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  • Utilità di tutta la Scrittura ispirata da Dio
    La Torre di Guardia 1964 | 15 maggio
    • l’insegnamento che è sano e di rimproverare [o confutare] quelli che contraddicono. . . . Per questa stessa causa continua a riprovarli con severità, affinché siano sani nella fede. Continua a dire queste cose e ad esortare e a riprovare con piena autorità di comandare. Nessuno ti disprezzi”. — Tito 1:9, 13; 2:15.

      28. Qual è dunque il vero valore del rimprovero, e da quale importantissima fonte dovrebbe provenire?

      28 Perciò lo scopo del rimprovero è di riguadagnare il peccatore, confutare e ridurre al silenzio chi contraddice e aiutare la persona materialistica a divenire ‘sana nella fede’. Per impartire questi efficaci rimproveri, in privato o davanti alla congregazione, che cosa possiamo usare di più utile degli “scritti sacri”?

      29. Perché si mostra amore rimproverando?

      29 La persona rimproverata non deve mai dimenticare che il vero motivo del rimprovero è l’amore. Perché? Perché colui che rimprovera cerca di correggere l’errore di colui che ha sbagliato, per convincerlo del suo errore, aiutarlo a confessarlo e a cambiare la sua condotta. Gesù disse che egli rimproverava tutti quelli per i quali aveva affetto. (Riv. 3:19) Colui che ha sbagliato deve riconoscere che può trarre beneficio dal rimprovero e cercare di trarre intendimento da esso. Proverbi 19:25 (Ga) ci dice: “Percuoti il beffardo e il semplice diventerà prudente; correggi l’assennato e comprenderà l’insegnamento”.

      30. Quali sono le sagge parole di rimprovero contenute in Proverbi 3:11, 12, e come dobbiamo accettarlo?

      30 In tal modo la persona rimproverata non disprezzerà o non screditerà il rimprovero perché è impartito tramite uno strumento o portavoce umano. In Ebrei 12:4-6 è detto a coloro che desiderano essere figli di Dio di non dimenticare Proverbi 3:11, 12 (Na) che dice: “Figlio mio, non disprezzare la disciplina del Signore [Geova] e non rigettare il Suo ammonimento, perché il Signore [Geova] ammonisce colui che ama, come un padre fa con il suo figlio diletto”. Perciò, anche se il rimprovero è impartito mediante un canale umano, esso è sempre tratto dagli ispirati “scritti sacri”, e se è impartito mediante un “uomo di Dio” cristiano, possiamo essere certi che il rimprovero proviene da Geova Dio e dobbiamo accettarlo come tale. Ma consideratelo un’espressione dell’amore di Dio.

      “PER CORREGGERE”

      31. (a) Menzionate un altro modo in cui gli “scritti sacri” sono utili. (b) Come Isaia mostrò la necessità di correggere le cose?

      31 Un altro modo in cui gli ispirati “scritti sacri” sono utili è quello di “correggere”. (2 Tim. 3:16) Quando eravamo nel mondo malvagio, anche se eravamo nella cristianità, dovevamo sicuramente regolare i nostri rapporti con Dio. Questo è proprio ciò che Dio desidera da noi. In Isaia 1:18, 19 (Ga) egli parla al suo popolo caparbio e dice: “‘Orsù, venite e discutiamo’ dice Jahve. ‘Se i vostri peccati sono come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve. Se sono rossi come la porpora, diventeranno come lana. Se sarete docili e ascolterete, mangerete i beni della terra’”.

      32. In che modo Dio regolò spesso le cose nel passato, e come fa questo nei nostri giorni?

      32 Nell’antichità Geova Dio mandò i suoi profeti per aiutare il popolo peccaminoso a regolare le cose e ad agire correttamente verso Dio. Oggi abbiamo la sua Sacra Bibbia, i suoi ispirati “scritti sacri” che ci aiutano a regolare le cose nella nostra vita, affinché diveniamo ‘saggi per la salvezza per mezzo della fede riguardo a Cristo Gesù’. Poiché la Sacra Bibbia ci può aiutare in tal modo, essa è veramente un libro utile, e ne abbiamo bisogno più che di tutti gli altri libri. Per noi è il libro più prezioso. Poiché ci ha aiutato ad allontanare dalla nostra vita la malvagità, sappiamo di poterla usare per aiutare altri a regolare le cose nella loro mente e nella loro vita morale e religiosa. Possiamo anche aiutare gli abbattuti a raddrizzarsi.

