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  • g84 8/11 pp. 29-31
  • Uno sguardo al mondo

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  • Uno sguardo al mondo
  • Svegliatevi! 1984
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  • Lo sport più salutare
  • Spray innocenti?
  • Non c’è più “sicurezza alimentare”
  • Cercano di svelare i segreti di Giuseppe
  • Donare sangue: un “diritto”?
  • Corsa spaziale
  • La “malattia della fretta”
  • ‘Neve più scarsa’?
  • “Paura depressiva”
  • Sopravvivere all’“annegamento”
  • L’incubo di dimagrire
    Svegliatevi! 1983
  • Che dire degli spray?
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  • A che punto sono ora i voli spaziali umani?
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    Svegliatevi! 1978
Altro
Svegliatevi! 1984
g84 8/11 pp. 29-31

Uno sguardo al mondo

Lo sport più salutare

● Differiscono gli sport tra loro per quanto riguarda i benefìci fisici che si possono avere dal praticarne uno oppure un altro? Stando a quanto sostengono alcuni studiosi, la differenza c’è, anche se non è nei termini che ci si potrebbe aspettare. Questi ricercatori hanno compilato una classifica che mostra quali sono le attività sportive che in maggior misura influiscono beneficamente sul corpo umano. Da questa analisi “lo sport più salutare è risultato il jogging”. Al secondo posto, “prima di altri sport molto più praticati, c’è il ciclismo”. Altri sport molto popolari e praticati da molti perché ritenuti assai utili alla salute, come il tennis o la ginnastica per esempio, sono stati invece collocati dagli esperti negli ultimi posti della classifica. — La Sicilia, 22 aprile 1984.

Spray innocenti?

● Gli scienziati che lavorano presso la Faraday Base nel Territorio Antartico Britannico affermano di avere demolito la teoria secondo cui l’uso degli spray può danneggiare l’atmosfera terrestre, riferisce il Daily Telegraph di Londra. Per qualche tempo si è pensato che i fluorocarburi presenti negli spray impoverissero lo strato di ozono che protegge la terra da eccessiva radiazione ultravioletta. Da anni gli scienziati misurano e registrano la quantità di radiazione che giunge sulla terra nell’Antartide. Non avendo notato alcun apprezzabile aumento, hanno concluso che lo strato di ozono non è stato impoverito e che dopo tutto gli spray sono innocenti. “La scoperta sarà imbarazzante per i rappresentanti del Congresso americano e del Parlamento europeo che, negli anni ’70, approvarono provvedimenti che limitavano fortemente l’uso degli spray”, dice il Telegraph.

Non c’è più “sicurezza alimentare”

● Uno studio americano che prende in esame lo “stato del mondo” nel 1984 è stato definito “sconvolgente” dal settimanale Il Mondo del 14 maggio 1984. Tra i tanti motivi di preoccupazione che la situazione mondiale presenta, sembra essere preminente quello della carestia, che, secondo gli esperti, potrebbe ben presto “colpire tutto il mondo”. Fino a qualche tempo fa poteva sembrare che, grazie agli sforzi umani, si potesse giungere a una certa “sicurezza alimentare”. “Per un quarto di secolo, dal dopoguerra ai primi anni 70, la carestia sembrava un male debellato, come la peste o il vaiolo. Solo la Cina soffrì di una grave carestia (con quasi 9 milioni di morti) negli anni 60-61. Ma il mondo lo scoprì in ritardo. Negli altri casi, quando vennero a mancare le risorse alimentari (come accadde per esempio in India nel ’64-’65 per l’irregolare comportamento dei venti monsonici) subentrò l’aiuto internazionale”.

Ma “negli anni 70”, prosegue il periodico, “la situazione è drasticamente peggiorata, fino ad arrivare al disastro attuale, in cui, secondo le stime Fao, ben 22 paesi africani soffrono di carestia alimentare”. Gli studiosi ritengono sia necessario un impegno “urgente e massiccio” per tentare di risolvere il problema, ma sono anche dell’opinione che ‘la lotta alla carestia durerà per molti anni’.

