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Libro biblico numero 4: Numeri“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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PERCHÉ È UTILE
32. Come sono prefigurati in Numeri Gesù e il suo sacrificio?
32 Gesù fece riferimento a Numeri in parecchie occasioni, e i suoi apostoli e altri scrittori della Bibbia dimostrano chiaramente quanto sia significativo e utile il suo contenuto. L’apostolo Paolo paragonò specificamente il fedele servizio di Gesù a quello di Mosè, in gran parte descritto in Numeri. (Ebr. 3:1-6) Nei sacrifici animali e nell’aspersione delle ceneri della giovenca rossa di cui si parla in Numeri 19:2-9 vediamo nuovamente raffigurato il provvedimento, assai più grande, della purificazione per mezzo del sacrificio di Cristo. — Ebr. 9:13, 14.
33. Perché ci interessa l’episodio dell’acqua fatta sgorgare nel deserto?
33 In modo simile, Paolo mostrò che l’acqua fatta sgorgare dalla roccia nel deserto ha per noi un grande significato, dicendo: “Bevevano al masso di roccia spirituale che li seguiva, e quel masso di roccia significava il Cristo”. (1 Cor. 10:4; Num. 20:7-11) Appropriatamente fu Cristo stesso a dire: “Chiunque beve dell’acqua che io gli darò non avrà mai più sete, ma l’acqua che gli darò diverrà in lui una fonte d’acqua zampillante per impartire vita eterna”. — Giov. 4:14.
34. Come mostrò Gesù che il serpente di rame aveva un significato profetico?
34 Gesù fece anche specifica menzione di un episodio narrato in Numeri che prefigurava il meraviglioso provvedimento che Dio avrebbe preso mediante lui. “Come Mosè innalzò il serpente nel deserto”, spiegò Gesù, “così il Figlio dell’uomo dev’essere innalzato, affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna”. — Giov. 3:14, 15; Num. 21:8, 9.
35. (a) Come fu illustrato dagli israeliti nel deserto, da che cosa dovrebbero guardarsi i cristiani, e perché? (b) Nelle loro lettere, a quali esempi di avidità e ribellione fanno riferimento Giuda e Pietro?
35 Perché gli israeliti furono condannati a vagare per 40 anni nel deserto? Per la loro mancanza di fede. L’apostolo Paolo diede a questo proposito una vigorosa ammonizione: “Badate, fratelli, che non sorga in alcuno di voi un cuore malvagio privo di fede che si allontani dall’Iddio vivente; ma continuate ad esortarvi gli uni gli altri ogni giorno”. A causa della loro disubbidienza e della loro mancanza di fede, quegli israeliti morirono nel deserto. “Facciamo perciò tutto il possibile per entrare in quel riposo [di Dio], affinché nessuno cada nello stesso modello di disubbidienza”. (Ebr. 3:7–4:11; Num. 13:25–14:38) Mettendo in guardia contro gli uomini empi che parlano ingiuriosamente delle cose sante, Giuda accennò alla brama di Balaam di ricevere un compenso e al discorso ribelle di Cora contro Mosè, servitore di Geova. (Giuda 11; Num. 22:7, 8, 22; 26:9, 10) A Balaam fece riferimento anche Pietro come a uno “che amò il compenso dell’ingiustizia”, e il glorificato Gesù nella sua rivelazione a Giovanni disse che Balaam aveva ‘posto davanti a Israele la pietra d’inciampo dell’idolatria e della fornicazione’. Certamente la congregazione cristiana dovrebbe oggi essere messa in guardia contro simili uomini empi. — 2 Piet. 2:12-16; Riv. 2:14.
