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    Ausiliario per capire la Bibbia
    • chiese di trattenerli, Mosè rispose: “No, io vorrei che tutto il popolo di Geova fosse profeta, perché Geova porrebbe su di esso il suo spirito!”. — Num. 11:13-29.

  • Eleazaro
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Eleazaro

      (Eleàzaro) [Dio ha aiutato].

      Terzo figlio del sommo sacerdote Aaronne e di sua moglie Eliseba. Eleazaro era della famiglia di Cheat figlio di Levi. (Eso. 6:16, 18, 20, 23; Num. 3:2) Aaronne e i suoi figli, Nadab, Abiu, Eleazaro e Itamar, costituivano il sacerdozio d’Israele al momento dell’investitura da parte di Mosè. — Lev. cap. 8.

      Nel secondo anno dopo l’esodo dall’Egitto, quando venne eretto il tabernacolo, è menzionato che Eleazaro era capo dei leviti. (Num. 1:1; 3:32) In quel tempo doveva avere almeno trent’anni, poiché svolgeva compiti sacerdotali. — Num. 4:3.

      Eleazaro era uno di coloro che avevano più di vent’anni alla partenza dall’Egitto ma che entrarono nella Terra Promessa. Essendo della tribù di Levi, non fu incluso nella condanna espressa da Dio contro le altre dodici tribù, che nessuno di loro dai vent’anni in su sarebbe entrato nella Terra Promessa, con l’eccezione di Giosuè e Caleb. Non c’era nessun rappresentante di Levi fra i dodici esploratori, dieci dei quali riportarono cattive notizie, ed evidentemente i leviti non erano inclusi fra i ribelli senza fede che mormorarono contro Geova. — Num. 13:4-16; 14:26-30.

      Poco dopo la dedicazione del tabernacolo e la consacrazione di Aaronne e dei suoi figli per il sacerdozio (Lev. cap. 8), Nadab e Abiu offrirono a Geova fuoco illegittimo e furono uccisi da fuoco proveniente da Geova. (Lev. 10:1, 2; Num. 3:2-4) Aaronne, con i due figli fedeli Eleazaro e Itamar, continuò ad assolvere i doveri del sacerdozio. Alla divisione dei compiti relativi al santuario, a Eleazaro toccò la sorveglianza del tabernacolo coi suoi utensili, dell’offerta continua di grano, dell’olio e dell’incenso. (Num. 4:16) Per ordine di Geova, Eleazaro prese i portafuoco di rame che Cora e gli altri con lui (nessuno dei quali era sacerdote) avevano usato per offrire incenso a Geova nell’intento di assumere i doveri sacerdotali. Se ne fecero sottili lamine di metallo con cui fu rivestito l’altare. (Num. 16:37-40; Ebr. 9:13) Fu Eleazaro a immolare come offerta per il peccato la giovenca rossa le cui ceneri servivano per purificare da certe impurità. — Num. 19:2, 3.

      Dopo che gli israeliti combatterono per punire i madianiti per la faccenda di Peor, Eleazaro era presente per aiutare a dividere le spoglie prese ai madianiti e dichiarare lo statuto di Dio relativo al bottino. — Num. 31:6, 21-41.

      Con Fineas, figlio di Eleazaro e di una delle figlie di Putiel, Geova fece un patto di pace, per premiare la sua zelante azione a favore della pura adorazione quando Israele aveva peccato in relazione al Baal di Peor. Questo potrebbe considerarsi un’aggiunta al patto per il sacerdozio che Geova aveva fatto con la tribù di Levi. — Num. 25:1-13; Eso. 6:25.

