BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • Testimoni fino alla più distante parte della terra
    La Torre di Guardia 1981 | 1° settembre
    • Testimoni fino alla più distante parte della terra

      “Mi sarete testimoni . . . fino alla più distante parte della terra”. — Atti 1:8.

      1. Quale fu uno dei momenti più drammatici della storia dell’umanità?

      FU SENZA dubbio uno dei momenti più drammatici della storia dell’umanità. Mai addio era stato così commovente. Il Figlio di Dio stava per lasciare i suoi seguaci sulla terra. Non sarebbe più stato visibilmente con loro in carne ed ossa. C’era tempo solo per un’ultima domanda, per un’ultima risposta. Su quale argomento? Quell’ultima conversazione avrebbe influito sui seguaci di Cristo fino al termine dell’attuale sistema di cose!

      2. Quale fu l’ultima domanda rivolta a Gesù prima che lasciasse la terra per sempre, e perché la sua risposta ci interessa moltissimo?

      2 L’ultima domanda che i discepoli rivolsero a Gesù fu: “Signore, ristabilirai in questo tempo il regno d’Israele?” Non si sa con certezza quali fossero gli esatti motivi per cui fecero questa domanda. Quali che fossero le loro aspettative, una cosa è certa: volevano sapere quando si sarebbero realizzati i propositi di Dio riguardanti il Regno. Chi può dar loro torto? Non furono né i primi né gli ultimi ad attendere con impazienza la liberazione definitiva. Perciò la risposta di Gesù, sì, le sue ultime parole prima di lasciare per sempre la terra, sono per noi di enorme interesse.

      L’ULTIMO INCARICO DATO DA GESÙ

      3, 4. (a) Come rispose Gesù? (b) Quale duplice lezione Gesù insegnò ai discepoli?

      3 Gesù rispose: “Non appartiene a voi d’acquistar conoscenza dei tempi o delle stagioni che il Padre ha posti nella propria autorità; ma riceverete potenza quando lo spirito santo sarà arrivato su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino alla più distante parte della terra”. Il racconto aggiunge: “E dopo aver detto queste cose, mentre essi guardavano, fu innalzato e una nube lo nascose alla loro vista”. — Atti 1:6-9.

      4 Le ultime parole di Gesù avevano un duplice scopo. Come prima cosa disse ai discepoli, con tatto ma con fermezza, che non era compito loro preoccuparsi di stabilire il tempo in cui dovevano svolgersi i propositi di Geova. Confermò così ciò che aveva già detto nella profezia circa il termine del sistema di cose. (Matt. 24:36; Mar. 13:32-37) Poi proseguì indicando loro ciò di cui avrebbero dovuto da allora in poi interessarsi. Dovevano essere testimoni cristiani prima in Gerusalemme, dove intanto era stato detto loro di rimanere (Atti 1:4), quindi in tutta la Giudea e la Samaria e, in ultimo, “fino alla più distante parte della terra”. A tale scopo avrebbero ricevuto “potenza” mediante lo spirito santo.

      5. Quando ricevettero “potenza” i discepoli di Gesù e cosa furono spinti a fare?

      5 Ricevettero quella “potenza” una settimana e mezzo dopo, alla Pentecoste. Gli apostoli e altri discepoli erano ubbidientemente rimasti a Gerusalemme, e in quel giorno festivo “erano tutti insieme nello stesso luogo”. All’improvviso “furono tutti pieni di spirito santo e cominciarono a parlare diverse lingue, come lo spirito concedeva loro di esprimersi”. Non emettevano un incomprensibile balbettio, ma parlavano “delle magnifiche cose di Dio”. — Atti 2:1, 4, 11.

      “IN GERUSALEMME”

      6. In che modo quegli unti cristiani cominciarono ad adempiere il loro incarico, ma quale opposizione incontrarono?

      6 Appena unti, quei cristiani si diedero immediatamente da fare per adempiere l’incarico ricevuto dal Cristo risuscitato. All’inizio predicarono “in Gerusalemme”, ma non senza incontrare opposizione. Le autorità religiose e civili dei giudei complottarono contro di loro, dicendo:

      “Che cosa faremo con questi uomini? Perché, infatti, è avvenuto per mezzo d’essi un segno degno di nota [cioè la guarigione di uno zoppo], manifesto a tutti gli abitanti di Gerusalemme; e noi non lo possiamo negare. Tuttavia, affinché non si diffonda ulteriormente fra il popolo, diciamo loro con minacce di non parlare più a nessun uomo in base a questo nome [di Gesù]”. — Atti 4:16, 17.

      7. (a) Come reagirono i discepoli di Cristo? (b) In che modo un oppositore religioso confermò che i primi cristiani stavano fedelmente adempiendo il loro incarico?

