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Il battesimo segue l’opera di fare discepoliLa Torre di Guardia 1973 | 1° ottobre
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virtù del sacrificio di riscatto di Cristo Gesù è possibile la salvezza. Gesù pagò questo prezzo al Padre suo in cielo. Tutti quelli che vengono nel gregge di Geova in virtù della fede nel sangue versato da Cristo, della dedicazione e del battesimo sono come schiavi comprati a prezzo nel mercato degli schiavi. Ai sorveglianti cristiani, Paolo disse: “[Pascete] la congregazione di Dio, che egli ha acquistata col sangue del suo proprio Figlio”. Ai Corinti, Paolo disse: “Voi non appartenete a voi stessi, poiché siete stati comprati a prezzo. A tutti i costi, glorificate Dio nel vostro corpo”. (Atti 20:28; 1 Cor. 6:19, 20) Lo schiavo fa il volere del suo Proprietario, per cui Paolo disse alla congregazione romana: “Nessuno di noi vive infatti solo per se stesso, e nessuno muore solo per se stesso; poiché se viviamo, viviamo per Geova, e se moriamo, moriamo per Geova. Perciò sia se viviamo che se moriamo, apparteniamo a Geova”. (Rom. 14:7, 8) E ai Corinti: “Poiché l’amore che ha Cristo ci costringe, perché questo è ciò che abbiamo giudicato, che un solo uomo morì per tutti; e tutti eran quindi morti; ed egli morì per tutti affinché quelli che vivono vivano non più per se stessi, ma per colui che morì per loro e fu destato”. — 2 Cor. 5:14, 15. (Si veda anche Luca 17:7-10).
16. Come l’atto del battesimo indica appropriatamente il cambiamento della propria posizione rispetto a Dio?
16 Perciò, chi si battezza è come sepolto nell’acqua, ponendo fine alla sua passata condotta, ed è destato come persona devota a fare la volontà del suo Proprietario.
CHI PUÒ ESSERE DISCEPOLO?
17. Che cosa mise in risalto Gesù in Luca 14:25-33?
17 A volte le folle erano attratte a Gesù, per cui egli fece loro sapere che cosa ci voleva per divenire discepolo: “Se alcuno viene a me e non odia suo padre e la madre e la moglie e i figli e i fratelli e le sorelle, sì, e la sua stessa anima, non può essere mio discepolo. Chi non porta il suo palo di tortura e non viene dietro a me non può essere mio discepolo. Per esempio, chi di voi volendo costruire una torre non si mette prima a sedere e non calcola la spesa, per vedere se ha abbastanza per completarla? Altrimenti, potrebbe gettare il fondamento ma non essere in grado di finirla, e tutti quelli che vedrebbero comincerebbero a schernirlo, dicendo: ‘Quest’uomo ha cominciato a edificare ma non ha potuto finire’. . . . Così, potete esser certi che nessuno di voi che non si separi da tutti i suoi averi può esser mio discepolo”. (Luca 14:25-33) Che cosa metteva loro in risalto Gesù? Che se qualcuno vuole essere discepolo di Cristo deve avere la volontà e la capacità di mettere prima tale condizione di discepolo, prima di tutte le altre cose di valore della vita, e dev’essere disposto a sopportare qualsiasi sofferenza o prova che accompagna quel privilegio. All’inizio si dev’essere in grado di accettare tutto ciò che l’accompagna e calcolare di poter completare il corso di discepolo, come l’uomo che vuole edificare una torre ne completa la costruzione.
18. (a) Perché è quindi pratico che l’insegnamento preceda il battesimo? (b) Perché si devono troncare tutti i legami con la falsa religione?
