BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • La Danimarca introduce l’educazione sessuale obbligatoria
    Svegliatevi! 1972 | 8 luglio
    • La Danimarca introduce l’educazione sessuale obbligatoria

      Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Danimarca

      NEL maggio del 1970 il parlamento danese fece una legge che rese l’educazione sessuale obbligatoria nelle scuole pubbliche. La legge entrò in vigore nel periodo scolastico dopo l’estate del 1971. Che cosa significa questo per gli insegnanti, per gli studenti e per i loro genitori danesi?

      Oltre agli argomenti fondamentali come funzione degli organi sessuali, pubertà, mestruazione, emissione, rapporti sessuali e concezione, le lezioni di istruzione sul sesso tratteranno eccessivi amplessi, differenze di reazioni sessuali del maschio e della femmina, masturbazione, metodi contraccettivi e malattie veneree.

      Il programma di istruzione deve cominciare subito dalla prima classe.

      Che c’è di nuovo?

      L’educazione sessuale non è nuova in Danimarca. Sin dal 1904 alcune informazioni sul soggetto si inserivano nelle lezioni di storia naturale nelle classi medie (ai fanciulli dagli undici ai quattordici anni). Le scuole elementari del 1941-1942 collegavano una certa quantità di educazione sessuale con i corsi di sanità e igiene. Nel 1961, il Ministero dell’Educazione approvò poi l’istruzione sessuale come parte del regolare programma della scuola elementare. Ma due anni dopo le registrazioni mostrarono che l’avevano iniziata solo il 29 per cento delle scuole.

      Anche dove erano state iniziate, le lezioni di educazione sessuale erano di natura volontaria. Prima che i fanciulli fossero inclusi, dovevano consultarsi i genitori.

      Ora il quadro ha assunto nuove tinte. La nuova legge non contiene nessuna disposizione per l’esonero dei fanciulli; l’istruzione è obbligatoria.

      Infatti, l’educazione sessuale sarà intessuta nell’intero corso scolastico. Quando, per esempio, in una considerazione di geografia ci rientra il problema della sovrappopolazione dell’India, la legge dispone che l’insegnante può presentare informazioni intorno ai metodi di controllo delle nascite e di pianificazione familiare. Quindi, non essendo l’istruzione limitata a specifiche lezioni ma pervadendo l’intero corso, si può vedere quanto sia difficile esonerare i fanciulli per qualsiasi ragione.

      Perché la nuova legge?

      Un fattore maggiore che ha portato a questa legislazione pare sia stato un appello del Consiglio Nazionale delle Donne Danesi del 1960. Già le statistiche rivelavano che circa 6.000 giovani donne incinte non sposate, press’a poco la metà d’esse al di sotto dei vent’anni, cercavano ogni anno aiuto agli istituti per l’Assistenza della Maternità. I circa 4.000 aborti legali che vi erano annualmente venivano di gran lunga superati dagli stimati 15.000 aborti illegali procurati nello stesso periodo. Lamentando che “soppressione, vaghezza e indefinitezza” nell’educazione sessuale conducessero a molte di tali sventure, il Consiglio Nazionale delle Donne faceva appello al governo onde apportasse un maggiore miglioramento.

      Ma perché l’educazione sessuale obbligatoria? E perché cominciare dai fanciulli in tenera età nelle prime classi?

      Si asserisce che la natura obbligatoria della nuova legge rimuova qualsiasi stigma dall’educazione sessuale, facendola apparire normale e comune anziché qualche cosa di ‘speciale’. Si suppone che venga tolto al soggetto del sesso ogni elemento ‘drammatico’ o senso di ‘mistero’. I fanciulli saranno incoraggiati a parlare in maniera aperta e libera dell’intera portata del soggetto.

      Si esprime il pensiero che alcuni fanciulli maturino abbastanza presto in quanto al sesso. Si dice che circa l’8 per cento delle ragazze danesi abbiano le prime mestruazioni all’età di undici anni. Quindi, le lezioni della terza e della quarta classe tratteranno questo soggetto per prepararle ad accettare questo sviluppo senza indebita sorpresa. Si ritiene inoltre che anche i fanciulli molto piccoli abbiano bisogno d’essere avvertiti contro gli adulti sessualmente pervertiti, senza spaventarli fino al punto di temere estranei amichevoli.