      7 Cristo aveva detto: “Mi sarete testimoni”. Il Sinedrio giudaico intimò minacciosamente ai primi cristiani “di non parlare più a nessun uomo in base a questo nome”. A chi ubbidirono? Rispettosamente dissero ai loro persecutori: “Non possiamo smettere di parlare delle cose che abbiamo viste e udite”. (Atti 4:18-20) Continuarono a dare testimonianza. Gli apostoli furono imprigionati, ma dopo la loro miracolosa liberazione avvenuta nottetempo, “entrarono all’alba nel tempio e insegnavano”. (Atti 5:17-21) Che zelo! Furono nuovamente arrestati.

      “Condottili, li fecero stare nella sala del Sinedrio. E il sommo sacerdote li interrogò, dicendo: ‘Noi vi abbiamo positivamente ordinato di non continuare a insegnare in base a questo nome, eppure, ecco, avete empito Gerusalemme del vostro insegnamento’”. (Atti 5:27, 28)

      Quell’autorità religiosa confermò involontariamente il fatto che quei primi cristiani stavano fedelmente adempiendo la prima fase dell’incarico dato loro da Cristo. Agivano come suoi zelanti testimoni “in Gerusalemme”.

      8. In che modo quei cristiani ‘avevano empito Gerusalemme del loro insegnamento’, e con quali risultati?

      8 Dopo essere stati fustigati e aver ricevuto l’ordine “di smetter di parlare basandosi sul nome di Gesù”, quei cristiani “se ne andarono perciò dalla presenza del Sinedrio, rallegrandosi perché erano stati ritenuti degni d’esser disonorati a favore del suo nome”. Lungi dall’essere scoraggiati, “ogni giorno, nel tempio e di casa in casa, continuavano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo, Gesù”. (Atti 5:40-42) Notate che “continuavano” a dare testimonianza “di casa in casa”. (Traduzione del Nuovo Mondo; Garofalo) Ecco perché, pur essendo relativamente pochi, erano riusciti a ‘empire Gerusalemme del loro insegnamento’. Quel metodo ebbe splendidi risultati. “Quindi la parola di Dio cresceva, e il numero dei discepoli si moltiplicava moltissimo in Gerusalemme”. — Atti 6:7.

      NELLA SAMARIA E NELLA GIUDEA

      9. In quali circostanze l’opera di testimonianza fu estesa alla Giudea e alla Samaria?

      9 Ma i primi cristiani non potevano fermarsi lì. Dovevano essere testimoni di Cristo anche “in tutta la Giudea e la Samaria”. Fu proprio il loro zelo nell’adempiere la prima fase del loro incarico cristiano che li portò ad adempiere anche la seconda. L’opposizione alla loro testimonianza in Gerusalemme raggiunse l’apice con l’assassinio, per motivi religiosi, di Stefano, episodio che mise in moto un’ondata di persecuzione contro la congregazione dei testimoni cristiani a Gerusalemme. Lo scopo di quella violenta opposizione era di mettere a tacere quei testimoni di Cristo. Invece diede nuovo impulso all’opera di testimonianza e fece sì che si estendesse proprio nella direzione voluta da Cristo. “Tutti, eccetto gli apostoli, furono dispersi in tutte le regioni della Giudea e della Samaria”. E cosa fecero in quelle zone i cristiani dispersi? “Andarono per il paese dichiarando la buona notizia della parola”. — Atti cap. 7; 8:1, 4.

      10. Cosa fecero gli apostoli quando udirono che “Samaria aveva accettato la parola di Dio”, e quale ‘chiave’ usò Pietro?

      10 Presto giunse notizia ‘agli apostoli in Gerusalemme’ che “Samaria aveva accettato la parola di Dio”. Gli apostoli presero misure adatte inviando due di loro, Pietro e Giovanni, a consolidare il buon lavoro svolto da quei cristiani dispersi, fra cui Filippo l’evangelizzatore. Valendosi della prerogativa concessagli da Cristo, Pietro aprì ai samaritani la via per divenire cristiani unti e generati dallo spirito, chiamati a partecipare con Cristo al “regno dei cieli”. (Matt. 16:18, 19; Atti 8:14-17) Il racconto di Atti continua: “Quando ebbero dato completa testimonianza ed ebbero detto la parola di Geova, . . . tornarono a Gerusalemme, dichiarando la buona notizia a molti villaggi dei Samaritani”. — Atti 8:25.