18 Questa è la ragione per cui l’opera di insegnamento si fa prima del battesimo. Il futuro schiavo di Geova deve imparare e capire tutto ciò che si richiede e dev’essere disposto a fare tutti i cambiamenti necessari e rinunciare a tutte le cose che non sono gradite al suo nuovo Proprietario. Solo se può offrirsi con tutta l’anima nella dedicazione dovrebbe fare il passo del battesimo. In Filippesi 3:4-8 l’apostolo Paolo descrisse la sua posizione vantaggiosa nella religione dei Giudei, che abbandonò allorché divenne discepolo cristiano, e poi aggiunse: “A motivo di lui ho accettato la perdita di tutte le cose e le considero come tanti rifiuti, affinché guadagni Cristo”. (Si vedano anche Atti 22:3; Galati 1:14) Si devono troncare tutti i legami con la falsa religione. — 2 Cor. 6:17, 18; Riv. 18:4.
19. Quali sono alcune cattive pratiche da cui le Scritture mostrano che bisogna purificarsi prima del battesimo?
19 Il discente deve capire il bisogno di pentirsi e allontanarsi da qualsiasi cattiva pratica passata: “Fate morire perciò le membra del vostro corpo che sono sulla terra rispetto a fornicazione, impurità, appetito sessuale, desideri dannosi e concupiscenza, che è idolatria. A motivo di queste cose viene l’ira di Dio. In queste stesse cose voi pure camminaste una volta quando vivevate in esse. Ma ora realmente allontanatele tutte da voi, ira, collera, malizia, parlar ingiurioso e discorso osceno, fuori della vostra bocca. Non mentite gli uni agli altri. Spogliatevi della vecchia personalità con le sue pratiche, e rivestitevi della nuova personalità, che per mezzo dell’accurata conoscenza si rinnova secondo l’immagine di Colui che la creò”. (Col. 3:5-10) Molti che ora imparano quali sono le esigenze di Dio non si rendevano conto che tutte queste cose sono cattive agli occhi di Dio, ma quando acquistano tale conoscenza e hanno la giusta condizione di cuore smettono immediatamente la pratica cattiva e si valgono del provvedimento di Cristo Gesù mediante il suo sacrificio per essere lavati. (1 Cor. 6:9-11; Gal. 1:4) Questa azione deve precedere il battesimo.
20. Che cosa significa ‘non essere parte del mondo’?
20 Anche l’ingerenza negli affari politici del mondo deve cessare, poiché, in preghiera a Dio, Gesù disse dei suoi discepoli: “Io ho dato loro la tua parola, ma il mondo li ha odiati, perché non sono parte del mondo come io non sono parte del mondo”. (Giov. 17:14) E dinanzi a Pilato, Gesù disse: “Il mio regno non fa parte di questo mondo. Se il mio regno facesse parte di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei. Ma ora il mio regno non è di qui”. — Giov. 18:36; si veda anche Isaia 2:4.
21. (a) Dovremmo attenderci che se intraprendiamo il servizio di Dio piaceremo a tutti quelli che conosciamo? (b) Come mostrò Gesù in Matteo capitolo 10 che può sorgere opposizione in seno all’immediata famiglia, ma che cosa si dovrebbe fare al riguardo?
21 Ci si deve attendere che la nuova adorazione o il mutato modo di vivere non piaccia ai compagni di un tempo, poiché Pietro disse: “Perché non continuate a correre con loro in questo corso allo stesso basso livello di dissolutezza, sono perplessi e parlano ingiuriosamente di voi”. ( 1 Piet. 4:4) Ma la vittoriosa condotta di Gesù ci è di conforto a questo riguardo: “In realtà, considerate attentamente colui che ha sopportato tale parlar contrario dei peccatori a discapito dei loro propri interessi, affinché non vi stanchiate e non veniate meno nelle vostre anime”. (Ebr. 12:3) L’opposizione può sorgere proprio in seno alla famiglia. (Matt. 10:35, 36) Questo è in armonia con ciò che disse Gesù in merito a calcolare il costo quando si diviene discepoli.