      Quali benefici si attendono?

      Una prima mèta è la riduzione delle gravidanze indesiderate, e degli aborti, legali o illegali fra le ragazze molto giovani. Si spera in tal modo di evitare per lo più il turbamento emotivo, i problemi sociali e le vite rovinate che questi possono recare.

      I sostenitori della nuova legge danno la colpa di queste sventure principalmente a ignoranza, superstizione e pervertite idee sul sesso fra i ragazzi e le ragazze. La Danimarca permette la stampa di pubblicazioni pornografiche, e si riconosce che molti ragazzi acquistano gran parte della loro conoscenza sul sesso da questa fonte. Un’opinione che sta alla base della nuova legge dice: “Questa specie di informazioni può essere la causa di una veduta non realistica e contorta delle relazioni sessuali”.

      Ma i principali mezzi sui quali si fa affidamento per contrastare le gravidanze indesiderate sembrano esser quelli di provvedere ai giovani piene informazioni sui metodi antifecondativi.

      Che cosa impareranno i fanciulli?

      È ovvio che moltissimo dipende dal singolo insegnante e dalle sue norme personali. Anche dai libri di testo che si scelgono.

      Qualche idea di ciò che si potrebbe insegnare può vedersi considerando un libro già usato in alcune scuole. Questo libro, intitolato Dreng og pige, mand og kvinde (Ragazzo e ragazza, uomo e donna), del dottore in medicina Bent H. Claësson, nella sua prefazione dice che si è fatto uno sforzo per “escludere la moralizzazione” e per dare risalto al concetto che “ciascun individuo deve avere il diritto di soddisfare le sue necessità sessuali indipendentemente da età, sesso e — fintantoché non invade i diritti degli altri — metodo usato”.

      Tra le fotografie che illustrano il testo di questo libro ce ne sono alcune che mostrano come una coppia può pervenire alla soddisfazione sessuale senza l’effettiva relazione e anche come masturbarsi. Su quest’ultimo soggetto il libro dice:

      “Se ne può fare una regola aurea, senza nessuna vergogna, masturbandocisi quando si vuole. È esattamente la stessa cosa che mangiare quando si ha fame, dormire quando si ha sonno e orinare quando è necessario”.

      Sulle relazioni sessuali prematrimoniali l’autore dice che ‘per fortuna alcuni sono liberali su questo’. L’infedeltà è presentata come una possibile soluzione per il matrimonio non armonioso, e si dice che la pornografia abbia qualche valore psicologico. In quanto alle relazioni sessuali con gli animali, egli afferma:

      “In questo paese, finché non si maltratta l’animale, è legale soddisfare in questo modo i desideri sessuali”.

      Mentre ‘esclude la moralizzazione’, l’autore cerca dunque di stabilire in maniera ovvia un suo proprio codice morale, che presenta come la ‘regola’ o legge da seguire. Questo codice condona le pratiche di masturbazione, fornicazione, omosessualità e perfino le relazioni sessuali con gli animali. È questa la specie di codice che vorreste far imparare ai vostri figli?

      Contrasto con il cristianesimo

      Assai chiaramente, l’educazione sessuale nelle scuole può spesso implicare un attacco, diretto o indiretto, agli insegnamenti cristiani che si trovano nella Bibbia. Il summenzionato libro, infatti, apertamente dice:

      “In ogni caso è un errore sostenere l’atteggiamento cristiano che il ‘sessualmente normale’ sia anche il modo naturale e giusto contro il ‘sessualmente anormale’, che è [perciò considerato] innaturale, perverso, una deviazione o immorale”.

      È vero che questo autore ha annunciato da allora una revisione del suo libro e asserisce di aver “eliminato tutto ciò che potrebbe essere considerato anticristiano”. Ma ci si potrebbe ben chiedere che cosa egli consideri la linea di divisione fra ciò che è cristiano e ciò che è “anticristiano”.

