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Abbiate discernimento spiritualeLa Torre di Guardia 1960 | 15 gennaio
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Abbiate discernimento spirituale
“Siate ripieni dell’accurata conoscenza della sua volontà in ogni sapienza e discernimento spirituale, affinché camminiate in modo degno di Geova per piacergli pienamente”. — Col. 1:9, 10.
1. Che specie di decisioni è costretto a prendere il cristiano, e che cosa è necessario per prendere decisioni giuste?
OGNI giorno il cristiano dedicato è costretto a prendere delle decisioni. La vita in questo mondo presenta molti problemi, e sorgono questioni che richiedono decisioni da parte sua. A casa deve prendere decisioni che riguardano la sua famiglia, quando lavora, decisioni che riguardano le sue relazioni con quelli che non sono nella verità; deve risolvere questioni che determinano le sue relazioni con fratelli e sorelle nella società del Nuovo Mondo, o che determinano le sue relazioni con Geova, con la Sua organizzazione e col servizio del Regno. Come prendere decisioni giuste, come seguire sempre la condotta giusta, questo è il problema. Per farlo bisogna avere discernimento spirituale.
2, 3. Come dovremmo considerare le cose per prendere decisioni giuste, e qual è il risultato di ciò?
2 Discernere le cose in modo spirituale significa considerarle come le considera Geova. Per opera del suo spirito Geova ha fatto conoscere nella sua Parola ispirata come giudica le cose. Ci dice come le valuta, che cosa considera pregevole e meritorio e che cosa considera vano ed inutile, quali azioni e pensieri sono buoni e virtuosi e quali sono empi e malvagi. A causa della carne decaduta abbiamo la tendenza a considerare le cose dal punto di vista della carne. Ma se permettiamo che le tendenze della carne, come egoismo, timore, orgoglio e gelosia, ci influenzino quando sorgono questioni, allora certamente prenderemo decisioni sbagliate.
3 Per prendere decisioni giuste il cristiano deve avere discernimento spirituale. Deve discernere chiaramente il bene dal male. Deve giungere ad amare il bene e odiare il male, come si espresse Paolo in Romani 12:9, dicendo: “Aborrite ciò che è malvagio, attenetevi a ciò che è buono”. La dimostrazione del proprio discernimento spirituale nel prendere giuste decisioni piace a Geova e il risultato è che si cammina in modo degno dinanzi a lui. Lo stesso apostolo scrisse ai Colossesi (1:9, 10): “Non abbiamo cessato di pregare per voi e di chiedere che siate ripieni dell’accurata conoscenza della sua volontà in ogni sapienza e discernimento spirituale, affinché camminiate in modo degno di Geova per piacergli pienamente, mentre continuate a portar frutto in ogni buona opera e crescete nell’accurata conoscenza di Dio”.
4. Che cosa significa “discernere”, e che relazione ha la conoscenza col discernimento spirituale?
4 Come si può essere ripieni di discernimento spirituale? Con queste parole alla congregazione di Colosse, Paolo indica che la prima cosa essenziale è d’avere accurata conoscenza della volontà di Dio, di essere pieni di tale accurata conoscenza. “Discernere” significa letteralmente “vedere” o “distinguere con gli occhi della mente”, cioè distinguere o riconoscere una cosa dall’altra, se sia buona o cattiva, importante o no, pregevole o inutile. Per gli occhi del discernimento la conoscenza è come la luce per gli occhi naturali. Illumina, mette chiaramente e vividamente in risalto le cose nella giusta relazione l’una con l’altra. Proprio come è indispensabile la luce per scegliere il cammino migliore su un terreno ineguale e infido, così è necessaria l’accurata conoscenza per discernere la condotta giusta e sicura da seguire attraverso le infide e pericolose condizioni di questo vecchio sistema di cose. Così l’accurata conoscenza della volontà di Dio, insieme all’amore per Dio che dà tale conoscenza, agisce come una forza che tende alla giustizia nella propria vita ed è essenziale per prendere decisioni giuste, per piacere a Geova. — Efes. 4:23, 24.
5, 6. (a) Che specie di studio ci vuole? (b) In che modo possiamo ‘accertarci’ di ciò che studiamo?
5 Per imprimere fermamente nella mente l’accurata conoscenza della volontà di Dio ci vuole studio. Questo è così essenziale che non sarà mai messo abbastanza in risalto. È necessario studiare in modo da fissare le idee in modo permanente nella propria mente, e questo richiede sforzo e concentrazione. Dobbiamo ‘applicarci e sforzarci’ nello studio biblico. Sì, studiare significa proprio questo: studiare! Significa meditare. Il cibo deve essere ben masticato per poter essere digerito. Mentre mastichiamo assaporiamo il cibo, gustandone completamente il sapore. Lo stesso avviene per il cibo spirituale, deve essere meditato, dev’essere ripetutamente considerato nella propria mente, per gustarne completamente il sapore. Per agevolare quest’azione di masticare mentalmente il cibo spirituale potremmo farci delle domande mentre leggiamo (per esempio quando studiamo questa rivista), come: Perché avviene questo? Come avviene? No, non con lo spirito di criticare quello che si legge, ma di esaminare i nostri pensieri per vedere se afferriamo i punti principali con intendimento. Come consiglia l’apostolo: “Accertatevi di ogni cosa; attenetevi a ciò che è giusto”, cioè, capite quello che leggete e poi imprimete fermamente i punti principali nella mente. — 1 Tim. 4:10; 1 Tess. 5:21.