      33-35. (a) Come dobbiamo maneggiare la Parola di Dio per regolare le cose tra fratelli e con gli estranei? (b) Come Paolo mise questo in risalto con Timoteo?

      33 Ci viene detto di fare proprio questo in Ebrei 12:12, 13, dove si legge: “Raddrizzate le mani cadenti e le ginocchia indebolite, e continuate a fare sentieri diritti per i vostri piedi, affinché ciò che è zoppo non si sloghi, ma anzi sia sanato”. A volte i nostri fratelli spirituali hanno proprio bisogno di essere corretti, come nel caso verificatosi molto tempo fa ad Antiochia, in Siria, quando l’apostolo Paolo vide che Pietro (Cefa) e altri cristiani giudei “non camminavano diritto secondo la verità della buona notizia”. (Gal. 2:14) Sia coi fratelli cristiani che con le persone del mondo che chiedono, anche nell’ipocrita cristianità, dobbiamo usare l’ispirata Parola scritta di Dio per regolare le cose nel modo che reca la sua approvazione, che è l’unico modo giusto. Non solo dobbiamo usare la Bibbia, ma dobbiamo anche usarla nel modo giusto, in modo armonioso e consistente. Il sorvegliante Timoteo doveva aiutare i fratelli e coloro che cercavano Dio a mettere le cose a posto, e per tale ragione l’apostolo Paolo gli scrisse:

      34 “Continua a ricordare loro queste cose, ordinando loro dinanzi a Dio quale testimone di non combattere per delle parole, cosa di nessuna utilità perché sovverte quelli che ascoltano. Fa tutto il possibile per presentarti approvato a Dio, operaio che non abbia nulla di cui vergognarsi, maneggiando rettamente la parola della verità”. — 2 Tim. 2:14, 15.

      35 Questo significa non lasciare che ciò che deve essere corretto divenga confuso, a motivo di parole destinate a nascondere la verità e a sovvertire la fede dei credenti o degli studenti, ma lasciare che le cose siano decise dalla “parola della verità”. Significa insegnare la corretta dottrina. Se faremo così, non ci vergogneremo dei risultati.

      “PER DISCIPLINARE NELLA GIUSTIZIA”

      36. (a) In che modo gli ecclesiastici difendono spesso pratiche non scritturali, ma che cosa comanda la Parola di Dio in tali circostanze? (b) Spiegate le parole di Paolo ai padri in Efesini 6:4.

      36 Infine, “tutta la Scrittura” che contiene gli ispirati “scritti sacri” è utile “per disciplinare nella giustizia”. (2 Tim. 3:16) A volte, quando è indicato che una certa pratica o esigenza di un’organizzazione religiosa è contraria agli “scritti sacri”, l’ecclesiastico cercherà di giustificare la pratica non scritturale dicendo: “È la disciplina della Chiesa”. Ma se non è in armonia con “tutta la Scrittura”, tale pratica non disciplina nella giustizia e non opera la salvezza di colui che è disciplinato. Lo scopo fondamentale della disciplina è l’ammaestramento, l’istruzione. (Atti 7:22) Questo ammaestramento può essere impartito nell’ambito delle leggi e dei regolamenti di un’organizzazione. Secondo le parole di Paolo ai padri, questa organizzazione è la casa cristiana, come quando dice: “Voi, padri, non irritate i vostri figli, ma continuate ad allevarli nella disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova”. (Efes. 6:4) In tal caso la disciplina sarebbe l’ammaestramento accompagnato da opere o azioni di addestramento per i figli, al fine di far loro comprendere come comportarsi nella casa cristiana in sottomissione al padre cristiano. Per aiutarli a camminare secondo questa disciplina, possono essere dati ai figli alcuni autorevoli suggerimenti o parole di consiglio e di incoraggiamento mediante l’autorevole Parola di Dio, a seconda delle necessità, durante il loro ammaestramento. Questa disciplina significa che non possono seguire i loro immaturi e infantili capricci, le loro fantasie e i loro irriflessivi desideri, ma che devono imparare a ubbidire alle norme e alle regole cristiane nella casa.