      Se egli è guidato dalla Chiesa Nazionale (Luterana) di Danimarca, l’‘eliminazione’ può essere molto minore. Perché? Perché è ben noto che molti ecclesiastici della Chiesa Nazionale sostengono che né il cristianesimo né la Bibbia esprima alcun chiaro o definito codice morale.a

      Tuttavia, se aprite la vostra Bibbia e leggete le dichiarazioni come quelle che si trovano in Romani 1:24-32, Galati 5:19, 21 ed Efesini 5:3, 5, vedete che la Bibbia descrive con chiarezza quelli che praticano la fornicazione (rapporti sessuali prematrimoniali), l’adulterio (rapporti sessuali extraconiugali), e l’omosessualità come persone che hanno “vergognosi appetiti sessuali”, operando ciò che è “osceno”. Essa dichiara inoltre in modo definito che nessuna di tali persone avrà “alcuna eredità nel regno del Cristo e di Dio” e “sono meritevoli di morte”. Ma queste dichiarazioni apparentemente non sono per tali ecclesiastici abbastanza “definite”.

      Molti insegnanti condividono senza dubbio la veduta di questi ecclesiastici sulle questioni sessuali. Quando questi insegnanti tengono lezioni di lettura, scrittura e aritmetica, questa può non avere molta importanza. Ma quando si tratta di istruire i fanciulli e i giovani sugli atteggiamenti circa il sesso e altri seri aspetti della vita, può avere grande importanza.

  • L’insegnamento sessuale nelle scuole è utile o pericoloso?
    Svegliatevi! 1972 | 8 luglio
    • L’insegnamento sessuale nelle scuole è utile o pericoloso?

      LA MAGGIORANZA delle persone in Danimarca non è evidentemente turbata dalla nuova legge sull’educazione sessuale obbligatoria del loro paese. Sembra che la maggioranza la consideri come ‘un passo nella direzione giusta’, qualche cosa che aiuti i fanciulli a conseguire una vita ben equilibrata.

      Nessuno, naturalmente, può negare che i fanciulli hanno bisogno d’imparare i fatti della vita, come e perché il loro corpo funziona in quel modo, quale sia il processo della procreazione. È anche innegabilmente importante che essi abbiano verso queste cose un’attitudine salutare, non considerando il sesso come qualche cosa di per se stesso ‘impuro’.

      Ciò nondimeno, molti vedono pericoli insiti nella nuova legge danese o nella tendenza che essa rappresenta. Si preoccupano dell’accresciuta autorità conferita ai funzionari e agli insegnanti delle scuole e della corrispondente riduzione del controllo dei genitori sui figli.

      Guida o deviazione?

      Molti prevedono lo stesso pericolo che fu additato alcuni anni or sono dal direttore didattico Aage Nørfelt, che avvertì:

      “Lo scopo di qualsiasi istruzione è . . . la guida, ma se si trascurano zone essenziali può molto facilmente divenire proprio l’opposto, deviazione”. — Kristeligt Dagblad, 24 agosto 1966.

      Quelli che sollecitano l’educazione sessuale nelle scuole, egli disse, assumono l’atteggiamento che ‘i giovani avranno relazioni sessuali in ogni modo’ quindi la cosa principale è ‘aiutarli a seguire metodi antifecondativi e a evitare gravidanze e aborti illegali’. Quindi disse:

      “Ma a questo riguardo si manca di fare la cosa più essenziale: dire a questi fanciulloni (poiché questo è ciò che sono) che ciò che non va è che hanno relazioni intime a quella età”. La vita ha “il suo ritmo naturale che dev’essere rispettato. Il fanciullo sarà un fanciullo, e il giovane un giovane in quegli specifici periodi”. Questo è il modo in cui sono preparati alla successiva piena vita matura. Esattamente come i fanciulletti che cercano di imitare i più vecchi appaiono stolti, e i vecchi che cercano di apparire giovani si rendono ridicoli, così è ‘contrario alla natura delle cose che i giovani immaturi cerchino di vivere da adulti maturi’. Perciò, il direttore Nørfelt concluse:

      “La predica che quando si è maturi sessualmente in senso biologico, si abbia il diritto ai rapporti sessuali, è falsa. È una deviazione, non una guida”.

      Questo non significa che la nuova legislazione non tenga affatto conto dei problemi inerenti. Più che semplicemente dare ai fanciulli informazioni sul sesso, essa cerca di provvedere la guida di alcune indicazioni. Ma che cosa sono queste indicazioni? Quale forza hanno?

