-
Quanto è profondo il vostro amore?La Torre di Guardia 1973 | 1° maggio
-
-
o corretto. Molti genitori vengono meno in questo, rivelando che l’amore che nutrono per i figli è superficiale. Pertanto un popolarissimo e ammiratissimo personaggio della televisione americana e filantropo ammise che i suoi figli si erano dati alla droga perché “vediamo ciò che accade ma non vogliamo vederlo, non vogliamo crederci. . . . L’ho scusato”. (Times di New York, 1º agosto 1972) L’antico re Davide fece lo stesso sbaglio con uno dei suoi figli, poiché leggiamo che “non ferì in nessun tempo i suoi sentimenti, dicendo: ‘Perché hai fatto così?’” E per aver trascurato di correggere questo figlio Davide lo vide anche divenire ostinato. — 1 Re 1:6.
La disciplina e la riprensione dei genitori sono un segno d’amore come si comprende dal modo in cui il Padre celeste tratta i suoi figli: “Geova disciplina colui che ama”. La Bibbia mostra pure che questo principio si applica alle amicizie, poiché dice: “Fedeli sono le ferite di un amico”. Gli amici superficiali si asterranno dal dire qualcosa, ma i veri amici che hanno qualità spirituali cercheranno di aiutarvi a correggervi. — Ebr. 12:6; Prov. 7:6, Authorized Version; Gal. 6:1.
Avviene anche l’opposto. Se abbiamo profondo amore per un amico non ci offenderemo se si sforza di aiutarci a correggerci. Piuttosto, saremo come il re Davide quando scrisse: “Se mi colpisse il giusto, sarebbe amorevole benignità; e se mi riprendesse, sarebbe olio sulla mia testa, che la mia testa non vorrebbe rifiutare”. (Sal. 141:5) Tutto ciò, si potrebbe dire, ha particolare valore per i cristiani nella loro relazione con il loro Dio, Geova. Se lo amiamo profondamente non saremo amareggiati perché permette che subiamo avversità e torti. Invece, reagiremo come il patriarca Giobbe, che, nonostante tutte le sue perdite e sofferenze, non “ascrisse a Dio alcuna cosa sconvenevole”. No, “non peccò con le sue labbra”. Se manifesteremo tale profondo amore a suo tempo saremo ricompensati, come lo fu anche Giobbe. — Giob. 1:22; 2:10; Giac. 5:11.
Qual è il più grande o il più profondo amore che si possa nutrire per qualcun altro? Gesù disse: “Nessuno ha amore più grande di questo, che qualcuno ceda la sua anima a favore dei suoi amici”. (Giov. 15:13) Questo è in effetti il genere di amore che egli stesso mostrò e anche il genere di amore che i mariti cristiani hanno il comando di nutrire verso le loro mogli. Se sei un marito, nutri tale amore per tua moglie?
La Bibbia fa un altro brillante e antico esempio di qualcuno che ebbe tale profondo amore per un altro, cioè Gionatan, figlio del re Saul. Dopo che il giovane pastore Davide ebbe ucciso il gigante Golia, “la medesima anima di Gionatan si legò all’anima di Davide, e Gionatan lo amava come la sua propria anima”. L’amore di Gionatan per Davide non diminuì neppure quando fu evidente che Davide e non Gionatan sarebbe stato il successivo re d’Israele. Gionatan aiutò Davide ripetutamente e rischiò anche la vita per Davide, quando una volta suo padre lanciò la lancia per ucciderlo perché continuava a stare dalla parte di Davide. — 1 Sam. 18:1; 20:24-34; 23:17.
Verace è il proverbio: “L’amico vuol bene in ogni tempo”, come fece Gionatan. (Prov. 17:17, La Sacra Bibbia a cura del Pontificio Istituto Biblico) Un amico può aver bisogno d’essere protetto da un pericolo o di aiuto materiale, ma il più delle volte avrà bisogno di incoraggiamento e compagnia. Se il nostro amore è profondo faremo sacrifici per supplire a quel bisogno.
Quanto è profondo il vostro amore per il vostro coniuge, per i vostri figli, per i vostri genitori, per il vostro intimo amico, per il vostro conservo cristiano? Proporzionatamente alla profondità del vostro amore, sarete leali, coprendo gli errori e i peccati, dando o accettando correzione e facendo sacrifici per esprimere quell’amore.
-
-
Il nome in cui tutte le nazioni scelgono di camminareLa Torre di Guardia 1973 | 1° maggio
-
-
Il nome in cui tutte le nazioni scelgono di camminare
“Tutti i popoli, da parte loro, cammineranno ciascuno nel nome del suo dio; ma noi, da parte nostra, cammineremo nel nome di Geova nostro Dio a tempo indefinito, sì, per sempre”. — Mic. 4:5.
1. Benché religiosamente diviso, quale dio unificatore idoleggerà e adorerà il popolo di una nazione?
LE NAZIONI UNITE, quale organizzazione per la pace e la sicurezza mondiale, hanno ora 132 nazioni membri. Vi sono altre nazioni fuori di esse. Ciascuna nazione politica ha un ideale che tiene unito il suo popolo sotto un unico governo. Essa cammina o va dunque nel nome di quell’ideale; vale a dire che si attiene a quel comune ideale o lo segue. Non passa molto prima che il popolo cominci a idolatrare quell’ideale. Diventa per loro un dio che adorano e considerano al di sopra di ogni privato, personale interesse. Il popolo può pertanto essere religiosamente diviso, eppure adorerà quell’ideale nazionale come un dio unificatore.
2. In che modo milioni di persone che asseriscono d’essere senza dio in realtà si contraddicono?
2 Milioni di persone asseriscono d’essere senza dio, atee, non devote a nessun dio. Ma si contraddicono adorando un dio nazionale. Dalla Rivoluzione Americana (1775-1783), abbiamo sentito molto parlare della “dea della Libertà”. Oppure, il dio o la dea può essere quella cosa chiamata democrazia, il dominio del popolo. O può essere l’acerrimo nemico della democrazia, cioè il comunismo internazionale. Le persone si atterranno a questi princìpi politici con una tenacia che equivale a fanatica devozione religiosa. Inoltre, ciascuna nazione custodisce gelosamente ciò che considera la sua “sovranità nazionale”, come se fosse un dio che non si deve violare o perdere. In alcune nazioni molti idoleggiano una forte istituzione militare che darà alla nazione una posizione di forza da cui trattare con le altre nazioni. Riguardo al moderno “re del nord”, fu predetto molto tempo fa: “Al dio delle fortezze, darà gloria nel suo posto”. — Dan. 11:38.
3. Come Michea 4:5 valuta correttamente la situazione su ciò in cui camminano, e come Salmo 96:5 fa la giusta stima del valore di tali popolari dèi?
3 L’ispirato scrittore dei tempi antichi valutò correttamente il corso delle moderne nazioni dicendo: “Tutti i popoli, da parte loro, cammineranno ciascuno nel nome del suo dio”. (Mic. 4:5) Ciascuno di questi dèi è assai popolare nel proprio luogo. Per tale ragione, se qualcuno che realmente sa di che si tratta rifiuta di fare quello che fanno gli altri, suscita grande risentimento. L’indignazione arriva fin quasi al punto di agire violentemente verso l’offensore. Ma sorge la domanda: Che valore hanno quegli “dèi” idolatri? A che cosa conducono le persone delle nazioni? La presente situazione mondiale
-