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  • Guardatevi dal desiderio di cose dannose!
    La Torre di Guardia 1968 | 15 marzo
    • Guardatevi dal desiderio di cose dannose!

      DESIDERATE seguire la condotta saggia e fare ciò che è giusto? “Naturalmente”, risponderete. Non potete quindi ignorare i consigli della Parola di Dio, la Sacra Bibbia. Lungi dall’essere un libro fuori moda, senza alcuna relazione col nostro giorno, essa è così pertinente e attinente a quest’ultima parte del ventesimo secolo come lo fu quando si cominciò a metterla per iscritto quasi 3.500 anni fa.

      Per esempio, ci sono le sagge parole di avvertimento dell’apostolo Paolo, che richiama la nostra attenzione sulle follie degli Israeliti al tempo del profeta Mosè: “Ora queste cose divennero nostri esempi, onde non siamo desiderosi di cose dannose, come essi le desiderarono”. Senza dubbio, oggi c’è più desiderio di cose dannose che non mai nella storia umana. — 1 Cor. 10:6-10.

      Fra molte di queste cose che si potrebbero menzionare è l’abitudine di fumare sigarette. Secondo il dott. Hollis S. Ingraham, commissario di sanità dello Stato di New York, la sigaretta è “il più grave agente letale oggi conosciuto . . . Non c’è nessun altro agente, si tratti di pallottole o di germi o di virus, che uccide alcunché come tanti Americani quanti la sigaretta”. Non c’è da meravigliarsi se i paesi come la Gran Bretagna e l’Italia proibiscono la pubblicità delle sigarette alla TV e se il governo degli Stati Uniti esige che ciascun pacchetto venduto entro i suoi confini contenga l’avvertimento: Attenzione: Il fumar sigarette può essere un rischio per la salute”. Eppure nel 1966 le spedizioni di sigarette aumentarono negli Stati Uniti d’America del 2,2 per cento rispetto all’anno precedente, per un totale di 522,5 mila milioni di sigarette, o in media di 4.296 annue per ciascun Americano oltre i diciotto anni d’età. — Times di New York, 28 febbraio 1967.

      Un’altra cosa dannosa a cui le persone si dedicano sempre più sono le droghe che causano allucinazioni, chiamate “allucinogeni”. In quanto a esse, il dott. Dana L. Farnsworth riferisce: “L’esperienza che accumuliamo di giorno in giorno su pazienti che subiscono le conseguenze degli allucinogeni dimostra senza dubbio che queste droghe hanno il potere di danneggiare la psiche [la personalità] degli individui, sì, di paralizzarla per tutta la vita”. Gli diede conferma la notizia apparsa nel Daily News di New York del 27 aprile 1967 circa due giovanotti che avevano preso l’LSD. Uno di questi, un bel ragazzo diciannovenne, disse: “Quando vedo la mia faccia allo specchio, la vedo cambiarsi in mille facce”. Egli era semiconscio e legato a un letto quando il giudice ordinò d’affidarlo a un ospedale di stato per la cura mentale. L’altro era un brillante studente ventunenne dell’Università del Texas, che un giudice affidò per novanta giorni a un ospedale per la cura mentale.

      E c’è poi quella cosa dannosa, le relazioni sessuali promiscue. Può sembrare che l’abbandono offra intenso piacere, ma quali frustrazioni, afflizioni e malattie veneree vi sono spesso associate! Così la Svezia, dove le relazioni sessuali prematrimoniali non sono più respinte, ha il ritmo d’aumento delle malattie veneree più veloce del mondo, dopo averlo triplicato nei passati dieci anni, col 52 per cento dei casi nei quali sono implicati giovani dai quindici ai diciannove anni. Il ritmo delle nascite di bambini illegittimi è del 12 per cento, tre volte quello di altri paesi come il Canada; e il 92 per cento delle spose al di sotto dei vent’anni sono incinte quando si sposano.

      Non che solo i giovani sbaglino a questo riguardo. La promiscuità va divenendo così prevalente che poco tempo fa un arcidiacono d’Inghilterra osò chiedere all’assemblea dei vescovi e degli arcivescovi anglicani: “Chi di voi non ha mai desiderato nella sua vita una donna estranea?” Tuttavia chi scherza con l’infatuazione, mettendosi ad amoreggiare, rischia di venire profondamente coinvolto in rapporti illeciti che potrebbero ben danneggiare lui stesso, i suoi cari e l’altra persona.

      E ancora, il desiderio di possedere cose come un’automobile può essere dannoso se è data a un giovane immaturo, come si può capire dal fatto che gli adolescenti sono implicati in incidenti automobilistici mortali, proporzionatamente, due volte più degli automobilisti al di sopra dei venticinque anni. Tipici furono i cinque adolescenti, tutti ragazzi da cinque diverse famiglie, che furono uccisi fuori della città di New York poco prima di mezzanotte, il 9 aprile 1967, mentre cercavano di arrivare a un passaggio a livello prima di un treno, col quale fecero a gara fino al punto di aggirare le sbarre abbassate. Usare l’automobile per procurarsi eccitazione e brivido significa farne una cosa dannosa.