      DIVENTA SOMMO SACERDOTE

      Nel quarantesimo anno del viaggio nel deserto, dopo che Aaronne era morto all’età di 123 anni, Eleazaro, allora sui settant’anni, diventò sommo sacerdote. (Num. 33:37-39) Fu dunque il primo sacerdote d’Israele a officiare nella Terra Promessa quando vi entrarono circa otto mesi più tardi. (Num. 20:25-28; Deut. 10:6; Gios. 4:19) Giosuè dovette stare davanti a Eleazaro per essere nominato successore di Mosè, ed Eleazaro doveva continuare a dare il suo appoggio a Giosuè e a trasmettergli le decisioni di Geova su problemi importanti sottoposti al giudizio degli Urim e dei Tummim. (Num. 27:18-23) Eleazaro collaborò con Giosuè anche nella divisione della Terra Promessa dopo la conquista di Canaan. — Gios. 14:1; 21:1-3.

      CAPO DELLA MAGGIORE CASA SACERDOTALE

      Le Scritture non indicano con esattezza l’epoca della morte di Eleazaro, ma sembra che sia avvenuta circa all’epoca della morte del giudice Giosuè. A Eleazaro succedette il figlio Fineas. (Gios. 24:29, 30, 33; Giud. 20:27, 28) Caratteristica di Eleazaro fu lo zelo per la vera adorazione di Geova e l’onore con cui diresse il sacerdozio finché ebbe vita. Secondo la tradizione ebraica mentre il tabernacolo si trovava a Silo c’erano sedici gruppi di sacerdoti: otto della famiglia di Eleazaro e otto di quella di suo fratello Itamar. Tuttavia all’epoca di Davide gli uomini principali della famiglia di Eleazaro erano più numerosi di quelli della famiglia di Itamar. Perciò Davide formò sedici divisioni sacerdotali della casa di Eleazaro e otto della casa di Itamar, per un totale di ventiquattro divisioni che in seguito prestavano servizio a turno nel tempio. — I Cron. 24:1-4.

  • Elettro
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Elettro

      Lucente lega di oro e argento che, riscaldata nella fornace, assume una vivida bellezza e luminoso splendore giallo tutto particolare. — Ezec. 1:4, 27; 8:2.

  • Eli, I
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    • Eli, I

      (Èli) [Iah è alto; ascesa; elevato].

      1. Sommo sacerdote d’Israele; evidentemente discendente di Itamar quarto figlio di Aaronne. (Confronta II Samuele 8:17; I Re 2:27; I Cronache 24:3; Esodo 6:23). Oltre a prestare servizio come sommo sacerdote, Eli giudicò Israele per quaranta anni. Samuele cominciò a profetizzare durante la sua vita. (I Sam. 4:18; 3:10-13, 19-21) I giorni di Eli furono caratterizzati da carestia spirituale in Israele, poiché “la parola da Geova era divenuta rara in quei giorni; non appariva nessuna visione”. — I Sam. 3:1.

      La prima fugace comparsa di Eli si ha nel primo capitolo di I Samuele. Eli è seduto fuori della porta del tabernacolo, e rimprovera la giusta Anna giudicandola ubriaca, mentre in effetti pregava a lungo davanti a Geova là di fronte al tabernacolo. Quando Anna risponde che non è ubriaca ma ha parlato dall’abbondanza della sua preoccupazione e vessazione, Eli la lascia andare in pace. Geova esaudisce la preghiera di Anna che ha un figlio cui dà nome Samuele. Non appena è svezzato, per mantenere il suo voto, essa lo dedica al servizio presso il tabernacolo. — I Sam. 1:9-18, 20, 24, 28; 2:11, 18.

      NEGLIGENTE NEL DISCIPLINARE I FIGLI

      Come padre, sommo sacerdote e giudice d’Israele, Eli è negligente nell’applicare la disciplina di Geova. I suoi due figli, Ofni e Fineas, prestano servizio come sacerdoti officianti, ma sono “uomini buoni a nulla”, che si interessano solo di soddisfare il proprio ventre e i propri impuri desideri sessuali. Non si accontentano della porzione del sacrificio assegnata loro dalla legge di Dio, e perfino si servono prima di Geova, esigendo che un servitore prenda la carne cruda dall’offerente prima di far fumare il grasso sull’altare. Gli avidi, sensuali figli di Eli in effetti praticavano vizio e latrocinio nella tenda di adunanza, a spese della pura adorazione di Geova. Neanche quando i suoi figli corrotti hanno rapporti immorali con le donne che prestano servizio all’ingresso del tabernacolo Eli li priva dell’incarico, ma si limita a rimproverarli debolmente. Eli continua a onorare i suoi figli più di Geova. — I Sam. 2:12-17, 22-25, 29.

