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  • Il mondo spirituale guidò Swedenborg
    La Torre di Guardia 1959 | 15 gennaio
    • Il mondo spirituale guidò Swedenborg

      EMANUELE Swedenborg, largamente conosciuto nel diciottesimo secolo per il suo contributo al governo, all’istruzione ed alla scienza, dice di aver anche avuto pronto accesso al mondo spirituale. Ci dice che una sera, dopo che egli ebbe terminato il pranzo, il Signore gli apparve. Quella notte apparve di nuovo e disse a Swedenborg che era stato scelto per spiegare agli uomini il senso spirituale delle Scritture. In seguito a ciò il mondo spirituale si aprì al suo sguardo, sia i cieli che l’inferno e coloro che erano in essi. Egli non cessò le altre sue occupazioni, ma gli interessi religiosi dominarono le sue attività.

      Nell’introduzione del suo Arcana Cælestia egli dice: “Mi è stato concesso, da diversi anni, di essere costantemente e ininterrottamente in compagnia di spiriti ed angeli, di udirli conversare l’uno con l’altro e di conversare con loro”. Che in qualche modo egli vedesse e udisse certe cose sembra esservi poco da dubitare. La domanda è: Che cosa erano e da dove avevano origine? La Parola di Dio dà un buon consiglio: “Provate le espressioni ispirate per vedere se hanno origine da Dio”. (1 Giov. 4:1) Perché qualcosa è soprannaturale non è necessariamente soltanto per le persone superstiziose, né tutto ciò che è soprannaturale viene da Dio.

      Le espressioni che Swedenborg fu ispirato a fare coprono un vasto campo e molte di esse si trovano in quasi trenta opere da lui scritte. Brevemente, alcuni dei punti principali sono esposti qui di seguito. Egli rigetta il concetto che ha la Cristianità della trinità. Scartando l’idea dell’uguaglianza di tre membri nella Divinità, la sostituisce con l’insegnamento dell’esclusiva divinità di Gesù Cristo, insegnamento che si dice sia il fondamento della teologia di Swedenborg. Con questo egli insegna che Geova Dio e Gesù Cristo non sono due Dèi o due persone, ma un Dio solo con differenti aspetti. Nel riferirsi a Geova egli intende l’inavvicinabile e supremo Essere divino. Cristo è chiamato l’Umanità divina. Il libro Divine Providence lo spiega in questo modo: “Dio è uno in essenza e in persona. Questo Dio è il Signore. La Divinità stessa, che è chiamato Geova ‘il Padre’, è il Signore fin dall’eternità. L’Umanità divina è ‘il Figlio’ generato dal Suo divino fin dall’eternità, e nato nel mondo. La Divinità che ne deriva è ‘lo Spirito santo’”.

      Viene presentato anche un diverso punto di vista nei riguardi dell’espiazione, secondo cui Cristo non ha provveduto un “prezzo di riscatto” da presentare a Dio per redimere l’umanità, ma che è stato piuttosto un campione o modello che ha mostrato all’uomo il modo di vincere i nemici spirituali che affronta.

      In un libro pubblicato dalla Fondazione Swedenborg, George Trobridge fa questa dichiarazione: “La Bibbia è veramente la ‘Parola di Dio’”.1 Tuttavia, Swedenborg insegna che le Scritture hanno un senso interiore o spirituale, che non è immediatamente manifesto alla superficie. Dato che la sua opera doveva far conoscere il “senso interiore” delle Scritture, è comprensibile perché definì “libri della Parola” soltanto “quelli che hanno un senso interno”. La Bibbia è così ridotta a circa trentaquattro libri, invece dei soliti sessantasei, secondo l’elenco che egli ne dà nel suo Arcana Cælestia.

      Di quelli che sono accettati vengono fatte dichiarazioni come questa: “Egli ci dice che i primi capitoli di Genesi sono di carattere puramente allegorico e che non descrivono la creazione dell’universo e la storia della prima coppia umana”.1 In base a questo egli ha edificato una dottrina di “corrispondenze”. “Il mondo naturale è un’immagine o specchio del mondo spirituale, in quanto ogni oggetto, ogni fatto e ogni fenomeno rappresentano o ‘corrispondono’ a qualche idea immateriale che è la loro controparte spirituale”.1

      Viene detto così che ogni cosa sulla terra corrisponde a quelle cose nel cielo, ed anche che i diversi cieli di cui egli parla si corrispondono l’uno con l’altro. Su questa idea egli basa quasi tutto il suo commentario biblico ed in esso presenta ciò che chiama il senso interiore della Parola. Si dice che la rivelazione di queste cose per mezzo di Emanuele Swedenborg adempiano la seconda venuta di Cristo. Non una venuta in persona, ma una venuta mediante la rivelazione del senso interiore della Parola per mezzo di Swedenborg.

