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Perché milioni di persone soffrono di depressione mentale?Svegliatevi! 1977 | 8 giugno
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Perché milioni di persone soffrono di depressione mentale?
DAPPRIMA i sintomi possono non sembrare molto gravi. Forse ci si sente stanchi, si hanno crampi allo stomaco o dolori al torace. Ci si sveglia la mattina presto senza alcuna ragione apparente; oppure si fa fatica a prendere sonno. Forse si è dimagriti a causa del diminuito appetito; o forse il problema è l’aumento di peso dovuto all’improvviso aumento di appetito.
Chi di noi non ha avuto qualcuno di questi sintomi? Possono essere dovuti a vari disturbi fisici leggeri. Ma che dire se persistono e un esame medico non rivela alcuna disfunzione fisica? In tal caso, si tratta solo di una malattia immaginaria? Non necessariamente.
Stanchezza, dolori fisici e mutate abitudini nel mangiare o nel dormire possono costituire quello che i medici chiamano la “maschera somatica della depressione”. Cos’è la depressione? Perché molti ne soffrono?
Sintomi della depressione
Tutti si sentono ‘giù di corda’ ogni tanto. Questo non è un motivo d’allarme, poiché quando i medici parlano di depressione non si riferiscono al fatto d’avere una giornata nera di tanto in tanto. In un’intervista riportata in U.S. News & World Report, un eminente psichiatra, il dott. Bertram S. Brown, spiegò il significato del termine: “Clinicamente, quando parliamo di depressione intendiamo qualcosa di più grave. Nello stadio intermedio, le vittime si sentono prive di energia e di interesse per la vita, e questo stato d’animo dura per alcuni giorni o alcune settimane e influisce sulle funzioni vitali”.
Chi è depresso trova difficile fare anche le cose più semplici, come vestirsi, lavarsi i denti, preparare la colazione e prendere normali decisioni. “Nel terzo stadio, quando non c’è più dubbio che si tratti di depressione”, continua il dott. Brown, “la persona se ne sta letteralmente in un cantuccio, quasi paralizzata, con lo sguardo assente”.
E di solito la depressione ha un altro sintomo caratteristico. Commentando le scoperte del dott. Aaron Beck, un articolo del Times Magazine di New York dichiarò:
“Come riferisce nel suo libro ‘Depression: Causes and Treatment’ [‘Depressione: Cause e cura’], Beck riscontrò che i sogni [delle persone depresse] ripetevano, notte dopo notte, temi costanti di inferiorità, mancanza di attrattiva, privazione, incompetenza. . . . Beck notò che a queste tetre fantasie notturne corrispondeva un modo di pensare ugualmente negativo durante il giorno. Per esempio, una donna depressa la cui amica era arrivata tardi a un appuntamento si convinse che la sua amica non le voleva più bene, che nessuno l’amava e che era veramente antipatica.
“Beck ipotizzò che quasi tutti i pensieri di chi soffre di depressione sono dominati da tre aspetti caratteristici: vedute negative del mondo, di sé e del futuro. Riscontrò che chi era soggetto a sentirsi depresso esagerava gli ostacoli minori facendone delle barriere insormontabili, si considerava uno stupido o un incompetente irrecuperabile e vedeva nel futuro solo altri penosi fallimenti”.
Spesso i medici definiscono la depressione “acuta” o “cronica”. La depressione acuta insorge per cause esterne, come la morte di una persona cara, il divorzio o qualche altra grave perdita. A seconda della gravità della causa, la depressione acuta può durare settimane o anche mesi; ma poi scompare. D’altra parte, nei casi cronici gli effetti debilitanti della depressione persistono mese dopo mese.
