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  • Che cosa si può fare quando il lavoro scarseggia?
    Svegliatevi! 1975 | 22 dicembre
    • non solo grata dell’occupazione, ma provvide amorevole assistenza a un grado che non si poteva attendere da qualcuno che cercava lavoro ma non aveva il motivo cristiano.

      Si presta aiuto anche in altri modi. Un anziano cristiano dell’Oregon scrive: “I Testimoni provvedono ai fratelli bisognosi generi di consumo, benzina e altre cose per dare loro la possibilità di continuare a vivere”. È davvero incoraggiante vedere fra le persone tale amorevole sollecitudine.

      Tempo di fare cambiamenti, di riconsiderare le cose

      Se siete tra i milioni di persone che hanno perso il lavoro, fate cambiamenti. Ad esempio, fate personalmente il lavoro che, quando avevate un’occupazione, vi facevate fare dagli altri, come, forse, riparazioni all’auto, riparazioni in casa, ecc. Riducete immediatamente le spese; non supponete di riavere presto un lavoro regolare.

      Anche se non siete stati licenziati dal lavoro, considerate: Se la prossima settimana fossi licenziato, sarei in grado di pagare i miei debiti? Se no, cominciate subito a ridurre i debiti, imponendovi delle rinunce per pagare i conti mentre avete ancora un guadagno.

      Infine, riconsiderate le vostre abitudini nel lavoro. Chiedetevi: Sono entusiasta del mio lavoro e lo faccio con diligenza? Faccio un lavoro di buona qualità? Arrivo presto ed evito di sciupare tempo? Facendo uno sforzo reale per essere un buon lavoratore forse eviterete di perdere l’impiego. Ma anche se foste licenziati, queste eccellenti qualità vi aiuteranno a trovare un’altra occupazione.

  • Modi significativi di esprimere generosità
    Svegliatevi! 1975 | 22 dicembre
    • Modi significativi di esprimere generosità

      MOLTITUDINI di persone hanno provato gioia nell’esprimere generosità. Ripetutamente si sono avverate le parole di Gesù Cristo: “Vi è più felicità nel dare che nel ricevere”. — Atti 20:35.

      Probabilmente avete provato molte volte questa speciale felicità. Avete notato, però, che gran parte dei doni fatti oggigiorno non reca gioia? Perché? Di frequente è perché ci si sente costretti.

      Un incalcolabile numero di persone e organizzazioni chiede oggi a gran voce aiuti finanziari e d’altro genere. Forse siete stati personalmente bersagliati da richieste alla porta, per corrispondenza o per telefono, essendo sollecitati a “dare”. C’è un motto: “Date fino a nuocervi” e spesso questo accade.

      “Depressione natalizia”: Perché?

      Considerate ciò che accade nel periodo natalizio. Ecco un tempo in cui si dà molta importanza ai doni. Giornali e cataloghi sono pieni di inserzioni pubblicitarie. La pubblicità radiofonica e televisiva agita sotto il naso del pubblico un’abbagliante varietà di cose che servono da “regalo perfetto”. La gente reagisce comprando e spedendo doni per un valore di miliardi di lire.

      Ci si attenderebbe che un periodo in cui si dà tanta importanza ai doni fosse un tempo di speciale gioia. Ma spesso avviene esattamente il contrario. Il Times di Seattle del 25 dicembre 1973 pubblicò il seguente dispaccio dell’Associated Press:

      “Se a Natale provate tristezza, non siete i soli. Infatti, secondo gli psicologi spesso la festa in cui si dà tanto risalto alla gioia produce su molti l’effetto esattamente contrario.

      “‘Depressione natalizia’, la chiamano”.

      Perché accade questo? È possibile che una ragione sia il fatto che qualcosa non va nello spirito con cui si fanno doni di Natale?

      Senz’altro molti che fanno doni a Natale sono spinti da un vero spirito di generosità; e vi provano gioia. Avete notato però che in questo periodo non si tratta per lo più di fare doni, ma solo di un scambio di doni? Molti non si sentono forse costretti a compilare “liste” di parenti, amici e conoscenti? Sanno che essi faranno loro doni e si attenderanno qualcosa in cambio. Un senso d’obbligo priva in gran parte della gioia che si prova nel dare. E anche l’onere finanziario ed emotivo degli “acquisti natalizi” è molto elevato.

      Dovere cristiano?

      Ma non è un dovere cristiano fare doni natalizi? Questa usanza non ha forse origine dalla Bibbia, dai “tre magi” che offrirono in dono oro, olibano e mirra al bambino Gesù nella mangiatoia?

      Sapevate che la Bibbia non dice nulla del genere? I soli a visitare Gesù mentre era ancora nella mangiatoia furono i “pastori” israeliti, ed essi non portarono regali. (Luca 2:15, 16) Solo dopo forse un anno o più, quando Gesù era un “fanciullino” abitante in una “casa”, i “magi” (che erano astrologi pagani) gli portarono doni. (Matt. 2:11, 16) E le Scritture non dicono che “tre” magi visitassero Gesù. Il numero non è precisato; né è indicata la data della nascita di Gesù.

      Ma se non ebbero origine dalla Bibbia, da dove provengono l’abitudine di fare doni di Natale e altre usanze di questa festa? L’Encyclopædia Britannica (edizione del 1974) spiega:

      “Le usanze tradizionali legate al Natale sono sorte da varie fonti come risultato della coincidenza della celebrazione della nascita di Cristo con i riti pagani dell’agricoltura e del sole osservati a metà inverno”. (Il corsivo è nostro)

      Quest’opera di consultazione prosegue dicendo che l’usanza natalizia di fare doni e decorare le case con sempreverdi proviene dalla festa pagana romana dei Saturnali e del Capodanno romano. E aggiunge: “Il 25 dicembre era anche considerato il genetliaco di Mitra, dio dei misteri iranici”.

      Pertanto, sia l’usanza di fare doni di Natale che gli altri festeggiamenti hanno origine dal paganesimo. I primi cristiani non ne sapevano nulla.

      Dare con uno spirito migliore

      Questo, tuttavia, non vuol dire che la Bibbia disapprovi chi fa doni. Al contrario, Geova Dio, che “dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa”, offre un perfetto esempio di altruistica generosità. (Atti 17:25) I cristiani, a imitazione di Dio, devono ‘praticare il dare’. (Luca 6:38; Efes. 5:1) Come possono praticarlo in modi realmente significativi?

      I benigni doni di Geova all’uomo, incluso quello del suo unigenito Figlio per la salvezza dell’uomo, sono stati fatti per

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