36. Contro quali pratiche dannose avvertì Paolo, e di che utilità è oggi per noi il suo consiglio?
36 Quando nella congregazione di Corinto si verificò un caso di immoralità, Paolo avvertì quei cristiani del rischio di essere “desiderosi di cose dannose”, facendo specifico riferimento a Numeri. Egli ammonì: “Né pratichiamo la fornicazione, come alcuni di essi commisero fornicazione, solo per cadere, ventitremila d’essi in un giorno”. (1 Cor. 10:6, 8; Num. 25:1-9; 31:16)b Che dire dell’occasione in cui gli israeliti si lamentarono che l’ubbidienza ai comandi di Geova Dio era onerosa e si mostrarono insoddisfatti del provvedimento della manna? Riguardo a ciò Paolo dice: “Né mettiamo Geova alla prova, come alcuni di loro lo misero alla prova, solo per perire mediante i serpenti”. (1 Cor. 10:9; Num. 21:5, 6) Quindi Paolo continua: “Né siate mormoratori, come alcuni di loro mormorarono, solo per perire ad opera del distruttore”. Quali amare esperienze ebbe Israele a causa dei suoi mormorii contro Geova, i suoi rappresentanti e i suoi provvedimenti! Queste cose che “accadevano loro come esempi” dovrebbero oggi essere un chiaro avvertimento per tutti noi, affinché continuiamo a servire Geova con fede completa. — 1 Cor. 10:10, 11; Num. 14:2, 36, 37; 16:1-3, 41; 17:5, 10.
37. Illustrate come Numeri ci aiuta a comprendere altri passi della Bibbia.
37 Numeri provvede inoltre informazioni che aiutano a comprendere molti altri passi della Bibbia. — Num. 28:9, 10—Matt. 12:5; Num. 15:38—Matt. 23:5; Num. 6:2-4—Luca 1:15; Num. 4:3—Luca 3:23; Num. 18:31—1 Cor. 9:13, 14; Num. 18:26—Ebr. 7:5-9; Num. 17:8-10—Ebr. 9:4.
38. In quali particolari modi il libro di Numeri è utile, e su che cosa richiama la nostra attenzione?
38 Ciò che è narrato in Numeri è davvero ispirato da Dio, ed è utile in quanto ci insegna l’importanza di ubbidire a Geova e di rispettare quelli che egli ha costituito sorveglianti fra il suo popolo. Mediante esempi, Numeri riprende le trasgressioni, e tramite avvenimenti dal significato profetico richiama la nostra attenzione su Colui che Geova ha provveduto come Salvatore e Condottiero del Suo popolo odierno. Il libro costituisce un essenziale e istruttivo anello di congiunzione nel racconto storico che porta all’istituzione del giusto Regno di Geova nelle mani di Gesù Cristo, colui che Egli ha costituito Mediatore e Sommo Sacerdote.
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Libro biblico numero 5: Deuteronomio“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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Libro biblico numero 5: Deuteronomio
Scrittore: Mosè
Dove fu scritto: Pianure di Moab
Quando fu completato: 1473 a.E.V.
Tempo a cui si riferisce: 2 mesi (1473 a.E.V.)
1. Quali domande si possono fare circa l’ingresso di Israele nella Terra Promessa?
IL LIBRO di Deuteronomio contiene un messaggio dinamico per il popolo di Geova. Dopo aver vagato nel deserto per 40 anni, i figli d’Israele si trovavano ora ai confini della Terra Promessa. Cosa li attendeva? Quali particolari problemi si sarebbero presentati loro dall’altra parte del Giordano? Cosa avrebbe detto infine Mosè alla nazione? Potremmo anche chiederci: Perché è utile per noi conoscere la risposta a queste domande?
2. Sotto quale particolare aspetto è importante Deuteronomio?
2 Le risposte si trovano nelle parole che Mosè pronunciò e che scrisse nel quinto libro della Bibbia, Deuteronomio. Benché ripeta molto di quanto detto nei libri precedenti, Deuteronomio ha la sua particolare importanza. Perché? Perché dà enfasi al messaggio divino, essendo stato provveduto in un periodo della storia del popolo di Geova in cui c’era realmente bisogno di una guida ferma e di una direttiva dinamica. Gli israeliti stavano per entrare nella Terra Promessa al comando di un nuovo condottiero. Avevano bisogno sia di incoraggiamento per andare avanti sia di un ammonimento divino che li esortasse a seguire la condotta giusta per ricevere la benedizione di Geova.