      11. Che prova abbiamo che “tutta la Giudea” ricevette un’ottima testimonianza?

      11 Per quanto riguarda la Giudea, indubbiamente molti giudei presenti a Gerusalemme alla Pentecoste ricevettero un’ottima testimonianza dai nuovi unti cristiani, in particolare da Pietro. (Atti 2:9, 14-36) Sappiamo anche che prima dell’ondata di persecuzione contro i cristiani di Gerusalemme, la “moltitudine si radunava dalle città intorno a Gerusalemme, portando malati e afflitti da spiriti impuri, ed eran tutti guariti”. (Atti 5:16) Tutti quegli abitanti della Giudea ricevettero testimonianza riguardo a Gesù. Riferendosi al periodo successivo alla conversione di Paolo, Luca scrisse: “In tutta la Giudea e la Galilea e la Samaria la congregazione entrò in un periodo di pace, essendo edificata”. (Atti 9:31) Circa 15 anni dopo, Paolo poté scrivere ai cristiani di Tessalonica: “Poiché diveniste imitatori, fratelli, delle congregazioni di Dio che sono nella Giudea”. (I Tess. 2:14) Indubbiamente i primi cristiani adempirono con zelo l’incarico ricevuto da Cristo di essergli testimoni “in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria”.

      “FINO AGLI ESTREMI CONFINI DELLA TERRA”

      12. In che senso il giorno della Pentecoste furono piantati i semi della futura espansione?

      12 Ma l’ultimo incarico dato da Gesù era di più vasta portata: “Mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino agli estremi confini della terra”. (Atti 1:8, La Bibbia di Gerusalemme [Ge]) Ci sono prove che il nome di Cristo fu testimoniato fra i giudei della Diasporaa anche prima del 36 E.V., anno in cui Pietro usò di nuovo la prerogativa concessagli da Cristo, questa volta per aprire la via del Regno agli incirconcisi gentili. (Matt. 16:18, 19; Atti cap. 10) Dobbiamo ricordare che i tremila giudei e proseliti che divennero cristiani battezzati il giorno di Pentecoste del 33 E.V. non erano tutti abitanti di Gerusalemme e della Giudea. Molti erano venuti da luoghi lontani, come la terra dei Parti, la Media, Elam e la Mesopotamia (gli attuali Iran e Iraq), l’Asia Minore (l’attuale Turchia), l’Africa settentrionale e l’Italia. (Atti 2:8-11) Tornati nei paesi d’origine, in Asia, Africa ed Europa, quei nuovi convertiti cristiani diedero senza dubbio testimonianza circa il nome di Cristo, almeno ad altri giudei e proseliti loro concittadini. Perciò già alla Pentecoste furono piantati i semi della futura espansione.

      13. Cosa indica che la testimonianza cristiana raggiunse molto presto la Giudea e la Samaria?

      13 Inoltre, in Atti 11:19 si legge: “Quelli che erano stati dispersi dalla tribolazione sorta a motivo di Stefano [qualche tempo dopo la Pentecoste, ma prima della conversione di Paolo nel 34 o 35 E.V.] andarono fino in Fenicia e in Cipro e in Antiochia [di Siria], ma non dichiarando la parola a nessuno se non ai soli Giudei”. Questa è una prova sicura che, anche prima che la predicazione fosse estesa ai non giudei, Cristo era testimoniato molto oltre i confini della Giudea e della Samaria.

      14. Quando si cominciò probabilmente a dare una testimonianza sistematica agli incirconcisi? Spiegate.

      14 Quando Pietro ebbe usato un’altra delle “chiavi del regno dei cieli” per aprire nel 36 E.V. la via del Regno agli incirconcisi, i testimoni cristiani poterono cominciare a dare testimonianza a tutte le genti, sì, “fino agli estremi confini della terra”. (Ge) Sembra sia stato ad Antiochia di Siria (all’epoca terza città del mondo in ordine di importanza, dopo Roma e Alessandria) che si cominciò a dare agli incirconcisi gentili una testimonianza sistematica. Le cose andarono in questo modo: qualche tempo dopo il 36 E.V., ma prima del 44 E.V., “vi erano alcuni uomini [cristiani] di Cipro e Cirene [nell’Africa settentrionale] che vennero ad Antiochia e parlavano alle persone di lingua greca, dichiarando la buona notizia del Signore Gesù. Inoltre, la mano di Geova era con loro e un gran numero, divenuti credenti, si volsero al Signore”. — Atti 11:20, 21.

      15. (a) Cosa fece al riguardo la congregazione di Gerusalemme, e perché la loro decisione è da ritenersi saggia? (b) Cosa faceva Paolo da diversi anni? (c) Perché il caso dell’antica congregazione di Antiochia è particolarmente interessante?

