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Deuteronomio, libro diAusiliario per capire la Bibbia
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considerazione. Il figlio primogenito doveva ricevere una parte doppia sia che fosse figlio della moglie prediletta o no. (Deut. 21:15-17) Il matrimonio del cognato fu per la prima volta stabilito come legge con le relative sanzioni che ne mettevano in risalto l’importanza. (25:5-10) Era indispensabile avere pesi e misure onesti. (25:13-16) Il valore della vita fu sottolineato dal comando di costruire un parapetto intorno al tetto di casa. (22:8) Anche per il malfattore che doveva essere flagellato era mostrato un certo riguardo, infatti la Legge limitava i colpi a quaranta. (25:1-3) Tutte queste norme rendevano più precisa la Legge, mostravano grande benignità e allo stesso tempo maggiore severità.
AVVERTIMENTI E LEGGI
Deuteronomio contiene avvertimenti a guardarsi dalla falsa adorazione e dall’infedeltà e istruzioni su come comportarsi in modo da salvaguardare la pura adorazione. L’esortazione alla santità è un aspetto importante di Deuteronomio. Gli israeliti erano esortati a non sposare persone delle nazioni circostanti, perché ciò avrebbe messo in pericolo la pura adorazione e la lealtà a Geova. (Deut. 7:3, 4) Ricevettero consigli contro il materialismo e la presunzione. (8:11-18; 9:4-6) Le leggi erano rigorose in fatto di apostasia. Dovevano guardarsi dal seguire altri dèi. (11:16, 17) Furono messi in guardia contro i falsi profeti. Due volte ricevettero consigli su come identificare un falso profeta e su come trattarlo. (13:1-5; 18:20-22) Anche se un familiare fosse diventato apostata, la famiglia non doveva aver pietà, ma doveva prender parte alla sua lapidazione. — 13:6-11.
Le città d’Israele che diventavano apostate dovevano essere distrutte e non si doveva conservare nulla a beneficio di nessuno. La città non doveva mai più essere ricostruita. (Deut. 13:12-17) I colpevoli che i genitori non riuscivano a controllare dovevano essere lapidati. — 21:18-21.
L’importanza della santità e di evitare la colpa del sangue era messa in risalto dalla legge che indicava cosa fare in un caso non risolto di omicidio. (Deut. 21:1-9) Manifestando zelo per la pura adorazione, Deuteronomio spiega chi poteva entrare a far parte della congregazione di Geova. — 23:1-8.
Deuteronomio descrive l’ordinamento giudiziario della nazione d’Israele una volta stabilita nella Terra Promessa. Spiega i requisiti dei giudici e i compiti delle corti di giustizia alle porte della città, col santuario come corte suprema del paese, le cui decisioni sarebbero state vincolanti per tutto Israele. — Deut. 16:18–17:13.
Deuteronomio mette in risalto che Geova è il solo Dio (Deut. 6:4) e Israele il suo unico popolo (Deut. 4:7, 8) con un unico centro di adorazione. (12:4-7) Predice che sarebbe sorto un profeta e condottiero simile a Mosè, che avrebbe parlato nel nome di Geova e a cui tutti avrebbero dovuto sottostare. — 18:18, 19.
SCHEMA DEL CONTENUTO
I Primo discorso di Mosè
A. Ambiente (1:1-5)
B. Storia dei quarant’anni di peregrinazione (1:6–3:29)
C. Esortazione a servire solo Geova osservando il patto (4:1-40)
D. Tre città di rifugio a E del Giordano (4:41-49)
II Secondo discorso di Mosè
A. Dieci Comandamenti; resoconto della promulgazione della Legge al monte Sinai (5:1-33)
1. Esposizione del primo comandamento; esortazioni a istruire i figli (6:1-25)
B. Sette nazioni da annientare nel paese di Canaan; non si deve fare con loro alleanza di alcun genere; se ne devono distruggere altari e idoli (7:1-6)
C. Amore di Geova e amore e fedeltà da parte di Israele necessari per avere successo in futuro (7:7-26)
1. Necessità di ricordare sempre come Geova ha avuto cura di loro nel deserto (8:1-20)
2. La fedeltà di Geova, non la giustizia d’Israele, rende possibile la conquista del paese (9:1-6)
3. Ricordàti il vitello d’oro e altri casi di disubbidienza; nuove tavole della legge (9:7–10:11)
4. Per prendere possesso del paese è necessario amare e temere Dio di tutto cuore (10:12–11:12)
5. Benedizioni e maledizioni poste davanti a Israele (11:13-32)
D. Disposizioni per Israele una volta entrati nella Terra Promessa
1. Norme relative al mangiar carne e al sangue (12:1-27)
2. Apostasia, falsi profeti e loro condanne (12:28–13:18)
3. Norme circa santificazione, cibi, corpi morti e decime (14:1-29)
