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“Ho bisogno dell’avvocato!”Svegliatevi! 1979 | 8 agosto
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problema, mentalmente ed emotivamente, potete procurarvi i moduli necessari presso gli uffici competenti. Per certe materie, si possono anche trovare libri con utili consigli.
Se cominciate a occuparvi della faccenda e poi vi accorgete che è troppo complessa, potete ancora trovare un avvocato disposto a sormontare le difficoltà o a occuparsene sino alla fine. Tuttavia, un avvocato esperto in tali cose avverte: “Costa quasi sempre di meno chiedere consiglio nelle fasi iniziali di una cosa che porvi rimedio quando il danno è stato fatto”.
Se il vostro procedimento riguarda una somma di denaro relativamente piccola, potete decidere di occuparvi personalmente della cosa. Nelle corti inferiori c’è meno severità. Ma spesso è utile andare in tribunale qualche tempo prima del processo e vedere come si svolgono le cose. Molti giudici sono gentili con coloro che cercano di far valere le proprie ragioni da sé.
Il beneficiario di un patrimonio pensava che le spese legali addebitate da un avvocato fossero irragionevoli. Il giovane ne parlò con un amico avvocato che gli fece notare quali richieste erano troppo alte. Dopo essersi preparato con cura, si presentò in tribunale. Era preparato, risoluto e senza paura. Il giudice ridusse di 6.000 dollari l’onorario dell’avvocato.
In certi casi, dunque, potete far valere da soli le vostre ragioni. Nondimeno, in molti casi l’esperienza e le prestazioni di un avvocato possono essere indispensabili; e può darsi che le suddette informazioni vi siano utili nella saggia scelta di un avvocato quando ne avete proprio bisogno.
Ci sarà mai un tempo in cui nessuno avrà bisogno dell’avvocato, quando la professione forense come la conosciamo cesserà di esistere? Il prossimo articolo considera come, fin d’ora, si fanno passi in questa direzione.
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Viviamo nel rispetto della legge, ora e per sempreSvegliatevi! 1979 | 8 agosto
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Viviamo nel rispetto della legge, ora e per sempre
IN ALCUNI paesi vi sono estremisti che hanno adottato un atteggiamento negativo e deleterio verso la legge. Nondimeno, sebbene i sistemi giuridici abbiano molte pecche, gli uomini imparziali riconoscono i vantaggi che anche questi sistemi imperfetti recano alle nazioni. La legge e i tribunali offrono senz’altro il mezzo per correggere molte ingiustizie. Giudici seri e scrupolosi hanno dato prova di grande saggezza e discernimento nella soluzione di problemi legali.
Anche la Bibbia riconosce il diritto delle nazioni di fare e applicare leggi per il bene dei cittadini:
“Chi agisce bene non ha infatti paura di chi comanda; chi agisce male, invece ha paura. . . . [Le autorità] sono al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora devi temere”. — Rom. 13:3, 4, Parola del Signore, Il Nuovo Testamento.
Perciò i buoni cittadini riconoscono il contributo della legge al pubblico benessere. Fanno il possibile per assistere la polizia, i giudici e altri funzionari coscienziosi a mantenere la legge e l’ordine, contribuendo così a una società ordinata.
Senza andare in tribunale
I cittadini possono fare la loro parte anche risolvendo dispute e problemi senza aggravare quando è possibile il sistema giudiziario. Infatti, molte dispute si potrebbero evitare semplicemente con una registrazione scritta degli accordi stipulati. È troppo facile dimenticare o fraintendere le conversazioni. Una nota dell’accordo non dev’essere come un complicato contratto redatto da un legale. Il padrone di casa può scrivere semplicemente all’altra parte, ad esempio un imbianchino (o un falegname, un meccanico, un idraulico), dicendo: “Questo biglietto serve a conferma della nostra conversazione dello scorso giovedì in cui ha accettato di dipingere la mia casa con due mani di bianco e le rifiniture interne in verde. La vernice dev’essere di buona qualità. Il lavoro dev’essere terminato prima della fine di ottobre del 1979, per la somma di 750.000 lire pagabili alla fine dei lavori”. Una semplice nota di questo genere impedirebbe molte inutili e spiacevoli controversie.
Ma quando sorgono problemi, nelle nazioni sviluppate, e negli Stati Uniti in particolare, molti evidentemente pensano che la soluzione migliore sia di ricorrere al tribunale. “È veramente un bene che una società sia pronta a portare le proprie liti in tribunale?” chiede il professore di diritto Maurice Rosenberg della Columbia University. “Con crescente frequenza gli americani definiscono problemi legali molte forme di danneggiamenti e difficoltà che un tempo avrebbero accettate come caratteristica di un mondo imperfetto”.
Ci sono molti problemi che la legge non può proprio risolvere. Un tribunale può ordinare a un uomo di provvedere il sostentamento alla sua famiglia, ma non lo può costringere a continuare a lavorare per avere il denaro. La legge non può costringere né un uomo né una donna a mostrare ai figli l’amore, la benignità e il calore che rendono una casa felice ed equilibrata. Questo tipo di responsabilità può essere assolta solo dalle persone stesse che lo vogliono.
Perché chiamare avvocati e giudici a decidere questioni che persone ragionevoli dovrebbero decidere da sé? Ricorrendo alla legge, la gente si sottrae spesso alla fondamentale responsabilità umana d’essere giusta, ragionevole e gentile verso i propri simili. (Matt. 22:39) Quando ciò accade si può dire veramente: “Come le leggi si moltiplicano, la civiltà decade”.
“Molti avvocati ricordano con nostalgia i giorni in cui si potevano risolvere alla buona i problemi con il vicino e il bottegaio all’angolo”, osserva un’analisi del problema pubblicata sul Times di New York. In alcuni paesi si compiono sforzi in tal senso impiegando arbitri imparziali per risolvere molte dispute invece di ricorrere al tribunale.
In tali casi l’arbitro ascolta ambo le parti e cerca di giungere a un accordo soddisfacente per entrambi. Se non riescono a raggiungere un accordo in questo modo, spesso si conviene in anticipo che l’arbitro indicherà una soluzione che egli reputa giusta e che dev’essere accettata. “L’idea di fondo è vecchia”, dice The Wall Street Journal. “Le società primitive si affidano da molto tempo ad autorità locali o anche a familiari per risolvere problemi tra individui”.
Il ricorso alla legge, quindi, dovrebbe avvenire solo quando ogni mezzo di ragionevole trattativa e accomodamento è fallito. In tali circostanze, se si tratta di una cosa seria, con buone probabilità di successo, si può decidere di ricorrere al tribunale.
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