6 Il discernimento spirituale non deriva dall’apprendere una quantità di fatti. Molti hanno conoscenza, hanno informazioni in mente, eppure mancano di discernimento spirituale. Per avere discernimento spirituale bisogna aver capito e assimilato i fatti, esaminandoli alla luce di altre nozioni già apprese, e ponendo le nuove informazioni in giusta relazione con altre, in modo che accrescano o correggano e modifichino il nostro intendimento delle cose su cui risplende nuova luce. In questo modo ‘possiamo provare a noi stessi la buona e accettevole e completa volontà di Dio’. — Rom. 12:2.
7. Perché lo spirito di Geova è essenziale per avere discernimento spirituale? Quindi che cosa si dovrebbe fare ogni volta che si studia personalmente?
7 Inoltre per avere discernimento spirituale è necessario avere l’aiuto di Geova mediante il suo spirito. Solo con lo spirito di Geova, oltre allo studio e alla meditazione, possiamo ottenere accurata conoscenza e pieno intendimento. Non si deve mai dimenticare questo importantissimo fatto: È impossibile avere discernimento spirituale senza l’aiuto dello spirito di Dio. La stessa Parola di Dio dichiara: “Poiché chi fra gli uomini conosce le cose dell’uomo eccetto lo spirito dell’uomo che è in lui? Così, anche, nessuno è venuto a conoscere le cose di Dio, eccetto lo spirito di Dio. Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo spirito che è da Dio, affinché conosciamo le cose che ci sono state benignamente date da Dio. Queste cose noi pure diciamo, non con parole insegnate da sapienza umana, ma con quelle insegnate dallo spirito, mentre adattiamo cose spirituali a parole spirituali”. Quindi quando studiamo, sì, in ogni occasione quando studiamo privatamente a casa, preghiamo Geova perché il suo spirito ci aiuti nello studio, ci aiuti a capire, ad afferrare il significato di ciò che leggiamo, affinché possiamo crescere in discernimento spirituale. — 1 Cor. 2:11-13.
8. A che scopo dovremmo studiare, e che cosa dovremmo sicuramente evitare?
8 Oltre a pregare per avere lo spirito è necessario fare uno sforzo nello studio personale, allo scopo di allargare il proprio intendimento ed apprezzamento della Parola di Dio per crescere in discernimento spirituale. Tale studio dovrebbe essere piacevole e rallegrante. Lo studio superficiale nel prepararsi per le adunanze della congregazione, come ad esempio per lo studio de La Torre di Guardia, non produce discernimento spirituale. Forse alcuni hanno l’abitudine di preparare lo studio all’ultimo momento, forse un’ora o due prima dell’inizio dello studio nella congregazione. Forse vi è appena tempo di considerare una o due delle domande più facili e di trovare le risposte nei paragrafi per poter fare qualche commento durante lo studio de La Torre di Guardia alla Sala del Regno. Ma questo è studio forse? Le informazioni ottenute in tal modo sono presto dimenticate, e probabilmente non si ricorderanno più un giorno o due dopo averle considerate.
9, 10. (a) A che serve la ripetizione nello studio personale? (b) Perché è necessario un orario regolare per lo studio personale?
9 Nel predisporre un orario definito per lo studio personale e la preparazione per lo studio de La Torre di Guardia e per le altre adunanze, si dovrebbe lasciare abbastanza tempo per meditare sul soggetto man mano che si procede, riflettendo in modo che le informazioni s’imprimano fermamente nella mente. Per assicurarsi se questo è stato raggiunto è bene fare una ripetizione dopo ogni periodo di studio personale. Allora le informazioni sono fresche, e questo è il momento migliore per vedere se lasciano un’impressione profonda. Se si fa uno sforzo per formulare le informazioni in pensieri coscienti immediatamente dopo il periodo di studio, ci si addestra sul modo di ricordare e si acquista la capacità di richiamare alla mente le informazioni, e ciò le imprimerà fermamente nella mente. Si potrebbe fare l’ultimo ripasso con la rivista o il libro chiuso; abbiamo il titolo dell’articolo: quanto possiamo dunque ricordare dei punti salienti, degli argomenti principali? Ricordiamo alcune delle scritture citate come prova? Siamo in grado di riferire i punti principali facendo un breve sommario dell’articolo? Altrimenti, bisogna che consideriamo di nuovo l’articolo, cercando coscienziosamente i punti salienti, gli argomenti principali.
10 Qualcuno potrebbe dire a questo punto: “Ma tutto questo richiede tempo”. È vero, ma è tempo ben speso, tempo che si deve dedicare perché l’accurata conoscenza della volontà di Dio sia fermamente inculcata nella mente e si ponga il necessario fondamento per avere discernimento spirituale. Non vi sono scorciatoie. Lo studio, studio regolare, è essenziale per avere discernimento spirituale. Come scrisse Paolo a Timoteo: “Da’ costante considerazione a quello che dico; il Signore ti darà realmente discernimento in tutte le cose”. — 2 Tim. 2:7.
11. Che cosa risulta dal maggior intendimento e apprezzamento della verità?
11 Seguendo questa saggia condotta sarete felici di accrescere il vostro intendimento e apprezzamento della verità. Questa s’imprimerà profondamente nella mente e nel cuore e diverrà parte di voi. Allora, senza dubbio, sarete “sempre pronti a fare una difesa davanti a chiunque vi domandi la ragione della speranza che è in voi”. La vostra mente e il vostro cuore saranno forti, maturi, saldi. Vedrete chiaramente la via da seguire. Non vi allontanerete dallo stretto sentiero della verità e della sana dottrina per cadere nella palude di false dottrine e idee settarie; eviterete di avere opinioni estremiste sulle cose, e starete in guardia contro il facilissimo laccio di far affidamento sul proprio intendimento. Avendo la mente piena d’accurata conoscenza e le facoltà mentali guidate dallo spirito di Geova, discernerete la giusta via da percorrere, la via che è piena di luce, e sarete liberati dalla via malvagia che porta alle tenebre. “Quando la sapienza entrerà nel tuo cuore e la conoscenza stessa diverrà piacevole all’anima tua, le facoltà mentali veglieranno su di te, il discernimento stesso ti preserverà, per liberarti dalla via malvagia, dall’uomo che proferisce cose perverse, da coloro che abbandonano i sentieri della giustizia per camminare nelle vie delle tenebre”. — 1 Piet. 3:15; Prov. 2:10-13.