      A suo tempo un profeta di Dio viene con un messaggio terribile: la potenza e l’influenza della casa di Eli saranno stroncate, tanto che in casa sua non ci sarà più un vecchio. I suoi figli corrotti sono destinati a morire in un sol giorno. (I Sam. 2:27-36) Proprio per mezzo del piccolo Samuele, Geova riafferma il giudizio avverso sulla casa di Eli. (I Sam. 3:11-14) Samuele ha paura di riferire il messaggio, ma lo fa dietro richiesta di Eli. Eli allora si sottomette umilmente, dicendo: “È Geova. Faccia ciò che è bene ai suoi occhi”. — I Sam. 3:15-18.

      GEOVA GIUDICA LA SUA CASA

      La retribuzione viene secondo la parola di Dio. Israele perde circa 4.000 uomini in combattimento con i filistei. Gli israeliti decidono di prendere l’Arca da Silo e portarla nell’accampamento, pensando che ne sarebbe derivata la liberazione dai nemici. Ma i filistei aumentano lo sforzo bellico. Trentamila israeliti vengono uccisi. L’Arca è catturata. Ofni e Fineas, che sono là con l’Arca, muoiono. Un uomo della tribù di Beniamino, dal fronte corre a portare la notizia a Eli. Cieco e debole, il novantottenne Eli se ne sta seduto su un seggio al bordo della strada, il cuore gli trema per l’Arca. Udendo che l’Arca è stata catturata, Eli cade all’indietro spezzandosi il collo e muore. — I Sam. 4:2-18.

      Ulteriore retribuzione per la casa di Eli viene per mano del re Saul, che ordina spietatamente l’eccidio dei sacerdoti di Nob, discendenti di Eli attraverso Ahitub figlio di Fineas. (I Sam. 14:3; 22:11, 18) Solo Abiatar, uno dei figli di Ahimelec, sfugge al massacro e continua a prestare servizio come sacerdote durante tutto il regno di Davide. (I Sam. 22:20; II Sam. 19:11) Comunque Abiatar viene allontanato dal sacerdozio da Salomone per aver dato aiuto al ribelle cospiratore Adonia. (I Re 1:7; 2:26, 27) Così si adempie il giudizio di Geova sulla casa di Eli e i suoi discendenti sono esclusi per sempre dall’incarico di sommo sacerdote. — I Sam. 3:13, 14.

      2. Evidentemente padre di Maria e nonno materno di Gesù Cristo. (Luca 3:23) Se ne deduce che Giuseppe è chiamato “figlio di Eli” per indicare che era genero di Eli. Pur non includendo nell’elenco Maria, madre di Gesù, Luca evidentemente ne traccia la discendenza naturale da Davide. — Luca 3:31; vedi GENEALOGIA DI GESÙ CRISTO.

  • Eli, II
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Eli, II

      (Èli) [mio Dio].

      Quando stava per morire sul palo di tortura, verso la nona ora, cioè verso le 15, Gesù gridò: “Eli, Eli, lama sabactani?” (“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”) (Matt. 27:46; Mar. 15:34) I presenti pensavano che chiamasse Elia. Forse fraintesero le parole di Gesù perché parlava in modo indistinto a motivo dell’intensa sofferenza, o perché il suo dialetto era diverso dal loro. Nell’invocare il suo Padre celeste, riconoscendolo come suo Dio, Gesù adempì il Salmo 22:1.

  • Elia
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    • Elia

      (Elìa) [Geova è Dio].

