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    Svegliatevi! 1983 | 22 novembre
    • Times, “questa volta per sottrarsi a ladri, rapinatori e giovani teppisti nelle strade di Brooklyn”. Oltre quaranta membri di queste famiglie hanno lasciato New York, sperando di trovare un ambiente più sicuro in Pennsylvania. “Ho cercato di rendere loro la vita più facile mentre erano qui, ma nemmeno con l’aiuto della polizia sono riuscito a rendergliela tollerabile”, ha dichiarato un addetto alla sistemazione di questi rifugiati. “Un giorno sì e uno no c’era qualcosa, da un piccolo furto a gravi percosse. Parliamo di reati gravi, di gente che si introduceva negli appartamenti mentre i padroni di casa dormivano, per picchiare le nonne e i bambini. Temevano per la loro vita”.

      Parlano per mezzo della luce

      ◆ Il 10 febbraio è stato inaugurato fra New York e Washington il primo collegamento di comunicazioni telefoniche a fibre ottiche tra grossi centri metropolitani, seguito dopo breve tempo dalla parte iniziale di un nuovo sistema che collegherà alcune delle principali città della California. Impulsi luminosi trasmettono decine di migliaia di conversazioni per volta attraverso fibre di vetro abbastanza puro da trasportare la luce per lunghe distanze. Le linee di trasmissione in fibra di vetro sono molto più piccole e leggere di quelle metalliche di un tempo.

      La scienza: sempre obiettiva?

      ◆ Il testo classico di scienze Coming of Age in Samoa (Adolescenza a Samoa) della defunta antropologa Margaret Mead è stato recentemente criticato perché indurrebbe in errore, secondo il professor Derek Freeman dell’Università Nazionale australiana di Canberra. Nel suo nuovo libro egli afferma che essa si servì di dati inesatti nella preparazione del suo libro pubblicato nel 1928, libro ancora letto nei corsi di antropologia. La disputa, osserva il Los Angeles Times, “può dirci di più sull’antropologia che non sull’adolescenza nelle Samoa”. L’antropologo Vinson Sutlive del William & Mary College della Virginia ha dichiarato: “[La Mead] entrò nel campo con un particolare preconcetto. Tentò di trovare dati che confermassero quello che cercava, e come accade di frequente — non solo nelle scienze sociali ma a volte nelle scienze naturali — trovò quello che cercava”. E l’antropologo Paul Shankman dell’Università del Colorado (USA) è d’accordo: “La Mead era così ansiosa di rendere pubbliche le sue interpretazioni che non volle lasciarsi intralciare dai fatti”.

      Videogiochi e delinquenza minorile

      ◆ Alcuni ragazzi giapponesi appassionati di videogiochi hanno commesso reati per mantenere la loro abitudine. Il Daily Yomiuri scrive: “A Tokyo 36 ragazzi dagli 8 ai 13 anni sono stati arrestati perché si introducevano nelle case e nei negozi, rubando denaro, oggetti preziosi o merce per potere ‘spendere a larghe mani nelle sale giochi’, secondo un funzionario di polizia”. In un altro caso verificatosi nella città settentrionale di Sendai, la polizia avrebbe “scoperto una banda di cinque ragazzi di 10-11 anni le cui attività criminose, a suo dire, somigliavano alla criminalità organizzata degli adulti”. In 30 furti con scasso commessi nell’arco di quattro mesi, i piccoli “professionisti” sono riusciti a rubare 9.570.000 yen (58 milioni di lire), che hanno sperperato nelle sale giochi, dove ogni giocata costa 100 yen (poco più di 600 lire).

      Feti e “vitalità”

      ◆ Nel suo quotidiano riassunto degli avvenimenti che si verificano negli Stati Uniti, una recente edizione dell’Oregonian (un giornale) ha pubblicato due notizie tra le quali non c’è apparentemente nessun nesso. La prima riguardava una decisione della Corte Suprema del Kentucky (USA) secondo cui un uomo accusato di avere ucciso un feto non ancora uscito dal grembo della moglie non poteva essere ritenuto colpevole di omicidio. La corte ha detto che secondo la legge il feto non era una persona “vitale” (avente la capacità di vivere).

