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Ambasciatori dei tempi antichiLa Torre di Guardia 1967 | 1° maggio
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senza volgerci né a destra, né a sinistra, finché non abbiamo attraversato i tuoi confini”. (Num. 20:17, Na) Sebbene gli Edomiti respingessero questa ragionevole richiesta e rifiutassero di concedere agli Israeliti il permesso di passare, mandando anche soldati per impedirlo, non c’è nessuna indicazione che facessero del male agli ambasciatori. Il loro rifiuto fu riferito a Mosè dagli ambasciatori, e quindi egli condusse gli Israeliti attorno al territorio di Edom.
Erano impiegati ambasciatori anche per portare sfide e dichiarazioni di guerra. Amazia re di Giuda, per esempio, mandò ambasciatori a Ioas, re d’Israele, sfidandolo in battaglia. (2 Re 14:8) Rabsache fu uno degli ambasciatori mandati dal re Sennacherib d’Assiria a dichiarare guerra al re Ezechia a Gerusalemme. Nella corte reale d’Assiria “Rabsache” era un titolo che significava “il principale maggiordomo”. Questo eminente ufficiale fu impiegato dal re d’Assiria come suo personale messaggero o ambasciatore al re Ezechia. Malgrado le millanterie dell’ambasciatore assiro, gli Assiri non riuscirono a prendere la città di Gerusalemme, perché Geova Dio combatté per il suo popolo, uccidendo 185.000 Assiri in una sola notte. — 2 Re 18:19; 19:35.
AMBASCIATORI CRISTIANI
Nelle Scritture Greche Cristiane il termine “ambasciatore” è impiegato in senso figurativo in relazione agli unti seguaci di Cristo. Poiché Cristo fu fatto ambasciatore del regno di Dio, i suoi seguaci che proclamano alle nazioni il suo messaggio circa il Regno sono detti ambasciatori. A differenza degli ambasciatori ufficiali che erano mandati dai re, essi non sono mandati specificamente ai capi di governo. Il loro è un messaggio di riconciliazione per tutte le persone al fine di portarle in buone relazioni con il celeste Re, Geova Dio, mediante suo Figlio Gesù Cristo.
Parlando degli unti seguaci di Cristo, Paolo, apostolo di Gesù Cristo, disse: “Noi siamo perciò ambasciatori in sostituzione di Cristo, come se Dio supplicasse per mezzo di noi. Quali sostituti di Cristo noi imploriamo: ‘Siate riconciliati con Dio’”. (2 Cor. 5:20) Coloro che rispondono alla loro implorazione facendo la pace con Geova Dio per mezzo del suo reale Figlio eviteranno il conflitto con Dio e Cristo all’imminente battaglia del gran giorno di Dio l’Onnipotente. (Riv. 16:14, 16) In questo modo gli unti seguaci di Cristo adempiono oggi il compito di ambasciatori del Re, Geova Dio.
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“Getta il tuo pane sulla superficie delle acque”La Torre di Guardia 1967 | 1° maggio
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“Getta il tuo pane sulla superficie delle acque”
Diciotto anni fa un fratello diede testimonianza occasionale a una giovane ragazza norvegese mentre era in Danimarca. Non molto tempo dopo ciò ella esclamò: “Ora, per la prima volta, capisco lo scopo della vita”. Fu iniziato uno studio biblico, ma poco tempo dopo la ragazza lasciò il paese e perse di vista i testimoni di Geova. Sedici anni dopo questo fratello ricevette una lettera da lei nella quale diceva che si era rimessa a contatto coi testimoni di Geova perché, secondo le sue parole, “in tutto questo tempo la verità è stata in me”. Fu cominciato un nuovo studio e presto ella venne nella verità, frequentando le adunanze e assistendo alle assemblee. Il fratello scrive: “Sebbene rimanessimo delusi quando non sapemmo più nulla di lei, quanto è stata più grande la nostra felicità allorché abbiamo di nuovo avuto sue notizie! Ci siamo rallegrati incontrandola a un’assemblea e ancora di più quando abbiamo saputo che si era battezzata”. Sì, “getta il tuo pane sulla superficie delle acque perché dopo molti giorni lo ritroverai”. — Eccl. 11:1, Ga. — Dall’Annuario dei Testimoni di Geova per il 1967 (inglese), Danimarca, pagina 128.
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