Cercano di svelare i segreti di Giuseppe

● “Quasi 4.000 anni dopo che il Giuseppe del Vecchio Testamento salvò gli antichi egiziani dalla fame accumulando scorte di cereali nel deserto”, dice il Sunday Herald del New Jersey (USA), “gli scienziati israeliani si stanno scervellando per scoprire i suoi metodi nella speranza di combattere la carestia nei paesi devastati dalla siccità nel XX secolo”. Al progetto lavora insieme a Israele il Dipartimento americano dell’Agricoltura, che, secondo il dott. Moshe Kalderon che dirige il programma di ricerca, ha “un mucchio di grano da vendere”. Sperimentando un tendone a cupola bianca che può contenere 550 tonnellate di grano, gli scienziati cercano di scoprire come fece Giuseppe a conservare i cereali nei sette anni di abbondanza e nei sette anni di carestia senza che venissero invasi dagli insetti e dall’umidità. La Bibbia non dice come fece.

Donare sangue: un “diritto”?

● Come riferisce Il Giorno del 20 maggio 1984, il centro trasfusionale dell’Ospedale civile di Padova ha deciso di non accettare più donazioni di sangue da parte di omosessuali. Quali motivi hanno indotto i sanitari a prendere questa decisione che ha dato luogo a non poche proteste? “Da un paio d’anni si sa o si sospetta che essi siano portatori di una particolare malattia, l’Aids, che indebolisce fortemente le difese immunitarie, fino a predisporre l’organismo contagiato alla morte. Non si è ancora compresa la natura di questa malattia, ma i dati raccolti sembrano confermare che si tratta di un male diffuso esclusivamente o prevalentemente tra gli omosessuali”.

Anche altri, con motivazioni simili, sono stati esclusi dal donare sangue, ad esempio alcolizzati e tossicodipendenti, ma solo gli omosessuali hanno protestato per quella che ritengono una discriminazione. Perché? Perché per l’omosessuale, continua il quotidiano, “la donazione del sangue è un diritto, più che un dovere” ed egli si ritiene oggetto di discriminazione se non gli viene permesso di compiere un atto mediante il quale vuole ribadire il suo ‘diritto di ridare la vita’. Ma non è forse più importante tutelare i diritti del paziente che molto spesso non sa a quali gravissimi pericoli vada incontro accettando trasfusioni di sangue?

Corsa spaziale

● Il presidente americano Ronald Reagan ha approvato un piano per mettere in orbita entro il 1992 una stazione spaziale con equipaggio permanente. Come riferiva la rivista Maclean’s, il presidente ha dato l’annuncio in un discorso “infiorato di retorica nazionalistica e di grandi progetti per la colonizzazione dello spazio extraterrestre”. Cinque uomini e due donne — specialisti nei rispettivi campi — formeranno il primo equipaggio, che però si prevede aumenterà man mano che la stazione spaziale si espanderà. Si dovrà usare la navetta spaziale per trasportare i pezzi e le attrezzature in orbita. Il costo? All’inizio è prevista una spesa di 8 miliardi di dollari che forse supererà i 30 miliardi di dollari per la fine del secolo. Al piano non mancano gli oppositori. Secondo l’Accademia Nazionale delle Scienze (USA), non c’è “nessun bisogno scientifico” di installare questa stazione. Alcuni dicono che gli esperimenti proposti possono essere effettuati da satelliti senza equipaggio umano per una frazione del costo. Altri deplorano questa spesa in un momento in cui i programmi sociali vengono cancellati a causa degli enormi deficit di bilancio. Si afferma che l’unica giustificazione per installare questa stazione sia il prestigio nazionale. Reagan ha detto: “Siamo orgogliosi di dire che siamo i primi, che siamo i migliori”.

La “malattia della fretta”

● Secondo il dott. Gershon Lesser, cardiologo dell’Università della California Meridionale, la “malattia della fretta” fa milioni di vittime. È una “vera e propria entità patologica”, dichiara, che porta all’insorgenza di varie malattie, tra cui raffreddori, influenza e disturbi cardiaci. Nell’articolo del giornale USA Today, Lesser elenca le occasioni in cui oggi la gente va sempre di corsa: quando va e torna dal lavoro, quando mangia, quando fa le faccende e anche durante le vacanze. “Chi ha continuamente fretta si trova in uno stato di emergenza cronico dal punto di vista chimico”. “Libera una quantità tale di adrenalina che aggrava il sistema cardiovascolare, sottoponendo infine il cuore a un pericolosissimo sforzo”. Per evitare un infarto, cosa frequente nella mezza età, egli consiglia di imparare a rilassarsi, a predisporre le attività per non dover fare tutto in fretta, a concentrare gli sforzi sulle cose che hanno la precedenza e a non demoralizzarsi quando non si riesce a finire tutto.