4. Anno della remissione (15:1-15); schiavitù permanente, volontaria (15:16-18)
5. Offerta dei primogeniti degli animali (15:19-23)
6. Le tre feste annuali (16:1-17)
7. Ordinamento giudiziario (16:18–17:13)
8. Norme per i re (17:14-20)
9. Norme per i leviti (18:1-8)
10. Vietata la divinazione; predetto profeta simile a Mosè; come si può identificare un profeta di Geova (18:9-22)
11. Norme per le città di rifugio (19:1-13)
12. Confini e testimoni (19:14-21)
13. Leggi militari (20:1-20)
14. Purificazione dalla colpa del sangue per casi di omicidio non risolti (21:1-9); matrimonio con donne prigioniere (21:10-14)
15. Diritti del primogenito; figli ribelli; appendere al palo (21:15-23)
16. Rispetto per la proprietà altrui; moralità; benignità e valore della vita; purezza (22:1-12)
17. Rapporti coniugali (22:13-30)
18. Chi non può far parte della congregazione (23:1-8)
19. Purezza nell’accampamento militare; leggi relative a schiavi, prostitute, interessi, voti e amore del prossimo (23:9-25)
20. Divorzio, prestiti, salario, benignità verso orfani e vedove (24:1-22)
21. Flagellazione; matrimonio del cognato; pesi e misure; annientamento di Amalec (25:1-19)
22. Primizie e decime (26:1-19)
III Terzo discorso di Mosè
A. Legge scritta su pietra (27:1-10)
B. Benedizioni da pronunciare sul monte Gherizim e maledizioni dal monte Ebal (27:11-26)
C. Profezia circa le benedizioni per l’ubbidienza ai comandamenti di Dio e maledizioni per la disubbidienza (28:1-68)
IV Quarto discorso di Mosè; rinnovato il patto
A. Ricordata la cura di Geova nel deserto (29:1-9)
B. Conseguenze della disubbidienza (29:10-29)
C. Misericordia di Dio per quelli che si pentono (30:1-10)
D. Sta a Israele scegliere la vita o la morte (30:11-20)
V Ultime istruzioni di Geova a Mosè
A. Giosuè riceve il comando; profetizzata la ribellione di Israele (31:1-30)
VI Cantico di Mosè (32:1-52)
VII Ultime benedizioni pronunciate da Mosè (33:1-29)
VIII Morte e sepoltura di Mosè (34:1-12)
Vedi il libro “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”, pp. 35-41.
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DiademaAusiliario per capire la Bibbia
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Diadema
Vedi CORONA.
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DiamanteAusiliario per capire la Bibbia
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Diamante
Pietra preziosa lucente; il minerale naturale più duro finora scoperto e una delle gemme di maggior valore. Di solito è incolore, ma a volte presenta colorazione diversa: giallo, verde, rosso, bruno, azzurro e nero. Quasi tutti i diamanti non tagliati sono cristalli ottaedrici trasparenti o traslucidi, composti di carbonio quasi puro. Si pensa che i diamanti si siano formati molto tempo fa quando il carbonio contenuto nella terra era soggetto a grande pressione e calore. Anticamente esistevano giacimenti di diamanti, ma in tempi moderni vengono estratti da formazioni rocciose molto più profonde.
Il termine ebraico shamìr (tradotto due volte “diamante” e una volta “pietra di smeriglio” in NW) significa “punta acuminata” e a volte si riferisce a rovi o spine. (Isa. 5:6; 32:13) Secondo alcuni il termine shamìr può applicarsi a qualunque minerale durissimo vagamente identificato col termine generico “adamante” (dal greco adàmas che significa “invitto”), e potrebbe riferirsi al diamante o ad altri minerali durissimi come il corindone e lo smeriglio.
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DiasproAusiliario per capire la Bibbia
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Diaspro
Una pietra di diaspro rappresentante una delle dodici tribù d’Israele occupava l’ultimo posto nella seconda fila di pietre del “pettorale del giudizio” di Aaronne. (Eso. 28:2, 15, 18, 21; 39:11) Il diaspro era una delle pietre preziose che ‘coprivano’ il re di Tiro. (Ezec. 28:12, 13) Nella visione dello splendore del celeste trono di Geova, Giovanni vede che “colui che è seduto è d’aspetto simile a pietra di diaspro e a preziosa pietra di color rosso”. (Riv. 4:1-3, 10, 11) “La città santa, la Nuova Gerusalemme”, è descritta nel suo fulgore come “pietra preziosissima, quale pietra di diaspro splendente come cristallo”. La struttura delle mura della città santa era di diaspro, come pure la prima pietra di fondamento. — Riv. 21:2, 10, 11, 18, 19.
