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Viviamo nel rispetto della legge, ora e per sempreSvegliatevi! 1979 | 8 agosto
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Anche dopo che il processo è cominciato, comunque, è bene ascoltare le ragionevoli offerte di accomodamento. Il noto avvocato e scrittore americano Louis Nizer esprime il suo pensiero in breve: “C’è un tempo per mettersi d’accordo e un tempo per combattere, e il buon senso nel fare la scelta è un inestimabile attributo di un consulente”.
Allo stesso modo, nel sermone del monte, Gesù Cristo diede alcuni pratici consigli legali, enunciando princìpi molto validi anche oggi:
“Risolvi subito le questioni con chi si lamenta contro di te in giudizio . . . se uno vuole farti causa per impossessarsi della tua veste, lascia che ti prenda anche il mantello”. — Matt. 5:25, 40.
Per comporre una vertenza ci vuole ragionevolezza da ambo le parti. Di rado in qualsiasi processo si può dire che una parte ha il 100 per cento di ragione e l’altra non ne ha per nulla.
Dispute all’interno della congregazione cristiana
Riconoscendo che anche tra i credenti della congregazione cristiana sarebbero sorte dispute, la Bibbia fornisce benignamente, ma realisticamente, norme per porre fine alle contese.
Gesù mostrò che per appianare le dispute è opportuno che le parti si parlino prima in privato e poi eventualmente si avvalgano della cooperazione di altri che sono stati testimoni dei fatti. (Vedi Matteo 18:15-17). Questo è molto pratico. Gli avvocati previdenti e pratici lo riconosceranno. Ambo le parti sono così in grado di esaminare apertamente i fatti che li riguardano. Se non è possibile giungere a un reciproco accordo sui fatti, allora, nell’ambito della congregazione cristiana, un comitato giudiziario formato di anziani può occuparsi della cosa.
Avveniva qualcosa di simile nelle corti dei villaggi dell’antico Israele. La giustizia era amministrata in modo pratico e rapido da gente del posto che non lo faceva di professione, gli esperti e saggi anziani della comunità. Essi erano pronti a decidere la questione discussa e questo senza attendersi una percentuale del ricavato, come fanno oggi molti professionisti. — Eso. 18:13-26.
I cristiani dovrebbero portare le loro dispute nei tribunali secolari? L’apostolo Paolo mise in risalto la necessità che la comunità cristiana appianasse le proprie dispute interne: “Osa alcuno di voi che ha una causa contro un altro andare alla corte, dinanzi a uomini ingiusti, e non dinanzi ai santi? . . . È vero che non vi è fra voi un uomo saggio che possa giudicare tra i suoi fratelli, ma un fratello va in corte con un fratello, e ciò dinanzi agli increduli? Realmente, dunque, significa una completa sconfitta per voi che abbiate processi l’uno con l’altro. Perché non vi lasciate piuttosto fare un torto? Perché non vi lasciate piuttosto defraudare?” — 1 Cor. 6:1-7.
Naturalmente, questo non vuol dire che due cristiani non debbano mai ricorrere a un tribunale. Se, ad esempio, per ottenere il risarcimento da una compagnia d’assicurazione, l’autenticazione di un testamento o per qualche altra circostanza fosse necessario ricorrere al tribunale, la congregazione cristiana non sarebbe disonorata, dato che in tali casi non c’è nessuna effettiva disputa tra fratelli cristiani. Ma per appianare la maggioranza delle divergenze tra cristiani, nelle congregazioni ci sono già uomini ben versati nei principi biblici. Essi aiutano a risolvere questioni del genere senza portare la cosa all’attenzione del pubblico ed evitando il discredito che deriva dal ricorrere ai tribunali. In certi casi l’amore cristiano può anche spingere a ‘lasciarsi fare un torto’ anziché ledere il buon nome della congregazione agli occhi delle persone di fuori.
Quando la vera giustizia prevarrà
Nel mondo d’oggi, l’imperfezione umana si fa sentire sia nei sistemi giudiziari che nelle persone che vi ricorrono. Ma non sarà sempre così. Il Creatore dell’uomo ha promesso che presto farà ciò che i governi non sono riusciti a fare: rendere vera giustizia a tutti i loro cittadini. Sotto il regno di Dio, sarà possibile giustizia perfetta perché la sua amministrazione non sarà più nelle mani di semplici uomini.
Avvocati e sistemi giuridici umani non esisteranno più. Invece, con perspicacia sovrumana, il giudice eletto da Dio, Gesù Cristo, “non giudicherà da ciò che solo appare ai suoi occhi, né riprenderà semplicemente secondo la cosa udita dai suoi orecchi. E dovrà giudicare con giustizia i miseri”. — Isa. 11:3, 4.
L’umanità non sentirà la mancanza della professione forense e dei suoi imperfetti tentativi di ottenere che sia fatta giustizia. Si rallegrerà in eterno per l’esercizio della vera giustizia. “Egli è destinato ad ampliare il dominio e ad instaurare pace senza fine . . . sul suo regno, a fondarlo e a stabilirlo sulla giustizia e sulle opere di equità, da ora fino in eterno”. — Isa. 9:6, versione di F. Nardoni.
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Contorto, nodoso e belloSvegliatevi! 1979 | 8 agosto
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Contorto, nodoso e bello
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Spagna
Cos’è contorto, nodoso e bello? Cos’è che può fornire legna per difendersi dal freddo invernale, ombra per alleviare la calura estiva, condimento per l’insalata, balsamo per le ferite e luce per rischiarare le tenebre della notte? È il robusto e vigoroso vecchio albero d’olivo, noto ai botanici col nome di “Olea europaea”.
Avete mai visto un olivo? Se abitate nell’area mediterranea, l’avrete visto senz’altro, poiché questi alberi prosperano anche nei terreni più aridi e inospitali. Un esperto dice: “Un’eccezionale caratteristica di questa pianta è la sua tipica coltivazione permanente, . . . produce frutti anche nelle condizioni più difficili. Resiste a lunghi periodi di abbandono quasi totale e si riprende facilmente da periodi critici causati da sfavorevoli condizioni climatiche o da problemi di coltivazione”.
L’olivo coltivato ha fogliame abbondante, consistente di lunghe foglie strette, di color verde pallido nella parte superiore e grigioverde in quella inferiore. Gli oliveti dell’Andalusia, nella Spagna meridionale, coprono chilometri e chilometri, con file su file di olivi ben tenuti. Quando soffia la brezza, il duplice colore delle foglie crea un bel luccichio.
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