Altri soffrono di psicosi maniaco-depressiva. In tal caso la persona passa alternativamente dallo stato “maniacale” (da manikos, “pazzo” in greco) a quello depressivo. Durante lo stato maniacale, l’individuo è iperattivo, impulsivo, ha spesso disturbi nel parlare e nel pensare. Segue poi un periodo “normale”, dopo di che cade nella depressione. Alcuni rimangono nello stato maniacale per la maggior parte del tempo, e hanno solo brevi periodi di depressione. Ad altri accade esattamente il contrario, e sono depressi per la maggior parte del tempo. E ci sono quelli che, per la maggior parte, mantengono un umore regolare salvo brevi alti e bassi.
‘Così comune come il raffreddore’
Quanto è diffusa la depressione grave? Secondo il dott. Nathan S. Kline del Dipartimento d’Igiene Mentale dello Stato di New York, “si è calcolato che il 15 per cento della popolazione adulta degli Stati Uniti soffre di qualche grado di depressione abbastanza grave da aver bisogno di cure. Ciò equivale a circa 20 milioni di persone, il che ne fa non solo il più frequente disturbo psicologico ma anche una delle malattie gravi più comuni”. La depressione è così diffusa che, è stato detto, ‘è un disturbo mentale così comune come il raffreddore’.
Secondo gli studi, le donne soffrono di depressione più degli uomini, nella proporzione di quasi 2 a 1, sebbene alcuni affermino che questo sia dovuto al fatto che le donne sono più propense ad ammettere che sono depresse. La depressione colpisce ogni razza e ogni livello sociale ed economico. Sebbene questo male sia più comune tra i sessanta e i settant’anni, colpisce persone di ogni età e si è registrato un aumento tra i ventenni.
Perché tanti milioni di persone soffrono di depressione?
La società umana vi contribuisce
Sono stati fatti molti studi per scoprire le ragioni fondamentali della depressione mentale. I difetti della società umana sono una delle cause principali.
Un aspetto è illustrato dai commenti del dott. John Schwab, dell’Istituto di Medicina dell’università della Florida: “Siamo in un’èra di cambiamento. I vecchi valori come la vecchia etica del lavoro sono respinti e la gente cade in un vuoto ideologico. I giovani vedono che i frutti di quattrocento anni di progresso scientifico sono forse più amari che dolci, ma non sanno con che cosa sostituirlo, e di conseguenza c’è un senso di futilità”. Per questo motivo, molti ragazzi disillusi cercano un’“evasione” nella droga e in altri modi. “La ricerca di emozioni da parte dei giovani”, osserva il dott. Schwab, “è spesso solo un tentativo di sfuggire alla depressione”.
Un’altra cosa che contribuisce all’aumento della depressione è che le famiglie si trasferiscono spesso. Continuando a cambiare il luogo di residenza, spostandosi da una casa all’altra e da una città all’altra, non rimangono nello stesso posto abbastanza a lungo da stringere con altri relazioni solide. Uno psichiatra del Centro di Igiene Mentale del Massachusetts scrisse: “Gli psichiatri della zona di Boston notano da qualche tempo quella che viene chiamata ‘sindrome della route 128’ o, in Florida, ‘sindrome di Cape Kennedy’. Si riscontra nelle famiglie giovani che si sono trasferite troppo spesso e che sono formate da un marito troppo impegnato a far carriera, da una moglie depressa e da figli inquieti”.
Talvolta la depressione insorge quando si arriva a un punto fermo nella propria carriera dopo molti anni di diligente lavoro. Un dirigente che ha lottato per farsi strada può infine conseguire la posizione più elevata nella sua ditta, solo per rendersi conto di non avere più uno scopo nella vita. Le casalinghe sui quaranta e sui cinquant’anni spesso soffrono di ciò che gli psichiatri chiamano “sindrome del nido vuoto”. A questo punto di solito i figli sono cresciuti, il marito è al lavoro per la maggior parte della giornata ed esse devono affrontare ore di solitudine in una casa vuota.
