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Fui uno stregoneSvegliatevi! 1971 | 22 dicembre
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dei Testimoni. Subito desiderai parlare ad altri delle verità che imparavo.
Feci la volontà di Dio malgrado l’opposizione
Sorse l’opposizione e i miei peggiori oppositori umani furono i miei genitori. Quale grande delusione fui ai loro occhi! Mio padre aveva fatto tanto perché io ereditassi la sua fama di stregone, e ora io volevo vivere interamente secondo la volontà di Dio espressa nella Bibbia. Quelli che frequentavano con me la chiesa si adirarono accanitamente e la maggioranza pensò che io divenissi pazzo. Altri pensarono che avrei dovuto avere un posto più alto di quello di catechista, perché fossi allettato a rimanere nella chiesa.
Anche i demoni furono attivi per dissuadermi. E l’intero gruppo delle streghe pensò che avessi fatto qualche cosa di molto grave e sbagliato, ma io continuai a trarre conforto dalle Scritture, come da Isaia 41:9-12, che mostravano come Dio sostiene i suoi servitori. Nonostante l’opposizione dei demoni e degli uomini, ero deciso a fare la volontà di Dio.
Subito riscontrai che non potevo unire la stregoneria con il vero cristianesimo. La Bibbia mostra chiaramente la fonte dei poteri occulti. Ed essa avverte con vigore di non immischiarsi in nessuna specie di spiritismo, identificando il Diavolo e i suoi angeli demonici come la loro fonte. (Atti 16:16-18; Efes. 6:10-13; Deut. 18:10-14) In realtà io mi volevo battezzare come un vero cristiano. Per dare evidenza del mio cambiamento nella pura adorazione, raccolsi tutti gli strumenti connessi alle pratiche di stregoneria: la mia bandiera bianca, il talismano che tenevo sotto il mio cuscino, i miei abiti bianchi e le mie immagini. Gettai tutti questi in un fiume. Altri oggetti li seppellii nel terreno.
Deciso a fare la volontà di Dio com’è rivelata nella Bibbia, ora seppi che il cristiano, se sposato, dovrebbe essere marito di una sola moglie. (1 Tim. 3:2, 12) Divorziai dunque dalle mie mogli secondarie, per rimanere solo con la mia moglie più anziana.
Gioie e ricompense della vera adorazione
Da che intrapresi la vera adorazione, davvero molte sono state le mie gioie e le mie ricompense. Per esempio, quando assisto a un’assemblea dei Testimoni mi rallegro all’udire le esperienze di altri che sono pure stati liberati dalla schiavitù allo spiritismo. Di recente udii uno stregone che aveva sofferto fisicamente per anni; egli stesso era forse divenuto vittima dei demoni che adorava, come spesso avviene. Un giorno egli conobbe una Testimone, che predicava da pioniera le verità della Bibbia. Avendo udito da lei la buona notizia, le confessò che era in difficoltà con i propri parenti perché il suo feticcio (juju) distruggeva i suoi familiari, nonostante i molti sacrifici per placare gli spiriti. Ora impoverito, aveva cercato aiuto al suo capo religioso della setta del “monte Sion” e aveva anche detto al sacerdote che il juju doveva essere bruciato. Quale sorpresa aveva provato sentendosi dire dal capo della chiesa: “Non io! Non voglio che questo uccida me e distrugga la vita dei miei”!
Poiché il capo della chiesa aveva paura di agire contro i demoni distruggendo il juju, lo stregone pregò ora la testimone di Geova d’aiutarlo. Ella parlò al ministro che presiedeva la sua congregazione, ed egli prese immediate disposizioni per bruciare il juju. Le persone del vicinato si aspettavano, naturalmente, che i Testimoni che avevan distrutto il juju morissero di sicuro. Ma avendo notato che non era accaduto loro nulla, esse stesse decisero di conoscere maggiormente il vero Dio, Geova, che è più potente di qualsiasi altro. In quanto allo stregone e a sua moglie, furono liberati dall’influenza demonica. Cominciarono ad assistere alle adunanze dei Testimoni, e dopo sei mesi si battezzarono. L’ex stregone è ora un ministro pioniere egli stesso, che fa servizio di continuo aiutando altri a liberarsi dalla schiavitù dello spiritismo.