22. Perché non ci dovremmo sorprendere quando sorge una certa persecuzione, e come dovremmo considerarla?
22 Il discente deve pure sapere che le persecuzioni vengono davvero. Gesù spiegò: “Se faceste parte del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo. Ora poiché non fate parte del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo motivo il mondo vi odia. Tenete presente la parola che vi ho detta: Lo schiavo non è maggiore del suo signore. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma essi faranno contro di voi tutte queste cose a motivo del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato”. (Giov. 15:19-21; 16:1) Gli apostoli compresero le contese e, quando furono perseguitati, si rallegrarono “perché erano stati ritenuti degni d’esser disonorati a favore del suo nome”. (Atti 5:41) Sapendo queste cose il futuro cristiano è aiutato a calcolare il costo che deve sostenere per divenire discepolo in modo da ‘vedere se ha abbastanza per completarlo’. Deve chiedersi se è preparato a seguire la condotta di Gesù e dei suoi fedeli apostoli nel servizio di Dio, non solo compiendo l’opera di fare discepoli, ma anche sostenendo la giustizia benché il mondo eserciti una certa pressione.
23. Quale assicurazione d’aiuto c’è per quelli che intraprendono il servizio di Dio?
23 Quando il discente fa la dedicazione ed è battezzato, può confidare che Geova e Cristo Gesù lo aiutino a riuscire a dimostrarsi fedele. La Parola di Dio ci assicura la sua amorevole cura: “Ma, dopo aver sofferto per un po’, l’Iddio d’ogni immeritata benignità, che vi ha chiamati alla sua gloria eterna unitamente a Cristo, completerà egli stesso il vostro addestramento, vi renderà fermi, vi renderà forti”. (1 Piet. 5:10) La preghiera è essenziale, come mise in risalto Paolo: “Siate costanti nella preghiera”. Egli disse pure: “Pregate per noi, affinché la parola di Geova continui a muoversi rapidamente e sia glorificata come lo è infatti presso di voi; e affinché siamo liberati dagli uomini dannosi e malvagi, poiché la fede non è posseduta da tutti. Ma il Signore è fedele, ed egli vi renderà fermi e vi guarderà dal malvagio”. — Rom. 12:12; 2 Tess. 3:1-3.
24. Quale conoscenza dovrebbe avere il discente prima del battesimo?
24 Non si finisce d’imparare col battesimo, e questo vuol dire che il discepolo non deve sapere tutto prima di poter fare la dedicazione ed essere immerso in acqua. Gli apostoli impararono molto di più dopo essere divenuti seguaci di Gesù Cristo, ed egli promise: “Lo spirito santo, che il Padre manderà nel mio nome, quello v’insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutte le cose che vi ho dette”. (Giov. 14:26; si veda anche Proverbi 4:18). La cosa importante dunque è che il discepolo abbia sufficiente conoscenza da capire qual è la volontà di Dio, esercitare fede, mostrare di pentirsi della sua passata condotta, determinare nel suo cuore di divenire dedicato seguace di Cristo Gesù, e quindi essere immerso in acqua. Dopo di che Dio richiede che serva con la stessa attitudine che ebbe Gesù in ogni cosa, e Gesù disse: “Abbia luogo non la mia volontà, ma la tua”. — Luca 22:42.
25. (a) Come sappiamo che Geova vuole che ci accostiamo e ci dedichiamo a lui? (b) Quali fondamentali domande può considerare chi contempla il battesimo? (c) Che cosa dovrebbe fare chi desidera essere battezzato?
25 Dopo aver considerato ciò che è stato pubblicato nelle pagine precedenti, se tu sei uno che ha imparato e desideri osservare i comandamenti di Gesù Cristo, che cosa devi fare? Pietro ti rammenta che la strada è aperta dinanzi a te; Geova vuole che tu sia in armonia con lui: “Geova . . . è paziente verso di voi perché non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento”. (2 Piet. 3:9; si vedano anche II Corinti 5:18–6:2; Rivelazione 22:17). Dopo avere appreso da Filippo, l’Etiope chiese: “Che cosa m’impedisce d’esser battezzato?” (Atti 8:36) Se ti senti allo stesso modo in quanto a servire Geova Dio e a prendere su di te il giogo di Cristo, ti suggeriamo di considerare le seguenti due domande rivolte ai candidati al battesimo:
(1) Ti sei pentito dei tuoi peccati e ti sei convertito, avendo riconosciuto dinanzi a Geova che sei un peccatore condannato e bisognoso di salvezza, e hai riconosciuto dinanzi a lui che questa salvezza procede da lui, il Padre, per mezzo del suo Figlio Gesù Cristo?