12. Che cosa deve fare il cristiano quando sorgono questioni nella sua vita, e che cosa deve discernere nel prendere decisioni?
12 Il cristiano deve dimostrare d’avere discernimento spirituale nel modo in cui cammina ‘affinché cammini in modo degno di Geova per piacergli pienamente’. Quando sorgono questioni che ci riguardano personalmente, la carne imperfetta è pronta a reagire, e se non si sta attenti, può indurci ad una condotta sbagliata. Si devono controllare impulsi e passioni carnali facendoci invece guidare dal discernimento spirituale. Perciò, quando sorgono delle questioni, bisogna fermarsi e pensare: Che cosa dicono le Scritture al riguardo? Come avrebbero considerato la cosa Geova e Cristo Gesù? Spesso vi sono numerosi fattori implicati che non possono essere presi in considerazione se si agisce affrettatamente; tali fattori riguardano vari interessi: gli interessi dei propri conservi e della congregazione cristiana, gli interessi divini, e gli interessi che riguardano la nostra stessa vita. Considerate i seguenti consigli ispirati: “Il vostro amore possa abbondare ancor più in accurata conoscenza e pieno discernimento, affinché possiate accertarvi delle cose più importanti, affinché possiate essere irreprensibili e non siate d’inciampo agli altri fino al giorno di Cristo, e possiate esser ripieni del giusto frutto che è in Gesù Cristo, alla gloria e alla lode di Dio”. — Filip. 1:9-11.
13, 14. (a) Come agirà chi ha discernimento spirituale quando sorgono difficoltà nella congregazione? (b) Che cosa l’aiuterà ad avere il giusto punto di vista?
13 Forse in una congregazione qualche cosa potrebbe non svolgersi nel modo giusto, o almeno qualcuno potrebbe pensarlo. Anche se qualche cosa non avviene come dovrebbe, non è una buona ragione per inquietarsene al punto da esserne agitati ed eventualmente andare in collera. Se questo accadesse, si perderebbe certamente il proprio equilibrio; un’azione affrettata in simili circostanze sarebbe dettata da passioni e non dal maturo discernimento spirituale. Anche se da principio si aveva ragione in qualche cosa, l’azione affrettata non aiuterà, e ci si potrebbe poi accorgere d’aver preso la via sbagliata, ma questo non rimetterà certo le cose a posto. Dobbiamo sempre stare attenti di non voler precedere Geova e la sua organizzazione, essendo impazienti e agendo di propria iniziativa. A volte qualcuno potrebbe prendere la via sbagliata, e se ha qualche incarico nella congregazione le cose potrebbero divenire difficili per un po’ di tempo; ma questo è il momento di dimostrare pazienza cristiana, e, se non possiamo far nulla in modo teocratico per correggere la situazione, dobbiamo aspettare che Geova vi ponga rimedio. Colui che ha discernimento spirituale lo farà.
14 È questione di avere il giusto punto di vista, di considerare le cose col giusto senso delle proporzioni. Difficoltà o problemi locali possono sorgere di tanto in tanto a causa d’imperfezioni umane, e possono provocare inconvenienti e mettere a dura prova la pazienza ed anche i propri affetti; ma se ci fermiamo e meditiamo un po’, questi problemi ci sembreranno subito insignificanti in confronto ad altre cose più importanti.
15, 16. (a) Quali sono alcune delle cose più importanti alle quali dovremmo rivolgere la nostra attenzione? (b) In che modo Paolo incoraggia ad avere questo atteggiamento mentale nella sua lettera ai Filippesi?
15 Consideriamo un momento alcune di queste cose più importanti. Il fatto che viviamo negli ultimi giorni di questo sistema di cose; che Armaghedon, la battaglia del gran giorno di Dio l’Onnipotente, in cui egli magnificherà e rivendicherà la sua sovranità universale, è vicina; che Cristo Gesù ha assunto il potere del Regno e dirige la grande opera di predicazione di “questa buona notizia del regno” in tutta la terra; che, come risultato di quest’opera di predicazione, persone di buona volontà di ogni nazione, lingua, razza e popolo sono radunate in un’unita e armoniosa società del Nuovo Mondo. Se si considerano queste cose, il meraviglioso privilegio e l’immeritata benignità di conoscerle e di prendervi parte, il nostro cuore traboccherà di gratitudine verso Geova. Come sembreranno piccoli e insignificanti i nostri problemi in confronto a queste cose ben più importanti! Perciò, quando sorgono piccoli problemi, anche problemi gravi dal punto di vista locale, chi ha discernimento spirituale non permetterà che tali problemi ingigantiscano nella sua mente al punto da alterare la sua visione. Manterrà il proprio equilibrio e considererà sempre le cose in giusta relazione con quelle più importanti.