Nonostante che non abbia più le entrate finanziarie per le cure da stregone, trovo vero ristoro per la mia anima facendo la volontà di Dio in qualità di discepolo di Cristo. (Matt. 11:28-30) E quale gioia mi dà il recare questo ristoro ad altri! Ora posso dire ad altri che, non mediante la stregoneria ma per mezzo di Gesù Cristo il Re Figlio di Dio, Egli compirà guarigioni permanenti per tutto l’ubbidiente genere umano, recando loro l’umana perfezione. (Riv. 21:3, 4) E come sono grato che nel prossimo futuro Geova distruggerà tutte le pratiche della falsa religione, di cui la stregoneria non ne è che una. — Riv. 22:15.
Le mie gioie continuano a moltiplicarsi. Quattro dei miei nove figli ora condividono la speranza di vivere per sempre nel nuovo sistema di cose di Dio. Il mio fratello più giovane, che si unì ai miei genitori nel farmi accanita opposizione quando divenni testimone di Geova, ha subìto un mutamento di cuore e ora presta servizio per gli interessi del regno di Dio. E all’età di settantaquattro anni ho avuto il privilegio di frequentare il corso speciale per sorveglianti di congregazione promosso dalla Società Torre di Guardia a Lagos, in Nigeria. Invero grandi sono state le mie gioie e le mie ricompense da che mi liberai dallo spiritismo e dedicai la mia vita al vero Dio!
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Ingegnosità dei FilippiniSvegliatevi! 1971 | 22 dicembre
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Ingegnosità dei Filippini
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nelle Filippine
I FILIPPINI non hanno il monopolio dell’ingegnosità, ma è interessante osservare come hanno mostrato questa qualità sfruttando al massimo ciò che avevano a disposizione.
Dopo la seconda guerra mondiale milioni di bossoli di munizioni e involucri di bombe erano sparsi su tutto il suolo delle Filippine. Essi vennero usati come rottami di ferro nell’industria. I singoli Filippini pure ne fecero uso. In tutte le isole belle felci, gigli e altre piante da fiore sono coltivati in tali bossoli. E nelle Filippine meridionali i gong ricavati dagli involucri delle bombe permettono alle persone di campagna lontane le une dalle altre di comunicare fra loro.
Durante la guerra la benzina era limitata. I Filippini costruirono dunque veicoli con una caldaia di dietro in cui si usava come combustibile la carbonella del guscio della noce di cocco. Forse erano un po’ fuligginosi, e non così veloci come gli autobus a benzina, ma trasportavano le persone dove volevano andare.
Quando alla fine della guerra questi tipi di veicoli smisero d’essere usati, nacque un nuovo veicolo: il jeepney. Migliaia di jeep americane, classificate come residuati, vennero trasformate da intraprendenti meccanici filippini in eccellenti veicoli per il servizio passeggeri. Costituiscono ancora uno dei maggiori mezzi di trasporto nelle cittadine, e ognuno può trasportare dieci o dodici persone.
Gli alberi di bambù sono comuni nelle Filippine. Di solito raggiungono l’altezza di tre metri o più. Il Filippino può costruire tutta la sua casa di bambù. Ne ricava anche tavole, sedie, paraventi, panche, tubi per l’acqua, corde e giocattoli. Col bambù si fanno perfino contenitori per il sale, il pepe e lo zucchero, oltre a utensili da cucina.
Alcune donne filippine fanno una buona insalata con i germogli di bambù. E gli ingegnosi contadini piegano la pianta giovane di bambù finché la sua punta quasi tocca il suolo. Quindi
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