      Le sue corrispondenze sono applicate anche ad altre questioni. Pertanto si dice che la vita in cielo è semplicemente una continuazione della naturale esistenza umana. “Quando il corpo non può più compiere le sue funzioni nel mondo naturale, si dice che l’uomo muore. Tuttavia l’uomo non muore; è soltanto separato dalla parte fisica che fu da lui usata nel mondo. L’uomo vive. . . . È chiaro, dunque, che quando un uomo muore, passa solo da un mondo ad un altro”.2 Swedenborg era pienamente convinto della cosa, perché egli stesso afferma di aver parlato con alcuni suoi amici defunti.

      Vien detto che in questo altro mondo l’uomo conduce un’esistenza molto simile a quella goduta sulla terra, ma in forma spirituale. Ivi pertanto vi è il matrimonio celeste, vale dire un matrimonio di mente, che può essere la continuazione dell’unione matrimoniale contratta sulla terra. I figli, che si dice siano tutti automaticamente salvati, sono allevati da donne angeliche. Egli parla di dimore nel cielo con stanze da letto, salotti, giardini e prati. Si dice che quivi siano tenute anche le regolari funzioni della chiesa.

      Che cosa sono il cielo e l’inferno della dottrina di Swedenborg? Non luoghi soltanto ma anche condizioni interne. Chiunque è libero di ascendere al cielo, ma non tutti vorranno rimanervi, perché ogni persona, dopo la morte va nel luogo che ama. Quelli che amano il bene trovano il loro posto nella società del cielo; quelli che amano il male preferiscono la società dell’inferno. Per questo motivo dice: “Il cielo è nell’uomo; e coloro che hanno il cielo in se stessi vanno in cielo. . . . Ogni angelo riceve il cielo che è attorno a lui secondo il cielo che è in lui”.2

      Lo stesso si verifica rispetto a quelli destinati all’inferno, per cui “l’uomo si getta da sé nell’inferno, non lo getta il Signore”. Questo porta all’ulteriore insegnamento che non vi è alcun individuo nell’inferno che sia il Diavolo, e che non vi è alcuno spirito in alcun altro luogo che fosse una volta perfetto e che divenisse il Diavolo, perché, dice Swedenborg, “non v’è un solo angelo nel cielo universale che sia stato originalmente creato tale, né nessun diavolo nell’inferno che sia stato creato come angelo di luce e che dopo sia stato gettato giù in quel luogo; ma tutti, in cielo e nell’inferno, vengono dalla razza umana”.1

      VALUTAZIONE DELL’EVIDENZA

      Uno dei libri di Swedenborg è intitolato “La vera religione cristiana”, e si dice che la religione che egli insegna e afferma di aver ricevuto mediante rivelazione da Dio dal cielo corrisponda a quella descrizione. Vi corrisponde? Se è così, essa deve conformarsi agli insegnamenti di Cristo e all’esempio da lui dato. Un’organizzazione che esalta il Figlio Cristo Gesù più del Padre Geova Dio segue forse l’esempio di Cristo che disse a suo Padre: “Io ti ho glorificato sulla terra”? (Giov. 17:4) L’ispirato salmista disse: “E sappiano che Tu solo, il cui nome è Jehova, sei l’Altissimo sopra tutta la terra”. (Sal. 83:18, Co) Gesù mostrò di essere completamente in accordo con quell’espressione divinamente ispirata quando disse: “Il Padre è più grande di me”. — Giov. 14:28.

      Quando le fondamenta crollano, crolla pure il sistema che vi è edificato sopra. “La pietra di fondamento dell’intero sistema è la dottrina della suprema Divinità di Gesù Cristo”, dice il libro Swedenborg — Life and Teaching. Ma tale dottrina non è insegnata nella Bibbia, che è la verità. Essendoci una cattiva pietra di fondamento, non ci dovrebbe sorprendere di trovare ulteriori difetti di lavorazione nella struttura.

