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  • Il potere della benignità
    La Torre di Guardia 1960 | 15 novembre
    • Ancora una volta si tratta di mettere la volontà di Dio al primo posto, cercando sempre d’essere simili al nostro Padre celeste. — 1 Piet. 3:3, 4, Na.

      20. Quali sono le ricompense del potere della benignità?

      20 La benignità è un potere rimuneratore. È un frutto dello spirito di Dio e parte della “nuova personalità”. È un’esigenza divina. Aiuta a risolvere i problemi. È un potere che sta alla base del tatto, delle buone maniere e del vero fascino. Mette in fuga le incomprensioni. Rende facile perdonare gli altri. È ferma in ciò che è giusto. Aiuta il cristiano a perseguire la pace e ad attrarre altri a Geova Dio e alla sua verità. Ci aiuta ad ubbidire al comando: “Divenite imitatori di Dio”. Se noi abbiamo cercato la bontà, la compassione e la benignità per questa ragione, avverrà come disse Gesù: “La vostra ricompensa sarà grande, e sarete figli dell’Altissimo”. — Efes. 5:1; Luca 6:35.

  • Mostrate benignità a tutti
    La Torre di Guardia 1960 | 15 novembre
    • Mostrate benignità a tutti

      1. Quale effetto ha la mancanza di benignità su questo mondo e sugli uomini?

      QUESTO è un mondo freddo e inospitale perché molte persone sono senza amorevole benignità. È un mondo dove gli estranei sono spesso considerati con gelido sospetto. Il timore ha prodotto un cattivo effetto sulla benignità e in molte persone l’amore del denaro ha soffocato ciò che rimaneva della loro amorevole benignità. Essendo considerata come un ostacolo per i profitti pecuniari, la benignità è spesso sostituita dalla mancanza di scrupoli; quindi la capacità mentale non ha provveduto nessuna garanzia di benignità. Osservando questo fatto, Sir Robert Watson-Watt, principale inventore del radar, disse: “Nei miei affari io ho sofferto maggiormente a motivo di persone che nelle loro tecniche sono brillanti e ingegnose, ma che non sono state educate come esseri umani”. L’intelligenza senza amorevole benignità fa somigliare non a Geova Dio, che è “ricco di amorevole benignità”, ma piuttosto a colui che “va attorno come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno”, Satana il Diavolo. È vero che “negli ultimi giorni verranno tempi molto difficili. Poiché gli uomini saranno amanti di se stessi, amanti del denaro . . . senza amorevole benignità”. — Giona 4:2, SA; 1 Piet. 5:8; 2 Tim. 3:1, 2.

      2. (a) Mettete in contrasto i “figli di Dio” con i “figli del Diavolo”, mostrando i loro rispettivi frutti. (b) Possono i “figli di Dio” ricorrere appropriatamente alla crudeltà per cercar di promuovere gli interessi personali o cristiani?

      2 Poiché il cristiano deve mostrare d’essere figlio dell’Altissimo e non “figlio del Diavolo”, come deve vivere in un mondo che non ha “amorevole benignità”? Può egli permettersi di cadere nel fango della crudeltà, in cui guazza questo empio mondo? Può egli permettersi di ricorrere alla crudeltà per far progresso negli affari, negli interessi personali o cristiani? No! non può far questo se desidera mostrare d’essere figlio dell’Altissimo, come mostra l’apostolo Giovanni: “I figli di Dio e i figli del Diavolo sono manifesti da questo fatto: Chiunque non pratica la giustizia non procede da Dio, né colui che non ama il suo fratello”. I “figli di Dio” non possono seguire le crudeli pratiche dei “figli del Diavolo”. I figli di Dio non possono portare, come i “figli di disubbidienza”, frutti fradici, ma devono continuare a “camminare come figli di luce, poiché il frutto della luce consiste di ogni specie di bontà, giustizia e verità”. Certamente i “figli della

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