      Uno dei maggiori profeti d’Israele. Evidentemente era originario di Tisbe, ritenuto da alcuni un villaggio del paese di Galaad, a E del Giordano. (I Re 17:1) Iniziò la sua lunga carriera di profeta in Israele durante il regno del re Acab, che cominciò a regnare verso il 940 a.E.V., e la continuò durante il regno di Acazia figlio di Acab (iniziato verso il 920 a.E.V. — I Re 22:51). L’ultima volta che è menzionato come profeta (questa volta in Giuda) è verso la fine degli otto anni del regno di Ieoram re di Giuda, che cominciò nel 913 a.E.V. — II Cron. 21:12-15; II Re 8:16.

      Con Elia Geova provvide una colonna a sostegno della vera adorazione in un tempo in cui la condizione morale e spirituale di Israele era caduta pericolosamente in basso. Il re Acab figlio di Omri aveva continuato l’adorazione dei vitelli istituita da Geroboamo, ma peggio ancora, aveva sposato Izebel figlia di Etbaal re di Sidone. Sotto l’influenza di lei, Acab accrebbe grandemente i suoi peccati, più di tutti i precedenti re d’Israele, introducendo l’adorazione di Baal su vasta scala. I sacerdoti e i profeti di Baal si moltiplicarono, e la corruzione giunse agli estremi; l’odio di Izebel per Geova provocò la persecuzione e l’uccisione dei profeti, costringendoli a nascondersi in caverne. — I Re 16:30-33; 18:13.

      Elia viene menzionato per la prima volta nella Bibbia quando è mandato da Geova ad annunciare a Israele il severo castigo per i peccati della nazione. Le sue prime parole sono: “Come vive Geova l’Iddio d’Israele dinanzi al quale effettivamente io sto”. Elia fa notare che Geova, il vivente Dio d’Israele, ha decretato che non ci sia pioggia né rugiada per alcuni anni, se non per intervento di Elia. Quel periodo di tempo risulta di tre anni e sei mesi. (I Re 17:1; Giac. 5:17) Dopo quest’annuncio Geova dice a Elia di andare nella valle del torrente Cherit, a E del Giordano nel territorio della tribù di Gad. Là, miracolosamente, dei corvi gli portano da mangiare. Elia attinge acqua dalla valle del torrente, che col tempo si asciuga a motivo della siccità. Geova continua a guidarlo, mandandolo attraverso la parte occidentale del territorio di Acab a Zarefat, città sulla costa del Mediterraneo fra Sidone e Tiro. Là, nei pressi della città di Sidone, dove regna Etbaal suocero del re Acab (I Re 16:31), Elia trova una vedova che sta preparando un ultimo pasto per sé e per suo figlio con quel po’ di farina e olio che erano rimasti loro. Elia chiede un pane, con la promessa che Geova avrebbe provveduto per lei durante la siccità. Riconoscendo in lui un uomo di Dio essa acconsente ed è benedetta. (Confronta Matteo 10:41, 42). Mentre Elia è in casa della donna il figlio di lei muore. Elia prega Dio, che lo riporta in vita; questa è la prima risurrezione documentata e il terzo degli otto miracoli di Elia. — I Re cap. 17.

      CONFRONTO COI PROFETI DI BAAL

      Nel frattempo Acab ha cercato dappertutto nel vano tentativo di trovare Elia, senza dubbio per metterlo a morte. (I Re 18:10) Infine Dio ordina a Elia di mostrarsi ad Acab. Elia incontra Acab e chiede un confronto coi 450 profeti di Baal e i 400 profeti del palo sacro (Asheràh). Acab raduna i profeti sul Carmelo, non lontano dal Mediterraneo. Allora Elia, davanti al popolo, propone una prova a dimostrazione di chi è il vero Dio da seguire. Il dio che risponde consumando un toro che gli viene immolato sarà riconosciuto da tutti. Il popolo accetta. Baal viene invocato per primo, ma invano. Niente fuoco, non c’è prova che Baal sia un dio vivente, benché i suoi profeti continuino a invocarlo, facendosi delle incisioni secondo il loro rituale. Saltellano intorno all’altare sotto il sole rovente per la maggior parte del giorno mentre

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