(2) In base a questa fede in Dio e nel suo provvedimento per la salvezza, ti sei dedicato senza riserve a Dio per fare da ora in poi la sua volontà come te la rivelerà per mezzo di Gesù Cristo e per mezzo della Bibbia sotto l’illuminante potere dello spirito santo?
Se riscontri di poter rispondere “Sì” a queste domande, sarebbe quindi appropriato che parlassi al sorvegliante che presiede la congregazione dei testimoni di Geova con la quale ti associ, in vista di essere battezzato. Dopo il battesimo anche tu potrai attendere di partecipare alla mondiale opera di fare discepoli con la benedizione di Cristo Gesù, che promise d’essere coi suoi seguaci “fino al termine del sistema di cose”. — Matt. 28:18-20.
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È possibile l’unità internazionale?La Torre di Guardia 1973 | 1° ottobre
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È possibile l’unità internazionale?
L’UNITÀ fra le nazioni è oggi molto desiderabile. L’avvento delle armi nucleari la rende più che desiderabile. Infatti, scienziati e statisti sollecitano sforzi maggiori per conseguire l’unità temendo che la civiltà come la conosciamo possa altrimenti sparire dalla terra.
Il problema esiste forse perché il mondo non è sufficientemente progredito da aver cura delle sue necessità in senso tecnico e industriale? No. Con l’attuale conoscenza scientifica e tecnica si potrebbe provvedere alla produzione e alla distribuzione dei generi alimentari per sfamare tutti. Si potrebbero provvedere case, vestiti e tutte le altre cose necessarie, particolarmente se tutti gli sforzi e le risorse ora consumati in guerre e in attività belliche e militari fossero impiegati per scopi costruttivi.
Qual è allora il problema che ha reso l’unità mondiale una cosa inafferrabile, di cui si parla sempre ma che non diventa mai realtà? Non sono le persone, la loro attitudine le une verso le altre? C’è rivalità fra le nazioni. Ma ciò ch’è più grave, passando dal livello nazionale a quello del quartiere, troviamo odii fra razze e nazionalità, e, spesse volte, semplice antipatia per il proprio simile. Le persone si irritano a vicenda. Il “divario fra le generazioni” e altri fattori dividono perfino le famiglie.
Pace mondiale e unità non possono dunque venire finché le persone non cambiano la loro attitudine. Qualunque patto di pace o legge facciano le nazioni, non verrà nessuna durevole unità finché le persone stesse non impareranno ad amarsi, operando ciascuna per i migliori interessi dell’altra. Si tratta in sostanza di istruire le persone, di mettere nella loro mente e nel loro cuore una vera ragione di unità.
Gli uomini non sono riusciti a provvedere questa base, nonostante le promesse e i programmi politici. Ciò nondimeno, l’unità internazionale verrà. Sarà stabilita dal solo che può toccare i cuori delle persone e cambiare le attitudini e le personalità. Questi è il Creatore. Ma egli non cambia arbitrariamente le attitudini. Piuttosto, ha il programma educativo che spinge le persone a cambiare, perché sa di che cosa hanno bisogno. Egli sovrintende il programma.
DOVE ESISTE OGGI VERA UNITÀ
Vi sembra questo remoto? Se vedeste tale unità in pratica fra un gran numero di persone, credereste che abbiano la soluzione? Questo gruppo esiste veramente. È la società internazionale chiamata testimoni di Geova.
Queste persone hanno effettivamente unità fra loro in ogni aspetto della vita e in ogni attività? Che l’abbiano è evidente a tutti coloro che hanno visto tenere le loro grandi assemblee, o che hanno assistito alle loro adunanze cristiane nelle locali Sale del Regno. Come l’ottengono?
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