      15 Geova benedisse la zelante attività di predicazione svolta da quei cristiani di Cipro e Cirene fra i non giudei. La “congregazione che era in Gerusalemme” mandò in Siria un suo speciale rappresentante perché avesse cura della nuova situazione. Scelsero Barnaba, un giudeo di lingua greca di Cipro. Dopo aver incoraggiato quei nuovi discepoli di Cristo, Barnaba andò a Tarso in cerca di Paolo, che aveva già trascorso diversi anni ‘dichiarando la buona notizia intorno alla fede’ in Siria e in Cilicia, nell’odierna Turchia sud-orientale. (Confronta Atti 9:26-30 con Galati 1:18-23). “Avvenne così che per un anno intero [probabilmente verso il 45 E.V., Barnaba e Paolo] radunarono a sé nella congregazione [ora composta sia di giudei che di gentili] e ammaestrarono una gran folla, e fu in Antiochia che la prima volta i discepoli furono per divina provvidenza chiamati cristiani”. — Atti 11:22-26.

      16, 17. (a) Come si estese l’opera di testimonianza da Antiochia di Siria? (b) Quale profezia citarono Paolo e Barnaba per giustificare la loro attività, e a chi si applicava in origine quella profezia? (c) In che modo questo fa luce su Atti 1:8?

      16 Per una decina d’anni Antiochia di Siria fu il punto di partenza di un’intensa attività missionaria, compiuta sotto la guida dello spirito santo. (Atti 13:1-4; 14:26; 15:35, 36; 18:22, 23) Paolo, insieme a vari altri missionari, intraprese tre lunghi viaggi di testimonianza, grazie ai quali il cristianesimo si diffuse in tutta l’Asia Minore e la Grecia. Predicarono il Cristo a giudei e gentili. In un’occasione Paolo e Barnaba giustificarono questo modo d’agire davanti a un gruppo di giudei adirati, dicendo:

      “Era necessario che la parola di Dio fosse detta per prima a voi. Siccome voi la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco, noi ci volgiamo alle nazioni. Infatti Geova ci ha imposto comandamento con queste parole: ‘Ti ho costituito come luce di nazioni, onde tu sia una salvezza fino all’estremità della terra’”.

      Luca aggiunge: “Udendo ciò, quelli delle nazioni si rallegravano e glorificavano la parola di Geova, e tutti quelli che erano giustamente disposti per la vita eterna divennero credenti”. — Atti 13:46-48.

      17 Citando alcune profezie riguardanti il Servitore messianico (Isa. 42:6; 49:6) e applicandole all’attività che svolgevano, Paolo e Barnaba mostrarono che loro e gli altri conservi cristiani agivano in effetti in sostituzione di Cristo, al quale Geova aveva affidato l’incarico di portare “luce” e “salvezza” “fino all’estremità della terra”. Cristo a sua volta aveva incaricato i suoi seguaci di essergli testimoni “fino alla più distante parte della terra”. — II Cor. 5:20; Atti 1:8; confronta Isaia 49:5-9 con Luca 2:25-32.

      UN INCARICO A LUNGO TERMINE

      18. Cosa si sa circa gli sforzi dei primi cristiani di essere testimoni “fino alla più distante parte della terra”?

      18 Come abbiamo visto, il libro degli Atti mostra lo zelo con cui gli apostoli e i primi cristiani cercarono di adempiere l’incarico affidato loro da Cristo di dare testimonianza in Gerusalemme, in Giudea, in Samaria e fin dove fossero riusciti ad arrivare “fino all’estremità della terra”. Sappiamo per esempio che l’apostolo Pietro diede fedelmente testimonianza riguardo a Cristo in Oriente, fino a Babilonia, e che Paolo testimoniò in Occidente, Italia compresa, giungendo forse anche in Spagna. — I Piet. 5:13; Atti cap. 28; Rom. 15:23-28.

      19. Cosa mostra, comunque, che l’incarico affidato da Cristo ai suoi seguaci si estendeva fino ai nostri giorni, e quale domanda sorge?

      19 È piuttosto evidente, comunque, che l’incarico dato da Gesù di essergli testimoni “fino alla più distante parte della terra” aveva una portata molto più ampia. Secondo la stessa profezia di Gesù, doveva estendersi oltre il periodo apostolico, arrivando fino al “termine del sistema di cose”. (Matt. 24:3, 14) È stato però molto stimolante e incoraggiante esaminare l’ottimo esempio datoci dai primi cristiani. Ora sorge la domanda: Chi sono quelli che oggi portano avanti l’eccellente opera iniziata dagli apostoli, e con quali mezzi sono letteralmente stati testimoni di Cristo e del suo Padre celeste “fino alla più distante parte della terra”? È quanto vedremo nel prossimo articolo.

  • Andate! Fate discepoli
    La Torre di Guardia 1981 | 1° settembre
    • Andate! Fate discepoli

      1, 2. (a) Perché col passar del tempo l’espressione “fino alla più distante parte della terra” avrebbe assunto nuove dimensioni? (b) Come mostrò Gesù che l’incarico di testimonianza affidato ai cristiani non riguardava solo quelli del primo secolo?