Che dire dei sentimenti di inferiorità che spesso accompagnano la depressione? Anche qui la colpa può essere della società umana. In che modo? Perché spesso i bambini in tenera età sono indotti a sentirsi poco attraenti. I loro coetanei li deridono se non sono capaci di fare quello che la maggioranza considera “in voga”. Se un ragazzo sembra essere goffo e non avere coordinazione nei movimenti, i compagni di scuola e di gioco possono influenzarlo, inducendolo a credere che “non ne fa una buona”. I ragazzi di questo tipo generalizzano, abbinando l’espressione: “Sono debole” con il giudizio di merito: “È una vergogna essere debole”. Tali ragazzi vanno soggetti alla depressione.
Fattori biologici
Negli ultimi anni sono state fatte attente ricerche per mostrare che in molti casi la depressione può essere causata da una difettosa attività chimica nel cervello. In tutto il cervello sono sparse le “ammine biogene”. Questi composti chimici sono concentrati specialmente nel “sistema limbico”, una parte del cervello che ha molto a che fare con le emozioni. Gli scienziati pensano che tre di queste ammine — dopammina, noradrenalina e serotonina — siano legate alla trasmissione degli impulsi da una cellula cerebrale all’altra.
Gli esperimenti fatti sia sugli animali che sugli uomini hanno mostrato che la depressione insorge dopo aver preso farmaci che riducono il livello delle ammine. D’altra parte, le cavie manifestavano notevole animazione quando il livello delle ammine veniva aumentato. Times Magazine di New York osserva:
“Un’équipe internazionale formata da scienziati inglesi e americani fornì nel 1968 nuove prove indirette per sostenere la teoria delle ammine quando scoprì che il cervello di pazienti che si erano suicidati sembrava contenere la prova che il livello delle ammine era ridotto. E un recente studio condotto su persone affette da psicosi maniaco-depressiva ha fornito un’ulteriore prova: Durante il periodo maniacale l’urina conteneva una maggiore quantità di noradrenalina, ed esattamente l’opposto dopo che erano passati alla fase normale o alla fase depressiva”.
Avete sintomi di depressione? Cosa potete fare per combattere la melanconia? Queste domande sono considerate nel seguente articolo.
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Cosa potete fare se siete depressi?Svegliatevi! 1977 | 8 giugno
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Cosa potete fare se siete depressi?
LA DEPRESSIONE presenta seri problemi a milioni di persone. Ne soffrite voi o qualcuno dei vostri cari? Cosa potete fare, per voi o per gli altri, al fine di alleggerire lo schiacciante peso della depressione?
Probabilmente riscontrerete che è utile parlare delle vostre deprimenti condizioni con qualcuno che vi è vicino. Guardando un’esperienza difficile con gli occhi di un altro potete essere aiutati a considerare le cose in modo più realistico. Spesso questo sarà già sufficiente per trarre un certo sollievo dalla depressione.
A volte la ragione per cui certuni si sentono depressi è che sono insoddisfatti compiendo ogni giorno lavori monotoni e noiosi. È questa la vostra situazione? In tal caso, sarà utile fare qualche semplice cambiamento nell’ordine dei lavori che fate normalmente. Per esempio, facendo i lavori meno piacevoli nelle prime ore della giornata potrete dedicare le ore successive alle attività che vi danno più soddisfazione. Un’altra cosa che potete fare di tanto in tanto è un cambiamento di ritmo. Talvolta una semplice passeggiata, un breve periodo di esercizi o un fine settimana o una vacanza in un posto diverso possono contribuire notevolmente a scacciare la malinconia.
Una cosa che chi è depresso deve sforzarsi di vincere è la tentazione di isolarsi e “vegetare” in uno stato di disperazione. Tenendosi occupate in qualche attività utile, in un passatempo, o in qualche altro lavoro le persone tristi potranno distogliere la mente da circostanze spiacevoli.