16 Fortunatamente, non sempre vi sono problemi e difficoltà nella società del Nuovo Mondo; certo sono pochi e rari in confronto alle gioie continue: esperienze nel campo, nel trovare e cibare le pecore, l’allegra compagnia dei fratelli nella Sala del Regno. A queste cose dobbiamo rivolgere la mente. “Tutte le cose giuste, . . . tutte le cose amabili, tutte le cose delle quali si parla bene, se vi è qualche virtù e qualche cosa lodevole, continuate a considerare queste cose”. Lasciate che queste cose colmino la vostra mente e avrete sempre il senso delle proporzioni; sarete in grado di discernere spiritualmente. — Filip. 4:8.
17. Perché alcuni si sono allontanati dalla verità per cose insignificanti?
17 Chi è ipercritico e vede sempre negli altri le imperfezioni della carne, perde di vista le cose più importanti. Costui molto probabilmente si lamenta ed è sempre malcontento. Alcuni, certo, hanno permesso che cose insignificanti li facessero inciampare fino a lasciare la verità. In che modo? Permettendo che una cosa da nulla divenisse importante nella loro vita, tanto importante da escludere ogni altra cosa. Persero il discernimento spirituale. Invece di fermarsi a considerare le cose dal punto di vista della Parola di Dio, si lasciarono trascinare da passioni carnali come orgoglio, timore o gelosia. Furono sviati dal proprio intendimento per una strada che porta al disastro spirituale.
18. Come possiamo stare in guardia contro tale condotta errata?
18 Certamente noi tutti vogliamo guardarci da simile condotta, non è vero? Potremo farlo se cresciamo continuamente nell’accurata conoscenza della volontà di Dio a nostro riguardo, se abbiamo le cose più importanti nella mente e nel cuore e se, quando sorgono controversie, teniamo conto del modo in cui Geova considera le cose, indicato nella sua Parola, e non diveniamo saggi ai nostri propri occhi. A questo riguardo notate l’appropriato consiglio che Geova ci dà in Proverbi 3:1-7: “Figlio mio, non dimenticare la mia legge, e il tuo cuore osservi i miei comandamenti, perché ti saranno aggiunti lunghi giorni e anni di vita e di pace. L’amorevole benignità e la verità stessa non ti lascino. Lègatele alla gola. Scrivile sulla tavola del tuo cuore, per trovar favore e buon intendimento agli occhi di Dio e dell’uomo. Confida in Geova con tutto il tuo cuore e non ti appoggiare sul tuo intendimento. In tutte le tue vie riconoscilo, ed egli stesso appianerà i tuoi sentieri. Non divenir saggio ai tuoi propri occhi. Temi Geova e allontanati dal male”.
19. Come dimostriamo di avere fiducia in Geova di tutto cuore?
19 Anche quando si pensa di aver ragione in qualche cosa bisogna badare di non considerarsi troppo giusti, saggi ai propri occhi, ed essere così sviati da un troppo alto concetto di sé. Il cristiano deve mantenere l’equilibrio, controllando il suo spirito, per non dare a Satana opportunità di sopraffarlo e trascinarlo sulla via malvagia. Bisogna trovare il tempo di considerare la cosa, usando discernimento spirituale, rivolgendosi alla Parola di Dio per sapere la Sua opinione in merito. Difficilmente nella vita del cristiano può sorgere un problema in merito al quale la Parola di Geova non dia saggi consigli e direttive. Si dimostra di aver fiducia in Geova di tutto cuore cercando i suoi consigli e seguendoli sempre, in modo che l’accordo con l’accurata conoscenza della volontà di Dio sia “la forza che fa agire la vostra mente”, e rivestendo in questo modo “la nuova personalità che fu creata secondo la volontà di Dio con vera giustizia e amorevole benignità”. — Efes. 4:23, 24.
20. (a) Perché il discernimento spirituale ci impedisce di agitarci e andare in collera? (b) Quale condotta suggerì Gesù per appianare un’offesa?
20 Il discernimento spirituale pone l’individuo in giusta relazione con i suoi fratelli e le sue sorelle nella società del Nuovo Mondo. Per esempio se un fratello pensa di aver ricevuto un torto non agirà nell’impeto della collera provocata da ciò che un altro fratello può aver fatto o detto contro di lui. Che cos’è che fa andare in collera in simili circostanze? Non è forse perché pensando solo a se stesso è disturbato supponendo che qualcuno abbia messo in dubbio il suo buon nome? Ma non vi è forse implicato qualche cosa di più importante? Se qualcuno nella congregazione ha agito male, il cristiano che ha discernimento spirituale vede che la condotta sbagliata del fratello è prova di debolezza spirituale da parte sua e che quindi la sua vita spirituale è in pericolo, e questa è certo una cosa di cui essere più preoccupato che di qualunque torto reale o immaginario che il fratello abbia potuto fargli. Invece di ‘tener conto dell’offesa’, il maturo cristiano è indotto ad andare dal fratello in errore, non con ira, non per aver soddisfazione personale per il torto ricevuto, ma spinto da amore per lui, per aiutarlo a rialzarsi se è possibile, prima che sia troppo tardi. Non è proprio questo che Gesù ha consigliato: “Inoltre, se tuo fratello commette un peccato, va’ e metti a nudo il suo fallo fra te e lui solo. Se ti ascolta, hai guadagnato tuo fratello”? — 1 Cor. 13:4, 5; Matt. 18:15.