      SIA in senso cronologico che geografico, l’incarico dato da Gesù di essere testimoni sino ai confini della terra (Atti 1:8) non terminò con i primi cristiani. Essi fecero un ottimo lavoro in quanto a dichiarare la “buona notizia” fino dove poterono arrivare a quei tempi, “in tutto il mondo” o ‘in tutta la creazione sotto il cielo’. (Col. 1:5, 6, 23) Ma col passar del tempo quelle espressioni avrebbero assunto nuove dimensioni, man mano che la popolazione in aumento si sarebbe diffusa sui sei continenti e in innumerevoli isole, letteralmente “fino alla più distante parte della terra”.

      2 Gesù lo sapeva bene. A beneficio di tutti i suoi discepoli — non solo di quelli del primo secolo, ma di tutti i cristiani che sarebbero vissuti in seguito, e in particolare di quelli in vita sulla terra al “termine del sistema di cose” — il Cristo risuscitato dichiarò:

      “Ogni autorità mi è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”. — Matt. 28:18-20.

      3. Secondo uno studioso, quale opera avrebbero dovuto compiere gli unti cristiani?

      3 Ecco la prova, per chi ne avesse bisogno, che l’incarico dato da Gesù ai discepoli il giorno della sua ascensione non fu completamente adempiuto nel primo secolo E.V. Avrebbe continuato ad adempiersi fino al “termine del sistema di cose”. Mediante chi? È interessante ciò che scrive in merito ad Atti 1:8 il professor F. F. Bruce: “Come Gesù stesso era stato unto al battesimo con Spirito Santo e potenza, così i Suoi seguaci dovevano ora essere similmente unti e messi in grado di continuare la Sua opera. Quest’opera sarebbe stata un’opera di testimonianza, tema importante della predicazione apostolica in tutto il libro degli Atti (cfr. capp. 2:32; 3:15; 5:32; 10:39; 13:31; 22:15, ecc.). Un profeta del Vecchio Testamento aveva invitato Israele a essere testimoni di Dio nel mondo (Isa. 43:10; 44:8); il compito che Israele come nazione non aveva adempiuto fu assunto da Gesù, il perfetto Servo del Signore, e da lui trasmesso ai Suoi discepoli”.

      4. Da quando il rimanente sta adempiendo tale incarico, e perché ci volle un’enorme fede per intraprenderlo?

      4 Sì, l’incarico di essere testimoni sino ai confini della terra e di fare discepoli di persone di tutte le nazioni in questo “termine del sistema di cose” è stato trasmesso all’unto rimanente dell’Israele spirituale, che collettivamente forma il “servitore” di Geova, i suoi “testimoni”. (Isa. 43:10-12) Essi assolvono fedelmente questo incarico, in particolare dal 1919. Ma come potevano le poche migliaia di cristiani generati dallo spirito raggiungere i miliardi di persone esistenti, “fino alla più distante parte della terra”? Che enorme fede ci voleva anche solo per pensare di intraprendere un compito simile!

      5. Di quali mezzi si sono serviti gli odierni cristiani per dare testimonianza sino ai confini della terra?

      5 Rileggete la storia moderna dei testimoni di Geovaa e vedrete che uno dei principali mezzi usati per divulgare in lungo e in largo il messaggio del Regno è stata la distribuzione di riviste, cioè La Torre di Guardia e la sua compagna Svegliatevi! (prima chiamata L’Età d’Oro e poi Consolazione). Questi periodici basati sulla Bibbia sono stati letteralmente distribuiti in tutta la terra in miliardi di copieb e in oltre 100 lingue.

      “ESERCITI DI CAVALLERIA”

      6, 7. (a) Da cosa è simboleggiato l’unto rimanente in Rivelazione capitolo 9, e che cos’hanno a disposizione? (b) Cosa raffigurano questi? (c) Che commento fa il libro “Quindi è finito il mistero di Dio” su questa profezia?

      6 Nel capitolo 9 di Rivelazione l’unto rimanente è simboleggiato da “quattro angeli” o messaggeri, liberati dalla schiavitù sotto Babilonia la Grande “presso il gran fiume Eufrate”. (Vv. 14, 15) Questi messaggeri liberati hanno a disposizione “eserciti di cavalleria”, il cui numero è di “due miriadi di miriadi”, ovvero 200.000.000, impiegati, simbolicamente parlando, per “uccidere” una gran parte dell’umanità. (Vv. 16-19) I “cavalli” della visione rappresentano i mezzi usati dall’unto rimanente per pubblicizzare i messaggi di giudizio di Geova rivolti in particolare contro la cristianità, la parte più riprensibile di “Babilonia la Grande” (l’impero mondiale della falsa religione).