      Cristo ci dice che “il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua anima come riscatto in cambio di molti”. (Matt. 20:28) Quando istituì la celebrazione della commemorazione della sua morte fra i suoi discepoli disse: “Questo significa il mio ‘sangue del patto’ che sarà sparso a favore di molti per la remissione dei peccati”. (Matt. 26:28) L’apostolo Paolo sostiene la necessità di questo provvedimento dicendo: “Se non si versa il sangue non ha luogo nessun perdono”. (Ebr. 9:22) Può qualcuno negare queste cose e affermare ancora di essere Cristiano? Swedenborg lo fa, affermando che la salvezza non è tanto basata su un sacrificio cruento quanto sul bene che Dio ha inculcato nell’uomo.

      Sminuendo la necessità di prestare attenzione a Dio quando ci parla mediante la sua Parola, Swedenborg dichiara: “Il Signore fa si che vi sia la religione in ogni luogo, e in ogni religione i due elementi essenziali della salvezza che sono: conoscere Dio e non fare il male perché è contrario a Dio”.3 Dice pure: “I pagani vanno in cielo con minor difficoltà dei Cristiani”.2 Perché essere Cristiani allora?

      No, Gesù non insegnò che tutta la religione è da Dio. Ai falsi religionisti dei suoi giorni disse: “Voi siete dal padre vostro il Diavolo”. (Giov. 8:44) Non ogni via religiosa, ma soltanto una stretta e angusta via conduce alla vita. “Entrate per la porta stretta; perché larga e spaziosa è la via che conduce alla distruzione, e molti sono quelli che vi passano; mentre stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano”. (Matt. 7:13, 14) Il vero Cristianesimo dà ascolto al consiglio di Cristo Gesù.

      La Bibbia espone il proposito dell’Onnipotente Dio nel creare l’uomo e la donna quando dice: “Crescete e moltiplicatevi e riempite la terra e assoggettatevela, e tenete sottomessi i pesci del mare e le creature volatili dei cieli ed ogni creatura vivente che striscia sopra la terra”. (Gen. 1:28) Era proposito di Dio che l’uomo riempisse la terra, ma l’espressione ispirata di Swedenborg dice: “L’oggetto della creazione era un cielo di angeli derivanti dalla razza umana”.4 Ovviamente la sua ispirazione veniva da un’altra fonte. Per timore che qualcuno risponda che una simile conclusione mostra ignoranza del senso interiore della Parola in Genesi, si noti che anche Swedenborg, nel libro Doctrine Concerning the Sacred Scriptures, disse: “La dottrina della verità autentica può essere anche tratta in pieno dal senso letterale della Parola”.

      Egli inoltre rivela la fonte della sua ispirazione quando fa la dichiarazione che “l’uomo è stato creato in modo tale che il suo essere interiore non può morire”.5 La schietta Parola di Dio dice che “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”. (Rom. 3:23) Il giudizio di Dio è che il peccatore ‘sicuramente morrà’. (Gen. 2:17) “L’anima che pecca sarà quella che morrà”. — Ezech. 18:4, VR.

      Le idee esposte da Swedenborg possono essere seducenti per certe persone, ma non hanno alcun interesse per quelli che amano Dio. Il movimento, anche se è chiamato “La Nuova Gerusalemme discesa dal cielo da presso Dio”, ha dimostrato di non essere da Dio, negando la sua supremazia e rigettando la sua Parola. (Apoc. 22:18, 19) Sebbene pretendano di essere la vera religione cristiana, si sono dimostrati falsi a quel vanto ignorando gli insegnamenti di Cristo e rigettando il suo sacrificio di riscatto. Swedenborg asserì che non c’è il Diavolo, ma così facendo si rese cieco al pericolo e cadde nella trappola. Sebbene forse inconsapevolmente, servì agli interessi dell’avversario Satana il Diavolo insegnando la sua menzogna dell’immortalità dell’anima umana, alterando il proposito di Dio riguardo all’uomo e trascurando la Parola di Dio.

      Riguardo a quelli che manifestano in tal modo una santa devozione ma si dimostrano falsi alla sua potenza, la Parola di Dio dice: “Da questi allontanati”. — 2 Tim. 3:5.