      Giacché può dirsi che desiderare le cose dannose significa giocare una partita che non vale la pena di correrne il rischio, perché tanti vi si impegnano? Perché? A causa del peccato dei nostri primogenitori, per la cui ragione “l’inclinazione del cuore dell’uomo è malvagia sin dalla sua giovinezza”, come dichiarò lo stesso Creatore, Geova Dio, subito dopo il diluvio del giorno di Noè. A motivo di questa eredità siamo inclini a desiderare egoisticamente i piaceri senza dovuto riguardo per le leggi di Dio che le regolano. Il Creatore ci diede la vita per uno scopo, non soltanto perché si perseguano i piaceri. Il desiderio di cose dannose è perciò tanto errato quanto stolto, specialmente da che non possiamo danneggiare noi stessi senza influire anche su altri. — Gen. 8:21; Mar. 12:31.

      Che cosa ci aiuterà a guardarci dal desiderio delle cose dannose? Lo studio della Parola di Dio ci aiuterà, e in tre modi. Primo, credetevi quando avverte che desiderare cose dannose significa incorrere nell’ira di Dio; e “noi non siamo più forti di lui, non vi pare?” — 1 Cor. 10:22, 5.

      Secondo, la Parola di Dio ci mostra esattamente quali cose sono dannose, nocive, e perciò da evitare come stolte, se non anche moralmente cattive. Con le sue leggi e i suoi princìpi e il suo racconto storico, essa ci istruisce. Come scrisse l’ispirato salmista molto tempo fa: “La tua parola è una lampada al mio piede, e una luce al mio cammino”. — Sal. 119:105.

      E terzo, la Bibbia ci aiuta a guardarci dalle cose dannose imprimendo nella nostra mente il valore delle cose buone, vere e sane come l’onesta fatica, la sana vita familiare e l’adorazione di Dio, che recano buona coscienza e speranza di vita eterna per fare ciò che è giusto. Essa ci mostra che “la santa devozione con autosufficienza” è sin da ora un grande guadagno. Di sicuro tutte queste sono ragioni, nonché aiuti, per non desiderare le cose dannose. — 1 Tim. 6:6; Eccl. 9:7-9; Rom. 6:23.

  • Gli “ultimi giorni” — Ciò che significano per voi
    La Torre di Guardia 1968 | 15 marzo
    • Gli “ultimi giorni” — Ciò che significano per voi

      AVRETE udito senza dubbio l’espressione “ultimi giorni”. Molti la conoscono bene perché è usata nella Parola di Dio, la Bibbia. Ma poiché l’espressione dà luogo a presentimento e preannuncia condanna, spesso non è un soggetto bene accolto. Alcuni perfino si fanno beffa che ci possa essere una tal cosa e chiudono la loro mente quando sorge il soggetto biblico degli “ultimi giorni”. Tuttavia, è un fatto che molte cose in effetti giungono alla loro fine, e, pertanto, si trovano nei loro giorni terminali.

      Per esempio, le persone giungono agli ultimi giorni della loro vita, o di qualche aspetto della loro vita. Se visitaste una grande biblioteca e ne guardaste il catalogo a schede, trovereste libri su soggetti come “Gli ultimi giorni di Carlo II”, “Gli ultimi giorni di Maria Antonietta”, “Gli ultimi giorni del generale Grant”, “Gli ultimi giorni di Abraamo Lincoln”, “Gli ultimi giorni di Hitler”, e così via. Per certo nessuno dubita che le persone giungono agli “ultimi giorni” della vita umana!

      Anche altre cose pervengono agli ultimi giorni. Così in certe biblioteche pure troverete libri intitolati “Gli ultimi giorni di Sebastopoli”, “Gli ultimi giorni di Pompei” e “Gli ultimi giorni di Ercolano”. Guerre devastatrici a volte recano la fine alle funzioni ordinarie di una città, come accadde alla città di Sebastopoli sul mar Nero durante la seconda guerra mondiale. Oppure un disastro vulcanico può seppellire una città e la sua popolazione facendola scomparire dall’esistenza, come fece l’eruzione del monte Vesuvio alle città di Pompei ed Ercolano nel 79 E.V.

      Tuttavia, non solo persone e città, ma intere nazioni e imperi sono giunti ai giorni finali della loro esistenza. Soltanto alcune generazioni fa potenti nazioni indiane scorrazzavano nelle pianure degli Stati Uniti occidentali, vivendo la semplice vita nomade. Ma ora non ci sono più, cancellati dall’esistenza all’avanzata verso occidente dell’uomo bianco. Robert M. Utley, nel suo recente libro The Last Days of the Sioux Nation, descrive gli ultimi conflitti e avvenimenti che portarono alla scomparsa di questa nazione indiana un tempo potente.

      Non è insolito che vecchi governi o sistemi di dominio giungano ai loro ultimi giorni, e, col passar del tempo, siano soppiantati dai nuovi. Questo è fatto notare nel libro The Last Days of the French Monarchy. “Nell’agosto 1788”, scrive l’autore, “finirono i giorni del vecchio regime [francese], e cominciò un nuovo ordine”. Un libro più recente, The Last Days of the

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