      7 Spiegando questa affascinante visione, il libro “Quindi è finito il mistero di Dio” afferma: “La carica di questi simbolici ‘cavalli’ crebbe grandemente quando si cominciarono a offrire le riviste della Torre di Guardia per le vie, di casa in casa, di negozio in negozio”. (Pagina 246) Perciò, anche se i simbolici “cavalli” includono libri, opuscoli e volantini, le riviste hanno indubbiamente svolto e tuttora svolgono un importante ruolo nel diffondere la testimonianza del Regno “fino alla più distante parte della terra”.c

      8. In che modo l’unto rimanente ha anche ubbidito al comando di Cristo di ‘andare a fare discepoli’?

      8 L’unto rimanente non solo ha guidato con zelo e coraggio questa simbolica cavalleria contro i bastioni della falsa religione, ma ha anche ubbidito al comando di Cristo di ‘andare a fare discepoli di persone di tutte le nazioni, battezzandole’. Dal 1935 un crescente numero di persone hanno letto i messaggi di giudizio emessi contro l’impero mondiale della falsa religione e hanno ubbidito al comando divino di ‘uscire da “Babilonia la Grande”’. (Riv. 18:1-4) Si sono dedicate a Geova Dio e sono state battezzate “nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo”. Essendo state personalmente aiutate dalla Torre di Guardia e da Svegliatevi!, si sono unite all’unto rimanente nel distribuire queste ottime riviste in lungo e in largo, “fino all’estremità della terra”. — Isa. 49:6.

      SEI UN ATTIVO PROCLAMATORE DELLA “BUONA NOTIZIA”?

      9. Qual è il dovere di ciascun cristiano?

      9 Il comando di essere testimoni “fino alla più distante parte della terra” e di andare a ‘fare discepoli di persone di tutte le nazioni’ si applica a tutti quelli che si professano cristiani. Perciò tutti i dedicati testimoni di Geova dovrebbero essere profondamente e sinceramente decisi a prendere parte all’adempimento di tale sacro incarico.

      10. (a) Cosa dovrebbero ricordare gli appartenenti alla “grande folla”? (b) Tuttavia quale idea hanno alcuni?

      10 Se fai parte della “grande folla” descritta in Rivelazione 7:9-17, ricorda che per poter ‘venir fuori della grande tribolazione’ devi ‘continuare a dire: “La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello”’, e non devi smettere di ‘rendere a Geova sacro servizio giorno e notte nel suo tempio’. Ultimamente, però, alcuni hanno adottato l’idea che sia sufficiente assistere una volta l’anno alla commemorazione della morte di Cristo, tenersi aggiornati sulla conoscenza biblica leggendo le pubblicazioni della Società, frequentare di tanto in tanto le adunanze e far risplendere la propria luce semplicemente con una vita onesta e dando occasionalmente testimonianza se e quando se ne presenta l’opportunità.

      11. Per assolvere l’incarico cristiano, basta condurre una vita onesta o cos’altro ci vuole?

      11 Ma è sufficiente? Come si sarebbe potuto dare testimonianza “fino alla più distante parte della terra” se i primi cristiani e l’odierno unto rimanente se ne fossero stati in casa propria, limitandosi a condurre una vita onesta? Per poter ‘fare discepoli di persone di tutte le nazioni’ bisognava innanzi tutto ubbidire al comando “ANDATE!” Sì, dovettero uscire e dare testimonianza “di casa in casa” o “per le case”. (Atti 5:42, Traduzione del Nuovo Mondo; Versione Riveduta; La Bibbia Concordata) Questa testimonianza pubblica è una parte indispensabile del nostro “sacro servizio”.

      12. Cosa possono aver dimenticato alcuni, e cosa sono ora incoraggiati a fare?

      12 Che dire di te? Sei stato un proclamatore del Regno che provava gioia interiore nel far conoscere la “buona notizia”, come pure i giudizi di Geova, mediante i simbolici “cavalli”, in particolare le riviste della Società? Se hai rallentato o addirittura smesso, è forse perché hai perso di vista il significato spirituale di tale attività, cioè quello di aiutare l’unto rimanente ad adempiere l’incarico di “proclamare l’anno di buona volontà da parte di Geova e il giorno di vendetta da parte del nostro Dio”? (Isa. 61:1, 2, 5) Allora è senz’altro tempo che tu riscopra quella gioia impegnandoti di nuovo nel servizio di Geova.

      HAI DIFFICOLTÀ A ESPRIMERTI?

      13, 14. (a) Quale motivo forse trattiene alcuni dall’impegnarsi nell’opera di casa in casa? (b) Quali sono alcuni suggerimenti pratici per aiutarli a vincere la timidezza?