Il diaspro moderno è una varietà opaca di quarzo che contiene tracce di ossido di ferro. I colori, spesso disposti a strati, sono bianco, rosso, giallo, marrone o nero. Il diaspro è più duro del vetro e si trova in rocce metamorfiche compatto o come cristalli distinti. Le varietà migliori sono usate come pietre preziose e possono essere finemente levigate. Alcuni studiosi ritengono però che il diaspro menzionato nelle Scritture Greche Cristiane non fosse il diaspro come lo conosciamo attualmente. Dal momento che il diaspro di Rivelazione 21:11 è definito “pietra preziosissima . . . splendente come cristallo”, la pietra antica poteva essere molto più rara e preziosa del diaspro moderno relativamente poco costoso, ed essere lucente e traslucida anziché opaca. Secondo alcuni studiosi il termine greco si riferirebbe in realtà al diamante.
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DiavoloAusiliario per capire la Bibbia
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Diavolo
Dal greco diàbolos, che significa “falso accusatore, ingannatore, calunniatore”. Nome descrittivo dato a Satana, il primo e principale calunniatore e falso accusatore del santo nome e della parola di Geova. — Vedi SATANA; PETTEGOLEZZO, CALUNNIA.
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DiblaAusiliario per capire la Bibbia
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Dibla
Vedi RIBLA.
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DibonAusiliario per capire la Bibbia
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Dibon
(Dìbon).
Città a E del Mar Morto, sottratta ai moabiti dall’amorreo Sihon, ma conquistata poi dagli israeliti giunti nel paese al comando di Mosè. — Num. 21:25-30.
L’antica Dibon è identificata con la moderna Dhiban, proprio a N del fiume Arnon, 20 km circa a E del Mar Morto. Recentemente è stata teatro di intense ricerche archeologiche e ha acquistato una certa fama per la scoperta avvenuta nel 1868 della famosa Stele Moabita. Alcune dichiarazioni contenute in questa stele, eretta da Mesa, re di Moab, secondo alcuni identificherebbero Dibon con la capitale (chiamata Qarhah) e allo stesso tempo con “la principale città di Moab”.
Poco dopo l’iniziale conquista della regione da parte degli israeliti era abitata dalla tribù di Gad che ‘edificava [o riedificava] Dibon’, chiamandola evidentemente Dibon-Gad, località elencata fra i luoghi dove si accamparono gli israeliti. (Num. 32:34; 33:45, 46) Dibon però faceva parte dell’eredità di Ruben. (Num. 32:2, 3; Gios. 13:8, 9, 15-17) Probabilmente Dibon soffrì sotto la rinnovata dominazione moabita durante il regno di Eglon, finché non fu liberata in seguito alla vittoria del giudice Eud. (Giud. 3:12-30) Secondo quanto riferisce la Bibbia in II Re 3:4, 5, molti secoli più tardi, alla morte di Acab, Mesa, re di Moab, si ribellò contro la dominazione israelita (ca. 919–918 a.E.V.). La Bibbia non precisa quanto durò tale insurrezione, ed è possibile, come vanta Mesa nella Stele Moabita, che in quell’occasione egli riuscisse ad annettere a “Qarhah” diverse città israelite. Comunque, a differenza della vanagloriosa iscrizione di Mesa, le Scritture spiegano chiaramente che Moab fu clamorosamente sconfitto quando i suoi eserciti affrontarono in combattimento gli eserciti alleati di Israele, Giuda ed Edom. — II Re 3:4-27.
Meno di due secoli dopo Dibon era ancora nota come città moabita, e contro di essa Isaia (15:2) pronunciò una dichiarazione di sventura. Degli abitanti della regione è detto profeticamente che sarebbero saliti “alla Casa e a Dibon, agli alti luoghi”, per piangere la desolazione di Moab.
Quando circa un secolo più tardi Geremia, servitore di Geova, profetizzò che Dibon doveva ‘scendere dalla gloria e sedere nella sete’ (Ger. 48:18), la precedente profezia di Isaia non era stata evidentemente ancora adempiuta. Perciò Geremia pronunciò di nuovo un messaggio simile rendendo doppiamente certa per Moab la predizione di sventura. Qualche tempo dopo la caduta di Gerusalemme nel 607 a.E.V., quando Nabucodonosor devastò completamente Moab, poté lasciare gli abitanti di Dibon non solo ‘assetati’ dello splendore della sua gloria precedente, ma anche abbandonarli come prigionieri umiliati, letteralmente assetati
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