Sentimenti di inutilità e di colpa
Che dire dei sentimenti di incompetenza, inutilità e colpa che di frequente accompagnano la depressione? È possibile che le norme mondane del “successo” vi abbiano fatto credere che non siete in qualche modo all’altezza degli altri? Varrà la pena di considerare quello che dicono in merito le Scritture. La Bibbia assicura che quanto è popolare, vistoso e attraente per il mondo “non ha origine dal Padre [Dio], ma ha origine dal mondo”. (1 Giov. 2:15, 16) Le Scritture rendono pure chiaro che tutti hanno buone qualità che si possono usare per il bene degli altri. Riguardo allo spirito che i cristiani dovrebbero manifestare, l’apostolo Paolo scrive:
“Poiché il corpo, in realtà, non è un solo membro, ma molte. Se il piede dicesse: ‘Perché non sono mano, non sono parte del corpo’, non per questa ragione non sarebbe parte del corpo. E se l’orecchio dicesse: ‘Perché non sono occhio, non sono parte del corpo’, non per questa ragione non sarebbe parte del corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe il senso dell’udito? Se fosse tutto udito, dove sarebbe l’odorato? Ma ora Dio ha posto le membra nel corpo, ciascuna di esse, come gli è piaciuto. L’occhio non può dire alla mano: ‘Non ho bisogno di te’; o, ancora, la testa non può dire ai piedi: ‘Non ho bisogno di voi’. Ma anzi le membra del corpo che sembrano essere più deboli sono molto più necessarie”. — 1 Cor. 12:14-18, 21, 22.
Riguardo alla tendenza a sbagliare, le Scritture mettono tutti gli uomini sullo stesso piano. “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”. (Rom. 3:23) Il termine scritturale “peccato” significa “mancare il bersaglio” nel senso di non riflettere perfettamente le qualità della personalità di Dio. Questa tendenza fu trasmessa a tutti gli uomini dalla prima coppia umana, Adamo ed Eva. (Rom. 5:12) Se tirando a un bersaglio lo si manca, ha poca importanza se l’errore è dovuto all’aver colpito più in alto, più in basso o di lato. Ciò che conta è che si è mancato il bersaglio. Nello stesso modo le vostre debolezze ereditate non vi mettono agli occhi di Dio a un livello inferiore a quello dei vostri simili.
In quanto al conforto che si prova parlando a un amico fidato, il re Davide, che subì numerose avversità, disse del Creatore: “Geova è vicino a quelli che hanno il cuore rotto; e salva quelli che sono di spirito affranto”. (Sal. 34:18) Nei tempi di angustia è specialmente utile rivolgersi a Dio in preghiera. Lo fate regolarmente? — 1 Tess. 5:17.
Cosa possono fare parenti e amici per assistere i depressi? Chi desidera rendersi utile deve evitare frasi come questa: “Via, torna in te!” È molto meglio dare ascolto al consiglio delle Scritture: “Parlate in maniera consolante alle anime depresse”. (1 Tess. 5:14) Un modo di far questo è di lodare chi è depresso quando fa bene qualche lavoro. Nel caso di soggetti che avevano perso completamente la fiducia di sé, alcuni li hanno aiutati affidando loro semplici lavori che ovviamente erano in grado di compiere. Poi hanno affidato loro compiti più difficili, e questo ha fatto gradualmente riacquistare loro la fiducia in sé. Potreste aiutare qualcuno in questo modo?
Ma che dire se simili suggerimenti non recano molto miglioramento? Ci sono altri tipi di cura?
Cure provate da alcuni
Le cure per la depressione mentale sono state le più disparate, dalla benignità all’orrore. Oggi quando i medici non riescono ad aiutare la persona ad avere una migliore disposizione mentale con la psicoterapia, ricorrono alla “shockterapia”. Questo metodo risale al principio degli anni trenta. Manfred Sakel sperimentò nel 1933 lo shock insulinico nella psicoterapia. Due anni dopo uno psichiatra di Budapest, Van Meduna, impiegò il Metrazol per produrre convulsioni di tipo epilettico. In molti casi queste shockterapie alleviavano per un certo tempo i sintomi della depressione grave. Tuttavia, per essere maggiormente efficace lo shock insulinico doveva durare da 30 a 50 ore e il paziente richiedeva costose attenzioni. Lo shock da Metrazol causava un’elevata incidenza di decessi e fratture.