21. Come considera se stesso il maturo servitore di Geova?
21 Avendo discernimento spirituale i fedeli servitori di Dio si considerano per quel che sono, solo vasi di terra, di poco valore in se stessi, ma che, per immeritata benignità di Geova, contengono tesori di conoscenza da usare nel Suo servizio. Questo li rende umili, riconoscendo sempre che le cose di valore che possiedono le hanno ricevute da Geova e che non hanno ragione di vantarsene. In 1 Corinzi 4:6, 7 l’apostolo scrisse: “Imparate la regola: ‘Non andar oltre le cose che sono scritte’, affinché non diveniate gonfi individualmente a favore di uno contro l’altro. Poiché chi ti distingue da un altro? Infatti, che cos’hai che tu non abbia ricevuto? Se ora l’hai veramente ricevuto, perché ti vanti come se non l’avessi ricevuto?” Questo punto di vista scritturale impedirà al cristiano di diventare egoista ed egocentrico, o permaloso e suscettibile, essendo così difficile da trattare. Sarà pieno di riconoscenza per la bontà di Geova e per il privilegio di conoscere Lui e suo Figlio, Cristo Gesù, e dimenticherà se stesso, interessandosi solo di condividere con altri le buone cose che possiede.
22. Benché restiamo umili, quali estremi si devono evitare? In che modo?
22 Ma pur rimanendo umili bisogna guardarsi dall’estremo opposto di avere un complesso d’inferiorità, essendo timidi, scontenti di sé al punto di scoraggiarsi. Riconoscendo il potere dello spirito di Geova, il cristiano discerne con mente sana che, con l’aiuto di Geova, è in grado di compiere ciò che la volontà di Dio richiede da lui e quindi intraprende con fede qualunque incarico di servizio. Come leggiamo in Romani 12:3: “Infatti per mezzo dell’immeritata benignità che mi è stata data io dico a chiunque è fra voi di non pensare a se stesso più di quanto sia necessario; ma di pensare in modo di avere una mente sana, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha impartita”.
23. Perché il discernimento spirituale contribuisce all’armonia fra i fratelli?
23 Questo concetto di sé, umile eppure realistico, permette al cristiano di avere un atteggiamento franco e realistico verso i fratelli, che rende piacevole la sua compagnia e produce buona armonia. Il discernimento spirituale ci permette di lavorare insieme uniti, riconoscendo i bisogni l’uno dell’altro, manifestando amore in modo pratico. Quindi abbiate discernimento spirituale e prendete decisioni giuste, “affinché camminiate in modo degno di Geova per piacergli pienamente, mentre continuate a portar frutto in ogni opera buona e crescete nell’accurata conoscenza di Dio”.
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Il discernimento spirituale è prova di maturità cristianaLa Torre di Guardia 1960 | 15 gennaio
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Il discernimento spirituale è prova di maturità cristiana
1, 2. (a) Che cosa è necessario per un bambino che si trovi di fronte a situazioni nuove, eppure a che cosa tenderanno i saggi genitori? (b) Qual è la più importante specie di maturità?
UN BAMBINO piccolo ha bisogno d’aiuto e di guida. I genitori che si preoccupano del benessere del bambino sono sempre pronti a dargli il necessario aiuto e consiglio, man mano che cresce e si trova di fronte a situazioni nuove. Dapprima i genitori devono prendere decisioni per il proprio figlio: riguardo a ciò che è bene o male; a che cosa deve mangiare o non mangiare; quando deve dormire o quando giocare; dove può andare sicuro e quali luoghi deve evitare come pericolosi; quali libri può capire e sono utili alla sua istruzione e quali lo confonderebbero e danneggerebbero la sua crescita spirituale e morale. Man mano che il ragazzo cresce i saggi genitori lo addestrano a pensare da sé, a discernere il bene dal male, ciò che è saggio da ciò che è stolto. Così quando giungerà all’età matura avrà raggiunto anche la maturità mentale.
2 È importante che i genitori riconoscano la necessità che i loro figli crescano mentalmente e spiritualmente, specialmente spiritualmente. Il termine “maturità” si può applicare a molte caratteristiche della crescita fisica, mentale, emotiva e spirituale, ma quest’ultima, la maturità spirituale, è la più importante, eppure per quanto concerne questo mondo, è la più trascurata.
3. (a) In che modo il saggio istruttore addestra quelli con cui studia? (b) Qual è la prova della maturità cristiana?
3 L’illustrazione del bambino si applica bene alla crescita verso la maturità cristiana della persona che comincia a conoscere la verità. Dapprima ha bisogno d’aiuto nello studio della Parola di Dio, dell’aiuto personale e della guida di un cristiano maturo. Ha bisogno di essere nutrito. Ma il saggio istruttore addestrerà lo studente a pensare e ragionare da sé, affinché possa presto cominciare a nutrirsi da solo e accresca le proprie facoltà di discernimento. Come si dimostra di essere adulti avendo maturo intendimento e apprezzamento, così si dimostra maturità cristiana con le proprie facoltà di discernimento spirituale, con la capacità di giungere a decisioni giuste, discernendo chiaramente il bene dal male in base ai princìpi biblici. Paolo lo espresse molto bene: “Poiché chiunque prende il latte non conosce la parola della giustizia, perché è un bambino. Ma il cibo solido appartiene a persone mature, a coloro che mediante l’uso hanno le loro facoltà di percezione esercitate per distinguere sia il bene che il male. Per questa ragione, ora che abbiamo lasciato la dottrina elementare intorno al Cristo, avanziamo verso la maturità”. — Ebr. 5:13 fino a 6:1.
4. (a) Come vengono incoraggiati coloro che sono da poco a conoscenza della verità? (b) Qual è la cosa più importante per progredire verso la maturità?
