutta la creazione che Geova è il supremo Iddio e che tutto ciò che esiste deve rendergli lealtà, ubbidienza e devozione come al grande Liberatore e Sovrano dell’universo. Solamente quelli che manifestano tale piena misura di devozione vivranno nel suo giusto nuovo mondo, poiché nessun altro sarà salvato dalla sua ira che si riversa su questo attuale mondo del dominio del Diavolo.
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Mostrate interesse per i poveriLa Torre di Guardia 1953 | 15 luglio
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Mostrate interesse per i poveri
LE COLLETTE di carità relative al rendimento di grazie, al Natale e al Capodanno ricorrono così regolarmente come i perenni monsoni. In un rovescio di lagrime editoriali ed oratorie la richiesta di danaro per assistere i poveri esce dalla stampa e dal pulpito, mentre sugli incessanti venti della pubblicità — mediante radio e televisione, cartelloni e manifesti, e molti altri astuti espedienti — il commovente appello è rivolto al pubblico. Questo diluvio di propaganda è così grande e l’appello è così emozionante, che in molti casi gli stessi poveri e bisognosi sono fatti vittime come principali donatori. Il lato più triste di questo desolante quadro, però, è il fatto che in aggiunta al sempre crescente numero dei bisognosi d’assistenza materiale le persone in genere sono spiritualmente e moralmente indigenti e in una condizione pericolosa.
Ma perché, si chiedono le persone riflessive, esistono tali condizioni? Nell’Africa dei nativi la religione della magia e il demonismo ne sono la causa fondamentale, poiché essa tiene il popolo nell’ignoranza, nella superstizione e nel terrore. Lo stesso avviene fra tutte le razze primitive. Le arretrate condizioni di vita in India sono principalmente causate da vecchie superstizioni e paure religiose. Negli atei paesi comunisti, c’è la “religione rossa”, ossia il culto dello stato, che tiene il popolo in una virtuale prigionia e schiavitù. E nella Cristianità, per quanto ad alcuni possa sembrare sorprendente, i falsi insegnamenti religiosi, credi, tradizioni e comandamenti di uomini sono il motivo sia diretto che indiretto della miseria materiale e spirituale dei poveri, malgrado l’ostentato sfoggio di soccorsi della Cristianità.
Non si toglie la responsabilità della Cristianità dicendo che il numero di vedove, orfani, mutilati e di disgrazie mentali, morali e materiali in aumento in quest’epoca siano solo conseguenze di guerre, delitti e calamità. È la Cristianità stessa che è in gran parte responsabile di queste mortali condizioni. Se avesse voluto la Cristianità avrebbe potuto facilmente evitare la prima e la seconda guerra mondiale. Se la Cristianità avesse scelto d’esser cristiana il suo territorio non sarebbe stato riempito di delitto, violenza e immoralità. E se il popolo della Cristianità fosse stato ammaestrato nelle leggi e nei comandamenti di Dio la sua miseria spirituale non ci sarebbe.
FINTO INTERESSE PER I POVERI SMASCHERATO
Udite la denuncia che fa Geova Dio del prototipo della Cristianità: “Poiché fra il mio popolo si trovan degli empi che spiano, come uccellatori in agguato; essi tendon tranelli, . . . Non difendono la causa,, la causa dell’orfano, eppur prosperano; e non fanno giustizia nei processi de’ poveri”. “Ahi, nazione peccatrice, popolo carico d’iniquità, razza di malvagi, figliuoli corrotti! Hanno abbandonato l’Eterno [Geova]”. E benché il Signore Dio espanda la misericordia e li inviti a pentirsi, essi rifiutano, com’è scritto ulteriormente: “Lavatevi, purificatevi, . . . cessate dal fare il male; imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l’oppresso, fate ragione all’orfano difendete la causa della vedova!” “Così parlava l’Eterno degli eserciti: Fate giustizia fedelmente, e mostrate l’uno per l’altro bontà e compassione; non opprimete la vedova né l’orfano, lo straniero né il povero; e nessuno di voi macchini del male contro il fratello del suo cuore.
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