      Come base per tale guida, il comitato legislativo usò un trattato del dottore in teologia K. E. C. Løgstrup. Esso riconosce che “il tempo dei giovani è spesso caratterizzato dall’incostanza e dalla mutevolezza”. Ai giovani deve dirsi che, se non hanno la capacità di stabilire relazioni durevoli, non è nel loro migliore interesse iniziare una relazione sessuale. Anziché risolvere i problemi, tali relazioni “spesso creano nuovi problemi”. Perciò, qualsiasi incoraggiamento alla castità e alla restrizione è mancante o molto debole. I giovani devono essere avvertiti di non “correre rischi” che potrebbero dar luogo alla gravidanza, devono essere consigliati che entrambe le parti sono responsabili di adottare adeguati provvedimenti per il controllo delle nascite, dovrebbero anche essere istruiti su quando le circostanze sono migliori per avere relazioni sessuali. Insieme a tutto ciò si parla loro dell’importanza di ‘capire’ e ‘considerare’ queste cose. Ma in quanto a qualsiasi obbligo morale verso Dio, il trattato del teologo Løgstrup non dice nulla. Ciò che i genitori dei giovani credono circa la condotta giusta è apparentemente considerato privo d’importanza. In ultima analisi i giovani son lasciati a prendere le loro proprie decisioni in quanto a ciò che dovrebbero o non dovrebbero fare.

      Vi aspettereste che i giovani che han ricevuto questo tipo d’istruzione si astenessero dalle relazioni sessuali o le avessero?

      Quanto è coerente che i legislatori dubitino della capacità dei genitori di guidare con saggezza i loro figli e che nello stesso tempo attribuiscano a giovani inesperti e immaturi la saggezza necessaria per prendere sagge decisioni quando sono stimolati dalla passione? La fiducia che i sostenitori dell’educazione sessuale oggi mostrano nel giudizio dei giovani è rimarchevole, e, in vista dei problemi che i giovani già hanno in tutto il mondo, è almeno ugualmente ingenua.

      Sarebbe assennato spiegare a un ragazzino il funzionamento meccanico di un’automobile, mostrargli come guidarla e quindi mandarlo nelle vie di una grande città con la semplice istruzione che dovrebbe mostrare ‘considerazione’ e buon giudizio, senza impartirgli nessuna conoscenza delle leggi sul traffico o del senso di responsabilità che bisogna avere verso tali leggi? Il traffico cittadino non è all’incirca così complesso come lo sono le relazioni umane né è così pieno di pericoli come quelle possono esserlo, in particolar modo nei nostri tempi moderni. Dobbiamo forse credere che Dio non ci abbia dato nessuna regola da seguire?

      Lo Stato usurpa i diritti dei genitori?

      La nuova legge fa strada allo stato politico perché usurpi i diritti dei genitori? Il capo dipartimento Oskar Hansen ha lamentato presso la Commissione dei Diritti Umani che esso li usurpi. Egli richiama l’attenzione sul primo emendamento, articolo 2, della dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, che afferma:

      “Con l’esercizio delle funzioni che lo stato assume a sé nell’educazione e nell’istruzione, rispetterà il diritto dei genitori di fare in modo che tale istruzione ed educazione sia impartita in armonia con la loro propria convinzione religiosa e filosofica”.

      Ma un ecclesiastico danese, Søren Krarup, va oltre ciò. Esprimendo vedute diverse da molti del clero danese, paragonò la nuova legge al ‘neonazismo’. Nel Kristeligt Dagblad del 4 giugno 1971, avvertì: “È uno sforzo per rubare i figli ai loro genitori esattamente come fecero i nazisti”.

      Chiedendo come mai un governo possa dire al popolo di non essere capace di dirigere le proprie faccende, quando è il popolo che ha eletto il governo, egli risponde:

      “Si fa ciò pretendendo di avere una conoscenza da esperto che le persone comuni non hanno. La tendenza è ovvia nella politica. . . . Ma comincia a penetrare anche nel campo dell’educazione che abbonda di ‘esperti’ onnisapienti e onnipotenti sul benessere e sulla felicità dei fanciulli”.