3. Che cosa mette in risalto Mosè in tutto il libro di Deuteronomio, e perché questo è importante per noi oggi?
3 Secondo queste necessità, Mosè fu potentemente spinto dallo spirito di Geova a rivolgere a Israele un esplicito appello all’ubbidienza e alla fedeltà. Nell’intero libro egli mette in risalto che Geova è l’Iddio Altissimo, che esige esclusiva devozione e desidera che il suo popolo ‘lo ami con tutto il cuore e con tutta l’anima e con tutta la forza vitale’. Egli è “l’Iddio degli dèi e il Signore dei signori, l’Iddio grande, potente e tremendo, che non tratta nessuno con parzialità né accetta regalo”. Egli non tollera nessuna rivalità. Ubbidirgli significa vita, disubbidirgli, morte. Le istruzioni di Geova, esposte in Deuteronomio, erano proprio ciò che occorreva a Israele in quanto a preparazione e consigli in vista degli importanti compiti che lo attendevano. Sono anche il tipo di ammonimenti che ci occorrono oggi affinché possiamo camminare nel timore di Geova, santificando il suo nome in mezzo a un mondo corrotto. — Deut. 5:9, 10; 6:4-6; 10:12-22.
4. Qual è il significato del nome Deuteronomio, e qual è lo scopo del libro?
4 Il nome Deuteronomio deriva dal titolo che il libro ha nella Settanta greca, Deuteronòmion, composto di dèuteros, “secondo”, e nòmos, “legge”. Significa perciò “seconda Legge; ripetizione della Legge”. Il nome è preso dalla traduzione greca di un’espressione ebraica che si trova in Deuteronomio 17:18, mishnèh hattohràh, resa correttamente ‘copia della legge’. Nonostante il significato del nome Deuteronomio, però, questo libro biblico non è una seconda legge né una semplice ripetizione della Legge, bensì una spiegazione della Legge, che aveva lo scopo di esortare gli israeliti ad amare Geova e a ubbidirgli nella Terra Promessa in cui stavano per entrare. — 1:5.
5. Cosa dimostra che lo scrittore di Deuteronomio fu Mosè?
5 Poiché questo era il quinto rotolo, o volume, del Pentateuco, lo scrittore dev’essere lo stesso dei precedenti quattro libri, cioè Mosè. La dichiarazione iniziale definisce Deuteronomio “le parole che Mosè pronunciò a tutto Israele”, ed espressioni successive, quali “Mosè scrisse questa legge” e ‘Mosè scrisse questo cantico’, dimostrano chiaramente che lo scrittore fu lui. Il suo nome compare quasi 40 volte nel libro, di solito come autorità a conferma delle dichiarazioni fatte. La prima persona singolare, che si riferisce a Mosè, è usata di frequente in tutto il libro. I versetti conclusivi furono aggiunti dopo la morte di Mosè, molto probabilmente da Giosuè o dal sommo sacerdote Eleazaro. — 1:1; 31:9, 22, 24-26.
6. (a) A quale periodo si riferisce Deuteronomio? (b) Per quale tempo il libro doveva essere stato praticamente completato?
6 Quando ebbero luogo gli avvenimenti di Deuteronomio? All’inizio il libro stesso afferma che “nel quarantesimo anno, nell’undicesimo mese, il primo del mese, Mosè parlò ai figli d’Israele”. Terminato il racconto di Deuteronomio, il libro di Giosuè riprende la narrazione tre giorni prima che gli israeliti attraversassero il Giordano, il che avvenne “il decimo giorno del primo mese”. (Deut.
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