      37, 38. In che modo tale disciplina si applica non solo ai padri e ai figli?

      37 Vi è anche la disciplina che dev’essere impartita in un’istituzione più grande, più vasta, l’organizzazione di Geova Dio, che è ora rappresentata sulla terra dalla congregazione dei suoi testimoni cristiani. Essa rappresenta la casa del grande Padre celeste, la “casa di Dio”. Le sue regole, le sue norme e il suo modo d’agire sono giusti, e ogni membro della casa che pensa e agisce in armonia con essi impara la giustizia.

      38 Dobbiamo ricevere istruzioni sul modo di comportarci nell’organizzazione di Dio, e per questa ragione Paolo diede istruzioni a Timoteo, scrivendo: “Ti scrivo queste cose, . . . affinché tu sappia come ti devi condurre nella casa di Dio, che è la congregazione dell’Iddio vivente, colonna e sostegno della verità”. (1 Tim. 3:14, 15) Le istruzioni di Paolo a Timoteo sono ora contenute negli ispirati “scritti sacri”, e così “tutta la Scrittura” che Dio ispirò è utile “per disciplinare nella giustizia”.

      39. Inoltre con quale motivo dev’essere impartita la disciplina, e che cosa significa questo per i cristiani?

      39 Il motivo per cui è impartita la disciplina cristiana, sia in una casa devota a Dio che in una congregazione dei testimoni di Geova, è l’amore. Perciò essa sarà stabilita ed esercitata nel modo giusto. Gli ispirati “scritti sacri” ci dicono chiaramente come dev’essere impartita questa istruzione mediante opere entro i limiti delle leggi e delle norme teocratiche. Poiché è motivata dall’amore ed è destinata a istruirci, in vista della nostra salvezza, dobbiamo assoggettarci ad essa, benché non ci permetta di parlare, agire e vivere nel modo dissoluto del mondo, né nella congregazione né fuori.

      40. Quali ostacoli possiamo dover affrontare in questo mondo, ma quale gioia abbiamo anche?

      40 Camminando in questa via disciplinata possiamo attirarci le critiche, l’opposizione e la persecuzione da parte del mondo, ma se noi ora siamo disciplinati in questo mondo tali cose verranno. Ciò può rendere l’opera affidataci da Dio di predicare l’“eterna buona notizia” una dura esperienza per noi, “pubblicamente e di casa in casa”, ma questa è per noi una buona disciplina, che reca buoni risultati. “Veramente”, dice Ebrei 12:11, “nessuna disciplina sembra al presente esser gioiosa, ma dolorosa; ma a quelli che ne sono stati addestrati produce poi un pacifico frutto, cioè giustizia”. Amiamo dunque Dio, il nostro Padre celeste, a motivo d’essa.

      41. Se presteremo attenzione a “tutta la Scrittura”, che cosa diverremo?

      41 Oggi dobbiamo vivere la nostra vita, dobbiamo compiere unitamente la nostra opera mondiale, come disciplinati testimoni di Geova cristiani. Dobbiamo agire e servire come uomini di Dio, il suo popolo dedicato. La nostra sapienza per ottenere la salvezza eterna dipende dallo studiare e dall’usare fedelmente il suo Libro dell’“eterna buona notizia”. Esso ci fu dato amorevolmente affinché “l’uomo di Dio sia pienamente competente, del tutto preparato per ogni opera buona”. — 2 Tim. 3:17; Riv. 14:6.

  • Amico dell’imperatore
    La Torre di Guardia 1964 | 15 maggio
    • Amico dell’imperatore

      Atti 18:12-16 dice che l’apostolo Paolo, quando era a Corinto, fu condotto dinanzi a Gallione, “proconsole di Acaia”. La corte dinanzi alla quale comparve indubbiamente Paolo fu scoperta dagli archeologi, e anche una lettera dell’imperatore Claudio che dice: “Come scrisse Lucio Giunio Gallione, mio amico, e proconsole di Acaia”. La lettera indica che Gallione andò a Corinto nel 51 d.C., il che è in armonia con il tempo della visita di Paolo indicato nella Bibbia.

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