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Operiamo ciò che è bene verso quelli nella fedeLa Torre di Guardia 1968 | 15 luglio
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per esempio, alle persone anziane. Essi non si devono limitare ad espressioni di amore fra marito e moglie ma si possono estendere all’espressione d’amore verso i figli e dei figli verso i loro genitori che li istruiscono e addestrano a vivere secondo i princìpi di Dio. Possono anche estendersi a un fratello cui siamo grati forse perché ha fatto qualche cosa a nostro beneficio, qualche cortesia o favore o atto teocratico. I veri cristiani non hanno bisogno del “Giorno della Madre”, del “Giorno del Padre”, del “Natale”, della “Pasqua” o di altre feste indicate dal mondo perché, mentre è vero che qualche persona può in tutta sincerità dare in queste occasioni per amore, quando diviene cristiana si trattiene dal dare a motivo di qualsiasi festa di origine pagana. I doni d’amore possono essere espressioni di apprezzamento per molte cose diverse, come il fedele servizio dei pionieri, per esempio. Chi riceve è benedetto e chi dà è benedetto ancor più grandemente. Tutti ne ricevono beneficio, sono edificati nella fede, e tutti ci guadagnano, sia gli anziani che i giovani: “Fino alla vecchiaia e ai capelli grigi, o Dio, non mi lasciare, finché io annunci il tuo braccio alla generazione, a tutti quelli che devono venire, la tua potenza”. (Sal. 71:18) Condividere generosamente con i nostri fratelli vuol dire aiutare a unire tutti nei forti vincoli dell’amore.
VISITE PERSONALI
13. Come le visite personali possono operare ciò che è bene?
13 Nei precedenti paragrafi abbiamo osservato una probabile conversazione fra un fratello che forse faceva visita a un altro e colui che era visitato, allo scopo di dare incoraggiamento. Infatti, quello di visitare le persone che hanno relazione con noi nella fede è uno dei mezzi che possiamo usare per operare ciò che è bene verso i fratelli cristiani. Siamo incoraggiati a visitare altri in questo modo dal nostro attivo interesse in loro. Questo accade specialmente quando c’è qualche bisogno della nostra speciale attenzione, come quando uno della famiglia è malato o, come è stato menzionato prima, è forse scoraggiato. Gesù, in Matteo 25:35-40, si valse di questo principio nella sua considerazione delle pecore simboliche e dei capri simbolici, dichiarando: “Fui in prigione e veniste da me”. Le nostre visite a quelli che hanno relazione con noi nella fede possono essere d’aiuto con la nostra stessa presenza, col nostro amorevole interesse reso così manifesto, e con l’incoraggiamento che possiamo dare, forse l’assistenza pratica di badare ai bambini, di fare faccende domestiche, di provvedere qualche cosa da mangiare e di dare vero aiuto in molti modi con la nostra presenza personale. Queste visite dei fratelli dovrebbero essere una spontanea espressione di scambievole amore e non semplicemente quando si pensa che sia proprio necessario allo scopo di adempiere responsabilità. In base a ciò non pensiamo di dover visitare un fratello solo quando quella persona manca alle adunanze o nel servizio. Piuttosto, la nostra associazione cristiana è qualche cosa da apprezzare e per certo è di grande beneficio spirituale per chi è visitato e per il visitatore. “Poiché desidero grandemente di vedervi, per impartirvi qualche dono spirituale affinché siate resi fermi; o, piuttosto, perché vi sia fra voi uno scambio d’incoraggiamento, da parte di ciascuno mediante la fede dell’altro, sia vostra che mia”. — Rom. 1:11, 12.
14. Riassumete gli aspetti della vita cristiana sopra considerati.
14 Abbiamo menzionato alcune cose che possiamo fare come esempi di operare ciò che è bene verso quelli che hanno la nostra stessa fede, cose come servire con tatto insieme a loro, incoraggiarli a continuare le loro opere buone, condividere materialmente con i nostri fratelli, visitarli per scambievole beneficio spirituale. In questo saremo grandemente benedetti da Dio. Questo accade perché la congregazione è edificata e rafforzata da tali opere buone. Un più forte vincolo di unità e amore esiste quando i fratelli usano tatto, danno incoraggiamento e si mostrano generosi, prendendo il tempo di far visite. Tutte queste cose fanno parte della vita e specialmente fanno parte della vita cristiana, una vita di amore di Dio e amore del prossimo.
15. Riassumete i risultati di queste cose buone della vita.
15 Un meraviglioso risultato in effetti si ottiene con la benedizione di Geova da tali opere buone. È una benedizione di pace, forza e conforto, che è di certo indicata in Atti 9:31: “Quindi, in realtà, in tutta la Giudea e la Galilea e la Samaria la congregazione entrò in un periodo di pace, essendo edificata; e mentre camminava nel timore di Geova e nel conforto dello spirito santo, si moltiplicava”. La pace si edifica nella giustizia e reca questa benedizione di Geova. A causa d’essa la congregazione e tutti gli individui che vi fanno parte sono maggiormente in grado di operare ciò che è bene verso tutti, verso quelli di fuori. Quali eccellenti risultati si conseguono operando ciò che è bene verso quelli della fede!
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“Risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini”La Torre di Guardia 1968 | 15 luglio
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“Risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini”
I giusti princìpi di Geova devono essere seguiti, perché molte volte quando pare che i servitori di Dio passino inosservati sono guardati da altri. Un fratello tornò al suo precedente luogo di residenza per assistere a un’assemblea. Mentre era lì incontrò un vecchio amico che, sapendo che era testimone di Geova, lo invitò in un campo di granturco a mangiare alcune pannocchie di granturco arrostite, secondo l’usanza. Quando furono nel campo di granturco e stavano per tagliare le pannocchie colui che aveva esteso l’invito disse: “Voglio dirti solo che questo campo non è mio. Ma non preoccuparti, nessuno si accorgerà della mancanza delle poche pannocchie che taglieremo. Sai, tutti lo fanno e nessuno lo nota”. Il fratello rifiutò decisamente e disse che se egli non aveva il permesso del proprietario non avrebbe tagliato né mangiato neppure una pannocchia di granturco perché questo voleva dire rubare, anche se era una piccola quantità ed era l’usanza della comunità. L’uomo quindi disse: “Ora sono convinto che quello che mi hanno detto i tuoi ‘fratelli’ è vero, che voi testimoni di Geova praticate realmente ciò che predicate e cercate di essere onesti in tutte le cose”.
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