4 Forse alcuni lettori di questa rivista avranno iniziato nelle settimane o nei mesi scorsi uno studio della Bibbia con l’aiuto di qualche libro di studio biblico della Torre di Guardia. Costoro forse pensano di ‘non conoscere la parola’, come bambini dal punto di vista spirituale. A loro vorremmo dire: Continuate il diligente studio della Parola di Dio, fiduciosi che per immeritata benignità di Geova crescerete verso la maturità cristiana. Per raggiungere la maturità cristiana non ci vogliono necessariamente anni, come per un bambino prima di raggiungere la maturità fisica. Oltre che dal tempo dedicato allo studio, questa dipende principalmente dalla profondità della sincera devozione a Geova e dall’apprezzamento per la sua “parola di giustizia”. Si deve essere umili e lasciarsi ammaestrare col desiderio di progredire. Dopo aver assimilato le dottrine elementari si deve progredire verso l’intendimento del “cibo solido” della verità, dimostrando così il proprio progresso verso la maturità.
5. A chi sono rivolte effettivamente le parole di Ebrei 5:13 fino a 6:1, e perché?
5 Ma l’apostolo nello scrivere agli Ebrei le parole che abbiamo citate non si rivolgeva solo a quelli che da poco s’erano uniti alla congregazione cristiana. Egli si rivolgeva infatti a coloro che erano “nella verità” da diverso tempo ma non avevano progredito verso la maturità ed erano ancora bambini in quanto a discernimento spirituale. Non dimostravano le qualità di “uomini pienamente maturi” così necessari per l’opera d’insegnamento che si doveva compiere, perciò scrisse loro che avrebbero dovuto “essere insegnanti in considerazione del tempo”. Era necessario che mostrassero “la medesima operosità in modo da ottenere la piena certezza della speranza sino alla fine, acciocché non [divenissero] pigri, ma [fossero] imitatori di quelli che mediante la fede e la pazienza ereditano le promesse”. — Ebr. 6:11, 12.
6. Perché dobbiamo continuare ad ‘avanzare verso la maturità’?
6 La maturità non è una cosa che, una volta raggiunta, rimane senza ulteriore sforzo da parte nostra. L’organizzazione cristiana progredisce continuamente. La luce di verità che risplende su di essa e mediante essa diventa sempre più luminosa. Questo è vero specialmente in questo giorno in cui Geova è venuto al suo tempio, poiché “quando i [suoi] giudizi si compion sulla terra, gli abitanti del mondo imparan la giustizia”. Non solo vi è maggiore conoscenza e intendimento, ma, poiché in questo tempo si deve predicare “questa buona notizia del regno”, Geova addestra i suoi testimoni come mai nel passato, perché compiano quest’opera nel modo più efficace possibile. Costantemente, per mezzo della sua organizzazione teocratica, egli provvede nuovi metodi e mezzi per compiere quest’opera. Se si vuole procedere di pari passo con la crescente maturità dell’organizzazione nell’intendimento spirituale e nell’abilità di ministri, bisogna continuamente ‘avanzare verso la maturità’. — Malachia, capitolo 3; Isa. 26:9, VR; Matt. 24:14.
7. Che cosa si deve discernere in relazione al ministero? Solo in che modo si può continuare a progredire?
7 Bisogna che ogni testimone di Geova discerna la sua relazione col progresso compiuto dall’organizzazione. Può darsi che qualcuno sia da molto tempo nella verità, essendo da molti anni attivo nel ministero. Tale costanza piace a Geova. Ma bisogna allo stesso tempo riconoscere che si deve procedere di pari passo con la società del Nuovo Mondo. Se avete la gioia di essere da molti anni al servizio di Geova, dovreste interessarvi dell’efficacia del vostro ministero. Produce frutto? Aiuta nuove persone, ammaestrandole e facendo di loro dei discepoli? Com’è stato già menzionato, una delle cose essenziali per aver maturità e discernimento spirituale è di essere umili. Per poter discernere accuratamente se facciamo progressi dobbiamo considerare noi stessi con onestà e umiltà. Se non facciamo i progressi desiderati non dobbiamo essere troppo orgogliosi per cercare aiuto, o risentirci se un sorvegliante ci offre aiuto. Dobbiamo riconoscere i nostri bisogni per continuare a progredire. — Filip. 3:16.
8. (a) Dove inizia il discernimento spirituale? (b) Quale relazione o amicizia è più importante per il cristiano?
8 Sì dà prova di questa crescita nella maturità cristiana col discernimento dimostrato da ogni passo fatto, da ogni decisione presa. Questo comincia proprio dalla dedicazione. Chi considera la dedicazione deve capire prima di tutto che la dedicazione viene fatta, non ad un uomo, né per far piacere a qualcuno, sia marito o moglie, madre o padre. Non è una dedicazione fatta a un’organizzazione e nemmeno alla società del Nuovo Mondo. È una dedicazione al Supremo Personaggio dell’universo, a Geova Dio, con la determinazione di fare la sua volontà e di piacere a lui, come disse Gesù: “Son venuto . . . per fare la tua volontà, o Dio”. Il dedicato riconosce quindi che la più ambita amicizia o relazione è quella in cui egli si trova ora con Geova. Questa è la santa, preziosa e “intima” relazione a cui Geova invita le sue creature, per sua immeritata benignità mediante Gesù Cristo, una relazione da non considerare alla leggera. — Ebr. 10:7; Sal. 25:14.
9. Perché la dedicazione ad un’opera è un errore, e a che cosa può condurre una considerazione poco equilibrata del ministero?
9 Colui che si dedica solo ad una certa opera, come la predicazione, commette un errore. Quando sorgono difficoltà sarà facilmente scoraggiato. Se considera solo l’associazione materiale con l’organizzazione e i suoi membri come cosa più importante da preservare, manca di discernimento spirituale. L’opera di predicazione della buona notizia e l’associazione con la società del Nuovo Mondo non bastano in se stesse e non garantiscono la salvezza. Non vi è possibilità di salvezza solo in base alle opere. Se si considerano le cose in questo modo ci si trova nello stesso pericolo di coloro che sotto la legge di Mosè cercarono “di stabilire la propria [giustizia]”. Così si può essere indotti a diventare “vanagloriosi, suscitando competizione gli uni con gli altri, invidiandoci a vicenda” per avere un buon rapporto di servizio nella predicazione. — Rom. 10:1-3; Gal. 5:26.