      RIFERIMENTI

      1 Swedenborg — Life and Teaching, di George Trobridge, pagine 112, 129, 137, 179.

      1 Swedenborg — Life and Teaching, di George Trobridge, pagine 112, 129, 137, 179.

      1 Swedenborg — Life and Teaching, di George Trobridge, pagine 112, 129, 137, 179.

      2 Heaven and Its Wonders and Hell, di Emanuele Swedenborg, pagine 54, 319, 445, 447, 547, 324.

      2 Heaven and Its Wonders and Hell, di Emanuele Swedenborg, pagine 54, 319, 445, 447, 547, 324.

      1 Swedenborg — Life and Teaching, di George Trobridge, pagine 112, 129, 137, 179.

      3 Divine Providence, pag. 328.

      2 Heaven and Its Wonders and Hell, di Emanuele Swedenborg, pagine 54, 319, 445, 447, 547, 324.

      4 True Christian Religion, pagine 66, 70.

      5 Heavenly Doctrine, pag. 223.

  • Sparatoria in chiesa
    La Torre di Guardia 1959 | 15 gennaio
    • Sparatoria in chiesa

      NELL’EDIZIONE del 17 giugno 1957 del Daily Star di Beirut apparve uno strano titolo: “19 uccisi in una sparatoria in una chiesa di Zghorta”. Che cosa provocò questo deplorevole episodio? Per avere una risposta dobbiamo sapere qualche cosa della rivalità fra famiglie a Zghorta, villaggio di montagna della parte settentrionale del Libano. È formato di cattolici maroniti, ramo della religione cattolica romana. In questo villaggio maronita abitano due grandi e potenti famiglie che si chiamano Dweihi e Franjieh. Da qualche tempo v’era una contesa fra queste due famiglie. Ne derivavano spesso delle sparatorie. “Quando essi sono in lotta”, riferisce la rivista Time, “stanno attenti d’andare in chiesa per chiedere che Dio li assista nel puntare i loro fucili, ed anche quando sono in fuga mancano raramente alla messa domenicale”. Recentemente uno strano contrasto ha portato la lite al culmine.

      ● Durante il funerale di un ex sindaco e cugino del vescovo maronita di Tripoli, un membro della famiglia Dweihi fece un discorso. Questo fu considerato lesivo per l’attuale deputato del distretto, che è un Franjieh. Ciò successe dopo che un sacerdote cattolico di nome Simaan Dweihi si era dedicato alla politica: egli si fece iscrivere alla lista elettorale come candidato al parlamento. Questo non piacque ad Hamid Franjieh, eminente portavoce dell’opposizione. Si sospettava che il sacerdote Dweihi si fosse dedicato alla politica per screditare la famiglia Franjieh e per ostacolare le possibilità di Hamid Franjieh di diventare presidente.

      ● La rivalità fra le famiglie accresciuta dalla campagna politica si fece più tesa. Il sacerdote maronita Simaan, disse la rivista Time, “porta di solito con sé una grande pistola nei suoi giri clericali, e raramente viaggia senza una scorta di quattro o cinque congiunti armati di pistola”. La sparatoria cominciò nel cortile della chiesa, interrompendo una solenne processione di sei porporati e più di 100 barbuti sacerdoti. Le pistole cominciarono a sparare. Le mitragliatrici a crepitare. Scoppiò il pandemonio. In breve le pallottole cominciarono a volare anche dentro la chiesa, dove quasi 2.000 persone assistevano al servizio funebre di uno sceicco dei dintorni. Il sacerdote Dweihi armato di pistola corse a rifugiarsi nella sagrestia ma una pallottola lo aveva ferito ad una mano. In quindici minuti, secondo i giornali, “furono sparate migliaia di pallottole”. Quando la sparatoria cessò, erano state ferite più di 100 persone. Diciannove persone erano morte. Quattro giorni dopo i morti salirono a trenta, mentre dieci persone versavano ancora in gravi condizioni. Undici persone erano state uccise dentro la chiesa stessa. Almeno un bambino e una donna furono tra le vittime e tre sacerdoti furono uccisi. Altri tre furono feriti.

      ● Un sacerdote in politica aveva dato tragici risultati.

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