      13 Forse trovi difficile dare testimonianza di casa in casa perché non ti esprimi fluentemente. O forse sei fra i milioni di persone a cui piace leggere le riviste della Società e riunirsi con i testimoni di Geova nelle loro Sale del Regno, ma che non hanno mai partecipato alla testimonianza di casa in casa perché temono di non sapere cosa dire. Sai bene che la testimonianza dev’essere data “fino alla più distante parte della terra”, e che si devono fare discepoli di “persone di tutte le nazioni”, però pensi di non essere in grado di presentarti alle persone alle porte. Sai che dovresti farlo, e ne avresti i requisiti scritturali, però temi di non riuscirci. Il tuo cuore è colmo di apprezzamento per la verità della Parola di Dio, ma le tue gambe si rifiutano di portarti a quella prima porta perché temi che le tue labbra non trovino le parole necessarie. Cosa potresti fare?

      14 Potresti intanto cominciare col prendere la tua Bibbia e leggere daccapo Romani 10:8-15. Questo dovrebbe far fremere i tuoi piedi dal desiderio di andare a ‘dichiarare la buona notizia di cose buone’. Quindi prega Geova perché ti dia forza, sì, rivolgiti a ‘Colui che impartisce potenza’. (Filip. 4:13; confronta Atti 1:8). Dopo di che, la prossima volta che vai alla Sala del Regno o al locale studio di libro di congregazione, chiedi a uno degli anziani di metterti in contatto con un proclamatore che abbia una certa esperienza nell’annunciare la “buona notizia” di casa in casa. Questo proclamatore del Regno non si aspetterà che tu cominci subito a fare conversazioni bibliche con i padroni di casa. Molto probabilmente ti proporrà di dedicare insieme un po’ di tempo per considerare gli ultimi numeri della Torre di Guardia e di Svegliatevi! prima di andare di porta in porta a offrire queste ottime riviste al pubblico.

      15. Perché l’opera con le riviste è un modo ideale per acquistare esperienza nella testimonianza di casa in casa e nell’iniziare studi biblici a domicilio?

      15 La testimonianza con le riviste è un mezzo ideale per cominciare o ricominciare l’opera di predicare e fare discepoli. È indubbiamente uno dei modi migliori e più facili per prendere contatto con la gente e acquistare esperienza nella testimonianza di casa in casa. Ogni numero contiene nuovi spunti per conversare. Oltre a questo, se torni a rivisitare tutti quelli che accettano una rivista, presto avrai un elenco di persone a cui portare regolarmente gli ultimi numeri. Piano piano imparerai a conoscere queste persone. Articoli come quelli della serie “Vi siete mai chiesti...?” (in Svegliatevi!) ti permetteranno di avviare la conversazione e forse anche di iniziare uno studio biblico. Leggi al padrone di casa il primo paragrafo, rivolgigli la prima domanda (il sottotitolo) — consentendo alla persona di rispondere — e poi leggi il paragrafo successivo e le eventuali scritture citate. Passa quindi alla domanda seguente (sottotitolo), e così via, a seconda del tempo che il padrone di casa ha a disposizione. Perché non provi a farlo? Sarai sorpreso per la gioia e la soddisfazione che proverai rendendo regolarmente a Geova tale “sacro servizio”. — Riv. 7:15.

      GIOVANI CRISTIANI, FATE LARGO USO DI QUESTI “CAVALLI”!

      16. Quali scritture mostrano che l’argomento riguarda anche i giovani cristiani?

      16 È responsabilità di tutti i cristiani, giovani e vecchi, essere “testimoni . . . fino alla più distante parte della terra”. Il profetico Salmo 110 dice di Cristo:

      “La verga della tua forza Geova manderà da Sion, dicendo: ‘Sottoponi in mezzo ai tuoi nemici’. Il tuo popolo si offrirà volenterosamente nel giorno delle tue forze militari. Negli splendori della santità, dal seno dell’aurora, hai la tua compagnia di giovani proprio come le gocce di rugiada”. (Sal. 110:2, 3)

      Un altro salmo messianico parla di “vergini”, “compagne” della sposa di Cristo. (Sal. 45:13, 14) Entrambi questi brani si applicano all’unto rimanente e alla “grande folla” che include letteralmente voi “giovani” e “vergini”. Anche voi quindi dovete ‘offrirvi volenterosamente’ ed essere leali ‘compagni’ del rimanente dell’unta classe della sposa ancora sulla terra, simboleggiata anche dai “quattro angeli” che guidano gli “eserciti di cavalleria” contro l’impero religioso mondiale di Satana. — Riv. 9:15-19; 21:2, 9.