10. Che cosa ci aiuta ad aver la giusta considerazione dell’opera del Regno?
10 Significa questo che l’opera di Dio non è importante? Niente affatto! Al contrario, il cristiano spiritualmente maturo capisce che la sua dedicazione a Geova richiede che ami Geova con tutto il cuore, l’anima, la mente e le forze. Ricorda le parole di Giacomo che disse: “La fede, se non ha opere, è in se stessa morta”. Essendo sempre cosciente della sua relazione con Geova il dedicato è in grado di avere il giusto punto di vista riguardo alla sua opera e di compierla per il giusto motivo; per amore verso il Padre celeste, col desiderio di esaltare il nome Suo, per amore verso il prossimo e per condividere con altri privilegi e benedizioni. Il maturo intendimento al momento della dedicazione prepara la via per una matura adorazione “con spirito e verità”. — Mar. 12:30; Giac. 2:17; Giov. 4:23.
11. Come può mostrare mancanza di discernimento spirituale un uomo sposato?
11 Il discernimento spirituale risulta dunque dall’avere la matura considerazione del ministero che tiene conto delle altre responsabilità che si possono avere come dedicati servitori di Geova. Un uomo sposato con figli ha molti benedetti privilegi e responsabilità. Egli mostrerebbe mancanza di discernimento spirituale se trascurasse gli obblighi familiari solo per avere un eccezionale rapporto di servizio nel campo. Il cristiano non solo deve provvedere ai bisogni materiali della sua famiglia, ma sarà anche desto nel ‘provvedere per quelli che son suoi’ in senso spirituale, studiando con loro e aiutandoli a diventare maturi nel servizio di Dio. Se non presta la dovuta attenzione a “quelli che son membri della sua famiglia” è come se avesse “rinnegato la fede”. — 1 Tim. 5:8.
12. Che cosa riconoscerà il cristiano maturo in quanto alla sua attività di predicazione, e a qualunque necessario lavoro secolare?
12 L’attività di predicazione della buona notizia non è in se stessa prova di maturità. Che utilità avrebbe se, allo stesso tempo, si mancasse di camminare in armonia con i princìpi biblici di moralità, o in altro modo si praticasse ciò che è dannoso per la congregazione. Questo non è camminare in modo degno di Geova, per piacergli pienamente. Mentre lavora con diligenza nel servizio di Dio, recando ad altri la buona notizia, il cristiano riconosce la necessità di seguire una condotta integra in ogni momento della sua vita, se vuole servire alla rivendicazione del nome di Geova. Il cristiano maturo ricorda in ogni momento di essersi dedicato a compiere la volontà di Dio e cercherà continuamente di piacere a Colui di cui è servitore, di piacere a Geova. Non agirà solo per piacere agli uomini, sia quando svolge mansioni nella congregazione che nel lavoro secolare, ma farà ogni cosa onestamente, “con sincerità di cuore”, dedicandovisi “con tutto l’animo come per Geova, e non per gli uomini”. — Col. 3:22-24.
13. (a) In che modo il proclamatore maturo compie un servizio equilibrato? (b) Qual è il segreto per essere veramente felici nel ministero?
13 Anche nell’opera di ministero il proclamatore della buona notizia che ha discernimento mantiene il dovuto equilibrio, avendo sempre in mente le cose più importanti del ministero. Non s’accontenta di andare solo di casa in casa distribuendo letteratura. Capisce che non basta essere in grado di predicare. Capisce che ora è tempo di essere insegnanti, in grado di nutrire le pecore e di aiutarle a trovare la via della vita eterna. Quindi è diligente nel prender nota di ogni interessato e di rivisitarlo. Quando fa visite ulteriori prepara interessanti sermoni biblici ed è pronto a iniziare uno studio biblico con le persone di buona volontà. Avendo accurata conoscenza della Parola di Dio, amore per il Grande Pastore, Geova, e per il Buon Pastore, Cristo Gesù, e affetto per le altre pecore, il ministro cristiano si accinge al servizio con l’ardente desiderio di trovare e cibare le pecore, per amore e non solo per senso di dovere. Questo è il segreto per essere veramente felici nel ministero. — Ebr. 5:12; Giov. 21:15-17.
14, 15. (a) Quali benedizioni risultano dalla maturità cristiana? (b) Da che cosa bisogna guardarsi? In che modo?
14 La maturità spirituale reca indicibili gioie e benedizioni. L’accurata conoscenza e il discernimento spirituale rendono forte il cristiano, capace di respingere gli attacchi del nemico, Satana, e di riconoscere i sottili lacci del materialismo e del timore degli uomini per resistere ad essi. Evita così delusioni, preoccupazioni e dispiaceri che derivano dal seguire stoltamente insensati e dannosi desideri, ed evita azioni sciocche di cui poi potrebbe pentirsi e sentirsi colpevole. — 1 Tim. 6:9, 10.
15 Pur godendo delle benedizioni che reca tale maturità dobbiamo guardarci dall’eccessiva fiducia e ricordare sempre che maturità cristiana e discernimento spirituale non risultano solo da sforzi personali, ma sono prodotti dall’azione dello spirito di Geova nell’espressione della sua amorevole benignità verso di noi. Quindi continueremo a rivolgerci a Geova in preghiera, perché ci aiuti a servirlo sempre con maturità, a trattenerci da atti presuntuosi, affinché ‘i detti della nostra bocca e le meditazioni del nostro cuore siano grati a Geova’ in ogni tempo. — Sal. 19:13, 14.