      L’altra notizia aggiornava la storia di una bambina che era nata dopo solo 22 settimane di sviluppo (invece dei normali nove mesi) e che pesava 480 grammi. Attiva e sveglia a 50 giorni, secondo il suo medico, era aumentata di 340 grammi e “stava bene”. “In base ai normali criteri, non era vitale”, ha detto il medico meravigliato. Eppure milioni di bambini che forse sono anche più “vitali” di lei continuano a morire in tutto il mondo a causa degli aborti.

      Zucchero e cancro

      ◆ Di recente la rivista inglese New Scientist ha pubblicato un servizio su uno studio nel corso del quale è emersa in venti paesi “una sorprendente correlazione fra il consumo dietetico di zucchero e la mortalità da cancro della mammella”. L’articolo fa notare che sebbene “il cancro della mammella sia primariamente una malattia di natura ormonale, . . . risulta che anche la dieta influisce sensibilmente”. Un’indagine statistica condotta da ricercatori inglesi e canadesi ha permesso di riscontrare che il numero più elevato di decessi per cancro della mammella fra donne più avanti con gli anni (più soggette a contrarre la malattia a causa di fattori dietetici) “si registra, in ordine discendente, in Regno Unito, Paesi Bassi, Irlanda, Danimarca e Canada, mentre quello più basso si registra in Italia, Spagna, Portogallo, Iugoslavia e Giappone”. La rivista New Scientist riferisce i risultati dei ricercatori, e cioè che a “questo andamento geografico corrisponde più che altro quello del consumo dello zucchero”, quasi nell’identico ordine elencato, una sorprendente somiglianza! Naturalmente le statistiche devono essere prese in esame con una certa cautela, ma la maggioranza dei medici riconosce che giova alla salute consumare meno zucchero.

      “Il braccio destro di Barbie”

      ◆ Il Globe and Mail di Toronto (Canada) scrive che Klaus Barbie, recentemente estradato in Francia come criminale di guerra, aveva un “braccio destro” quando collaborava coi nazisti, un aristocratico francese, il conte Jacques de Bernonville. Governatore militare di Lione durante la seconda guerra mondiale, il conte, nel periodo in cui si afferma furono commesse molte atrocità, occupava il secondo posto nel comando dopo Barbie. Finita la guerra, dice l’articolo, “de Bernonville riparò silenziosamente nel Quebec”. Lì (secondo uno che ha fatto parte della Resistenza francese), come “beniamino dell’aristocrazia ultracattolica”, fu aiutato a sottrarsi per cinque anni all’espulsione dal paese. L’articolo del Globe and Mail spiega: “[L’espulsione] fu ritardata grazie agli sforzi di cittadini influenti del Quebec . . . e alla riluttanza delle autorità federali a offendere la gerarchia del Quebec. I servizi giornalistici della fine degli anni quaranta mostrano che tra i fidi sostenitori del conte de Bernonville c’erano . . . prelati e la Società di S. Giovanni Battista di Montreal”. Dopo un secondo ordine di espulsione il conte fuggì in Brasile e fu in seguito assassinato.

  • Qualcosa per tutta la famiglia
    Svegliatevi! 1983 | 22 novembre
    • Qualcosa per tutta la famiglia

      Letture sane per tutta la famiglia: ecco ciò che troverete in Svegliatevi! C’è qualcosa per gli adulti, qualcosa per i ragazzi. C’è qualcosa per la massaia, qualcosa per il capofamiglia. Popoli e usanze di molti paesi, meraviglie della creazione, soggetti di carattere scientifico e altri di cultura generale: tutto questo si può trovare nelle pagine di Svegliatevi!

      L’aperta trattazione di controversie religiose vi porta a conoscenza di argomenti che interessano tutti. Svegliatevi! contiene informazioni istruttive e letture piacevoli per ogni componente della famiglia. Perché non vi abbonate? Se lo desiderate, scrivete a:

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