Queste cure sono state sostituite in larga misura dall’“elettroshockterapia” (EST), detta pure “terapia convulsivante” (ECT). In questa tecnica, ancora in voga, vengono applicate correnti elettriche al cervello, il che provoca convulsioni nel corpo. Di solito viene prima somministrato un farmaco al paziente perché non senta nulla. Tuttavia, dopo l’elettroshock il paziente si trova in uno stato confusionale; e in alcuni casi esso ha provocato un’amnesia durata settimane, e anche lesioni cerebrali permanenti. Inoltre, come fa rilevare il libro The History of Psychiatry: “Le shockterapie alleviano solo i sintomi, non curano il disturbo psicologico che è alla base della malattia”.
Un altro modo di curare la depressione è la psicochirurgia. Si recidono certe fibre nervose che collegano i lobi frontali del cervello con il talamo. Se l’operazione riesce, tensione e ansietà possono essere alleviate. Tuttavia, in seguito ad essa alcuni pazienti hanno perso il contatto con il passato e sono divenuti passivi, conducendo un’esistenza quasi vegetativa. E una volta eseguito l’intervento psicochirurgico, i suoi effetti sono irreversibili.
Poiché spesso i precedenti metodi di cura non hanno dato risultati, alcuni medici hanno cominciato a vedere la depressione da un punto di vista completamente diverso. Quale?
Quando qualcosa non va nei processi chimici del corpo
Considerando la depressione come una conseguenza di processi chimici difettosi nel corpo, gli scienziati hanno prodotto certi “farmaci antidepressivi”. Non sono sedativi che danno luogo ad assuefazione. Salvo rarissime eccezioni si può interrompere o riprendere la cura a base di antidepressivi senza subire effetti sfavorevoli.
Come combattono la depressione questi farmaci speciali? Gli scienziati hanno notato che in quella parte del cervello che regola l’umore vi sono elevate concentrazioni di sostanze chimiche dette “ammine biogene”. “Nelle persone depresse”, spiega il dott. Nathan Kline, “ci sono evidenze abbastanza valide che certe ‘ammine biogene’ non sono prodotte in quantità sufficiente o vengono distrutte troppo in fretta”. È stata prodotta una serie di farmaci detti “inibitori della monoamminossidasi” (abbreviati in anti-M.A.O.) per ritardare la decomposizione delle ammine che sembrano necessarie per mantenere un umore allegro. Un farmaco, il carbonato di litio, è risultato molto efficace per stabilire un equilibrio tra i periodi alterni di euforia e depressione di chi è affetto da questo tipo di psicosi.
Riguardo all’utilità degli antidepressivi, il dott. Kline scrive: “Certo, quando la psicoterapia intensiva non è efficace per alleviare i sintomi, ci sono valide ragioni per sperimentare gli antidepressivi. Secondo una corrente, i cui seguaci aumentano di continuo, si dovrebbe provare prima con i medicinali. In molti casi questo è tutto quello che ci vuole. Non di rado è utile somministrare farmaci in associazione alla psicoterapia. Dopo tutto, la persona depressa non è proprio il soggetto più adatto da sottoporre a psicoterapia intensiva”.
Tuttavia, molti, forse il 40 per cento dei depressi, non rispondono a questi farmaci. Inoltre, i medicinali hanno sfavorevoli effetti collaterali e possono essere pericolosi se non sono usati sotto l’attenta sorveglianza di un medico.