      Tali ‘esperti’, egli dice, pretendono di conoscere i più intimi pensieri degli altri. “E, ciò che è più importante, pretendono di conoscere meglio delle persone stesse”. Egli li paragona al medico che pensa di non dover sciupare il tempo parlando con i pazienti del trattamento che preferisce, poiché “conosce meglio” le cose. — Berlingske Tidende, 20 giugno 1971.

      Dov’è realmente il problema

      Deve il problema delle gravidanze indesiderate, degli aborti, delle pervertite idee circa il sesso davvero risolversi nelle scuole? A tale proposito, quale successo hanno avuto le scuole nel risolvere altri seri problemi morali che implicavano i giovani? Han potuto i loro corsi di civismo e buona cittadinanza allontanare o arrestare la crescente ondata di tossicomania, delitti e violenza fra i giovani? Or dunque, è l’assenza o il limitato insegnamento dell’educazione sessuale nelle scuole la vera fonte del problema?

      Nel 1960, quando il Consiglio Nazionale delle Donne fece il proprio appello, disse: “È nostra impressione che troppi giovani non ottengano il sostegno che dovrebbero avere nella casa o nella scuola e perciò escano nel mondo impreparati e ignoranti”.

      Ma, ovviamente, l’educazione domestica precede l’educazione scolastica nella vita del fanciullo.

      L’ex ministro dell’educazione K. Helveg Petersen mette a fuoco la vera fonte del problema, dicendo: “La scuola non potrà mai adempiere questo incarico in maniera pienamente soddisfacente, perché esso appartiene innanzi tutto alla famiglia”.

      È a questa che la Bibbia pure l’assegna. Quando un padre israelita parlava con i suoi figli della legge mosaica, come doveva fare quotidianamente secondo Deuteronomio 6:6-9, essi ricevevano inevitabilmente molta istruzione sessuale, come chiunque può vedere solo leggendo quella Legge nella Bibbia. I genitori — non qualche estraneo — davano tale istruzione e rispondevano alle domande dei loro figli. E quando i figli udivano leggere in pubblico la legge su queste cose, i genitori erano presenti con loro. (Deut. 31:10-13) I genitori che oggi preferiscono lasciar svolgere questo compito alla scuola non possono pretendere d’essere sostenuti dalla Bibbia. Fanno questo con loro grave rischio.

      Ciò che possono fare i genitori

      I genitori hanno sugli altri enormi vantaggi nell’impartire ai loro figli educazione sessuale. Conoscono i loro figli meglio di qualsiasi altro. Sanno quanto questi si sono sviluppati fisicamente, mentalmente ed emotivamente. E, se sono coscienti, i genitori naturalmente mostrano per i loro figli superiore riguardo allorché danno ai loro figli aiuto individuale secondo le necessità e le circostanze di ciascun figlio.

      Che possono fare i genitori dove le autorità costringono i figli a ricevere nella scuola istruzione sessuale? Essi possono regolarmente chiedere al figlio che cosa gli viene insegnato, e anche appurare ciò che ha udito dai compagni di gioco e da altri su questo soggetto. Quindi, in una conversazione aperta e sincera, i genitori possono fornire al figlio altre sane e utili informazioni. Possono correggere e contrastare le idee sbagliate e rafforzare la determinazione e il desiderio del figlio di seguire la biblica e cristiana norma di giusta condotta, cercando in tal modo la benedizione di Dio.

      Qui, certo, un pizzico di prevenzione vale più di tanta cura. I genitori dovrebbero guardarsi dal farsi portare via dalle scuole l’iniziativa sui vari punti dell’istruzione sessuale. In Danimarca, l’opinione su cui si basa la nuova legge dice che i genitori dovrebbero essere informati in quanto al modo in cui si impartirà l’educazione sessuale e in quanto all’età in cui saranno presentati i vari aspetti del soggetto. Dove le scuole non fanno questo, i genitori possono rivolgersi agli insegnanti per ottenere tali informazioni. Quindi possono preparare in anticipo i figli così che i figli abbiano già nella mente il sano punto di vista scritturale quando la scuola comincia a trattare certi punti. Nei paesi come la Danimarca i genitori hanno bisogno di cominciare a far ciò prima ancora che il figlio inizi la prima classe.