      17. In che modo svolgono “sacro servizio” molti bravi giovani di ambo i sessi?

      17 Molti giovani di ambo i sessi svolgono un “sacro servizio” nella sede centrale dei testimoni di Geova a Brooklyn e nelle 97 filiali situate in tutta la terra. Svolgono volenterosamente varie mansioni che hanno stretta relazione con la preparazione e la spedizione dei simbolici “cavalli”, le pubblicazioni contenenti i messaggi di giudizio circa il “giorno di vendetta da parte del nostro Dio” come pure verità confortanti circa “l’anno di buona volontà da parte di Geova”. (Isa. 61:1, 2) Tutti questi volontari non solo prendono parte alla preparazione dei “cavalli” da usare nel campo, ma partecipano effettivamente al servizio di campo, facendo largo uso di tali “cavalli”, in particolare delle riviste.

      18. (a) In che modo altri giovani cristiani mostrano di essere zelanti compagni del rimanente? (b) Com’è considerato il loro zelo dal Re e dai suoi “fratelli”?

      18 Altri giovani cristiani ‘si offrono volenterosamente’ come zelanti compagni dell’unto rimanente prestando servizio in qualità di pionieri, dedicando cioè almeno mille ore l’anno all’opera di testimonianza pubblica. Lo zelo di tutti questi giovani cristiani è altamente apprezzato dal re Gesù Cristo e dai suoi unti “fratelli” che ancora si trovano sulla terra. — Confronta Matteo 25:34-40.

      19. Quale incoraggiamento è dato a tutti gli altri giovani cristiani?

      19 Ma ci sono molte altre migliaia di “giovani” e “vergini” nelle congregazioni del popolo di Geova. ‘Vi state offrendo volenterosamente nel giorno delle forze militari di Cristo’? O lasciate che i simbolici “cavalli” si accumulino nella vostra stanza o dormano nella vostra borsa del servizio? Usate attivamente questi “cavalli”! Uscite nel campo dopo le ore di scuola e nei giorni festivi infrasettimanali, nei fine settimana e nei vari periodi di vacanza che avete nel corso dell’anno. Il servizio di pioniere ausiliario vi dà la meravigliosa opportunità di ‘offrirvi volenterosamente’ per il “sacro servizio”. E l’opera con le riviste è un metodo di testimonianza cristiana particolarmente appropriato per voi giovani. È alla vostra portata e può produrre ottimi risultati.

      TESTIMONI ATTIVI SINO ALLA FINE

      20, 21. (a) Quale incarico Cristo affidò ai cristiani del primo secolo e a quelli che sarebbero vissuti negli “ultimi giorni”? (b) Cosa dice al riguardo un professore di storia? (c) In che modo i testimoni di Geova hanno usato le riviste a questo scopo?

      20 Ai primi cristiani Gesù disse: “Mi sarete testimoni . . . fino alla più distante parte della terra”. (Atti 1:8) Ai cristiani che sarebbero vissuti negli “ultimi giorni”, cioè nel “tempo della fine”, egli disse profeticamente: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. — Matt. 24:14; Dan. 12:4; II Tim. 3:1.

      21 Il sommo sacerdote giudeo, arcinemico dei primi cristiani, fu costretto ad ammettere: “Ecco, avete empito Gerusalemme del vostro insegnamento”. (Atti 5:28) Nel suo libro These Also Believe (Anche questi credono), Charles Braden, professore di storia, scrisse: “I testimoni di Geova hanno letteralmente coperto la terra con la loro testimonianza. . . . Si può veramente dire che nessun singolo gruppo religioso al mondo ha manifestato più zelo e tenacia dei testimoni di Geova nello sforzo di diffondere la buona notizia del Regno”. I membri dell’unto rimanente, sebbene nel 1919 fossero solo poche migliaia, accettarono la sfida. Grazie alla “potenza” dello spirito santo e al crescente aiuto da parte della “grande folla” di loro compagni in continuo aumento, “hanno letteralmente coperto la terra con la loro testimonianza”. Dal 1919 al 1980 questi cristiani hanno distribuito oltre quattro miliardi 750 milioni di copie della Torre di Guardia e della sua compagna (L’Età d’Oro; Consolazione; oggi Svegliatevi!).

      22. Cosa mostrano i fatti, e pertanto cosa siamo tutti incoraggiati a fare?

      22 Queste due ottime riviste cristiane sono state e continuano a essere un importante strumento per dare testimonianza sino alle estremità della terra e fare “discepoli delle persone di tutte le nazioni”. (Matt. 28:19, 20) I fatti mostrano che bisogna ancora dare molta testimonianza. Quindi, voi tutti fedeli testimoni cristiani, fate buon uso dei vostri “cavalli”! Distribuiteli attivamente. Possa Geova continuare a benedire l’esteso impiego della Torre di Guardia e di Svegliatevi! nei giorni avvenire.

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
Disconnetti
Accedi
  • Italiano
  • Condividi
  • Impostazioni
  • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
  • Condizioni d’uso
  • Informativa sulla privacy
  • Impostazioni privacy
  • JW.ORG
  • Accedi
Condividi