Per quanto concerne il corretto funzionamento del cervello, una ragionevole misura di sicurezza è quella di accertarsi che il corpo riceva il giusto nutrimento. Dopo aver citato le prove che quando vi sono carenze vitaminiche e di altri elementi nutritivi può insorgere la depressione mentale, il biochimico Roger J. Williams osservò nel suo libro Nutrition Against Disease: “L’ipotesi più sicura è che ogni sostanza nutritiva essenziale è necessaria alle cellule cerebrali e che un’insufficiente quantità di una qualsiasi d’esse causerà problemi”. Certo, questo non vuol dire che ci si debba imbottire di capsule di vitamine prese a casaccio. Ciò che è nutrizione ideale per una persona spesso non lo è per un’altra. È bene chiedere consiglio a un esperto sulle eventuali carenze di questo tipo che si devono correggere. Questo è un modo di curare la depressione spesso trascurato, ma che a volte dà buoni risultati.
Cura permanente della depressione
Se soffrite di depressione, forse otterrete un certo sollievo seguendo uno dei suggerimenti menzionati sopra, o parecchi di essi insieme. Tuttavia, è prossima la guarigione permanente di tutti i disturbi della depressione.
Come si è già notato, la ragione principale per cui il corpo umano non funziona e va soggetto a varie malattie, inclusa la depressione, è che tutti gli uomini ereditano il peccato. Secondo le Scritture, quando il peccato ereditato sarà stato eliminato grazie al sacrificio di riscatto di Gesù Cristo, spariranno infine tutte le malattie che affliggono l’umanità. — Isa. 33:24; Col. 1:14; Riv. 21:1-5.
Le Scritture assicurano pure che tutti gli aspetti spiacevoli della società umana spariranno quando il celeste governo del regno di Dio sostituirà i governi politici umani con il dominio divino della terra. (Dan. 2:34, 44) La profezia biblica indica che questa terra sarà purificata entro l’attuale generazione. — Matt. 24:3-8, 14, 32-34.
Anche ora, prima dell’adempimento completo di queste promesse sicure, la Bibbia può aiutare a eliminare la profonda depressione. Come mai? Perché chi segue i princìpi biblici nella sua vita può offrire uno degli elementi più importanti nella cura di qualsiasi disturbo mentale.
Secondo le Scritture, chi pratica il vero cristianesimo dà ascolto al consiglio: “Rivestitevi dei teneri affetti di compassione, benignità, modestia di mente, mitezza e longanimità. . . . Ma, oltre a tutte queste cose, rivestitevi d’amore, poiché è un perfetto vincolo d’unione”. (Col. 3:12-14) Chi soffre di depressione trarrà senz’altro giovamento dalla compagnia di persone che seguono tali princìpi. Un presidente del Mental Health Research Fund di Londra disse: “La scoperta di gran lunga più significativa della scienza che studia le malattie mentali è il potere dell’amore per proteggere e ristabilire la mente”.
Ripetutamente i Testimoni di Geova hanno riscontrato che la conoscenza della Bibbia e l’applicazione dei suoi princìpi sono efficaci per aiutare le persone a liberarsi della depressione. Per esempio, una donna degli Stati Uniti occidentali scrive: “Ero in uno stato d’animo di grave avvilimento, depressa, e avevo anche pensato al suicidio. Mi rivolsi ai Testimoni di Geova e cominciai a studiare sul serio la Bibbia. Fu come se Dio avesse esaudito la mia preghiera. La mia depressione e i miei sentimenti di solitudine scomparvero e nacque in me una nuova speranza, cioè di servire Geova. Oggi sono una felice testimone di Geova e so che c’è una vera ragione di vita e che i miei figli possono avere la speranza di una vita migliore. Ringrazio Geova della sua amorevole benignità”.
Vorreste sapere di più su come Dio sostituirà presto questo deprimente sistema di cose con un nuovo sistema di pace e felicità? Queste informazioni, insieme a sani princìpi per vivere felici ogni giorno, sono contenute nella Bibbia. Vorreste conoscere meglio la Parola di Dio? I Testimoni di Geova saranno lieti di aiutarvi in tal senso.
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