      E, nonostante che i governi impongano l’educazione sessuale obbligatoria, i genitori possono ancora parlare con le autorità scolastiche e far conoscere la loro preoccupazione circa le questioni morali che possono sorgere. Possono esprimere la loro disapprovazione se gli insegnanti incoraggiano sessualmente la condotta dissoluta. Alcuni genitori danesi hanno autorizzato i loro figli a chiedere il permesso di lasciare l’aula se la discussione sessuale diviene depravata. Comunque, in vista della curiosità naturale dei fanciulli e dei giovani, alcuni genitori possono ben ritenere che questo sia attendersi molto dai loro figli. In alcune parti del mondo, i genitori che ne sono stati in grado han preferito provvedere ai loro figli istruzione da scuole private, come mediante corsi per corrispondenza o con altri mezzi approvati dalla legge. Essi considerano qualsiasi spesa in più che debbano fare come assai minore in paragone con il benessere spirituale dei loro figli.

      È ovvio che l’entrata in vigore di una legge nuova come quella emanata in Danimarca porta con sé impliciti pericoli. Ma il pericolo più grande esisteva già prima che si facesse la nuova legge: l’indifferenza di molti genitori che accettano l’idea che gli ‘esperti’ conoscano meglio le cose e che essi stessi non abbiano la capacità d’impartire ai loro figli adeguata e completa istruzione sessuale.

      Basandosi sulla sua propria esperienza, lo psicologo dei fanciulli Svend Heinild esprime la convinzione che i problemi dei giovani non debbano attribuirsi tanto alla mancanza di informazioni quanto alla specie di denutrizione spirituale ed emotiva. (Politiken, 16 agosto 1970) I genitori cristiani che sinceramente amano la loro progenie faranno in modo che questo non accada mai ai loro figli. Sanno che Dio ha affidato loro il diritto e la responsabilità di consigliare e istruire i loro figli su ogni aspetto della vita. Sono disposti a dedicare il tempo, i pensieri e gli sforzi necessari per proteggere i loro figli dalle cattive influenze morali.

      [Immagini a pagina 8]

      I genitori possono chiedere al figlio che cosa gli viene insegnato e, se necessario, possono parlare agli insegnanti

  • L’acqua, meraviglioso dono all’uomo
    Svegliatevi! 1972 | 8 luglio
    • L’acqua, meraviglioso dono all’uomo

      Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nella Repubblica Dominicana

      STAVAMO accanto a un mormorante corso d’acqua, nelle alte montagne vicino a Medellín, in Colombia, dopo aver viaggiato per tutto il giorno in una sezione arida di Cordova. I nostri abiti e l’auto su cui viaggiavamo eran percorsi da rivoletti di polvere. E così sembrava che accadesse alle nostre gole. Dietro una curva nella salita che ci avrebbe portato sul monte e giù a Medellín, trovammo questo corso d’acqua. Veramente, un meraviglioso dono del Creatore dell’uomo!

      Il ciclo dell’acqua

      L’acqua di questo bel corso scorreva. Insieme all’acqua di altri corsi provenienti da monti, valli e persino sotto terra, da fiumi e laghi, scorreva verso il mare. Lì il sole con i suoi potenti raggi l’avrebbe fatta innalzare in forma di vapore acqueo, eliminando il sale con la semplice evaporazione.

      Ogni secondo il nostro sole solleva approssimativamente 15.000.000 di tonnellate d’acqua dolce dai salmastri oceani e da altre sorgenti. Portata da nuvole e correnti d’aria su alcune masse di terra arida, il vapore acqueo si deposita in forma di pioggia, si raccoglie in qualche fiume o corso d’acqua e infine torna al mare. In modo rimarchevole, la Sacra Bibbia, circa 3.000 anni fa, descrisse questo ciclo, dicendo: “Tutti i torrenti invernali vanno al mare, eppure il mare stesso non è pieno. Al luogo dove i torrenti invernali vanno, lì tornano ad andare”. — Eccl. 1:7.

      Ma il vapore acqueo non deriva solo dall’azione di pompa del sole sulle superfici

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
Disconnetti
Accedi
  • Italiano
  • Condividi
  • Impostazioni
  • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
  • Condizioni d’uso
  • Informativa sulla privacy
  • Impostazioni privacy
  • JW.ORG
  • Accedi
Condividi