‘Neve più scarsa’?

● Si sente dire molte volte che nemmeno le stagioni sono più le stesse in questi ultimi anni. È vero che è cambiato qualcosa nella situazione meteorologica? Sembra che qualcosa di diverso ci sia: per esempio, come riferisce il Corriere della Sera del 7 febbraio 1984, i dati statistici dimostrano che almeno nel triennio 1980-1982 le precipitazioni nevose “sono state di un terzo inferiori alla norma”. “In questi ultimi anni siamo di fronte a deviazioni negative molto sensibili rispetto al quadro normale, siamo in sostanza in una fase di carenza generale di neve, almeno in parecchie zone d’Italia”. Infatti, mentre in alcuni periodi del nostro secolo le precipitazioni sono state abbondanti, si è verificata, “con gli inizi degli anni Ottanta, la grande discesa, specie al Nord, tanto che in certi periodi e per alcune zone alpine venne invocata la dichiarazione di stato di calamità naturale appunto per scarsità di neve”. Da che cosa è stato causato questo fenomeno? “Sembra far parte di un quadro più generale che si è manifestato in diverse parti del mondo”. Tra le altre, una delle cause, secondo gli esperti, è da ricercare nell’aumento della temperatura in alcune parti dell’atmosfera.

“Paura depressiva”

● Nel nostro giorno qual è lo stato d’animo prevalente? I capi politici si sforzano di tranquillizzare le persone dicendo loro che “non c’è oggi una ragione convincente per aver più paura che in qualsiasi momento dall’inizio dell’èra nucleare”. Altri affermano che “anche i missili dell’Apocalisse [quelli nucleari] possono essere scongiurati”. Ma, come riferisce La Stampa del 19 febbraio 1984, molti sono i fattori che contribuiscono ad accrescere quelli che vengono definiti “stati di paura depressiva”. Uno di questi fattori è senza dubbio “la nuova barbarie che sembra volerci travolgere: la violenza dilagante, il disprezzo delle norme elementari di convivenza civile, la guerra che serpeggia dall’uno all’altro Paese, lo spettro del finale olocausto nucleare dell’intera umanità”. “A questo”, prosegue il quotidiano, “si aggiunge la paura dell’inflazione e della disoccupazione, l’incertezza di ogni prospettiva sicura in un mondo che cambia troppo in fretta, il degrado dell’ambiente, l’esaurirsi delle risorse terrestri, la sempre più palese inadeguatezza delle istituzioni”.

Sopravvivere all’“annegamento”

● “Tutti pensavano che quando uno era annegato fosse tutto finito, cioè fosse morto”, dice il dott. Robert Pozos dell’Università del Minnesota, un esperto nel campo dell’ipotermia. “Ora sappiamo che anche dopo la totale immersione in acqua fredda per un’ora c’è una probabilità di sopravvivere e si dovrebbe fare ogni sforzo per rianimare l’individuo”. Quando la temperatura dell’acqua è inferiore a 21°C, scatta un fenomeno biologico per cui il sangue viene allontanato dalle zone superficiali e dalle estremità del corpo e inviato a proteggere il cuore e il cervello. Contemporaneamente, il rapido raffreddamento del corpo svolge un ruolo principale nel salvaguardare il funzionamento degli organi vitali. Il metabolismo del cervello diminuisce rapidamente, per cui si ha un drastico calo nel suo bisogno di ossigeno. Recenti casi in cui bambini “annegati” sono sopravvissuti senza che il cervello riportasse danni o senza altri effetti negativi — anche se erano stati dichiarati clinicamente morti e non davano segni di vita — hanno insegnato ai medici a non darsi per vinti davanti alle vittime rimaste in acqua a bassa temperatura.

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