16, 17. In che modo tutti possono avere lo spirito di gioioso ottimismo della società del Nuovo Mondo?
16 Il fedele servitore di Geova procede fiducioso, felice e contento, operando sotto la direttiva del regnante Re, Cristo Gesù, e dell’organizzazione teocratica visibile che Dio ha stabilita in terra. La maturità cristiana gli permette di rafforzare e edificare i fratelli e le persone di buona volontà, perché anch’essi possano raggiungere la piena maturità cristiana e condividere le stesse gioie e benedizioni.
17 La felice, fiduciosa prospettiva della società del Nuovo Mondo dei testimoni di Geova è una prova della sua maturità. Ognuno può avere tale spirito di gioioso ottimismo, sforzandosi di raggiungere la mèta della maturità cristiana, e acquistando discernimento spirituale. In tal modo potremo avere innumerevoli gioie e privilegi ora e nel nuovo mondo avvenire, “se, naturalmente, perseverate nella fede, fermi sul fondamento e saldi, non essendo smossi dalla speranza della buona notizia che avete udita, e che è stata predicata a tutta la creazione sotto il cielo”. — Col. 1:23.
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Una monaca franco-canadese si schiera per GeovaLa Torre di Guardia 1960 | 15 gennaio
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Una monaca franco-canadese si schiera per Geova
● La signorina Lucia Lacasse, giovane monaca delle Oblate, insegnava in una scuola del distretto D’Alembert, dove studiavano due giovani testimoni di Geova. Nel novembre 1956 essa diede al più piccolo dei ragazzi delle pubblicazioni che attaccavano i testimoni di Geova, perché le portasse a casa. La madre gentilmente le scrisse una lettera, suggerendole di informarsi della cosa anche dall’altro punto di vista, e le mandò alcune copie de La Torre di Guardia. La monaca lesse le riviste e ogni giorno interrogava il ragazzo. Essa fu così colpita dalla conoscenza che il ragazzo aveva riguardo alla propria religione che prima delle vacanze di Natale scrisse un biglietto alla madre, dicendole che era convinta che i testimoni di Geova avessero la verità e che si disponeva a lasciare il convento. Fedele alla sua parola essa non tornò a scuola. Tuttavia, non avendo ricevuto le lettere scrittele dalla madre del ragazzo, si sentì abbandonata dai suoi nuovi amici e perciò andò a cercar lavoro come cuoca in un collegio agrario diretto dai padri Oblati. Qui ricevette finalmente le lettere e cominciò ad esprimere la propria gioia per la conoscenza ricevuta da “Questo significa vita eterna”. Essa parlava ad altri di ciò che stava imparando, ed essendo sempre più difficile per lei rimanere in quell’istituto, alcuni testimoni proposero di trovarle lavoro fuori quando avesse lasciato quel posto. Questo fu più facile di quanto si pensasse poiché, dato che aveva testimoniato ad altri, che cominciarono ad interessarsi, il direttore fu ben contento di lasciarla andare. Essa ora partecipa a tutte le adunanze dei testimoni, continua lo studio personale ed è addestrata nel ministero di campo. Studia anche inglese, con la mèta del servizio continuo come missionaria.
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Un cieco aiuta altri a vedereLa Torre di Guardia 1960 | 15 gennaio
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Un cieco aiuta altri a vedere
LA MANCANZA della vista non è una barriera insormontabile per Gene Cauthron, che, benché cieco, è un attivo ministro dei testimoni di Geova. Lavorando con l’unità Hollenbeck della congregazione di Los Angeles (California), Cauthron ha imparato in modo eccellente a tenere discussioni sulla Bibbia e a predicare di porta in porta.
● Tutto questo fu possibile da quando un altro ministro dei testimoni di Geova lo visitò nel 1953 e lo aiutò ad acquistare accurata conoscenza della Bibbia. Poco tempo dopo questo ministro gli provvide una Bibbia e altre pubblicazioni in Braille. In tal modo Gene Cauthron cominciò a seguire la vocazione che gli ha permesso di aiutare coloro che, anche se hanno gli occhi per vedere, non potevano capire pienamente la Bibbia e le sue numerose verità.
● Con grande sforzo e determinazione, Gene è riuscito anche a pronunciare un discorso biblico di un’ora su particolari soggetti della Bibbia. Questo è sorprendente, considerando che deve fare tutte le ricerche in Braille. Ma l’uditorio non si sente mai a disagio a causa della sua cecità fisica. Hanno tutti molta fiducia in ciò che dice, perché ogni affermazione è ampiamente comprovata dalla Bibbia.
● Gene partecipa anche all’opera di istruzione di quelli che si interessano di acquistare accurata conoscenza della Bibbia nella loro propria casa. Attualmente aiuta una famiglia di tre persone a trarre conforto e conoscenza dallo studio della Bibbia.
● Gene prova molta gioia in questa importantissima professione che è la predicazione. Ora sa di contribuire un poco al benessere eterno del suo simile. Partecipa regolarmente al ministero di casa in casa e ha escogitato il sistema di prendere note di casa in casa e di pronunciare sermoni orali alle porte.
● Oltre ad adempiere dovutamente i suoi doveri di ministro egli si sostiene facendo il montatore in una fabbrica di articoli igienici. All’età di trentatré anni, Gene è felice di fare tutto il suo possibile per lodare l’Onnipotente Dio Geova, ed aiutare altri a vedere con gli occhi dell’intendimento.
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